Il maestro...: differenze tra le versioni
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== Trama ==
Il maestro elementare Giovanni Merino, rimasto vedovo poco dopo la nascita del suo unico figlio, ha chiesto ed ottenuto il trasferimento dal suo paese natale ad una scuola della città. Il suo scopo è quello di assicurare un avvenire migliore al figlio Antonio
Il maestro ha una grande passione per la pittura, e dato anche suo figlio è molto portato in campo artistico, assieme al trasferimento ha chiesto di poter istituire nella sua nuova sede un'accademia d'arte.
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Nella scuola il maestro viene ben accolto dai suoi nuovi alunni ma entra inizialmente in urto col resto del corpo insegnante a causa di un gioco didattico che ha introdotto nella sua classe. È una sorta di partita di calcio dove al posto del pallone ci sono domande sulle varie materie e dove i ragazzi, divisi in due squadre, accumulano punti che fanno voto man mano che rispondono esattamente. Data dimostrazione di questo suo particolare sistema, che sfrutta le passioni dei ragazzi per stimolarne l'apprendimento, convince il preside e gli altri insegnanti, che lo prendono da quel momento a benvolere. La maestra Luisa che lo aveva contestato, anzi, lo convince ad accettare l'invito ad una festa data dal bidello per il battesimo di un suo nipote.
Antonio, che non ama le feste,
Rimasto solo in classe va a recuperare la parte del pennello caduta sul pavimento ma mentre lo raccoglie vede la mano di un bambino che la prende e gliela porge. È quella di Gabriele, un nuovo alunno che comincia a frequentare la classe proprio da quella mattina e che gli dice che non deve spedire la lettera di dimissioni che il maestro sta scrivendo. Giovanni rimane stupito che il bambino sappia le sue intenzioni ma sul momento non dà peso alla cosa.
Il giorno dopo, nonostante tutti siano convinti che sarebbe rimasto a casa, il maestro torna in classe, e trova Gabriele al
Quando Gabriele è uscito, Giovanni si accorge che ha dimenticato la cartella, ma nonostante si muova quasi subito per raggiungerlo non riesce a trovarlo da nessuna parte. Il maestro apre allora la cartella sperando di trovarvi nome e indirizzo esatti, e rimane sconcertato: si tratta proprio della cartella di Antonio, che l'uomo effettivamente non ritrova nella cameretta del figlio, rimasta chiusa e inviolata dal giorno della sua morte. Inizia così una ricerca febbrile, ma nel collegio nessuno ricorda un bambino di nome Gabriele, nemmeno l'alunno con cui aveva avuto un litigio, e nei registri dell'istituto non risulta iscritto. All'indirizzo che Gabriele gli aveva dato c'è una chiesa ma nei dintorni nessuno lo conosce. Quando crede di essere ormai sul punto di impazzire, l'uomo si ricorda della medaglia che il bambino gli ha regalato; si precipita di notte alla scuola e la ritrova nell'armadio della classe dove l'aveva lasciata. Attirato all'interno della parrocchia della scuola scopre la verità, rendendosi infine conto che il pennello del figlio è andato a colmare un grande vuoto.
== Critica ==
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== Bibliografia ==
* Dizionario del cinema italiano: Dal 1945 al 1959
* {{Cinematografo|film|
* Stampa sera, 22 febbraio 1958
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