Papa Lucio I: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Nato a [[Roma]] in data sconosciuta, nulla si sa della sua famiglia ad eccezione del nome di suo padre, Porfiriano, riportato nel ''[[Liber
Dopo la morte di [[papa Cornelio]], avvenuta in [[esilio]] nell'estate del 253, a succedergli come [[vescovo]] di Roma fu scelto Lucio. Poiché la [[Persecuzione dei cristiani nell'impero romano#Persecuzioni di Decio e Valeriano|persecuzione della Chiesa]] che sarebbe iniziata, per le fonti cristiane, sotto l'imperatore [[Gaio Vibio Treboniano Gallo]] (e durante la quale Cornelio era stato bandito) proseguiva, anche Lucio fu esiliato immediatamente dopo la sua [[consacrazione]]. Di lì a poco, presumibilmente quando [[Valeriano]] divenne imperatore, però gli fu permesso di tornare in città. Il ''Catalogo Feliciano'', le cui informazioni si trovano nel [[Liber pontificalis|''Liber Pontificalis'',]] narrava del bando e del miracoloso ritorno di Lucio: ''Hic exul fuit et postea nutu Dei incolumis ad ecclesiam reversus est''.<ref name=":0" />
[[San Cipriano di Cartagine|San Cipriano]], che scrisse una lettera di congratulazioni a Lucio per la sua elevazione alla sede romana e per il suo bando, gli spedì una seconda lettera in cui si compiaceva per il suo ritorno dall'esilio. La lettera iniziava:
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== Morte e sepoltura ==
Lucio morì all'inizio di marzo del [[254]]. Nella ''Depositio episcoporum'', la "[[Cronografia del 354]]" indica la sua data di morte nel [[5 marzo]], mentre il ''[[Martyrologium Hieronymianum]]'' nel [[4 marzo]]. Forse Lucio morì il [[4 marzo]] e fu sepolto il 5.
Secondo il ''Liber Pontificalis'' questo papa fu [[Decapitazione|decapitato]] al tempo di Valeriano, ma questa testimonianza non può essere accettata perché le persecuzioni di Valeriano iniziarono più tardi del marzo 254. È vero che Cipriano nella lettera a Stefano sopra riportata gli tributa, così come a Cornelio, il titolo onorario di [[martirio (religione)|martire]]: ''servandus est enim antecessorum nostrorum beatorum martyrum Cornelii et Lucii honor gloriosus'' (la gloriosa memoria dei nostri predecessori i beati martiri Cornelio e Lucio dovrà essere preservata), ma probabilmente si riferiva al breve esilio di Lucio. Cornelio, che morì in esilio, dopo la sua morte fu onorato come martire dai romani, ma non Lucio. Nel calendario romano delle feste, "Cronografia del 354", viene ricordato nel ''Depositio episcoporum'', ma non nel ''Depositio martyrum''. Ciononostante, come si evince dal ''Martyrologium Hieronymianum'', la sua memoria era particolarmente onorata. [[Eusebio di Cesarea]], inoltre, riportava (''[[Storia ecclesiastica (Eusebio di Cesarea)|Historia Ecclesiastica]]'', VII, 10) che Valeriano nella prima parte del suo regno fu favorevole ai Cristiani, infatti, il primo editto di persecuzione dell'imperatore apparve solamente nel [[257]].
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Dal [[Martirologio Romano]]:
{{Citazione|5 marzo - A Roma sulla via Appia nel cimitero di Callisto, deposizione di san Lucio, papa, che, successore di san Cornelio, subì l'esilio per la fede in Cristo e, insigne testimone della fede, affrontò le difficoltà del suo tempo con moderazione e prudenza.}}
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|s=la:Scriptor:Lucius I}}
== Collegamenti esterni ==
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