Code talker: differenze tra le versioni

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== Mesquakie ==
I [[Mesquakie]] usarono il loro linguaggio in codice contro i tedeschi in [[Campagna del Nordafrica|Nordafrica]]. 27 Mesquakie, dei quali il 16% dell'[[Iowa]], si arruolarono nell'esercito nel gennaio [[1941]].<ref name=Meskwaki_code>{{en}}{{Cita news| url = https://www.usatoday.com/news/nation/2002/07/06/codetalkers.htm| titolo = Last Meskwaki code talker remembers| accesso=13 febbraio 2008| autore = | cognome = | nome = | data=4 luglio 2002| pubblicazione = USA Today| editore = }}</ref>
 
== Baschi ==
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[[File:Navaho-enlistment-letter-page02.jpg|miniatura|Seconda pagina della lettera di raccomandazione]]
 
[[Philip Johnston (code talker)|Philip Johnston]] propose ai [[Marines degli Stati Uniti]] di usare la [[lingua navajo]], all'inizio della [[seconda guerra mondiale]]. Johnston, veterano della [[prima guerra mondiale]], era cresciuto nella [[riserva Navajo]] come figlio di un missionario e fu uno dei pochi non-Navajo a parlare correttamente la loro lingua. Dato che la lingua Navajo possiede una grammatica molto complessa, non si riesce ad avere una [[mutua intelligibilità]] con nessun'altra lingua, nemmeno con gli altri idiomi della famiglia [[lingue Na-Dené|Na-Dené]], senza contare che la lingua Navajo, oggi, è praticamente solo una lingua orale. In questo senso Johnston riconobbe nei Navajo la soluzione alla richiesta dei militari di trovare un codice indecifrabile. La lingua Navajo viene parlata solo nelle terre Navajo del sud-ovest degli Stati Uniti e la sua sintassi e la qualità dei toni, per tacere dei dialetti, fanno di essa una lingua non comprensibile ad alcuno senza un'esposizione prolungata ed un insegnamento della lingua stessa. Una stima indica che allo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] poco più di 30 non-Navajo, nessuno di essi giapponese, potevano comprendere la lingua Navajo.<ref>{{cita web|lingua=en|cognome=Volgel|nome=Clayton|titolo=Letter to Commandant, USMC|url=http://archive.library.nau.edu/u?/cpa,44718|opera=Demonstration in California, 1942|editore=Northern Arizona University, Cline Library|accesso=20 luglio 2011|coautori = Philip Johnson}}</ref>
 
Dato che la lingua Navajo possiede una grammatica molto complessa, non si riesce ad avere una [[mutua intelligibilità]] con nessun'altra lingua, nemmeno con gli altri idiomi della famiglia [[lingue Na-Dené|Na-Dené]], senza contare che la lingua Navajo, oggi, è praticamente solo una lingua orale. In questo senso Johnston riconobbe nei Navajo la soluzione alla richiesta dei militari di trovare un codice indecifrabile.
All'inizio del [[1942]], Johnston incontrò il maggior generale Clayton B. Vogel, il comandante generale dei Corpi Anfibi, della Flotta del Pacifico statunitense, con il suo staff. Johnston fece dei test simulando delle condizioni di battaglia che dimostrarono che i Navajo potevano cifrare, trasmettere e decifrare un messaggio di tre righe, in inglese, in appena 20 secondi, contro i 30 minuti richiesti da una macchina dell'epoca. Il generale Vogel accettò di reclutare 200 Navajo nei Marines. I primi 29 reclutati erano già in addestramento nel maggio [[1942]]. Il primo gruppo di Navajo creò il codice Navajo, presso Camp Pendleton, [[Oceanside (California)]].<ref name="ww2fact">{{en}}[http://www.history.navy.mil/faqs/faq61-2.htm NAVAL HISTORICAL CENTER, Navajo Code Talkers: World War II Fact Sheet] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110515094045/http://www.history.navy.mil/faqs/faq61-2.htm |date=15 maggio 2011 }}</ref> Il codice Navajo fu ufficialmente sviluppato e modellato secondo il "Joint Army/Navy Phonetic Alphabet", precursore dell'[[alfabeto fonetico NATO]], che associava alle lettere dell'alfabeto inglese a delle parole in lingua inglese. Come è stato dimostrato, a fare lo spelling a voce di tutti i termini, lettera per lettera, si impiega troppo tempo, così furono usate parole identificative per alcuni termini, concetti, tattiche e strumenti della guerra moderna (come "patata" per le bombe a mano o "tartaruga" per i mezzi corazzati). Alcune di queste parole entrarono a far parte del vocabolario dei Marines e sono comunemente usate ancora oggi per riferirsi agli oggetti a cui fanno riferimento.
 
