Cardinal nipote: differenze tra le versioni
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Un '''cardinal nepote''' o '''nipote''' (in [[lingua latina|latino]] ''cardinalis nepos'')
L'istituzione del cardinal nipote andò incontro a cambiamenti ed evoluzioni nel corso di sette secoli, risentendo dei mutamenti del contesto della [[storia del papato]] e delle diverse personalità dei singoli pontefici. Dal [[1566]] al 1692, il cardinal nipote deteneva l'[[curia romana|ufficio curiale]] di
{{vedi anche|Lista dei cardinali nipoti}}
==Storia==▼
===Prima del 1566===▼
[[File:Façade du Palais des Papes.jpg|thumb|Durante il periodo della [[cattività avignonese]] (1309-1377), il numero dei cardinali nipoti aumentò rapidamente (nella foto, il [[palazzo dei Papi]] di Avignone).]]▼
▲== Storia ==
La creazione di cardinali nipoti è precedente alla supremazia dei cardinali all'interno della [[gerarchia]] della [[Chiesa cattolica romana]], che si fa datare alla bolla ''[[In nomine Domini]]'' di [[papa Niccolò II|Niccolò II]] del [[1059]], che stabiliva che i soli cardinali-vescovi avrebbero avuto la facoltà di eleggere il pontefice, con il consenso dei cardinali-preti e dei cardinali-diaconi<ref>Miranda, Salvator. 1998. "[http://www.fiu.edu/~mirandas/essay.htm Essay of a General List of Cardinals (112-2006)]".</ref>. Il primo cardinal nipote sembra sia stato infatti Lotario seniore, cugino di [[papa Benedetto VIII]] ([[1012]]-[[1024]]), creato nel [[1015]] circa<ref name="mxi"/>. Benedetto VIII creò anche il fratello Giovanni (il futuro [[papa Giovanni XIX]]) e il cugino Teofilatto (futuro [[papa Benedetto IX]]) cardinali diaconi.<ref name="mxi">Miranda, Salvator. 1998. "[http://www.fiu.edu/~mirandas/consistories-xi.htm General list of Cardinals: XI Century (999–1099)]".</ref>. Forse il primo cardinal nipote posteriore al 1059 fu [[Anselmo di Lucca]], nipote o fratello di [[papa Alessandro II]] ([[1061]]-[[1073]])<ref name="mxi"/>, tuttavia fino alla fine del [[XII secolo]] si tratta solo di casi presunti, o perché il legame di parentela fra il papa e il cardinale non è dimostrato, o perché non è certa l'elevazione al cardinalato del parente del papa<ref>Per la discussione relativa ai casi dubbi si veda la [[Lista dei cardinali nipoti]].</ref>. Tuttavia, è certo che, nel [[XIII secolo]], la nomina a cardinali di parenti del papa era una pratica comune.▼
▲=== Prima del 1566 ===
[[File:Tizian 068.jpg|thumb|left|200px|[[Papa Paolo III]] con il cardinal nipote [[Alessandro Farnese il Giovane|Alessandro Farnese]] (a sinistra) e l'altro nipote, [[Ottavio Farnese]], duca di Parma (a destra), nel celebre dipinto di [[Tiziano]]]]▼
▲[[File:Façade du Palais des Papes.jpg|thumb|Durante il periodo della [[cattività avignonese]] (1309-1377), il numero dei cardinali nipoti aumentò rapidamente (nella foto, il [[palazzo dei Papi]] di Avignone)
▲La creazione di cardinali nipoti è precedente alla supremazia dei cardinali all'interno della [[gerarchia]] della [[Chiesa cattolica romana]], che si fa datare alla bolla ''[[In nomine Domini]]'' di [[papa Niccolò II|Niccolò II]] del [[1059]], che stabiliva che i soli [[Cardinale vescovo|cardinali-vescovi]] avrebbero avuto la facoltà di eleggere il pontefice, con il consenso dei cardinali-preti e dei cardinali-diaconi<ref>Miranda, Salvator. 1998. "[http://
▲[[File:Tizian 068.jpg|thumb|left
Secondo lo storico John Bargrave, "il [[Concilio di Basilea]], nella ventunesima sessione, stabilì che il numero dei cardinali non dovesse superare le 24 unità, e che non dovesse esservi compreso nessun nipote del papa o di un altro cardinale (Sessione 23)"<ref>John Bargrave, ''Pope Alexander the Seventh and the College of Cardinals'', 1867, Camden Society, p. 3.</ref>.
