Basilio Cascella: differenze tra le versioni
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== Opera e stile ==
Cascella fu militare a [[Pavia]] nel 1880, conobbe [[Medardo Rosso]] e [[Vincenzo Irolli]], il quale lo avviò alla pittura. Trasferitosi a Milano, Basilio ritrovò Medardo Rosso, conobbe Aleardo Villa, che lo introdusse alla "Famiglia artistica", e frequentò lo studio del nudo. Di questo periodo sono conservati nel Museo civico "Basilio Cascella" a [[Pescara]] il ''Ritratto della madre'', ''Ritratto di Vincenzo Irolli'', ''Allegoria dell'amore'' (acquarello), ''Testa di arabo'', ''Figura di donna'' (a pastello).
Tornato in [[Abruzzo]] nel 1883, affrescò la sala consiliare del Municipio di [[Ortona]], che però fu distrutto nei cannoneggiamenti del dicembre 1943, l'anno successivo partecipò all'Esposizione generale italiana d'Arte Contemporanea, tenutasi a [[Torino]], con il quadro ''Mantello e sottabito'' d'ispirazione abruzzese, poi fu presente a [[Venezia]] nel 1887 all'Esposizione Nazionale Artistica, poi a [[Londra]] nel 1888, all'Esposizione italiana di [[Napoli]] nel 1893, e alla Promotrice "Salvator Rosa" con ''Lotta e la fine''. Suscitò attenzione il quadro ''Il suono e il sonno'', oggi conservato nella Prefettura di [[Chieti]], presentato alla "Salvator Rosa", ed esposto a Milano nell'Esposizione triennale dell'[[Accademia di Brera]] (1894). L'opera ritrae un soggetto arcadico, un pastore che al suono della zampogna addormenta la sua donna, da cui sullo sfondo di stempera un sogno classicheggiante di figure femminili. L'opera è conservata nella Pinacoteca Cascella di Ortona nel Palazzo Farnese; successivamente all'Esposizione della Società di Belle Arti di [[Roma]], Cascella presentò ne biennio 1895-96 ''L'infeconda'', olio su tela dove riprende il tema pastorale abruzzese. Nel 1889 realizzò ''[[Il bagno della pastora]]'', conservato a Pescara, per la Biennale di Venezia, quadro che però non venne esposto. Nello stesso anno a Pescara, dove si era stabilito, avviò uno stabilimento cromolitografico dando vita a ''L'illustrazione abruzzese'', in collaborazione con Vincenzo Bucci e [[Francesco Paolo Michetti]], che era un periodico dedicato all'arte e alla cultura regionale. Tra la prima e la seconda serie del 1905, furono pubblicati solo 10 numeri, mentre nello stesso periodo il Cascella fu direttore artistico della ''Tribuna illustrata'' (1890) e de ''L'illustrazione meridionale'' (1900). [[File:Guardiagrele sep06 02.jpg|thumb|Il sacrario di Andrea Bafile a Guardiagrele (1924)]]
Questo interesse tipografico si rifece vivo in Basilio nel 1914 quando a Pescara poté stampare una nuova rivista ''La grande illustrazione'', che diresse per un anno. La rivista si avvalse della collaborazione di artisti italiani e stranieri, nel primo anno fu di indirizzo anti-dannunziano e anti-futurista, per quanto riguardava la letteratura, e fu anche antimpressionista per il campo artistico. L'ingresso dell'Italia in guerra capovolse l'impostazione tematica della rivista: interventista, annoverò tra i collaboratori [[Sivilla Aleramo]], i figli Michele e Tommaso, poi gli scritti di [[Luigi Pirandello]], [[Guido Gozzano]], [[Filippo Tommaso Marinetti]], il Negri, il Baldini, il Sartorio, il Previati, l'Irolli, lo Spadini, [[Umberto Boccioni]].
Dallo stabilimento pescarese uscivano inoltre con colorazioni e tecniche speciali anche serie di cartoline illustrate con le quali Cascella incideva le pietre litografiche, conservate nel museo di Pescara (20 in tutto), grandi incisioni a seppia e terra di [[Siena]], tavole illustrate della [[Divina Commedia]], e per le opere litiche come i ''Vespri siciliani '' e ''Otello'' illustrazioni di romanzi, etichette per dolci abruzzesi e liquori. Gran parte della produzione fu esposta insieme alla raccolta de ''L'illustrazione abruzzese'' nella Mostra d'arte di Chieti nel 1905, per la quale Basilio produsse anche i cartelloni. Dello stesso periodo sono da ricordare ''Ritratto della madre di D'Annunzio'', acquaforte del 1904, donata al poeta in occasione della visita a Chieti per la rappresentazione della tragedia ''[[La figlia di Jorio]]'', poi il ''Bacio materno'' sempre del 1904, litografia conservata nella Pinacoteca provinciale di Chieti, ''Il trionfo della morte'' (1905), acquaforte conservata nella Galleria Naz. d'Arte Moderna a Roma, ''ala testa di Medusa'', del 1905, conservata a Roma, ''Canto-ebro'' del 1905, conservata a Chieti, ''La fonte'' del 1906 olio su tela esposta a Milano nell'apertura della Galleria del Sempione, e distrutta nella [[seconda guerra mondiale]]. Nel 1901 Basilio Cascella partecipò con ''La voce dei venti'', litografia conservata nella Pinacoteca di Chieti, all'Esposizione nazionale di Belle Arti a Milano. Nel 1907 fu in contatto con la galleria Drouot di [[Parigi]] per un'esposizione delle pitture di gigli Tommaso e Michele.
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