Granducato di Mosca: differenze tra le versioni
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{{Stato storico
|nomeCorrente =
|nomeCompleto =
|nomeUfficiale =
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|linkBandiera = Lob flag moskovskiy.svg
|linkLocalizzazione = Muscovy 1390 1525.png
|didascaliaLocalizzazione = L'evoluzione territoriale del Granducato tra il 1390 e il
|linkMappa = Moscovia 1.png
|paginaStemma =
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|elenco capi di governo =
|organi deliberativi =
|inizio =
|primo capo di stato = [[Daniele di Russia]]
|stato precedente = {{simbolo|Seal-of-Alexander-Nevsky 1236 Avers.svg}} [[Principato di Vladimir-Suzdal']]<br />{{simbolo|Flag of Veliky Novgorod.svg}} [[Repubblica di Novgorod]]<br />{{simbolo|
|evento iniziale =
|fine = 22 ottobre
|ultimo capo di stato = [[Ivan IV di Russia]]
|stato successivo = {{simbolo|Russian-coat-arm-1667.svg}} [[Regno russo]]
|evento finale = Elevazione a regno
|territorio originale =
▲|religione di stato = [[Ortodossia]]
|altre religioni = [[Paganesimo]]
|classi sociali =
}}
{{Storia della Russia}}
Il '''Granducato''' o '''Gran Principato di Mosca''' ({{russo|Вели́кое кня́жество Моско́вское|Velikoe
== Storia ==
=== Da Jurij Dolgorukij a Ivan I: nascita ed espansione della Moscovia ===
Il nome di [[Mosca (Russia)|Mosca]] compare per la prima volta nelle [[Cronaca (genere letterario)|cronache]] della [[Rus' di Kiev]] (nella Cronaca di [[Galizia (Europa centrale)|Galizia]], di [[Volinia]], ma non in [[Cronaca di Mosca|quella di Mosca]], che è posteriore) nell'anno
Nel
Nel
Nel [[XIII secolo|XIII]]-[[XIV secolo]], la Rus' di Kiev si trova dunque in una situazione disastrosa: [[Kiev]] e il bacino del [[Dnepr]] sono stati devastati dai
Nel
Il figlio maggiore di Daniil, [[Jurij di Mosca|Jurij Danilovič]] continua la politica di espansione di Mosca verso alcune zone limitrofe, come [[Kolomna]] e [[Možajsk]], politica inaugurata già da suo padre Daniil. A poco a poco Mosca comincia così ad ingrandire il proprio territorio.<ref>Michele Colucci; Riccardo Picchio, ''[https://books.google.it/books?id=y14_AQAAIAAJ&q=jurij+kolomna+mozajsk
* i commerci intrapresi da Mosca con le città del nord quali [[Pskov]], [[Staraja Ladoga]], [[Staraja Russa]], la stessa [[Velikij Novgorod]] e le città del mondo [[germani]]co;
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Successivamente, anche la popolazione di Mosca conosce un grande incremento, soprattutto perché molti [[profugo|profughi]], sia contadini sia nobili, si rifugiano nella città e nel suo territorio: Jurij li accoglie tutti, sia per avere soldati da arruolare, sia per imporre loro le tasse.
