Tanzania: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua|l'omonimo genere di ragni|Tanzania (zoologia)}}
{{Stato
| nomeCorrente = Tanzania
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| stato precedente = {{EAT}}<br />[[File:Flag of Zanzibar_(January-April_1964).svg|20px|border]] [[Repubblica Popolare di Zanzibar]]
}}
 
La '''Tanzania''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/tanʣaˈnia/|it}} o {{IPA|/tanˈʣanja/|it}}<ref>{{DOP|id=1088441}}</ref>), formalmente '''Repubblica Unita di Tanzania''' (in [[Lingua {{swahili|swahili]]: ''Jamhuri ya Muungano wa Tanzania''}}; in [[Lingua {{inglese|inglese]]: ''United Republic of Tanzania''}}), è uno Stato dell'[[Africa orientale]]. Confina a nord con [[Kenya]] e [[Uganda]], a ovest con [[Ruanda]], [[Burundi]] e [[Repubblica Democratica del Congo]], e a sud con [[Zambia]], [[Malawi]] e [[Mozambico]]. A est è bagnata dall'[[oceano Indiano]].
 
[[Dar es Salaam]] è la città più grande ed è stata la capitale fino agli [[anni 1970|anni settanta]]. Il trasferimento delle funzioni amministrative nella nuova capitale è avvenuto designando [[Dodoma]], posta nel centro della Tanzania, tuttavia non è stato ancora completato.
 
L'area continentale dello stato fu colonia dell'[[Impero tedesco]] a partire dal [[1885]] con il nome di [[Africa Orientale tedescaTedesca]] (''Deutsch-Ostafrika''). Fu poi occupata dal [[Regno Unito]] durante la [[prima guerra mondiale]] e integrato nell'[[Impero britannico]] prima come [[mandato della Società delle Nazioni]] (dal 1922 al 1946) e poi come [[amministrazione fiduciaria delle Nazioni Unite]] (dal 1946 al 1961) con il nome di [[Territorio del Tanganica]] (''Tanganika Territory''); il paese ottenne poi l'indipendenza il 9 dicembre 1961 come [[Reame del Commonwealth]], trasformandosi in repubblica l'anno successivo. Lo stato nacque il 26 aprile 1964 dall'unione tra la [[Tanganica (Stato)|Repubblica di Tanganica]] e la neonata [[Repubblica Popolare di Zanzibar]] con la denominazione di '''Repubblica Unita di Tanganica e Zanzibar''', nome che venne cambiato nell'ottobre dello stesso anno in '''Repubblica Unita di Tanzania'''.<ref>{{Cita web|url=https://www.britannica.com/place/Tanzania/History|titolo=Tanzania History|sito=britannica.com|accesso=13 luglio 2019|urlmorto=no}}</ref>
 
== Etimologia ==
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== Storia ==
{{Vedivedi anche|Storia della Tanzania}}
=== Preistoria ===
In Tanzania sono stati ritrovati alcuni dei più antichi reperti fossili umani. La [[Gola di Olduvai]], in particolare, è stata resa celebre dagli scavi di [[Louis Leakey]] e altri.
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=== Arabi e Persiani ===
{{vedi anche|EpocaPeriodo shirazi}}
 