[[File:Tizian Portrait of Ranuccio Farnese.jpg|thumb|[[Ranuccio Farnese (cardinale)|Ranuccio Farnese]] fu creato cardinale dal nonno, Paolo III, all'età di 15 anni
[[Papa Clemente VI]] ([[1342]]-[[1352]]) fu colui che creò il maggior numero di cardinali nipoti
[[Papa Alessandro VI]] nominò cardinale addirittura suo figlio [[Cesare Borgia]] nel 1493, a un anno dall'inizio del suo pontificato.
Il [[V Concilio Lateranense]], nel [[1514]], affermò che la sollecitudine verso i parenti era raccomandabile per il cristiano, e la creazione di cardinali nipoti fu spesso consigliata o giustificata con la necessità di provvedere a familiari bisognosi<ref name="nepotism">Reinhard, Wolfgang, Levillain, ed., 2002. "Nepotism", pp. 1031–1033.</ref>. Un cardinal nipote, di regola, poteva aspettarsi incarichi remunerativi: ad esempio, [[Alessandro Farnese il Giovane|Alessandro Farnese]], cardinal nipote di [[papa Paolo III]] ([[1534]]-[[1549]]) deteneva simultaneamente 64 [[beneficio ecclesiastico|benefici]], in aggiunta alla carica di vice-cancelliere<ref>Ekelund et al., 2004, p. 703.</ref>.▼
▲Il [[
[[Papa Paolo IV]] ([[1555]]-[[1559]]), in età avanzata, secondo l'opinione comune all'epoca, "era caduto quasi completamente sotto l'influenza del cardinal nipote"<ref>Setton, 1984, p. 639.</ref>: costui, [[Carlo Carafa (cardinale)|Carlo Carafa]], fu accusato nell'[[agosto]] del [[1558]] da un religioso [[teatini|teatino]] di aver sedotto una nobildonna [[roma]]na, Plautila de' Massimi, che era entrata in possesso di una notevole quantità di denaro e gioielli, ma le accuse furono respinte dal pontefice<ref>Setton, 1984, p. 711.</ref>. [[San Carlo Borromeo]], cardinal nipote di [[papa Pio IV]] ([[1559]]-[[1565]]), si era assicurato una posizione di preminenza sul ''secretarius intimus'', e talvolta infatti il cardinal nipote era indicato come ''secretarius maior''<ref>Chadwick, 1981, p. 289.</ref>. Pio IV era noto per il suo nepotismo: tra il [[1561]] e il [[1565]] elargì più di 350.000 [[scudo (moneta)|scudi]] ai suoi parenti<ref name="ekelund"> Ekelund et al., 2004, p. 702.</ref>.▼
▲[[Papa Paolo IV]] (
===1566-1692===▼
[[File:El Greco 050.jpg|thumb|right|200px|[[Papa Pio V]], qui ritratto da [[El Greco]], creò l'ufficio curiale del cardinal nipote il [[14 marzo]] [[1566]].]]▼
Dopo il [[Concilio di Trento]] ([[1563]]), [[papa Pio V]] ([[1566]]-[[1572]]) creò l'ufficio di Sovrintendente dello Stato Ecclesiastico, che doveva occuparsi degli affari temporali dello Stato pontificio e delle relazioni diplomatiche con le potenze straniere. Dopo aver tentato senza successo di dividere questi compiti fra quattro cardinali a lui non imparentati, Pio V cedette alle richieste del Collegio dei Cardinali e dell'[[ambasciatore]] [[Spagna|spagnolo]], e nominò sovrintendente il suo pronipote, [[Michele Bonelli]], indicando le sue competenze con una bolla del [[14 marzo]] [[1566]]<ref name="portemer"/>. Tuttavia, il papa si rifiutò sempre di accordare qualsiasi potere realmente autonomo al Bonelli<ref>Cfr. ''La corte di Roma tra Cinque e Seicento teatro della politica europea'', a cura di Gianvittorio Signorotto e Maria Antonietta Visceglia, Roma, Bulzoni, 1988, p. 141.</ref>.▼
▲=== 1566-1692 ===
