Martirio (cristianesimo): differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Declinato al plurale Etichette: Annullato Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
m fix nota |
||
(12 versioni intermedie di 11 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{NN|cristianesimo|dicembre 2022}}
{{citazione|''Christus in martyre est''|[[Tertulliano]], ''De Pudicitia'', 22.|Cristo è nel martire|lingua=italiano|lingua2=latino}}
Il '''martirio nel cristianesimo''' è la condizione che il seguace (''martire'', dal [[lingua greca|greco]]
== Storia ==
Riga 12:
== Teologia ==
=== Antico Testamento ===
La vicenda di [[Azaria, Anania e Misaele]], narrata in [[Libro di Daniele|Daniele]] (cap. 3), è il ''primo caso di tentato martirio'' nella Bibbia. Grazie all'angelo, i tre non bruciano nel rogo, e [[Nabucodonosor II|Nabucodonosor]], [[re di
=== Nuovo Testamento ===
Riga 32:
==== Evoluzione teologica ====
Nella visione di certi ambiti del cristianesimo dei primi secoli il martirio era una eventualità da considerare all'interno della propria fede. Per i primi cristiani dare la propria vita per [[Gesù|Cristo]] era l'unico modo possibile per contraccambiare il dono di Cristo che aveva dato la propria vita per loro. [[Sant'Ignazio di Antiochia]] arriva ad implorare gli altri cristiani a non intercedere presso l'[[imperatore]] per salvargli la vita, ma a consentire che egli venisse messo a morte. In molte ''
Col termine delle persecuzioni, la ricerca del [[Martirio (religione)|martirio]] come dimostrazione di fede tende a diminuire, sostituita dalla ricerca della santità. Ancora di [[San Martino di Tours|San Martino]] (IV secolo) però, primo non martire ad essere considerato santo, si dice, nell'[[Liturgia delle Ore|Ufficio]] composto per la sua festa, "Anima beata, se la spada non ti ha colpito non hai perso la gloria del martirio", quasi a scusare il fatto che non sia stato martirizzato.
Riga 51:
Rimasto famoso in ambito di fede nel [[cristianesimo]] durante le persecuzioni iniziate da [[Nerone]], il martirio era visto come una rinascita in Cristo piuttosto che come una morte. I martiri si rifiutavano di [[abiura]]re la propria [[religione]]: il fatto che cristiani, ad esempio, non partecipassero a feste pagane e non offrissero sacrifici, interrompendo questi rituali [[apotropaici]], per l'[[Impero romano]] determinava la rottura della [[pax deorum]] e quindi una grave offesa agli "dei".
La morte in martirio di un cristiano viene considerata un "[[battesimo]] nel [[sangue]]", nel senso di una purificazione totale dell'anima, simile all'effetto del battesimo in [[acqua]]. Tradizionalmente, il martirio è considerato valido per l'ingresso nella Chiesa, anche in assenza del battesimo.<ref>[[Catechismo della Chiesa Cattolica]], 1258.</ref>
La testimonianza di amore era intesa non solo come fedeltà a Dio, ma anche come beneficio degli altri credenti e non credenti, anche per gli eventi soprannaturali riferiti dalle Vite dei Santi riguardo alla loro sorte finale. La prima traccia biblica è il mancato martirio dei santi [[Azaria, Anania e Misaele]], forti della presenza invisibile e incorporea dell'angelo inviato da Dio. A questi
== Analisi ==
{{c|La seguente formulazione è contraddittoria e non chiara; se sono state rimosse "le tracce di culti pagani" come mai la storiografia moderna...|cristianesimo|marzo 2014}}
Nella tradizione storiografica occidentale la questione dei martiri ha spesso acceso dibattiti mai risolti in posizioni univoche. Dopo il [[Concilio di Trento]], alcune disposizioni pontificie promossero una revisione del [[martirologio romano]], il libro con l'elenco di tutti i martiri e le ''passiones'' relative. In alcuni casi vi furono indagini sulle date, epurazione di informazioni ritenute ambigue o spurie, rimozione di alcune evidenti tracce di culti pagani che il culto dei martiri conservava, per cui la storiografia moderna ha poi sostenuto la tesi della "cristianizzazione passiva" dei pagani, diretta a sovrapporre le posizioni cristiane a quelle pagane senza mutare tradizioni e festività.<ref>{{Cita web|url=http://www.intratext.com/IXT/ITA0476/_P9.HTM|titolo=Conferenza Stampa sul Nuovo Martirologio Romano: testo - IntraText CT|accesso=2021-05-30}}</ref><ref>H. Dodwell, ''De paucitate martyrum'', in ''Dissertationes Cyprianiae'', Londra, 1684.</ref>
<!--
=== Cesare Baronio e il martirologio romano ===
{{...|2}}
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* Theofried Baumeister, ''La teologia del martirio nella Chiesa antica'', Torino, S.E.I., 1995, ISBN 8805054437.
* Fabrizio Bisconti, Danilo Mazzoleni, ''Alle origini del culto dei martiri. Testimonianze nell'archeologia cristiana'',
* Geoffrey E. M. De Ste. Croix, ''Christian Persecution, Martyrdom, and Orthodoxy'', edito da Michael Whitby e Joseph Streeter, Oxford, Oxford University Press, 2006, ISBN 9780199278121.
* Paul Middleton (
== Voci correlate ==
Riga 78 ⟶ 77:
== Altri progetti ==
{{
== Collegamenti esterni ==
Riga 88 ⟶ 87:
[[Categoria:Culto dei martiri]]
|