All'inizio del [[II secolo]] d.C. sulle coste della Tanzania sull'[[oceano Indiano]] iniziarono a nascere insediamenti commerciali [[persia]]ni e [[arabi]]. Poi l'interscambio culturale fra Arabi e Bantu contribuì in gran parte a formare la cultura odierna della regione costiera, e influenzò profondamente la [[lingua swahili]], oggi lingua ufficiale della Tanzania. Il commercio di risorse provenienti dall'entroterra africano ([[avorio]] e [[oro]]) e l'avvio della [[Tratta araba degli schiavi|tratta araba di schiavi]]<ref>Paul Lovejoy, ''Transformations of Slavery: A History of Slavery in Africa'', Cambridge University Press, 2012</ref><ref>Nota [[Rivolta degli Zanj|la durissima rivolta]], durata un quindicennio, degli schiavi neri africani, chiamati [[Zanj]], nelle [[marcita|marcite]] [[Iraq|irachene]] nel [[IX secolo]], che tenne sotto scacco il Califfato abbaside.</ref> consentì agli insediamenti arabo-persiani di fiorire, trasformandosi in vere e proprie città, come [[Kilwa (città storica)|Kilwa]]; complessivamente, questa epoca di grande sviluppo viene ricordata con il nome di [[epoca shirazi]] ("epoca persiana"). I rapporti fra Bantu e Arabi continuarono a essere determinanti per la costa della Tanzania orientale per gran parte del millennio. Nel [[1840]] [[Zanzibar]] divenne capitale di un potente [[sultanato]], legato a quello dell'[[Oman]]. Gli arabi portarono in Africa orientale la loro cultura, il loro [[alfabeto]], la loro [[letteratura]], l'[[Islam]] e coltivazioni come i [[chiodo di garofano|chiodi di garofano]].
 
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=== Africa Orientale Tedesca ===
{{Vedivedi anche|Africa Orientale Tedesca}}
 
Verso la fine del XIX secolo le diverse potenze europee iniziarono a consolidare le proprie posizioni nell'area in ottica [[colonialismo|coloniale]]. Nel [[1884]] il tedesco [[Karl Peters]] convinse diverse tribù della regione dei [[Grandi Laghi (Africa)|Grandi Laghi]] ad accettare l'autorità della [[Impero tedesco|Germania]], e dopo la [[Conferenza di Berlino (1884)|Conferenza di Berlino]] del [[1885]] l'odierna Tanzania continentale (insieme con gli attuali [[Ruanda]] e [[Burundi]]) divenne formalmente l'[[Africa Orientale Tedesca]]. Nel [[1890]] venne firmato il [[trattato di Helgoland-Zanzibar]], con il quale Zanzibar diventava protettorato britannico.
 
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=== ''Ujamaa'' ed evoluzione politica ===
{{vedi anche|Ujamaa}}
 
Sotto l'amministrazione di Nyerere, la Tanzania assunse inizialmente un assetto politico ed economico basato su una forma di [[socialismo africano|socialismo]] agricolo chiamato ''ujamaa''. La [[costituzione della Tanzania]] venne modificata nel [[1965]] per formalizzare la situazione ''de facto'' del paese, ovvero l'egemonia di un unico partito politico, il [[Chama Cha Mapinduzi]] (CCM) nato dalla fusione di TANU e ASP. Nel [[1979]] la Tanzania fu coinvolta nella [[guerra ugandese-tanzaniana|guerra con l'Uganda]] di [[Idi Amin]].
All'inizio degli [[anni 1990|anni novanta]], il presidente [[Ali Hassan Mwinyi]], succeduto a Nyerere, intraprese una serie di profonde riforme del paese, abbandonando gradualmente l'impianto socialista dell'Ujamaa e introducendo il multipartitismo. Le successive consultazioni elettorali confermarono comunque il CCM stabilmente al governo del paese, pur con qualche contestazione; in particolare, nel [[2001]] il risultato delle consultazioni politiche dell'anno precedente portò a un periodo di scontri fra la polizia e movimenti indipendentisti di [[Zanzibar]]. Ben più problematiche le elezioni del [[2010]].
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== Geografia ==
{{vedi anche|Geografia della Tanzania}}
 
=== Morfologia ===
[[File:Un-tanzania.png|thumb|Mappa della Tanzania]]
 