Il cardinal nipote (chiamato anche ''cardinale padrone''<ref name="portemer">Laurain-Portemer, Madeleine, Levillain (a cura di), "Superintendent of the Ecclesiastical State", 2002, pp. 1467–1469.</ref> o ''Secretarius Papae et superintendens status ecclesiasticæ'') era un [[legato pontificio]] della [[Curia Romana]], più o meno l'equivalente del [[Cardinale Segretario di Stato]], che infatti ereditò gran parte delle sue funzioni quando la carica di cardinal nipote fu abolita nel [[1692]]<ref name="curia"/><ref name="avignon"/>. La carica è stata accostata dagli storici a quella di un "[[primo ministro]]" o "''[[alter ego]]''"<ref name="portemer"/> del papa o "vice-papa"<ref name="h102">Hsia, 2005, p. 102.</ref>. Il cardinal nipote era di solito creato nel corso del primo concistoro presieduto dal nuovo papa, e la sua nomina veniva tradizionalmente festeggiata con una salva di cannone da [[Castel Sant'Angelo]]<ref name="vintro">Valérie Pirie, "[http://www.pickle-publishing.com/papers/triple-crown-preliminary-chapter.htm The Triple Crown: An Account of the Papal Conclaves: Preliminary Chapter]", Spring Books, 1965.</ref>.▼
▲[[File:El Greco 050.jpg|thumb
▲Dopo il [[Concilio di Trento]] ([[1563]]), [[papa Pio V]] (
▲
Il cardinal nipote era il governatore spirituale e temporale del [[Contado Venassino]], che comprendeva il Palazzo ove i papi avevano risieduto negli anni di [[Avignone]]; nel [[1475]], [[papa Sisto IV]] elevò la [[diocesi]] di Avignone ad [[arcidiocesi]], a beneficio di suo nipote [[Giuliano della Rovere]]<ref name="avignon">{{ws|"[[s:Catholic Encyclopedia (1913)/Avignon|Avignon]]" in the 1913 ''Catholic Encyclopedia''}}</ref>.▼
[[File:Donna olimpia maidalchini.jpg|thumb|left|200px|[[Papa Innocenzo X]] nominò il figlio, il nipote e il cugino di sua cognata, [[Olimpia Maidalchini]], all'ufficio curiale di cardinal nipote.]]▼
▲Il cardinal nipote (chiamato anche ''cardinale padrone'')<ref name="portemer">Laurain-Portemer, Madeleine, Levillain (a cura di), "Superintendent of the Ecclesiastical State", 2002, pp. 1467–1469.</ref> era il governatore spirituale e temporale del [[Contado Venassino]], che comprendeva il Palazzo ove i papi avevano risieduto negli anni di [[Avignone]]; nel [[1475]], [[papa Sisto IV]] elevò la [[diocesi]] di Avignone ad [[arcidiocesi]], a beneficio di suo nipote [[Giuliano della Rovere]]<ref name="avignon">
I contorni dell'ufficio di cardinal nipote vennero definiti in modo sempre più preciso dai successori di Pio V fino a [[Papa Paolo V|Paolo V]] ([[1605]]-[[1621]])<ref name="portemer"/>. Il cardinal nipote era anche il destinatario per la corrispondenza di nunzi e legati pontifici e il prefetto di due [[Congregazione (Curia Romana)|Congregazioni]], la [[Sacra Consulta]] e la [[Congregazione del Buon Governo]]<ref name="nepotism"/>. Era inoltre il capitano generale dell'esercito papale e "un canale attraverso cui passavano in una direzione benefici e nell'altra oro"<ref name="vintro"/>.▼
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▲I contorni dell'ufficio di cardinal nipote vennero definiti in modo sempre più preciso dai successori di Pio V fino a [[Papa Paolo V|Paolo V]] ([[1605]]-[[1621]])<ref name="portemer"/>. Il cardinal nipote era anche il destinatario per la corrispondenza di nunzi e legati pontifici e il prefetto di due [[Congregazione (Curia
Tuttavia, queste prerogative acquistavano un pieno valore solo durante i pontificati di papi deboli: generalmente, i cardinali nipoti non erano che riflessi del papa regnante, espressioni della sua volontà<ref name="nepotism"/>.
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Sebbene [[papa Leone XI]] ([[1605]]) morì prima di elevare al cardinalato suo nipote, [[Roberto Ubaldini]], questi fu creato cardinale dal successore di suo zio, Paolo V, nel [[1615]]<ref name="s144">Signorotto e Visceglia, p. 144.</ref>, divenendo così una sorta di cardinal nipote "postumo".