A questo punto Jurij ha a disposizione un esercito e grandi somme di denaro; intraprende così una lotta contro la città di [[Tver']], che ambisce a prendere il posto della distrutta Kiev. Jurij dichiara guerra al [[principe di Tver']], [[Michail Jaroslavič]];<ref>{{en}}Walter G. Moss, ''[https://books.google.it/books?id=vU94ipGVq4MC&pg=PA80
Alla morte di Jurij diventa principe di Mosca suo fratello, [[Ivan I di Russia|Ivan I]], oggi conosciuto con l'epiteto di ''Kalità'' (Ivan del "borsellino"). Ivan si reca da Uzbek (cognato del fratello), si fa dare un esercito di 50.000 uomini con il pretesto di volere pacificare, in nome del ''khan'', la situazione, e marcia contro Tver', che era prima insorta con una [[Rivolta di Tver' (1327)|rivolta]] e non può resistere. Ivan distrugge completamente la città, la annette al suo territorio, e come ricompensa ottiene da Uzbek il titolo di [[Gran Principe di Vladimir]]: questo perché Ivan non ha esercitato una vendetta a titolo personale, ma ha fatto giustizia a nome del ''khan''.<ref>{{en}}Reinhard Bendix, ''[https://books.google.it/books?id=rxAb4kAtzMYC&pg=PA100
Negli anni successivi,
Ivan si impadronisce anche di diversi piccoli principati per aumentare l'estensione territoriale della Moscovia;<ref name="tsygankov33">{{en}}Andrei P. Tsygankov, ''[https://books.google.it/books?id=aHvOBAAAQBAJ&pg=PA33
Il potere di Ivan poggia su diverse fondamenta:
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# L'incremento demografico implicato dall'annessione di nuovi territori, che comporta la creazione di un circolo vizioso estremamente satisfattivo: più sudditi, più tasse, più soldati;
# L'ampliamento dell'esercito;
# L'appoggio del potere religioso: nel
Dopo il metropolita Pietro, i vescovi non rieleggono un [[metropolita]] anche per Vladimir-Suzdal': la
Nel
=== Da Semën a Dmitrij Donskoj: il consolidamento dell'egemonia di Mosca ===
Nel [[XIV secolo]] i [[principi di Mosca]] sono ormai abbastanza potenti per tentare di opporsi ai [[Tataro-mongoli]], indeboliti da lotte intestine, e li sconfiggeranno nel
Figlio maggiore di [[Ivan I di Russia|Ivan ''Kalità'']], il [[gran principe]] [[Simeone di Russia|Semën Ivanovič]], conosciuto come Semën ''Gordij'' ("Simeone il Fiero"), consolida quanto ha fatto il padre. Un numero sempre maggiore di principi gli donano le loro città, acquistando un ruolo al Cremlino come [[boiardo (storia)|boiari]]. Mosca si ingrandisce territorialmente; con il territorio aumentano le persone abitanti, le tasse e la consistenza numerica dell'esercito, che è ormai diventato un esercito stabile alle dirette dipendenze del gran principe. Semën, tuttavia, si comporta ancora come un vassallo nei confronti dei Tatari. Egli muore durante la [[peste nera|grande peste]], nel
Il fratello di Semën, [[Ivan II di Russia|Ivan II Ivanovič]], regna per breve tempo. Deve principalmente occuparsi della gestione dei rapporti con il [[Granducato di Lituania]] (grosso modo pacifici) e la [[Confederazione di Livonia]], proseguendo nella politica di appoggio della Chiesa ortodossa ed evitando di infastidire i boiari.<ref>{{en}}Lawrence N. Langer, ''[https://books.google.it/books?id=DlWPEH3dF38C&pg=PA76
* Alessio gode di altissima stima presso il ''khan'' [[Ganī Bek|Cani Bək]] (Alessio aveva fama di [[sciamano]] avendo guarito la moglie del ''khan'', Taidula, da una malattia agli occhi); anche quando il nuovo ''khan'', [[Mehemmet Birde Bek|Berdi Bək]], vuole marciare su Mosca per sottometterla al completo dominio tataro, Alessio riuscirà a bloccarlo minacciando di fare intervenire le schiere celesti: il ''khan'' risparmierà la città accontentandosi di aumentare la tassazione;<ref name="crummey45"/>
* Alessio riesce, dopo alcuni anni, a far nominare gran principe di Mosca il figlio ''minore'' di Ivan II, Dmitrij, rendendosi conto è lui il più idoneo a governare tra tutti i suoi fratelli.<ref name="crummey45"/>