La lingua Navajo viene parlata solo nelle terre Navajo del sud-ovest degli Stati Uniti e la sua sintassi e la qualità dei toni, per tacere dei dialetti, fanno di essa una lingua non comprensibile ad alcuno senza un'esposizione prolungata ed un insegnamento della lingua stessa. Una stima indica che allo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] poco più di 30 non-Navajo, nessuno di essi giapponese, potevano comprendere la lingua Navajo.<ref>{{cita web|lingua=en|cognome=Volgel|nome=Clayton|titolo=Letter to Commandant, USMC|url=http://archive.library.nau.edu/u?/cpa,44718|opera=Demonstration in California, 1942|editore=Northern Arizona University, Cline Library|accesso=20 luglio 2011|coautori = Philip Johnson}}</ref>
 
All'inizio del [[1942]], Johnston incontrò il maggior generale Clayton B. Vogel, il comandante generale dei Corpi Anfibi, della Flotta del Pacifico statunitense, con il suo staff. Johnston fece dei test simulando delle condizioni di battaglia che dimostrarono che i Navajo potevano cifrare, trasmettere e decifrare un messaggio di tre righe, in inglese, in appena 20 secondi, contro i 30 minuti richiesti da una macchina dell'epoca.
 
All'inizio del [[1942]], Johnston incontrò il maggior generale Clayton B. Vogel, il comandante generale dei Corpi Anfibi, della Flotta del Pacifico statunitense, con il suo staff. Johnston fece dei test simulando delle condizioni di battaglia che dimostrarono che i Navajo potevano cifrare, trasmettere e decifrare un messaggio di tre righe, in inglese, in appena 20 secondi, contro i 30 minuti richiesti da una macchina dell'epoca. Il generale Vogel accettò di reclutare 200 Navajo nei Marines. I primi 29 reclutati erano già in addestramento nel maggio [[1942]]. Il primo gruppo di Navajo creò il codice Navajo, presso Camp Pendleton, [[Oceanside (California)]].<ref name="ww2fact">{{en}}[http://www.history.navy.mil/faqs/faq61-2.htm NAVAL HISTORICAL CENTER, Navajo Code Talkers: World War II Fact Sheet] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110515094045/http://www.history.navy.mil/faqs/faq61-2.htm |date=15 maggio 2011 }}</ref> Il codice Navajo fu ufficialmente sviluppato e modellato secondo il "Joint Army/Navy Phonetic Alphabet", precursore dell'[[alfabeto fonetico NATO]], che associava alle lettere dell'alfabeto inglese a delle parole in lingua inglese. Come è stato dimostrato, a fare lo spelling a voce di tutti i termini, lettera per lettera, si impiega troppo tempo, così furono usate parole identificative per alcuni termini, concetti, tattiche e strumenti della guerra moderna (come "patata" per le bombe a mano o "tartaruga" per i mezzi corazzati). Alcune di queste parole entrarono a far parte del vocabolario dei Marines e sono comunemente usate ancora oggi per riferirsi agli oggetti a cui fanno riferimento.
 
Come è stato dimostrato, a fare lo spelling a voce di tutti i termini, lettera per lettera, si impiega troppo tempo, così furono usate parole identificative per alcuni termini, concetti, tattiche e strumenti della guerra moderna (come "patata" per le bombe a mano o "tartaruga" per i mezzi corazzati). Alcune di queste parole entrarono a far parte del vocabolario dei Marines e sono comunemente usate ancora oggi per riferirsi agli oggetti a cui fanno riferimento.
 