Alcuni storici considerano [[Scipione Caffarelli-Borghese]], nipote di Paolo V, il "prototipo" del cardinal nipote, creato, a differenza dei suoi predecessori, "per conseguire e assicurare la permanente ascesa sociale ed economica della famiglia del papa regnante tra le
[[Papa Gregorio XIV]] ([[1590]]-[[1591]]) inaugurò la pratica di creare cardinali nipoti la cui investitura formale coincideva ''de facto'' con la nomina, separandola così dalla prassi ordinaria seguita per gli altri cardinali<ref name="s144"/>, e, quando si ammalò, autorizzò suo nipote, il cardinale [[Paolo Emilio Sfondrati]], ad apporre il ''[[Fiat ut petitur]]'' sulle suppliche rivolte al papa, una prerogativa che fu successivamente tolta su pressione del Sacro Collegio<ref>Tizon-Germe, Anne-Cécile, Levillain (a cura di), "Gregory XIV", 2002, p. 666.</ref>. Paolo V, con ''[[motu proprio]]'' del
[[File:Medallion Ludovico Ludovisi Sant Ignazio.jpg|thumb
Il nipote di [[papa Gregorio XV]] ([[1621]]-[[1623]]), il cardinale [[Ludovico Ludovisi]], il primo noto come ''
{{Rquote|left|Come Fabio Chigi, avevo una famiglia. Come [[papa Alessandro VII|Alessandro VII]] non più. Non troverete il mio nome da nessuna parte nei registri di battesimo di [[Siena]].|[[Papa Alessandro VII]]|nel [[1655]]: nel [[1657]] nominò due cardinali nipoti.<ref name="c305"/>}}▼
Non tutti i cardinali nipoti lo erano in senso stretto: in effetti, la storica del papato Valérie Pirie considera il fatto di non avere un nipote "un formidabile elemento a favore di un candidato papabile", perché lasciava libera la posizione per un cardinale alleato<ref name="vintro"/>. Ad esempio, [[papa Clemente X]] nominò il cardinale [[Paluzzo Paluzzi Altieri Degli Albertoni|Paluzzo Paluzzi-Altieri]], il cui nipote aveva sposato Laura Caterina Altieri, ultima esponente della famiglia del papa<ref>{{ws|"[[s:Catholic Encyclopedia (1913)/Pope Clement X|Pope Clement X]]" in the 1913 ''Catholic Encyclopedia''}}</ref>. Molti storici ritengono che [[Olimpia Maidalchini]], cognata di [[papa Innocenzo X]] ([[1644]]-[[1655]]), fosse ''de facto'' il vero "cardinal nipote", posizione formalmente occupata prima da suo figlio, [[Camillo Pamphilj]], poi, dopo che questi aveva rinunciato alla porpora per sposarsi, da suo nipote, [[Francesco Maidalchini]], e infine, dopo che Francesco si era dimostrato non adatto, da [[Camillo Astalli]], suo cugino<ref>Chadwick, 1981, p. 303.</ref><ref name="boutry801"/>. Secondo la battuta di [[Ludwig von Pastor]], "la sfortuna di papa Pamphilj fu che l'unica persona della sua famiglia che aveva le qualità giuste per essere cardinal nipote era una donna"<ref name="boutry801">Boutry, Philippe, Levillain (a cura di), 2002, "Innocent X", pp. 801–802.</ref>.▼
▲{{
[[Papa Innocenzo XI]] ([[1676]]-[[1689]]), invece, disapprovava la pratica nepotistica e accettò la sua elezione al soglio pontificio solo dopo che il collegio dei cardinali acconsentì al suo piano di riforme, che includeva la messa al bando del nepotismo<ref name="bunson"/>. Tuttavia, dopo che per ben tre volte non riuscì ad ottenere che la maggioranza dei cardinali fosse favorevole alla promulgazione della bolla contro il nepotismo che era stata faticosamente approntata fra il [[1677]] e il [[1686]], fu costretto a tornare sui suoi passi<ref name="c304">Chadwick, 1981, p. 304.</ref><ref name="l468">Rosa, Mario, Levillain, (a cura di), 2002, "Curia", p. 468.</ref>. Il papa però oppose sempre un rifiuto alle richieste provenienti dall'interno della sua corte di far venire il suo unico nipote, [[Livio Odescalchi]], principe di [[Sirmio]], a [[Roma]]<ref>Fr. Jeffrey Keyes, "[http://stedwardcatholic.org/stgasparhouse/docs/PAPA_08.pdf A YOUNG MAN IN THE ROME OF PIUS VII]", p. 34.</ref>, anche se nominò cardinale [[Carlo Stefano Anastasio Ciceri]], suo lontano parente, il [[2 settembre]] [[1686]]<ref>Miranda, Salvador. 1998. "[http://www.fiu.edu/~mirandas/bios1686.htm#Ciceri Consistory of September 2, 1686]."</ref>. Il suo successore, [[papa Alessandro VIII|Alessandro VIII]] ([[1689]]-[[1691]]), fu l'ultimo papa a creare un cardinal nipote<ref name="bunson"/>, oltre ad abolire un'altra delle riforme di Innocenzo XI, restituendo le rendite dell'ex cancelleria dei brevi al vice-cancelliere, che era appunto, al momento, il suo cardinal nipote, [[Pietro Ottoboni]]<ref name="curia">{{ws|"[[s:Catholic Encyclopedia (1913)/Roman Curia|Roman Curia]]" in the 1913 ''Catholic Encyclopedia''}}</ref>. Edith Standen, del [[Metropolitan Museum of Art]], definisce Ottoboni "l'ultimo, ma certamente non per magnificenza, esempio dello splendore di una specie ormai in via di estinzione, il Cardinal Nipote"<ref name="standen">Edith A. Standen, ''Tapestries for a Cardinal-Nephew: A Roman Set Illustrating Tasso's "Gerusalemme Liberata"'', in: "Metropolitan Museum Journal", XVI (1981), pp. 147–164.</ref>.▼
