Impero Gupta: differenze tra le versioni
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L{{'}}'''Impero Gupta''' è stato uno dei maggiori [[Impero|imperi]] politici e militari dell'[[Storia dell'India|antica]] [[India]]. Fu governato dalla dinastia Gupta tra il [[240]] e il [[550]] d.C. e occupò la maggior parte dell'[[India]] settentrionale,
Sotto questo impero si ebbe un periodo di pace e prosperità che favorì lo sviluppo culturale: viene considerata l'"età classica indiana"<ref>Dizionari Zanichelli, Storia digitale, ''[https://dizionaripiu.zanichelli.it/storiadigitale/p/percorso/273/storia-dellindia Storia dell'India] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20221204202541/https://dizionaripiu.zanichelli.it/storiadigitale/p/percorso/273/storia-dellindia |
L'epoca dell'Impero Gupta è considerata l'"età dell'oro" della cultura indiana dal punto di vista artistico, letterario e scientifico (in modo analogo alle dinastie [[Dinastia Han|Han]] e [[Dinastia Tang|Tang]] in [[Cina]], agli [[Dinastia Abbaside|Abbasidi]] nella civiltà islamica e alla cultura [[Grecia antica|greco]]-[[Civiltà romana|romana]] per la [[civiltà occidentale]]).
I Gupta stabilirono un efficace sistema amministrativo e un forte potere centrale, permettendo tuttavia una sviluppata autonomia locale in periodo di pace, quando solo la raccolta delle tasse confluiva verso la capitale. La società era ordinata secondo le credenze [[Induismo|induiste]], con una rigida divisione in [[Casta|caste]]. L'induismo vide una cristallizzazione delle sue più importanti caratteristiche: principali divinità, pratiche devozionali e importanza dei templi.
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=== Il declino e la fine ===
A Skandagupta succedette prima il fratello [[Pûrugupta]] (467-[[472]]) e quindi il figlio [[Narasimhagupta I Baladitya]] (472-[[473]]), seguito da [[Kumaragupta II]] (473-[[476]]) e da [[Budhagupta]] (476-[[495]]?). Durante il regno di quest'ultimo gli [[Unni
Si conoscono i nomi di alcuni re successivi, sebbene la linea di successione non sia del tutto chiara: [[Chandragupta III]] (data incerta), [[Prakâshâdityagupta]] e [[Vainyagupta]] ([[508]]?), [[Narasimhagupta II]] ([[510]]?), [[Bhanugupta Baladitya]] (510-[[530]]?) [[Kumaragupta III]] (530-[[540]]?) e l'ultimo sicuro appartenente alla dinastia, [[Vishnugupta]] (540-[[550]]?). Le iscrizioni provano che la sovranità di questi re doveva essere ancora riconosciuta nella valle del [[Narmada (fiume)|Narmada]] nel [[528]] e nel [[Bengala]] settentrionale nel [[543]]-[[544]] ma il loro potere entro la metà del [[VI secolo]] si era ridotto a quello di semplici capi locali.
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Gran parte dei [[monumenti]] sono andati distrutti, alterati o utilizzati per uso diverso da quello originario, e questo rende più complicata la loro datazione.
I più famosi monumenti rimasti in stile Gupta, le [[grotte di Ajanta]], [[Grotte di Elephanta|Elephanta]] ed [[Grotte di Ellora|Ellora]] (rispettivamente buddiste, indù e miste, comprese quelle [[Giainismo|giainiste]]), sono stati in realtà prodotti da dinastie successive, ma riflettono principalmente la monumentalità e l'equilibrio dello stile Gupta.
Ajanta contiene di gran lunga le più significative sopravvivenze di pittura di questo periodo e di quelli circostanti, mostrando una forma matura che probabilmente ha avuto un lungo sviluppo, principalmente nella pittura dei palazzi. I dipinti rupestri di Ajanta sono [[affresco|affreschi]] in [[stucco]] colorato che rappresentano le varie vite del Buddha e sono una preziosa fonte di informazione per la vita quotidiana del tempo in India: il dipinto più celebre è la raffigurazione del "Bodhisattva Padmapani", un [[bodhisattva]] che regge in mano un [[fiore di loto]].
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