Ercole Farnese: differenze tra le versioni
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→Storia: la scultura è tuttavia a Napoli solo a fine Settecento |
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| grandezza immagine = 250px
| titolo = Ercole Farnese
| artista = [[Glicone (scultore)
| opera = scultura
| data = [[III secolo]]
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| ubicazione = [[Museo Archeologico Nazionale di Napoli|Museo Archeologico Nazionale]]
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Essa risulta essere una copia dell'originale
== Storia ==
La [[statua]], appartenente alla ''[[collezione Farnese]]'', è stata rinvenuta alle [[terme di Caracalla]] a [[Roma]] intorno al [[1546]]. La statua fu trovata per la prima volta priva di alcuni pezzi, tra i quali i due polpacci. Così [[Guglielmo Della Porta]], allievo di [[Michelangelo]], eseguì il restauro della scultura inserendo le suddette parti mancanti. Successivamente, quando furono ritrovati i due frammenti di arti inferiori, si decise di lasciare i pezzi di recente aggiunta in quanto considerati di maggior fattura. Solo durante il periodo dei [[Borbone di Napoli]], alla fine del Settecento, si decise di ripristinare gli antichi arti sostituendoli a quelli di restauro. Oggi nel museo archeologico di Napoli è possibile vedere alle spalle dell'Ercole una parete sulla quale sono esposti i due polpacci scolpiti da [[Guglielmo Della Porta]].<ref name="Museo" />▼
Successivamente è entrata a far parte della collezione del cardinale [[Alessandro Farnese]]. Per generazioni l'Ercole è stato posto nella ''sala d'Ercole'' del [[Palazzo Farnese (Roma)|palazzo Farnese]] di [[Roma]], e con esso, nello stesso palazzo, vi erano collocate anche gran parte delle sculture antiche. Dal [[1737]], grazie all'eredità ottenuta da [[Carlo III di Spagna|Carlo di Borbone]], figlio di [[Elisabetta Farnese]], l'intera collezione Farnese inizia a trasferirsi a Napoli, collocata prima nella [[reggia di Capodimonte]] (le pitture di provenienza emiliana), edificata proprio a tal scopo, e poi successivamente [[Museo Archeologico Nazionale di Napoli|nel Palazzo del Real Museo]], a seguito del trasferimento anche del nucleo antico di Roma, voluto da [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV]] tra il 1786 e il 1788.
La fama dell'Ercole era realmente europea e numerosi sono gli aneddoti che lo riguardano durante il periodo della rivoluzione francese e delle [[Furti napoleonici|spoliazioni napoleoniche]]. Il non essere riusciti ad asportare l'Ercole Farnese in Francia sembra essere stato un vero e proprio cruccio dei rivoluzionari prima e dei napoleonici poi. ll [[vescovo costituzionale]] [[Henri Grégoire|Henri Gregoire]] davanti alla Convenzione del 1794: «Se le nostre armate vittoriose penetrassero in Italia, l'asportazione dell'[[Apollo del Belvedere]] e dell'''Ercole Farnese'' sarebbe la più brillante delle conquiste. È la Grecia che ha ornato Roma: ma i capolavori delle repubbliche greche dovrebbero forse ornare il paese degli schiavi (i.e. l'[[Italia]])? La Repubblica Francese dovrebbe essere la loro sede definitiva». Famoso un altro aneddoto raccontato da [[Antonio Canova]] nei suoi scritti. Il 12 ottobre 1810 lo scultore venne presentato a [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] dal general Duroc per esprimere il desiderio di rientrare in Italia, ma Napoleone oppose: "Questo è il vostro centro, qui vi sono tutti i capi d'arte antichi; non manca che l'Ercole Farnese, ma avremo anche quello" <ref>{{Cita libro|nome=Artaud de|cognome=Montor|titolo=L'Italia del cav. Artaud e La Sicilia di m. della Salle|url=https://books.google.be/books?id=XSxDAQAAMAAJ&pg=PA689&lpg=PA689&dq=Lasci+vostra+maest%C3%A0+almeno+qualche+cosa+all'Italia.+Questi+monumenti+antichi+formano+catena+e+collezione+con+infiniti+altri+che+non+si+possono+trasportare+n%C3%A9+da+Roma+n%C3%A9+da+Napoli&source=bl&ots=Vxq_WU9zZF&sig=ACfU3U2_UY1USb3kItVYhJ0lGa17Xcn3nw&hl=en&sa=X&ved=2ahUKEwj64eyf1-_pAhWHCOwKHSxKBboQ6AEwAnoECCoQAQ#v=onepage&q=Lasci%20vostra%20maest%C3%A0%20almeno%20qualche%20cosa%20all'Italia.%20Questi%20monumenti%20antichi%20formano%20catena%20e%20collezione%20con%20infiniti%20altri%20che%20non%20si%20possono%20trasportare%20n%C3%A9%20da%20Roma%20n%C3%A9%20da%20Napoli&f=false|accesso=2020-06-07|data=1837|editore=Tip. di G. Antonelli|lingua=it}}</ref>. Al che [[Antonio Canova|Canova]] rispose: «Lasci Vostra Maestà almeno qualche cosa all'Italia. Questi monumenti antichi formano catena e collezione con infiniti altri che non si possono trasportare né da Roma né da Napoli». Sorte diversa ebbero le altre opere oggetto delle [[Furti napoleonici|spoliazioni napoleoniche]] in tutta Italia.