▲Non tutti i cardinali nipoti lo erano in senso stretto: in effetti, la storica del papato Valérie Pirie considera il fatto di non avere un nipote "un formidabile elemento a favore di un candidato papabile", perché lasciava libera la posizione per un cardinale alleato<ref name="vintro"/>. Ad esempio, [[papa Clemente X]] nominò il cardinale [[Paluzzo Paluzzi Altieri Degli Albertoni|Paluzzo Paluzzi-Altieri]], il cui nipote aveva sposato Laura Caterina Altieri, ultima esponente della famiglia del papa<ref>
Fino al [[1692]], e talvolta anche oltre questa data, il cardinal nipote (o anche un nipote laico) era il responsabile dell'[[archivio]] personale del papa, e generalmente, alla morte del pontefice, i documenti finivano nell'archivio di famiglia<ref>Silvia Hansman, 1999, Spring. "[http://www.auburn.edu/academic/classes/hist/0647/silbook.html The Vatican Secret Archives]". ''Seminar on Records and Archives in Society''.</ref>. In particolare, gli archivi [[Barberini]], [[Farnese (famiglia)|Farnese]], [[Chigi]] e [[Borghese (famiglia)|Borghese]] contengono molti importanti documenti papali<ref name="c299"/>.▼
▲[[Papa Innocenzo XI]] ([[1676]]-[[1689]]), invece, disapprovava la pratica nepotistica e accettò la sua elezione al soglio pontificio solo dopo che il collegio dei cardinali acconsentì al suo piano di riforme, che includeva la messa al bando del nepotismo<ref name="bunson"/>. Tuttavia, dopo che per ben tre volte non riuscì
===Dopo il 1692===▼
[[File:Pope Innocent XII.jpg|thumb|right|[[Papa Innocenzo XII]] abolì l'ufficio curiale del cardinal nipote il [[22 giugno]] [[1692]] e ampliò le prerogative del [[Cardinale Segretario di Stato]].]]▼
▲Fino al [[1692]], e talvolta anche oltre questa data, il cardinal nipote (o anche un nipote laico) era il responsabile dell'[[archivio]] personale del papa, e generalmente, alla morte del pontefice, i documenti finivano nell'archivio di famiglia<ref>Silvia Hansman, 1999, Spring. "[http://www.auburn.edu/academic/classes/hist/0647/silbook.html The Vatican Secret Archives] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071026120736/http://www.auburn.edu/academic/classes/hist/0647/silbook.html |data=26 ottobre 2007 }}". ''Seminar on Records and Archives in Society''.</ref>. In particolare, gli archivi [[Barberini]], [[
[[Papa Innocenzo XII]] ([[1691]]-[[1700]]), con la [[bolla pontificia|bolla]] ''[[Romanum decet pontificem]]'' del [[22 giugno]] [[1692]], abolì l'ufficio di cardinal nipote, imponendo ai suoi successori la limitazione di un solo cardinale della famigliae cardinal relative, eliminando varie ''[[sinecura]]'' tradizionalmente riservate ai cardinali nipoti, e fissando il tetto dello stipendio o dote del nipote di un papa a 12.000 [[scudo (moneta)|scudi]]<ref name="nepotism"/><ref name="standen"/><ref name="c305"/>. La bolla fu successivamente incorporata nel [[Codice di diritto canonico]] del [[1917]], ai canoni 240, 2; 1414, 4; e 1432, 1<ref>Miranda, Salvator. 1998. "[http://www.fiu.edu/~mirandas/guide-xvii.htm Guide to documents and events (76–2005)]".</ref>. La serie di riforme di Innocenzo XII proseguì nel [[1694]], con un'estesa campagna di abolizione della venalità degli uffici, rimborsando i presenti detentori delle cariche<ref name="l468"/>. Secondo alcuni studiosi, queste riforme sono una tardiva reazione alla crisi finanziaria del papato originatasi durante il pontificato nepotisya di [[papa Urbano VIII|Urbano VIII]]<ref name="nepotism"/>.▼
[[File:Popepiusvi.jpg|thumb|left|200px|[[Papa Pio VI]], della famiglia Braschi, creò cardinale il nipote [[Romoaldo Braschi-Onesti]].]]▼
▲=== Dopo il 1692 ===
▲[[File:Pope Innocent XII.
