Gert Schramm: differenze tra le versioni
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{{Bio
|Nome = Gert
|Cognome = Schramm
|Sesso = M
|LuogoNascita = Erfurt
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 1928
|LuogoMorte = Eberswalde
|GiornoMeseMorte = 18 aprile
|AnnoMorte = 2016
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = scrittore
|Nazionalità = tedesco
}}
==Biografia==
Nato il
Con l'avvento al potere di Hitler nel 1933 e la promulgazione delle [[leggi razziali naziste]], la condizione dei circa 20./25.000 afro-tedeschi che vivevano allora in Germania si fece subito drammatica.<ref>Chiponda Chimbelu, "[http://www.dw.com/en/the-fate-of-blacks-in-nazi-germany/a-5065360 The Fate of Blacks in Nazi Germany]", ''[[Deutsche Welle]]''.</ref> Per quanto non siano mai stati inclusi in un programma specifico di sterminio, essi subirono pesantissime discriminazioni. Specialmente i cosiddetti "[[bastardi della Renania]]", figli di donne tedesche e di soldati francesi di colore, nati durante il periodo di occupazione della [[Renania]] dopo la [[prima guerra mondiale]], furono assunti dalla propaganda nazista a simbolo della "bastardizzazione" della "razza ariana" tedesca. Ufficialmente "non esistenti" e comunque destinati a dover "sparire", era loro proibito ogni contatto sociale o relazione matrimoniale con "ariani"; molti dei giovani finirono a questo scopo anche per essere forzatamente sterilizzati.<ref>"[https://www.ushmm.org/wlc/en/article.php?ModuleId=10005479 Blacks during the Holocaust]", [[United States Holocaust Memorial Museum]].</ref> Esclusi progressivamente dalla scuola, dall'esercito e da ogni incarico statale, privati dei diritti di cittadinanza, condannati ad essere pura forza lavoro, per molti afro-tedeschi si aprirono anche le porte dei campi di concentramento e di lavoro.<ref>Rowan Philip, "[http://www.postnewsline.com/2009/07/remembering-africans-in-the-nazi-camps-theo-wonja-i-was-18-when-i-was-sent-to-the-labor-camps.html Remembering Africans in the Nazi Camps]", ''[[The Washington Post]]'' (2000).</ref>
Gert fu escluso dalla scuola in quanto "[[Mischling]] di primo grado" (mezzo-sangue) e sottoposto a discriminazioni di ogni sorta. Nonostante fosse proibito dalle leggi, il padre continuò a visitare la madre e il figlio, ma nel 1941 fu arrestato e inviato a [[Auschwitz]]; di lui non si saprà più nulla.<ref
Si conoscono i nomi di altri 5 prigionieri di colore a [[Buchenwald]], uno (come Gert) dalla Germania e quattro dalla Francia (tra cui [[Raphaël Elizé]], noto esponente politico e uno dei primi sindaci afro-francesi, che morirà al campo).<ref>Katrin Bischoff, "[https://www.berliner-zeitung.de/gert-schramm-ueberlebte-als-juengster-dunkelhaeutiger-haeftling-buchenwald---heute-lebt-er-in-eberswalde-nummer-49489-14638068 Gert Schramm überlebte als jüngster dunkelhäutiger Häftling Buchenwald - heute lebt er in Eberswalde Nummer 49489]", ''Berliner Zeitung''.</ref> Gert Schramm era il più giovane. Aveva allora solo 15 anni.
A [[Buchenwald]] Gert si trovò a vivere l'esperienza dei tanti [[bambini dell'Olocausto]] costretti al lavoro nei campi di concentramento nazisti. Essere afro-tedesco lo rendeva particolarmente riconoscibile e vulnerabile. Dopo settimane di duro lavoro nelle cave di pietra, il ragazzo giunse al limite delle proprie forze. Fu salvato solo per l'intervento delle organizzazioni comuniste clandestine di resistenza del campo che tra i loro obiettivi principali si erano proposti quello della salvaguardia dei molti [[bambini di Buchenwald]]. Uno dei capi della resistenza interna, il Kapo comunista [[Willi Bleicher]], riusci' a farlo trasferire ad un incarico amministrativo, e il Kapo comunista [[Otto Grosse]] e i prigionieri "politici" presenti nella baracca 42 si presero cura di lui, "nascondendolo" il più possibile agli occhi delle SS.<ref
Nel giugno 1945, Gert fece ritorno a piedi dalla madre. I due si stabilirono a [[Bad Langensalza]]. Da adulto Gert lavorò nell'industria mineraria dapprima nella Germania Est e quindi in Francia e ad [[Essen]] (dal 1956 al 1964). Tornato nella Germania Est fu impiegato in una compagnia di autobus a [[Eberswalde]], vicino a Berlino. Nel 1985, assieme ad Hermann Axen, un ex-deportato che lo aveva aiutato a [[Buchenwald]], Gert creò una propria compagnia di taxi, la "Schramms Reisen" (poi gestita dal proprio figlio).
Dopo la riunificazione, quando il 25
Il 25 aprile 2014, Schramm riceve dal governo tedesco l'onorificenza ''[[Ordine al merito di Germania]]'' (''Verdienstkreuz am Bande'').
Il 19 settembre 2015, un incontro pubblico a [[Eberswalde]] riunisce Gert Schramm con Marie Nejar e Theodor Michael, anch'essi vittime di discriminazione come afro-tedeschi durante l'Olocausto.<ref>[[Pierrette Herzberger-Fofana]], "[http://www.africanheritagemagazine.de/the-only-black-survivor-of-the-concentration-camp-of-buchenwald-is-dead-in-memoriam-of-gert-schramm-1928-2016/ In Memoriam of Gert Schramm (1928-2016)]", ''African Heritage'' (2016).</ref>
==Autobiografia==
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* [[Campo di concentramento di Buchenwald]]
* [[Leggi razziali naziste]]
* [[Hans Massaquoi]]
==Collegamenti esterni==
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* Osei Boateng, "[https://www.thefreelibrary.com/'Black+Germans+do+not+exist'.+(Cover+Story).-a082064469 Black Germans Do Not Exist]", ''[[The New African]]''.
* Katrin Bischoff, "[https://www.berliner-zeitung.de/gert-schramm-ueberlebte-als-juengster-dunkelhaeutiger-haeftling-buchenwald---heute-lebt-er-in-eberswalde-nummer-49489-14638068 Gert Schramm überlebte als jüngster dunkelhäutiger Häftling Buchenwald - heute lebt er in Eberswalde Nummer 49489]", ''Berliner Zeitung''.
* [https://web.archive.org/web/20180826005252/https://africanvoicess.wordpress.com/2015/02/05/black-holocaust-i-dimenticati-della-storia/ Black Holocaust: I dimenticati della storia], di Fulvio Beltrami.
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie
[[Categoria:Superstiti dell'Olocausto tedeschi]]
[[Categoria:Germano-statunitensi]]
[[Categoria:Persone legate al campo di concentramento di Buchenwald]]
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