Giobbe (Guerrini-Ricci): differenze tra le versioni

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{{Libro
|titolo = Giobbe. Serena concezione di Marco Balossardi
|annoorig = [[1882]]
|autore = [[Olindo Guerrini]] e [[Corrado Ricci]]
|annoorig = [[1882]]
|genere = [[poesia]]
|lingua = it
}}
'''''Giobbe. Serena concezione di Marco Balossardi''''' è un poema satirico scritto a quattro mani da [[Olindo Guerrini]] e [[Corrado Ricci]] che era una parodia dell'annunciato ''Giobbe'' di [[Mario Rapisardi]].
 
In quest'opera (scritta per la maggior parte dal Guerrini) i due autori (che si firmavano con lo pseudonimo di Marco Balossardi) si facevano beffe dei letterati e dei personaggi più in vista del tempo.
 
Ad esempio, [[Giuseppe Aurelio Costanzo]] viene così descritto:
{{citazione|Ei balza in piedi e sovra i capi appare<br />dei seduti d'un dito appena appena.|<ref>O. Guerrini-C. Ricci, ''Giobbe. Serena concezione di Marco Balossardi'', Roma, Vecchiarelli, 1994, p. 175.</ref>}}
 
in effetti il Costanzo era basso di statura.
Di [[Arrigo Boito]] viene messo in luce l'amore per i versi stravaganti che lo aveva portato alle acrobazie di ''[[Re Orso]]'' e così Guerrini e Ricci scrivono:
 
Ad esempio, [[Giuseppe Aurelio Costanzo]] viene così descritto: «Ei balza in piedi e sovra i capi appare / dei seduti d'un dito appena appena».<ref>O. Guerrini-C. Ricci, ''Giobbe. Serena concezione di Marco Balossardi'', Roma, Vecchiarelli, 1994, p. 175.</ref> In effetti il Costanzo era basso di statura. Di [[Arrigo Boito]] viene messo in luce l'amore per i versi stravaganti che lo aveva portato alle acrobazie di ''[[Re Orso]]'' e così Guerrini e Ricci scrivono: «{{citazione|Se tu chiedi<br / >rime strane<br / >di due piedi<br / >tronche o piane,<br / >non si scusa <br/ >l'usa <br/ > Musa, <br/ >e <br/ >te <br/ > ne <br/ >dà. <br/ ><br/ > L'arte fina <br/ >stava ascosa <br/ >nella Cina <br/ >portentosa, <br/ >ma trovata <br/ >grata, <br/ >data <br/ >più <br/ >su <br/ >fu <br/ >già.<br/ /><br/ >Solo Giobbe <br/ >di quest'arte <br/ >riconobbe <br/ >ogni parte. <br/ >Voi che udite, <br/ >dite, / dite, <br/ >chi <br/ >va <br/ >di <br/ >là?»|<ref>O. Guerrini-C. Ricci, ''Giobbe. Serena concezione di Marco Balossardi'', Roma, Vecchiarelli, 1994, p. 169</ref> }}
 
Ad esempio, [[Giuseppe Aurelio Costanzo]] viene così descritto: «Ei balza in piedi e sovra i capi appare / dei seduti d'un dito appena appena».<ref>O. Guerrini-C. Ricci, ''Giobbe. Serena concezione di Marco Balossardi'', Roma, Vecchiarelli, 1994, p. 175.</ref> In effetti il Costanzo era basso di statura. Di [[Arrigo Boito]] viene messo in luce l'amore per i versi stravaganti che lo aveva portato alle acrobazie di ''[[Re Orso]]'' e così Guerrini e Ricci scrivono: «Se tu chiedi / rime strane / di due piedi / tronche o piane, / non si scusa / l'usa / Musa, / e / te / ne dà. // L'arte fina / stava ascosa / nella Cina / portentosa, / ma trovata / grata, / data / più / su / fu / già. // Solo Giobbe / di quest'arte / riconobbe / ogni parte. / Voi che udite, / dite, / dite, / chi / va / di / là?»<ref>O. Guerrini-C. Ricci, ''Giobbe. Serena concezione di Marco Balossardi'', Roma, Vecchiarelli, 1994, p. 169</ref>
==Voci correlate==
[[s:Frecciate/XII|A un rimatore sozzo che ripetea la frase di un mio nemico]]- da Frecciate di [[Mario Rapisardi]]
==Note==
<references/>
 
==Voci correlate==
*[[s:Frecciate/XII|A un rimatore sozzo che ripetea la frase di un mio nemico]]- da Frecciate di [[Mario Rapisardi]]
 
{{portale|letteratura}}
 
[[Categoria:Raccolte poetiche italianedi autori italiani]]
[[Categoria:Opere di Olindo Guerrini]]