▲[[Papa Innocenzo XII]] ([[1691]]-[[1700]]), con la [[bolla pontificia|bolla]] ''[[Romanum decet pontificem]]'' del
▲[[File:
Tuttavia, anche dopo la ''Romanun decet pontificem'' solo tre degli 8 papi del XVIII secolo non nominarono cardinale un nipote o un fratello<ref name="c304"/>: a quanto sembra, il collegio cardinalizio preferiva il criterio dei nipoti a quello dei favoriti, che percepiva come alternativo. Ad esempio, fece pressioni su [[papa Benedetto XIII]] ([[1724]]-[[1730]]) perché nominasse un cardinal nipote, che sperava avrebbe preso il posto del suo braccio destro, [[Niccolò Coscia]]<ref name="c305">Chadwick, 1981, p. 305.</ref>: anche [[papa Gregorio XIII]] ([[1572]]-[[1585]]) dovette a suo tempo essere incalzato da alcune figure preminenti del collegio a creare il suo cardinal nipote, [[Filippo Boncompagni]]<ref name="s142">Signorotto e Visceglia, 2002, p. 142.</ref>.
L'influenza del cardinal nipote diminuì però rapidamente nel XVIII secolo, in parallelo con la crescita di quella del Cardinale Segretario di Stato<ref name="c305"/>. La Chiesa guidata da [[papa Benedetto XIII]] viene descritta dallo storico Eamon Duffy come "con tutti i mali del nepotismo, senza [però] il nipote"<ref name="wilcock1"/><ref name="duffy1">Eamon Duffy, 2006.
"[http://books.google.com/books?id=yG7nWt2XIyEC&pg=PA241&lpg=PA241&dq=%22all+the+evils+of+nepotism+without+the+nephew%22&source=bl&ots=hKbPbPpbuA&sig=2ARCKndJux9muJ0vQg5NrzaHTJ4&hl=en&ei=ZAzrSfLiJZCeMuSNpPAF&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=4 Saints & sinners: a history of the Popes]".</ref>.
[[Neri Maria Corsini]], cardinal nipote di [[papa Clemente XII]] ([[1730]]-[[1740]]), fu di gran lunga il più potente cardinal nipote del [[XVIII secolo]], anche per l'età avanzata e la [[cecità]] dello zio<ref name="c305"/>. Ma già [[papa Benedetto XIV|Benedetto XIV]] ([[1740]]-[[1758]]), successore di Clemente XII, viene descritto positivamente da [[Hugh Walpole]] come
[[File:GiuseppePecciLeoXIII.jpg|thumb
[[Romoaldo Braschi-Onesti]], nipote di [[papa Pio VI]] ([[1775]]-[[1799]]), fu il penultimo cardinal nipote. La famiglia di Pio VI proveniva dalla [[nobiltà]] di [[Cesena]], ma la sua unica sorella aveva sposato un membro della modesta famiglia Onesti: perciò
Dopo il turbolento [[Conclave del 1799-1800|conclave del 1800]], [[papa Pio VII]] ([[1800]]-[[1823]]) abbandonò l'istituzione del cardinal nipote e mise le cure di governo nelle mani del Segretario di Stato, [[Ercole Consalvi]]<ref>Valérie Pirie, 1965.