Finalmente con [[Demetrio di Russia|Dmitrij Ivanovič]] si riesce ad avere una certa unità nel territorio della Moscovia. Dmitrij riesce a conquistare le città di Tver' (annettendone definitivamente il [[Principato di Tver'|principato]]), [[Kaluga]] e [[Rjazan']] (a sud), [[Smolensk]] (a ovest) e [[Nižnij Novgorod]] (a est). In questo modo intorno a Mosca si forma come una cinta protettiva.<ref>{{en}}Daniel H. Shubin, ''[https://books.google.it/books?id=na1NBAAAQBAJ&pg=PA206
Nel
Con Dmitrij si infrange il mito dell'invincibilità dei [[Tataro-mongoli]] e si comincia a combattere contro il popolo della steppa. A metà del [[XIV secolo]], d'altronde, l'Orda d'Oro si era scissa in due parti per rivalità politiche: il [[khanato]] di Saraj e un khanato del [[Don (fiume Russia)|Don]], fondato forse da una parte della nobiltà, ''noyon'', che voleva conquistare più potere (il khanato del Don, infatti, non era unitario come quello di Sarai, ma era una specie di [[Confederazione di Stati|confederazione]]), oppure da esuli, soprattutto politici.<ref>{{en}}Michael Moïssey Postan, ''[https://books.google.it/books?id=cHRvtwTLcMAC&pg=PA585
Nel
[[File:Kulikovo lubok.jpg|left|thumb|upright=1.4|La [[battaglia di Kulikovo]] (inchiostro, tempera e oro, 1890)]]
Nel
La battaglia di Kulikovo sarà fondamentale per tutta la storia russa.<ref name="borrero208">{{en}}Mauricio Borrero, ''[https://books.google.it/books?id=dhm0cGdrTOIC&pg=PA208
[[File:Facial Chronicle - b.10, p.049 - Tokhtamysh at Moscow.jpg|thumb|Toktamish davanti alle mura di Mosca (miniatura nella [[Cronaca di Ivan il Terribile]])]]
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Negli stessi anni della battaglia di Kulikovo, una nuova minaccia si profila sulla Moscovia. Da [[Samarcanda]] un nuovo [[Gran Khan]] [[mongoli|mongolo]], [[Tamerlano|Timur-Lenk (Tamerlano)]], riesce a soggiogare nuovamente i popoli dell'[[Asia Centrale]] ([[Kirghizi]], [[Tagiki]], [[Kazaki]], ecc.), della [[Cina]] settentrionale, della [[Persia]] e dell'[[Asia Minore]], degli attuali [[Afghanistan]] e [[Pakistan]].
Su mandato di Tamerlano
Dmitrij manda ricchi doni a Toktamish, ormai nuovo ''khan'' dell'Orda d'Oro, ma si rifiuta di comparire davanti a lui a Saraj (teme che recandosi nella capitale verrebbe ucciso, anche perché non ha nessuna intenzione di continuare a pagare il tributo annuale).
Nell'estate del
{{citazione|Mosca era una grande e meravigliosa città, abitata da una popolazione molto grande per numero e per fama, e aveva condotto la vita in grandezza e gloria. Ora invece non è rimasto che fumo, cenere, terra intrisa di sangue, cadavere, chiese vuote e bruciate|Cronaca di Mosca}}
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I Tatari non continuano un'operazione di conquista della Moscovia: dopo avere devastato il territorio a sud della città, si ritirano, in modo da lasciare a Mosca la possibilità di riscuotere i tributi per loro.
Mosca, comunque, si riprende in fretta. I [[principati russi]] tornano a sottomettersi al gran principe Dmitrij, che morirà nel
=== Dalla "grande guerra feudale" a Ivan IV: Mosca capitale della Russia ===
Dmitrij Donskoj muore nel 1389; alla sua morte diventa gran principe il figlio maggiore, [[Basilio I di Russia|Vassilij I]], che ottiene lo jarlyk dei Tataro-mongoli direttamente dal gran khan Tamerlano.<ref>Valentin Giterman, ''[https://books.google.it/books?id=KrB8AAAAIAAJ&q=vasilij+1389+jarlyk
Verso il
Nel
Zenonas Norkus, ''[https://books.google.it/books?id=VJguDwAAQBAJ&pg=PT551
Indipendentemente dalle battaglie, comunque, sotto Vassilij I il Granducato di Mosca si rafforza ulteriormente; il gran principe è ormai padrone di tutto e di tutti, in un clima di [[assolutismo monarchico|assolutismo]] generale. Al contrario, il khanato dell'Orda d'Oro conosce un radicale indebolimento, che lo condurrà alla sua completa frantumazione.<ref>{{en}}Tim McNeese, ''[https://books.google.it/books?id=OIPf6Xt2pqQC&pg=PA52
[[File:Facial Chronicle - b.14, p. 119 - Blinding of Vasiliy II.jpg|thumb|Šemjaka acceca Vassilij II ([[Cronaca di Ivan il Terribile]]).]]