Con {{M|947300|u=km²}}<ref>{{Cita web |url=https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/rankorder/2147rank.html |titolo=CIA - The World Factbook -- Rank Order - Area |accesso=23 ottobre 2010 |dataarchivio=9 febbraio 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140209041128/https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/rankorder/2147rank.html |urlmorto=sì }}</ref>, la Tanzania è il 31º Paese più grande del mondo. È paragonabile per dimensioni alla [[Nigeria]] e all'[[Egitto]], oltre tre volte l'[[Italia]].
La Tanzania è prevalentemente montuosa nel nord-est, dove si trova il [[Kilimangiaro]]<ref>{{cita web|url=http://tanzaniatouristboard.com/|titolo=Tanzania Tourist Board|editore=tanzaniatouristboard.com|accesso=23 ottobre 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100113233655/http://tanzaniatouristboard.com/|dataarchivio=13 gennaio 2010|urlmorto=sì}}</ref>, la vetta più elevata dell'[[Africa]] e le [[Pare Mountains]]. Nella stessa regione si trova anche il [[monte Meru (Tanzania)|monte Meru]]. Nel nord e nell'ovest si estende la regione dei [[Grandi Laghi (Africa)|Grandi Laghi]], tra cui il [[lago Vittoria]] (il lago più grande dell'Africa) e il [[lago Tanganica]] (lago più profondo dell'Africa, noto per le sue specie di pesci endemici). Un altro lago è il [[Lago Natron|Natron]], caratterizzato dalle acque saline, e situato nella Rift Valley vicino al confine con il [[Kenya]]. La Tanzania centrale si conforma come un vasto altopiano, con pianure e aree seminative. La costa orientale che si affaccia sull'[[oceano Indiano]] è calda e umida. L'isola di [[Zanzibar]] si trova di fronte alla costa orientale.
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{{vedi anche|Gola di Olduvai}}
=== Demografia ===
Nel [[2012]] la popolazione stimata era di {{formatnum:44928923}} abitanti<ref name="censimento2012" >{{cita web|url=http://www.nbs.go.tz/nbs/takwimu/census2012/Census_General_Report.zip|titolo=Census General Report|accesso=4 novembre 2014}}</ref>, con un tasso di crescita annuo intorno al 2%. La distribuzione della popolazione è molto eterogenea, con densità variabili da una persona per chilometro quadrato nelle regioni aride, a 51 per chilometro quadrato sugli altopiani umidi, fino ai 134 per chilometro quadrato dell'isola di [[Zanzibar]]<ref>{{cita web|url=http://www.state.gov/r/pa/ei/bgn/2843.htm|titolo=Tanzania (12/07)|editore=State.gov|accesso=25 aprile 2010}}</ref>. Quasi l'80% della popolazione è rurale. [[Dar es Salaam]] è la più grande città ed è la capitale commerciale; [[Dodoma]], che si trova nel centro della Tanzania è sede del Parlamento e (almeno ufficialmente) la capitale amministrativa.
 
La popolazione è costituita da più di 120 differenti etnie, di cui i [[Sukuma]], i [[Nyamwezi]], gli [[Hehe]]-[[Bena]], i [[Gogo (popolo)|Gogo]], gli [[Haya (popolo)|Haya]], i [[Makonde]], i [[Chagga]] e i [[Nyakyusa]] composti da almeno un milione di persone. Altri gruppi minoritari comprendono [[Pare]], [[Shambaa]] (o Shambala) e [[Ngoni]]. La maggior parte dei Tanzaniani, tra cui ad esempio i grandi gruppi etnici dei Sukuma e dei Nyamwezi, sono [[bantu (etnologia)|popoli bantu]] (almeno dal punto di vista linguistico). Tra i popoli [[nilotici]] si includono i nomadi [[Maasai]].
 
La popolazione comprende anche arabi, indiani, pakistani, e piccole comunità europee e cinesi. Nel 1994, la comunità asiatica ammontava a {{formatnum:50000}} abitanti nella Tanzania continentale e a {{formatnum:4000}} a Zanzibar, ma poi è molto cresciuta. Si stimano circa {{formatnum:70000}} arabi e {{formatnum:10000}} cittadini europei residenti in Tanzania<ref>"[http://www.state.gov/r/pa/ei/bgn/2843.htm Tanzania (08/09)]". US Department of State.</ref>.
 