Sebbene l'istituzionalizzazione del nepotismo fosse cessata nel XVIII secolo, il ricorso ai familiari nell'amministrazione pontificia rimase abituale anche fino al [[XX secolo]], sebbene raramente con l'intervento eccessivo di uno zio papa<ref name="nepotism"/>. Seguendo l'esempio di Pio VI, [[papa Leone XIII|Leone XIII]] (che elevò a cardinale suo fratello, [[Giuseppe Pecci (1807-1890)|Giuseppe Pecci]], il
== Ruolo durante i conclavi ==
{{
[[File:Raffael 040.jpg|thumb|left
Anche nel corso del XVIII secolo, il cardinal nipote era una figura chiave nel [[conclave]] successivo alla morte del papa suo zio, e attorno a lui si stringevano solitamente i cardinali desiderosi di mantenere lo ''[[status quo]]''<ref name="c305"/>. L<nowiki>'</nowiki>''Instruzione al cardinal Padrone circa il modo come si deve procurare una fazione di cardinali con tutti i requisiti che deve avere per lo stabilimento della sua grandezza'', scoperta nell'archivio della
Un'analisi dei cinque conclavi svoltisi tra il [[1605]] e il [[1644]] mostra che i cardinali nipoti generalmente non riuscirono a far eleggere i propri candidati, anche se il papa eletto era di solito un cardinale creato dal defunto pontefice<ref>Signorotto e Visceglia, 1998, p. 74.</ref>. Ben 9 dei 23 cardinali elettori riuniti nel [[conclave del 1492]] erano cardinali nipoti<ref>Francis A. Burke-Young, 1998. "[http://
Una nuova elezione papale, spesso, poteva comportare un drammatico ribaltamento di fortuna per un cardinal nipote, visto che sovente il vecchio favorito si trovava in conflitto con il nuovo papa. Ad esempio, [[Prospero Colonna (cardinale XV secolo)|Prospero Colonna]] e [[Francisco de Borja (cardinale)|Francisco de Borja]] furono [[scomunica]]ti<ref>Trollope, 1876, p. 138.</ref><ref>Miranda, S. 1998. "[http://
== Il nepotismo nella Chiesa ==
[[File:Cesareborgia.jpg|thumb
[[File:Tizian 065.jpg|thumb|
Il [[nepotismo]] è una caratteristica comune nelle forme di governo del passato, particolarmente in culture e contesti storici in cui l'identità di valori e la fedeltà sono radicate più a livello familiare che a quello nazionale<ref>Chadwick, 1981, p. 301.</ref>. Naturalmente, la scelta dei nipoti piuttosto che dei discendenti diretti è conseguenza del tradizionale [[celibato
La nomina di parenti e alleati fidati a cardinali era un mezzo, per i papi del medioevo e del Rinascimento, per contrastare il potere del collegio dei cardinali e perpetuare la propria influenza (e quella delle loro famiglie) sulla Chiesa anche dopo la morte<ref>Hsia, 2005, p. 103.</ref>. Oltre però ad arricchire la famiglia del pontefice in carica con una serie di benefici e vantaggi, l'istituzione del cardinal nipote ebbe anche la conseguenza positiva di modernizzare l'amministrazione dello Stato pontificio, permettendo al papa di governare attraverso uno strumento che poteva più facilmente essere considerato fallibile se necessario, e di mantenere un certo distacco fra la sua persona e le incombenze quotidiane del governo<ref name="nepotism"/>.
Il trattato di [[Gregorio Leti]] ''Il nipotismo di Roma, o vero Relatione delle raggioni che muovono i Pontefici all'aggrandimento de' Nipoti'' ([[1667]]) è un esempio di critica coeva all'istituzione del cardinal nipote<ref>[http://books.google.it/books?id=f8QWAAAAQAAJ&dq=%22gregorio+leti%22+nipoti&printsec=frontcover&source=bl&ots=4zaWTiVLYW&sig=Ufp9QUeedUnn798CztfnOqtnqcA&hl=it&ei=8ixkSpv6E8qysAaYqNz2Dw&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1
Secondo Francis A. Burkle-Young, furono soprattutto i papi del [[XV secolo]], in un momento di particolare tensione nella Chiesa alle prese con lo [[scisma d'occidente]] e i suoi strascichi, e i fermenti che avrebbero in seguito portato alla [[riforma protestante]], che reputarono necessario avere propri parenti nel collegio dei cardinali, a causa della scarsa fiducia che avevano negli altri membri, che spesso appartenevano alle famiglie romane o [[italia]]ne rivali<ref>Francis Burkle-Young, 1998. "[http://
▲[[File:Tizian 065.jpg|thumb|220px|left|[[Ippolito de' Medici]], cardinal nipote di [[papa Clemente VII]], era [[figlio illegittimo]] di [[Giuliano di Lorenzo de' Medici]].]]
