Quantum detection efficiency: differenze tra le versioni

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Il termine '''quantum detection efficiency''' ('''QDE'''), utilizzato nell'ambito della [[diagnostica per immagini]], indica la frazione di [[fotoni]] che vengono assorbiti da un elemento fotosensibile rispetto alla quantità complessiva dei [[fotoni]] che lo colpiscono.<ref>{{Cita|Bushberg|p. 279}}.</ref>
 
Nel caso di lastre fotosensibili, tale grandezza aumenta all'aumentare dello spessore della lastra.<ref>{{Cita|Bushberg|p. 151}}.</ref>
 
Non va confuso con il [[Detective Quantum Efficiency|detective quantum efficiency]] (DQE).
 
== Applicazioni in radiologia ==
 
Nell'ambito della [[radiologia]] il valore del QDE (che per una lastra radiologica si aggira tipicamente intorno a 0,3-0,6<ref>{{Cita|Bronzino|ppp. 61-4}}.</ref>) può essere determinato a partire dalla seguente relazione:<ref>{{Cita|Bick|p. 3}}.</ref>
 
:<math>\eta (E) = 1- e^{-\mu(E)d}</math>
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in cui:
* η(E) è il QDE;
* μ(E) è il [[coefficiente di [[attenuazione lineare]] lineare dei [[raggi-X]] del materiale fotosensibile;
* ''E'' è l'energia associata al fascio di raggi-X;
* ''d'' è lo spessore dell'elemento fotosensibile.
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* {{cita libro | cognome= Bronzino | nome= Joseph D. | titolo= The biomedical engineering handbook | volume= 1| editore= Springer | città= | ed= 2 | anno= 2000 | lingua= inglese | isbn= 3-540-66351-7 | cid= Bronzino | url= http://books.google.it/books?id=6bK84ZHFuW4C }}
 
{{Portale|meccanica quantistica|medicina}}
 
[[Categoria:Fisica atomica]]