Come gran parte dei Paesi africani, la Tanzania è afflitta dall'epidemia dell'[[AIDS]]. I dati ufficiali indicano il 7% della popolazione adulta, con una forte penetrazione nella classe d'età tra i 20 e i 34 anni.
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A livello religioso, secondo i dati [[CIA]]<ref>{{Cita web |url=https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/tz.html |titolo=CIA - The World Factbook<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=19 dicembre 2010 |dataarchivio=27 novembre 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201127225447/https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/tz.html |urlmorto=sì }}</ref>, i cristiani (cattolici e protestanti quasi in pari numero) costituiscono il 35% della popolazione, seguiti dai musulmani (35%) e dai seguaci delle religioni tradizionali (ridotti al 30%). A Zanzibar prevalgono invece nettamente i musulmani (99%), seguiti dai cristiani (1%).
Tuttavia un recente studio dello statunitense United States Bureau of Democracy, Human Rights, and Labor Affairs per il 2009 suggerisce che ormai il 62% della popolazione sia cristiana, con un 35% di musulmani e 3% di altre religioni<ref>{{Cita web | autore = [[U.S. Department of State]] |data=26 ottobre 2009 | titolo = International Religious Freedom Report 2009: Tanzania |sito=[[Stati Uniti d'America]] [[Bureau of Democracy, Human Rights, and Labor]] Affairs | url = http://www.state.gov/g/drl/rls/irf/2009/127259.htm | lingua=en | accesso=5 ottobre 2010}} ''This article incorporates text from this source, which is in the [[public ___domain]].''</ref>.
 
=== Lingue ===
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=== Etnie ===
Ci sono circa 125 etnie. La maggioranza degli abitanti appartiene a [[etnia|etnie]] di ceppo [[Bantu (etnologia)|bantu]], come [[sukuma]], [[nyamwezi]], [[hehe]]-[[bena]], [[gogo (popolo)|gogo]], [[Haya (popolo)|bahaya]], [[makonde]], [[chagga]], [[ha (popolo)|ha]] e [[nyakyusa]]. Fra le etnie nilotiche si trovano i [[nomadismo|nomadi]] [[masai]] e i [[luo]]; entrambi i gruppi sono presenti numerosi nel confinante [[Kenya]]. Gruppi che parlano [[lingue cuscitiche]] risiedono specialmente nella [[Regione del Manyara]]. Due piccole tribù aborigene appartengono alla famiglia [[khoisan]]. Ogni gruppo etnico ha la propria lingua, ma la lingua nazionale è lo [[Lingua swahili|swahili]], una lingua di origine bantu, con forti influenze arabe e ora inglesi.
 
La popolazione è costituita da più di 120 differenti etnie. Il gruppo più numeroso è quello dei [[Sukuma]], che da soli contano per circa il 16% della popolazione del paese. Seguono [[Gogo (popolo)|Gogo]] (4,2%), [[Haya (popolo)|Haya]] (3,8%), [[Ha (popolo)|Ha]] (3,2%), [[Makonde]] (3%), [[Nyamwezi]] (2,9%), [[Nyakyusa]] (2,4%), [[Hehe]] (2,3%), [[Luguru]] (2,1%), [[Zaramo]] (2%), [[Bena (popolo)|Bena]] (2%), [[Shambaa]] (2%), [[Chaga]] (2%).<ref>{{cita web|url=https://www.joshuaproject.net/countries/TZ |titolo=Country: Tanzania |accesso=2 febbraio 2025}}</ref> La maggior parte delle etnie appartiene al raggruppamento dei [[bantu (etnologia)|popoli bantu]] (almeno dal punto di vista linguistico). Fra le etnie [[Nilotici|nilotiche]] si trovano i [[masai]] e i [[Luo (popolo)|luo]]; entrambi i gruppi sono presenti numerosi nel confinante [[Kenya]]. Gruppi che parlano [[lingue cuscitiche]] risiedono specialmente nella [[Regione del Manyara]]. Due piccole tribù aborigene appartengono alla famiglia [[khoisan]].
La maggior parte della popolazione dell'isola di [[Zanzibar]] è originaria della terraferma tranne un gruppo, gli [[shirazi (popolo)|shirazi]], le cui origini sono state fatte risalire ai primi coloni [[persiani]] dell'isola. Ma quasi tutti hanno una forte percentuale di sangue arabo.
 