Un libro di codice fu sviluppato per insegnare le parole e i concetti fondamentali alle nuove reclute. Il testo era usato solamente dagli allievi e non era mai portato sul campo di battaglia. I code talker memorizzavano tutti questi termini e facevano pratica per usarli rapidamente sotto condizioni stressanti durante l'addestramento. Un individuo non addestrato all'uso del codice non poteva avere idea del significato dei messaggi anche se conosceva la lingua Navajo, egli sentiva solo stringhe troncate e disgiunte di sostantivi e verbi singolarmente e non relazionati tra loro.
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== Riconoscimento post-bellico ==
I code talker non ricevettero riconoscimenti fino alla declassificazione delle informazioni militari, nel [[1968]].<ref name=dp>{{en}}{{Cita news |nome=Felicia |cognome=Fonseca |titolo=Navajo Code Talker dead at age 82 |url=http://www.denverpost.com/obituaries/ci_8232269 |pubblicazione=[[Associated Press]] |editore=[[The Denver Post]] |data=11 febbraio 2008 |accesso=19 marzo 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080330130935/http://www.denverpost.com/obituaries/ci_8232269 |dataarchivio=30 marzo 2008 |urlmorto=sì }}</ref> Nel [[1982]], ai code talker fu dato un Certificato di Riconoscimento da parte del [[Presidente degli Stati Uniti]] [[Ronald Reagan]] che rinominò, inoltre, il 14 agosto [[1982]] come il "Giorno dei Code Talker Navajo" ("Navajo Code Talkers Day").<ref>[http{{Cita web|lingua=en|url=https://www.lapahiereaganlibrary.comgov/Navajo_Reagan.cfmarchives/speech/proclamation-4954-national-navaho-code-talkers-day|titolo=Proclamation 4954 -- National Navaho Code Talkers Day<!-- Titolo generato automaticamente |sito=www.reaganlibrary.gov|accesso=2025-08->]02}}</ref><ref>{{Cita web |url=https://www.cia.gov/news-information/featured-story-archive/2008-featured-story-archive/navajo-code-talkers/index.html |titolo=Navajo Code Talkers and the Unbreakable Code — Central Intelligence Agency<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=25 novembre 2011 |dataarchivio=27 marzo 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100327055830/https://www.cia.gov/news-information/featured-story-archive/2008-featured-story-archive/navajo-code-talkers/index.html |urlmorto=sì }}</ref>
 
Il 21 dicembre [[2000]], il [[Congresso degli Stati Uniti]] approvò, e il Presidente [[Bill Clinton]] firmò, la Public Law 106-554, 114 Statute 2763, che premiò con la [[Congressional Gold Medal]] 29 code talker Navajo della [[seconda guerra mondiale]]. Nel luglio [[2001]], il Presidente [[George W. Bush]] consegnò personalmente la Medaglia a quattro code talker sopravvissuti fino a quell'estate (un quinto code talker sopravvissuto non fu in grado di partecipare), in una cerimonia tenuta sotto la cupola del [[Campidoglio (Washington)|Campidoglio]]. La medaglia d'oro fu consegnata anche ai familiari dei 24 code talker non più in vita.<ref>{{cita web|lingua = en|url = https://www.america.gov/st/peopleplace-english/2001/July/20080512115719tbyarg0.9792292.html|titolo = Bush Presents Congressional Gold Medals to Navajo Code Talkers|accesso = 6 novembre 2007|cognome = Gray|nome = Butler|data = 6 ottobre 2005|editore = America.gov|urlmorto = sì}}</ref>
 
Il 17 settembre [[2007]], 18 code talker Choctaw furono premiati postumi, con la [[Texas Medal of Valor]] dall'Aiutante Generale di Stato del [[Texas]] per il loro servizio reso durante la [[prima guerra mondiale]].<ref>{{en}}[http://www.news8austin.com/content/your_news/default.asp?ArID=192100 Texas military honors Choctaw code talkers] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080601033024/http://www.news8austin.com/content/your_news/default.asp?ArID=192100 |date=1 giugno 2008 }}. Retrieved on 2008-05-02.</ref> Il 13 dicembre [[2007]], l'H.R. 4544, il Code Talker Recognition Act (Atto di Riconoscimento dei Code Talker), fu introdotto nella [[Camera dei rappresentanti (degli Stati Uniti d'America)|Camera dei Rappresentanti]] (la [[camera bassa|Camera dei deputati]] americana). Questo Atto riconobbe il servizio reso da ogni code talker che servì nell'esercito statunitense, assegnando per tutti una Medaglia d'oro del Congresso e per ciascuno una medaglia d'argento, inclusi anche 8 Mesquakie.<ref>{{en}}http://www.statesurge.com/bills/26819-hr4544-federal</ref>
 
== Cultura di massa ==
Il film del [[2002]] ''[[Windtalkers]]'' è basata sulla storia dei veri code talker Navajo che servirono nei Marines durante la [[seconda guerra mondiale]]. Il film fu criticato per aver rappresentato il personaggio Navajo con un ruolo secondario e non come il vero protagonista del film.<ref>{{en}}[http://www.plume-noire.com/movies/reviews/windtalkers.html Plume Noir film review by Fred Thom. ''Windtalkers by John Woo'']</ref> La trama del film venne sviluppata attorno a delle "guardie del corpo" [[Europoide|bianche]] dei code talker a cui venne ordinato di ucciderli se fossero finiti in mani giapponesi.<ref>[http://david-kahn.com/articles-navajo-windtalkers.htm ''The Navajo "Windtalkers."'' Online film review by David Kahm.] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20111003004619/http://david-kahn.com/articles-navajo-windtalkers.htm |data=3 ottobre 2011 }} Retrieved 2-15-2010</ref> Fu inoltre a lungo criticato per l'uso di stereotipi di Nativo americano ed est asiatico.<ref>[http://www.ronin-group.org/film_windtalkers.shtml Ronin Group film review ''Windtalkers MGM 2001''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080827184307/http://ronin-group.org/film_windtalkers.shtml |data=27 agosto 2008 }}</ref>
 
