Igiaba Scego: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Igiaba Scego è nata in Italia da una famiglia somala, figlia di [[Ali Omar Scego]], primo governatore di [[Mogadiscio]], ambasciatore e ministro degli esteri emigrato in Italia all'indomani del [[Mohammed Siad Barre#Indipendenza e colpo di Stato|colpo di Stato di Siad Barre]] del 1969<ref name=Istituto>{{cita web|url= https://ilcs.sas.ac.uk/research-centres/centre-study-contemporary-womens-writing-ccww/ccww-author-pages/italian/igiaba|titolo= Igiaba Scego|sito= Institute of Languages, Cultures and Societies|città= Londra|lingua= en|accesso= 28 marzo 2024}}</ref>.
Dopo la [[laurea]] in [[Letterature]] straniere presso [[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"|la Sapienza]] di [[Roma]], ha svolto un [[dottorato di ricerca]] in [[Pedagogia]] all'[[Università degli Studi Roma Tre]] e si occupa di [[scrittura]], [[giornalismo]] e di ricerca incentrata sul [[dialogo tra culture]] e la dimensione della [[transculturalità]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=[[Dagmar Reichardt]]|autore2=Igiaba Scego|anno=2020|titolo=Transculturalismo|rivista=Enciclopedia Italiana di scienze, lettere ed arti - Decima Appendice, già: [Parole del XXI Secolo]|editore=Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani|città=Roma|volume=vol. 2 ("L-Z")|
Collabora con molte [[Rivista|riviste]] che si occupano di migrazioni e di culture e [[letteratura africana|letterature africane]] tra cui ''[[Latinoamerica (periodico)|Latinoamerica]]'', ''Carta'', ''El Ghibli'', ''Migra'' e con alcuni quotidiani tra cui ''[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]'', ''[[il manifesto]]'', ''[[L'Unità]]'' e ''[[Internazionale (periodico)|Internazionale]]''.
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== Attività letteraria ==
La scrittrice ha avviato la sua carriera nel 2003 con il libro per bambini scritto in doppia lingua ''La nomade che amava Alfred Hitchcock / Ari raacato jecleeyd Alfred Hitchcock'', ispirato dalle vicende della madre, immigrata in Italia. Nello stesso anno ha vinto il premio Eks&Tra riservato alla scrittura migrante, con il suo racconto ''Rhoda'' ambientato a Roma,
Nel 2007 ha curato, assieme a Ingy Mubiayi, la raccolta ''Quando nasci è una roulette. Giovani figli di migranti si raccontano''.
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Collabora alla sezione "suoni e parole delle migrazioni" del progetto [[Progetto:WikiAfrica/Confini|confini]] promosso dalla fondazione lettera27.
Nel 2011, ha vinto il [[Premio Mondello]] per la
Assieme al fotografo [[Rino Bianchi]], nel 2014 pubblica il libro ''Roma negata'', nel quale sono discussi i tanti nomi stradali e monumenti della capitale, legati al [[colonialismo italiano]], mai spiegati o risignificati in loco<ref>{{cita web|lingua=EN|url=https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/1369801X.2023.2292165 |curatore=Luca Peretti |titolo=Built to last? Material legacies of Italian colonialism. Interviews with Ruth Ben-Ghiat, Alessandra Ferrini, Viviana Gravano, Hannes Obermair, Resistenze in Cirenaica, Igiaba Scego, and Colletivo Tezeta |collana=«Interventions. International Journal of Postcolonial Studies» |editore=Taylor & Francis |città=Londra |data= 6 febbraio 2024 |accesso= 15 febbraio 2024 |DOI= 10.1080/1369801X.2023.2292165}}</ref>.
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