La popolazione comprende anche arabi, indiani, pakistani, e piccole comunità europee e cinesi. Nel 1994, la comunità asiatica ammontava a {{formatnum:50000}} abitanti nella Tanzania continentale e a {{formatnum:4000}} a Zanzibar, ma poi è molto cresciuta. Si stimano circa {{formatnum:70000}} arabi e {{formatnum:10000}} cittadini europei residenti in Tanzania<ref>"[http://www.state.gov/r/pa/ei/bgn/2843.htm Tanzania (08/09)]". US Department of State.</ref>.
I residenti non africani della terraferma e di [[Zanzibar]] costituiscono l'1% della popolazione e sono costituiti soprattutto da indo-pakistani, arabi ed europei.
 
La maggior parte della popolazione dell'isola di [[Zanzibar]] è originaria della terraferma tranne un gruppo, gli [[shirazi (popolo)|shirazi]], le cui origini sono state fatte risalire ai primi coloni [[persiani]] dell'isola. Ma quasi tutti hanno una forte percentuale di sangue arabo.
 
== Salute ==
In Tanzania, il [[tasso di mortalità]] nei primi 5 anni di vita nel [[2006]] era di 118 ogni {{formatnum:1000}}. La [[speranza di vita]] alla nascita nel 2006 era di 50 anni<ref name="WHO statistics">. Organizzazione Mondiale della Sanità, http://www.who.int/whosis/en/, 3 giugno 2009</ref>. Negli adulti tra i 15 e i 60 anni il tasso di mortalità nel 2006 era di 518 su {{formatnum:1000}} maschi e 493 su {{formatnum:1000}} femmine<ref name="WHO statistics" />.
 
La causa principale di morte nei bambini che sopravvivono al periodo neonatale è la [[malaria]]<ref name="Mortality Country Fact Sheet">{{cita web | url = url=http://www.who.int/whosis/mort/profiles/mort_afro_tza_tanzania.pdf | titolo = Mortality Country Fact Sheet - United Republic of Tanzania | formato = PDF | accesso=25 aprile 2010 | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100217192327/http://www.who.int/whosis/mort/profiles/mort_afro_tza_tanzania.pdf | dataarchivio = 17 febbraio 2010 }}</ref>, per gli adulti è l'[[AIDS]]<ref name="Mortality Country Fact Sheet" />. {{Senza fonte|Altre cause di morte nei bambini sono la [[polmonite]] e la [[diarrea]].}}
 
Dati del 2006 mostrano che il solo il 55% della popolazione aveva accesso a fonti di acqua potabile e il 33% aveva accesso a servizi igienici adeguati<ref name="WHO statistics" />.
 
== Ordinamento dello Stato ==
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{{vedi anche|Regioni della Tanzania|Distretti della Tanzania}}
[[File:Tanzania regions ita.svg|thumb|Regioni della Tanzania]]
 
La Tanzania è amministrativamente suddivisa in 30<ref>{{cita web|url=http://www.nbs.go.tz/nbs/takwimu/references/Tanzania_in_Figures_2015.pdf|titolo=Tanzania National Bureau of Statistics - Tanzania in Figures 2015|lingua=en|accesso=9 marzo 2016}}</ref> regioni, chiamate ''mikoa'' che a loro volta sono suddivise in circa 130 distretti (''wilaya'').
 
