Di Varmo: differenze tra le versioni

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|blasonatura = D'azzurro e tre bande d'argento<ref name=Crollalanza71>{{Cita|Crollalanza|p. 71.|cidCrollalanza}}</ref>
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}}
 
I "'''di Varmo'''" sono una delle più antiche [[nobiltà|famiglie nobiliari]] del [[Friuli]], originari dall’[[Varmo|omonimo centro]] della [[bassa friulana]] sulla sponda Est del [[Tagliamento]]; esponenti di questa famiglia ebbero un ruolo rilevante nella [[storia del Friuli]] dal [[XI secolo|XI]] al [[XVI secolo]], distinguendosi nei due distinti rami dei "''Varmo di Sotto''"<ref>{{Cita|Spreti|pp. 830-832.|cidSpreti}}</ref> e, successivamente, dei "''Varmo di Sopra''"<ref>{{Cita|Spreti|pp. 827-830.|cidSpreti}}</ref><ref>{{Cita web|url= http://www.san.beniculturali.it/web/san/dettaglio-soggetto-produttore?id=57196|titolo= Famiglia di Varmo}}</ref>. La famiglia risulta iscritta al [[Libro d'oro della nobiltà italiana]].<ref>{{Cita|Spreti|p. 832.|cidSpreti}}</ref>
 
Le due famiglie ebbero seggi distinti nel [[Parlamento della Patria del Friuli]], trovandosi spesso in disaccordo tra loro.
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La leggenda, tramandata dalla famiglia e riportata in antichi manoscritti conservati negli archivi dei conti di [[Strassoldo (famiglia)|Strassoldo]], li farebbe discendere dal martire [[Eustachio (martire)|Eustachio]], generale romano convertitosi al cristianesimo sotto il regno dell’imperatore [[Adriano]] e quindi martirizzato insieme alla moglie e al figlio Agapito. Alcuni membri di questa famiglia guidati dal nipote Felice si trasferirono quindi inizialmente a Ravenna, portandosi poi ad Aquileia intorno al 315 d.c. quando un altro Agapito, si ritiene appartenente a questa famiglia, venne nominato [[Patriarchi di Aquileia|vescovo di Aquileia]].<ref name=Crollalanza70 /> Con la distruzione di [[Aquileia (città antica)|Aquileia]] da parte degli Unni di [[Attila]] (452 d.c.) la famiglia sarebbe fuggita e avrebbe costruito una nuova residenza nel luogo dell’odierna Varmo<ref>{{Cita web|url= http://cicvarmo.altervista.org/mat/La_storia_di_Varmo.pdf|titolo=Storia di Varmo}}</ref>.
 
Non è chiaro tuttavia se il nome della famiglia derivi dal luogo, o sia invece il borgo a derivare il nome dalla famiglia. Il nome "di Varmo",<ref name=Crollalanza70>{{Cita|Crollalanza|p. 70.|cidCrollalanza}}</ref> secondo la tradizione sopra riportata deriverebbe da Vermilius (o ''gens vermilia'') per via dello stendardo rosso che identificava questa famiglia (simbolo dell’antico martirio di Eustachio).
 
Tuttavia la leggenda della discendenza da Eustachio sembrerebbe più un tentativo, molto comune in passato, di nobilitare le origini famigliari. Linee dirette accertate tra il periodo romano e quello medioevale sono infatti impossibili da stabilire a causa della scarsità di dati dei cosiddetti "secoli bui". È quindi oltremodo probabile che, come per altre importanti famiglie del Friuli patriarcale (di Strassoldo, di Prampero, di Solimbergo) la famiglia possa derivare da qualche casata germanica discesa assieme a uno dei Patriarchi di origine tedesca, oppure derivi da cavalieri germanici posti a difesa delle vie dei pellegrini verso la terra santa (come la via Crescentia, che correva proprio sulla riva sinistra del Tagliamento verso il mare). A sostegno di questa tesi, uno dei principali esponenti della famiglia dell'XI secolo, viene indicato come Asquino di Munchemberg signore di Varmo.
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Intorno all’anno mille, i documenti indicano la presenza due castelli (o complessi fortificati) presenti a [[Varmo]] quelli di Varmo Superiore e di Varmo Inferiore. Non vi è certezza che i due complessi appartenessero alla stessa famiglia, mentre è unanime che la prima e originaria famiglia dei “di Varmo” risiedesse nel Castello Inferiore. Nel 1199 i "di Varmo" fondarono il Monastero di Santa Maria di Varmo in località priorato a Varmo.
 
Feudatari di [[Varmo]], [[Pers]], [[Susans]], [[Sterpo]], Sant'Eliseo, Mocumbergo, Guardazoiosa, Sbroiavacca, Pietrapelosa, [[Grisignana]] in [[Regione istriana|Istria]]<ref name=Spreti831>{{Cita|Spreti|p. 831.|cidSpreti}}</ref> e fedeli al Patriarca, ottennero importanti incarichi nell'XI secolo con Asquino, nominato Capitano del Patriarcato, (capo militare) e suo fratello Federico che ottenne il titolo di “Signore di Pers” dando il via alla linea dei “di Varmo- Pers” (o Varmo di Sotto). Già precedentemente questa famiglia aveva avuto giurisdizione su incarico del Patriarca su alcuni feudi della zona pedecollinare, tra cui il Castello di [[Susans]]<ref>{{Cita web|url= http://www.enrosadira.it/friuli/majano-castello.htm|titolo=Castello di Susans}}</ref>(poi passato ai di [[Colloredo]]) che esiste ancora oggi, e della zona di [[San Daniele del Friuli|San Daniele.]]<ref>{{Cita web|url= http://www.viaggioinfriuliveneziagiulia.it/wcms/index.php?id=4321,0,0,1,0,0|titolo=Varmo}}</ref>
 
Solo nel 1356 la famiglia dei Signori di San Daniele, che a partire dal 2019 avevano avuto dal Patriarca in feudo il borgo omonimo, acquisì parte del patrimonio dei di Varmo, assumendo il nome di “di Varmo San Daniele” (o Varmo di Sopra) e contestualmente i diritti sul Castello di Varmo Superiore, precedentemente dei Signori di Pers.
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[[File:Castello Pers.JPG|miniatura|Il castello della famiglia a Pers]]
Appartennero a questa famiglia:
* castello di [[Pers (Majano)|Pers]]
* villa dei Conti di Varmo di Sopra a [[Varmo]], nella piazza municipale e la Villa dei Conti di Varmo a [[Mortegliano]],<ref>[https://www.sericus.it/luoghi/villa-dei-conti-di-varmo/ Villa dei conti di Varmo.]</ref> eretta intorno alla fine del 1600 nel borgo di Sopra (via Cavour) che presumibilmente da loro prese il nome e abitata fino alla prima metà del XX secolo dagli ultimi discendenti della famiglia
 
== Arma ==
Con la divisione in due famiglie distinte, anche gli stemmi delle due casate vennero differenziati: ''di rosso e d'argento'' (bianco e rosso) quello dei Varmo di Sopra e ''d'azzurro e d'argento'' (bianco e blu) quello dei Varmo di Sotto.<ref>{{Cita|Di Manzano|p. 96.|cidDi Manzano}}</ref>
 
== Note ==