Il film del [[1959]] ''[[Sacro e profano (film 1959)|Sacro e profano]]'' vedeva [[Charles Bronson]] nei panni del sergente John Danforth, un code talker Navajo.
 
Il romanzo storico ''Code Talker'' racconta la storia di un gruppo di Navajo che servì nei Marines sul fronte del Pacifico durante la [[seconda guerra mondiale]].
 
* Il film del [[2002]] ''[[Windtalkers]]'' è basata sulla storia dei veri code talker Navajo che servirono nei Marines durante la [[seconda guerra mondiale]]. Il film fu criticato per aver rappresentato il personaggio Navajo con un ruolo secondario e non come il vero protagonista del film.<ref>{{en}}[http://www.plume-noire.com/movies/reviews/windtalkers.html Plume Noir film review by Fred Thom. ''Windtalkers by John Woo'']</ref> La trama del film venne sviluppata attorno a delle "guardie del corpo" [[Europoide|bianche]] dei code talker, a cui venne ordinato di ucciderli se fossero finiti in mani giapponesi.<ref>[http://david-kahn.com/articles-navajo-windtalkers.htm ''The Navajo "Windtalkers."'' Online film review by David Kahm.] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20111003004619/http://david-kahn.com/articles-navajo-windtalkers.htm |data=3 ottobre 2011 }} Retrieved 2-15-2010</ref> Fu inoltre a lungo criticato per l'uso di stereotipi di Nativonativo americano ed est asiatico.<ref>[{{Cita web|lingua=en-US|url=http://www.ronin-group.org/film_windtalkers.shtml|titolo=Film RoninCriticism Group: film review ''Windtalkers MGM 2001''] {{webarchive|urlsito=httpswww.ronin-group.org|accesso=2025-08-02|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20080827184307/http://ronin-group.org/film_windtalkers.shtml |datadataarchivio=2008-08-27 agosto 2008 }}</ref>
Nel videogioco del 2015 [[Metal Gear Solid V: The Phantom Pain|Metal Gear solid V: The Phantom Pain]] è presente il personaggio [[Metal Gear Solid V: The Phantom Pain#Code Talker|Code Talker]], che è appunto un ex Code Talker parlante la [[Lingua navajo]], l'unica lingua che non attira i parassiti che si incontrano durante lo svolgimento della trama
* Il film del [[1959]] ''[[Sacro e profano (film 1959)|Sacro e profano]]'' vedeva [[Charles Bronson]] nei panni del sergente John Danforth, un code talker Navajo.
* Il romanzo storico ''Code Talker'' racconta la storia di un gruppo di Navajo che servì nei Marines sul fronte del Pacifico durante la [[seconda guerra mondiale]].
* Nel videogioco del 2015 [[Metal Gear Solid V: The Phantom Pain|Metal Gear solid V: The Phantom Pain]] è presente il personaggio [[Metal Gear Solid V: The Phantom Pain#Code Talker|Code Talker]], che è appunto un ex Code Talker parlante la [[Lingualingua navajo]], l'unica lingua che non attira i parassiti che si incontrano durante lo svolgimento della trama.
 
== Note ==
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* {{en}}McClain, Salley. ''Navajo Weapon: The Navajo Code Talkers.'' Tucson, Arizona: Rio Nuevo Publishers, 2001.
* {{en}}Meadows, William C. ''The Comanche Code Talkers of World War II.'' Austin: University of Texas Press, 2002.
* {{en}}Stanley, Captain John W. ''Personal Experience of a Battalion Commander and Brigade Signal Officer, 105th Field Signal Battalion in the Somme Offensive, September 29 - October 12, 1918''. U.S.Army, 1932.
* {{en}}Gawne, Jonathan. ''Spearheading D-Day.'' Paris: Histoire et Collections, 1999.
* {{en}}David Kahn, "The Codebreakers - The Story of Secret Writing", 1967. ISBN 0-684-83130-9
* {{en}}Simon Singh, ''The Code Book: Science of Secrecy from Ancient Egypt to Quantum Cryptography'', 2000. ISBN 978-0385495325