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== Politica ==
{{Vedivedi anche|Politica della Tanzania}}
Dal 1977 il Paese è stato retto dal [[partito unico]] ''[[Chama Cha Mapinduzi]]'' (CCM, Partito della Rivoluzione), guidato dal "padre della patria" [[Julius Nyerere]]. Il movimento era di ispirazione socialista e nacque dalla fusione dei fronti di liberazione nazionali del [[Tanganica (Stato)|Tanganica]] e di [[Zanzibar]]. Julius Nyerere lasciò liberamente il potere nel 1985.
 
Dal 1977 il Paese è statofu retto dal [[partito unico]] ''[[Chama Cha Mapinduzi]]'' (CCM, Partito della Rivoluzione), guidato dal "padre della patria" [[Julius Nyerere]]. Il movimento era di ispirazione socialista e nacque dalla fusione dei fronti di liberazione nazionali del [[Tanganica (Stato)|Tanganica]] e di [[Zanzibar]]. Julius Nyerere lasciò liberamente il potere nel 1985.
Nell'ottobre del 1995 terminò il regime di partito unico con le prime elezioni multi-partitiche. Il CCM vinse le elezioni e il 23 novembre 1995 si insediò [[Benjamin Mkapa]] alla carica di presidente della Repubblica (che è anche capo del Governo); il presidente venne riconfermato nel 2000.
 
Nell'ottobre del 1995 terminò il regime di partito unico con le prime elezioni multi-partitiche. Il CCM vinse le elezioni e il 23 novembre 1995 si insediò [[Benjamin Mkapa]] alla carica di presidente della Repubblica (che è anche capo del Governo); il presidente venne riconfermato nel 2000.
L'opposizione, divisa e instabile, non ha saputo proporsi come alternativa alle [[Elezioni generali in Tanzania del 1995|elezioni del 1995]], [[Elezioni generali in Tanzania del 2000|del 2000]] e [[Elezioni generali in Tanzania del 2005|del 2005]]. Così il 20 dicembre 2005 diventa presidente della repubblica [[Jakaya Mrisho Kikwete]] che nomina primo ministro [[Edward Ngoyayi Lowassa]], poi dimessosi in seguito a scandali. Anche l'attuale presidente, [[Samia Suluhu]], entrata in carica il 19 marzo 2021, e l'attuale primo ministro [[Kassim Majaliwa]], in carica dal 20 novembre 2015, sono esponenti del CCM.
 
L'opposizione, divisa e instabile, non ha saputoseppe proporsi come alternativa alle [[Elezioni generali in Tanzania del 1995|elezioni del 1995]], [[Elezioni generali in Tanzania del 2000|del 2000]] e [[Elezioni generali in Tanzania del 2005|del 2005]]. Così il 20 dicembre 2005 diventadivenne presidente della repubblica [[Jakaya Mrisho Kikwete]] che nominanominò primo ministro [[Edward Ngoyayi Lowassa]], poi dimessosi in seguito a scandali. AncheDopo l'attualele presidente,elezioni [[Samiadel Suluhu]]2010, entratamolto in caricacombattute, il 19CCM marzodetenne 2021,la emaggioranza l'attualedei primo ministro [[Kassim Majaliwa]],seggi in carica dal 20 novembre 2015, sono esponenti del CCMparlamento.
Anche dopo le elezioni del 2010, molto combattute, il CCM detiene la maggioranza dei seggi in parlamento.
Anche l'attuale presidente, [[Samia Suluhu]], entrata in carica il 19 marzo 2021, e l'attuale primo ministro [[Kassim Majaliwa]], in carica dal 20 novembre 2015, sono esponenti del CCM.
 
Nel 2018 il presidente John Magufuli appoggiaappoggiò il giovane governatore Paul Makonda nella caccia agli omosessuali che vivono in Tanzania chiedendo aiuto anche alla popolazione per scovarli. SostengonoSostenevano che è preferibile far arrabbiare i paesi occidentali che "il Dio dei cristiani e dei musulmani".{{Senza fonte}}
 
La [[Costituzione della Tanzania]] (in lingua swahili: Katiba ya Tanzania) venne approvata nel marzo del 1977.
 