▲La statua fu trovata per la prima volta priva di alcuni pezzi, tra i quali i due polpacci. Così [[Guglielmo Della Porta]], allievo di [[Michelangelo]], eseguì il restauro della scultura inserendo le suddette parti mancanti. Successivamente, quando furono ritrovati i due frammenti di arti inferiori, si decise di lasciare i pezzi di recente aggiunta in quanto considerati di maggior fattura. Solo durante il periodo dei [[Borbone di Napoli]], alla fine del Settecento, si decise di ripristinare gli antichi arti sostituendoli a quelli di restauro. Oggi nel museo archeologico di Napoli è possibile vedere alle spalle dell'Ercole una parete sulla quale sono esposti i due polpacci scolpiti da [[Guglielmo Della Porta]].<ref name=Museo/>
== Descrizione ==
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== Altre versioni ==
[[File:Ercole2013-06-27 11.33.58.jpg|thumb|Ercole a [[Palazzo Pitti]]]]
Diverse sono le opere eseguite nei secoli con il medesimo soggetto. Si ricordano la copia presente nel cortile di [[palazzo Pitti]] a [[Firenze]], fino al [[XVI secolo]]; un'altra bronzea in scala ridotta fu trovata a [[Foligno]] ed è oggi conservata nel [[Museo del Louvre]]; un'altra, chiamata ''Ercole Curino'', sempre bronzea in scala ridotta del III secolo a.C., fu trovata a [[Sulmona]] ed è oggi conservata nel [[museo archeologico nazionale d'Abruzzo]] a [[Chieti]]; poi vi è una simile a quella di Napoli presente nel salone d'onore della [[reggia di Caserta]], la stessa fu ritrovata assieme all'Ercole Farnese ed è chiamata ''Ercole Latino''; ancora, un'opera in marmo ritraente lo stesso soggetto è presente nel [[Museo dell'antica agorà ad Atene|museo dell'Antica Agorà]] di [[Atene]]; e ancora, a [[Kassel]], città del nord Hessen in Germania, è presente una replica, posta su un edificio in pietra ottagonale ("Oktagon") che sormonta uno dei parchi più importanti della città. Nel complesso il sistema edificio-statua raggiunge 69 metri d'altezza: è secondo al mondo dopo la [[statua della Libertà]] di [[New York]]. In [[Francia]], presso il [[Castello di Vaux-le-Vicomte]], una copia in bronzo dorato della statua si trova posta nel punto prospettico dell'intero parco del castello.
Una copia dell{{'}}''Ercole Farnese'' si trova a [[Palermo]], nel [[parco della Favorita]], posta su una colonna al centro della [[Fontana d'Ercole (Palermo)|Fontana d'Ercole]], da cui parte l'omonimo viale che dalla città porta alla [[Palazzina Cinese]], residenza estiva
Un'ulteriore riproduzione, realizzata nel 1921, è presente nel [[Giardini Salvi|Giardino Salvi]], a [[Vicenza]], insieme ad altre sculture che popolano i viali del parco.<ref>{{Cita web|url=https://arte.cini.it/statuaria-veneta-da-giardino/Opere/565603|titolo=Danieli Gildo - Ercole Farnese|sito=arte.cini.it|accesso=2024-04-22}}</ref>
▲Una copia dell'Ercole Farnese si trova a Palermo, nel parco della Favorita, posta su una colonna al centro della Fontana d'Ercole, da cui parte l'omonimo viale che dalla città porta alla Palazzina Cinese, residenza estiva del re di Napoli.
Infine, un calco in gesso è esposto nella [[Museo (metropolitana di Napoli)|stazione "Museo"]] della [[Linea 1 (metropolitana di Napoli)|linea 1]] della [[metropolitana di Napoli]].
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== Bibliografia ==
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== Voci correlate ==
* [[Collezione Farnese]]
* [[Museo archeologico nazionale di Napoli]]
* [[Onfale (Gérôme)]]
== Altri progetti ==
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* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Ellenismo|scultura}}
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