▲Secondo Francis A. Burkle-Young, furono soprattutto i papi del [[XV secolo]], in un momento di particolare tensione nella Chiesa alle prese con lo [[scisma d'occidente]] e i suoi strascichi, e i fermenti che avrebbero in seguito portato alla [[riforma protestante]], che reputarono necessario avere propri parenti nel collegio dei cardinali, a causa della scarsa fiducia che avevano negli altri membri, che spesso appartenevano alle famiglie romane o [[italia]]ne rivali<ref>Francis Burkle-Young, 1998. "[http://www.fiu.edu/~mirandas/election-eugeniusiv.htm The Cardinals of the Holy Roman Church: Papal elections in the Fifteenth Century: The election of Pope Eugenius IV (1431)]."</ref>.
=== Cardinale Segretario di Stato ===
{{vedi anche|
L'ufficio curiale del Cardinale Segretario di Stato andò progressivamente ad occupare il ruolo lasciato vacante dalla scomparsa dei cardinali nipoti: dal 1644 al 1692, in genere, il suo potere era inversamente proporzionale a quello del cardinal nipote, cui era subordinato<ref name="c299">Chadwick, 1981, p. 299.</ref>. Durante alcuni pontificati, ad esempio quello di [[papa Pio V|Pio V]] ([[1566]]-[[1572]]), cardinal nipote e Segretario di Stato erano la stessa persona ([[Michele Bonelli]] nel caso di Pio V)<ref>Setton, 1984, p. 912.</ref>.
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* J.M. Brixius, ''Die Mitglieder des Kardinalkollegiums von 1130-1181'', Berlin, 1912.
* Owen Chadwick, ''The Popes and European Revolution'', Oxford University Press, 1981, ISBN
* Eamon Duffy, ''Saints & Sinners: A History of the Popes'', Yale University Press, 2006, ISBN
* Antonio Menniti Ippolito, ''Il tramonto della Curia nepotista. Papi, nipoti e burocrazia curiale tra XVI e XVII secolo'', Viella 200 2ª ediz. (1ª ediz., 1999), ISBN 978-88-8334-351-3.
* Robert B. Ekelund, Robert F. Herbert, Robert D. Tollison, ''{{collegamento interrotto|1=[http://ei.oxfordjournals.org/cgi/reprint/42/4/690.pdf The Economics of the Counter-Reformation: Incumbent-Firm reaction to market entry] |data=settembre 2017 |bot=InternetArchiveBot }}'', in: "Economic Inquiry", XLII (ottobre 2004), 4.
* Ronnie Po-chia Hsia, ''The World of Catholic Renewal, 1540–1770'', Cambridge University Press, 2005, ISBN
*
* H.W. Klewitz, ''Reformpapsttum und Kardinalkolleg'', Darmstadt, 1957.
* Philippe Levillain (a cura di), ''The Papacy: An Encyclopedia'', Routledge, 2002, ISBN
* W. Maleczek, ''Papst und Kardinalskolleg von 1191 bis 1216'', Vienna, 1984.
* Kenneth Meyer Setton, ''The Papacy and the Levant (1204–1571)'', 1984, ISBN 0-87169-114-0.
* Gianvittorio Signorotto, Maria Antonietta Visceglia (a cura di), ''La corte di Roma tra Cinque e Seicento "teatro" della politica europea'', Roma, Bulzoni, 1998. * Thomas Adolphus Trollope, ''[http://books.google.com/books/download/The_papal_conclaves__as_they_were_and_as.pdf?id=wyU3AAAAMAAJ&output=pdf&sig=ACfU3U1WKSZOUejQuL3GbgPLWh6RnygQeg&source=gbs_v2_summary_r&cad=0 The papal conclaves, as they were and as they are]'', 1876.
* George L. Williams, ''Papal Genealogy: The Families and Descendants of the Popes'', McFarland, 2004, ISBN
* B. Zenker, ''Die Mitglieder des Kardinalkollegiums von 1130 bis 1159'', Würzburg, 1964.
== Voci correlate ==
* [[Lista dei cardinali nipoti]]
* [[
* [[Favorito]]
* [[
* [[Cardinale della corona]]
* [[Cardinale laico]]
== Altri progetti ==
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