==Istruzione==
===Università= Istruzione ==
=== Università ===
L'[[Università di Dar es Salaam]] è stata istituita nel 1961 come College dell'Università di Londra <ref>https://it.uni24k.com/u/14718/</ref>.
 
== Economia ==
Il reddito annuo pro capite nel 2012 è di circa {{M|629|u=$}} (nominali)<ref name="IMF" />. Il 60% della popolazione è privo dell'elettricità e il 40% dell'acqua potabile. Negli ultimi anni si è tuttavia registrata una crescita contenuta ma costante permessa dalla stabilità politica.
 
L'economia dipende in gran parte dall'[[agricoltura]], che costituisce circa il 60% del [[PIL]] e l'85% delle esportazioni, e impiega l'80% della [[forza lavoro]]. Le condizioni geografiche e climatiche limitano i campi coltivati al 5% del territorio. L'[[industria]] pesa circa il 10% del [[PIL]] ed è prevalentemente limitata alla trasformazione dei prodotti agricoli. La [[Banca Mondiale]], il [[Fondo Monetario Internazionale]] e bilateral donors hanno fornito fondi per risollevare la deteriorata infrastruttura economica della Tanzania. Le grandi [[risorse naturali]] come giacimenti d'[[oro]] e i parchi nazionali non sono sfruttate appieno e generano poco reddito. La crescita degli anni 1991-99 ha generato un aumento della produzione industriale e un sostanziale incremento dell'output di minerali trainato da oro e cobalto. Recenti riforme del sistema bancario hanno favorito la crescita degli investimenti.
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== Ambiente ==
=== Parchi nazionali ===
 
{{vedi anche|Aree naturali protette in Tanzania}}
 
Circa il 32% del territorio della Tanzania (pari a {{M|303316|u=km²}}) è considerato [[area naturale protetta]]<ref name="WDPA">{{cita web |url=http://www.protectedplanet.net/country/TZ |titolo= Tanzania National Park |sito=World Database on Protected Areas |accesso=9 dicembre 2015 |lingua=en}}</ref>. La Tanzania ha sedici parchi nazionali e numerose altre riserve naturali. Fra le riserve naturali più celebri della Tanzania si contano il [[Serengeti National Park]], la [[Ngorongoro|riserva naturale di Ngorongoro]], il [[Tarangire National Park]], il [[Lake Manyara National Park]], la [[Riserva di caccia del Selous]], il [[Parco nazionale del Kilimangiaro|Kilimanjaro National Park]] il [[Parco nazionale di Ruaha|Ruaha National Park]] e il [[Mikumi National Park]]. Nella parte ovest della Tanzania sorge il [[Parco nazionale del Gombe Stream]], fondato nel 1960 da [[Jane Goodall]] per la salvaguardia e lo studio degli scimpanzé.
 
La Tanzania ha un'elevata [[biodiversità]] e contiene una grande varietà di [[habitat]]. Nella pianura del Serengeti, lo gnu barba bianca (''[[Connochaetes taurinus]] mearnsi'') e altri bovini partecipano a una migrazione annuale su larga scala. La Tanzania è anche sede di circa 130 anfibi e oltre 275 specie di rettili{{Senza fonte}}, molte delle quali strettamente endemiche. La Tanzania ha messo a punto un piano d'azione sulla biodiversità per affrontare la conservazione delle specie{{Senza fonte}}.
 
== Cultura ==
{{Vedivedi anche|Cultura swahili}}
=== Letteratura ===
{{Vedivedi anche|Letteratura swahili}}
 
Tra i maggiori esponenti della produzione letteraria in Tanzania, vissuto tra il XX e il XXI secolo, possiamo ricordare [[Euphrase Kezilahabi]] e [[Abdulrazak Gurnah]], [[Premio Nobel per la letteratura]], nel 2021, e autore di noti romanzi come [[Il disertore (Gurnah)|Il disertore]] (2005).
 
