Open notebook: differenze tra le versioni

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La seconda critica riguarda il fatto che pubblicare il diario di laboratorio possa costituire una pre-pubblicazione, e inficiare quindi la brevettabilità. È evidente che l'approccio Open Notebook non sia compatibile con la prospettiva di un brevetto. Quanto alla pubblicazione degli stessi risultati sulle riviste, gli Open Notebook sono equiparati ai preprint e quindi accettati dalla maggioranza degli editori. Ci sono almeno due casi di pubblicazione di progetti Open Notebook pubblicati su rivista <ref> Woelfle, Michael; Seerden, Jean-Paul; de Gooijer, Jesse; Pouwer, Kees; Olliaro, Piero; Todd, Matthew H. (19 September 2011). Geary, Timothy G., ed. "Resolution of Praziquantel". PLoS Neglected Tropical Diseases. 5 (9): e1260. doi:10.1371/journal.pntd.0001260. PMC 3176743 Freely accessible. PMID 21949890</ref><ref>Woelfle, Michael; Olliaro, Piero; Todd, Matthew H. (22 September 2011). "Open science is a research accelerator". Nature Chemistry. 3 (10): 745–748. doi:10.1038/nchem.1149 Freely accessible. PMID 21941234</ref>.
 
L'ultima critica si collega al concetto di "diluvio dei dati" e punta sull'attuale eccessivo volume dei dati disponibili, con la paura ulteriore che non essendo passati dalla revisione dei pari siano di scarsa qualità. In realtà, nessun ricercatore ha interesse a rendere pubblica una ricerca mediocre, quindi dovrebbe trattarsi di un sistema virtuoso in cui essendo sotto gli occhi di tutti si pubblicano solo ricerche solide. Il fatto anzi che negli Open Notebook siano disponibili per tutti anche i dati grezzi dovrebbe giocare a favore della sloiditàsolidità scientifica e della riproducibilità.
 
==Note==