=== Musica ===
{{Vedivedi anche|Musica della Tanzania}}
 
Come gran parte dei paesi africani, la Tanzania è caratterizzata da un vasto patrimonio di musica tradizionale, legata soprattutto alla danza e alla ritualità, e diversificata secondo le diverse etnie presenti sul territorio. La musica tradizionale tanzaniana sopravvive soprattutto nelle piccole comunità rurali, ma in tempi recenti, sull'onda del movimento della [[world music]], è stata portata all'attenzione del pubblico internazionale da artisti come [[Hukwe Zawose]].
 
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[[File:KangaSiyu1.jpg|thumb|upright=0.5|Una donna zanzibari vestita con il ''kanga'']]
[[File:Makonde carving 1.jpg|thumb|upright=0.5|Statuette in legno makonde]]
 
Come in tutta l'[[Africa subsahariana]], in Tanzania le arti figurative sono tradizionalmente legate alla decorazione artistica di oggetti di uso concreto, sia esso pratico (per esempio oggetti di arredamento e indumenti) o rituale (per esempio [[maschere africane|maschere]]). Anche rispetto alle arti figurative esiste una netta distinzione fra la cultura swahili, che anche in questo ambito attinge alla tradizione araba e mediorientale, e quella dell'entroterra, più vicina alle cultura bantu del resto dell'Africa sudorientale. Nell'arte swahili, influenzata dall'[[Islam]], predominano temi geometrici astratti e l'uso di iscrizioni (originariamente in [[lingua araba|arabo]], oggi più comunemente in [[Lingua swahili|swahili]] o in inglese) come motivi decorativi. Questa tendenza si riflette anche nei capi di vestiario tradizionali swahili, ''[[kitenge]]'' e ''[[kanga (indumento)|kanga]]'', simili ai ''[[sarong]]'' indiani e decorati tipicamente con arabeschi e proverbi o motti religiosi, politici o morali. Di tradizione invece strettamente bantu è la produzione di oggettistica in legno intagliato dell'[[etnia]] [[makonde]], fra le più raffinate dell'Africa subsahariana.
 
La più nota forma d'arte figurativa della Tanzania moderno è probabilmente lo stile pittorico [[Tinga-tinga]], uno stile pittorico [[naïf]] nato come "arte turistica" ma in seguito divenuto vera e propria scuola d'arte e differenziatosi su due livelli: uno relativamente basso, orientata al mercato turistico, e uno più raffinato che trova posto nelle gallerie d'arte non solo tanzaniane o africane.
=== Patrimoni dell'umanità ===
{{Vedivedi anche|Patrimoni dell'umanità della Tanzania}}
 
La Tanzania dispone di alcuni siti iscritti nella [[Lista dei patrimoni dell'umanità]] dell'[[UNESCO]].
 
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Il [[cricket]] è uno sport in rapida crescita soprattutto dopo aver ospitato la ICC Cricket League division 4 nel [[2008]].
 
== Gastronomia ==
{{vedi anche|Cucina tanzaniana|Cucina zanzibari}}
 
Un altro aspetto caratteristico riguarda la gastronomia. Un piatto tipico è rappresentato dal [[kachumbari]].
 
== Tradizioni ==
Una delle tradizioni della Tanzania è una danza collettiva del [[26 aprile]], in memoria dell'unione tra [[Tanganica (Stato)|Tanganica]] e [[Zanzibar]].
 
== Ricorrenze nazionali ==
{| class="wikitable"
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|-
|}
 
== Curiosità ==
In una serra del [[MUSE (museo)|MUSE]] a [[Trento]] è riprodotto l'ambiente dei [[Monti Udzungwa]] in Tanzania.
 
== Note ==
Line 279 ⟶ 285:
 
== Voci correlate ==
* [[Aree naturali protette in Tanzania]]
* [[Regioni della Tanzania]]
* [[Distretti della Tanzania]]
* [[Musica della Tanzania]]
* [[Religioni in Tanzania]]
 
== Altri progetti ==