Alla morte di Vassilij si apre un periodo difficile per il Granducato di Mosca, soprattutto a causa delle lotte per la successione al trono ([[guerra civile moscovita]] o "grande guerra feudale").<ref name="davies4">{{en}}Brian Davies, ''[https://books.google.it/books?id=i5-CAgAAQBAJ&pg=PA4
[[File:Kniazia i boyare.jpg|thumb|left|upright=0.7|250 px|I boiari si sottomettono a Vassilij il Cieco.]]
La lotta prosegue per diversi anni. Per tre volte Jurij conquisterà Mosca, ma sarà sempre costretto a lasciare la città perché popolo e boiari si schierano contro di lui.<ref>{{en}}Dmitriĭ Olegovich Shvidkovskiĭ, ''[https://books.google.it/books?id=LQy9TJ2yOQEC&pg=PA68
Vassilij il Cieco muore nel
Nato nel
Durante il regno di Ivan III gran parte dei nobili russi continua a venire a Mosca e a donare al gran principe il proprio territorio, pur di avere da lui un titolo nobiliare e una carica al Cremlino; i boiari acquistano così un potere sempre maggiore, fino a divenire una sorta di "Stato nello Stato".<ref name="lemoine90"/> Ivan conquista [[Velikij Novgorod]] nel
Ivan considera la Russia come suo patrimonio personale: tutta la Russia è il suo patrimonio ereditario, e la può lasciare a chi vuole. Per questo egli rivede la [[Russkaja Pravda]], ponendo la successione al trono solo in linea diretta al figlio maggiore: lo scopo che egli si pone è quello di evitare ogni frazionamento del regno.<ref>{{en}}Sebastian Kempgen; Peter Kosta; Tilman Berger; Karl Gutschmidt, ''[https://books.google.it/books?id=GACTBgAAQBAJ&pg=PA1666
Ivan si ispira al mito della "[[Terza Roma]]", secondo il quale, caduta la "Seconda Roma" (cioè [[Costantinopoli]]), l'eredità ideale, politica e religiosa dell'[[Impero d'Oriente]] dev'essere raccolta dai principi di Mosca.<ref>{{en}}Christoph Witzenrath, ''[https://books.google.it/books?id=vd-1CwAAQBAJ&pg=PT135
Il 30 maggio 1453 Costantinopoli era caduta nelle mani dei [[Ottomani|Turchi]]. Con la caduta della capitale bizantina, il fratello dell'ultimo imperatore [[Costantino XI Paleologo]], [[Tommaso Paleologo|Tommaso]], dopo il sacco della città si era
# Una certa ripresa dell'afflusso di intellettuali occidentali verso la Moscovia, tra i quali soprattutto artisti italiani e francesi,
# Introduzione a corte di moltissime usanze del cerimoniale bizantino: il [[gran principe]] diventa una specie di analogo del [[Basileus#Nell'Impero bizantino|''basileus'' bizantino]].<ref name="gerd20">{{en}}Lora Gerd, ''[https://books.google.it/books?id=WHROBAAAQBAJ&pg=PA20
Ivan ha nel [[Granducato di Lituania]] un potente avversario per quanto riguarda il controllo dei principati un tempo facenti parte della [[Rus' di Kiev]] nel bacino dell'alto [[Dnepr]] e del [[Donec]]. Grazie alla defezione di alcuni principi, e dopo schermaglie di frontiera ed una inconcludente guerra con la Lituania che terminerà nel
In quello stesso anno, 1471, l'esercito di Mosca muove contro Novgorod, ne devasta il contado, e attacca battaglia contro gli eserciti di Novgorod e dell'Unione polacco-lituana, sconfiggendoli.<ref name="fofp"/> Ivan però nasconde le proprie mire espansionistiche, e pur essendo uscito vincitore si limita ad annullare il trattato di alleanza con la Polonia, a chiedere un'elevata [[indennità di guerra]] e a far valere i propri diritti fiscali e giuridici, ma non annette alla Moscovia nessun territorio.<ref name="fofp">{{en}}Fact on File Publishing, Inc, ''[https://books.google.it/books?id=FXllDwAAQBAJ&pg=RA2-PA182
Dopo il 1471, a Novgorod si rafforza il partito filo-moscovita, sebbene la controparte filo-polacca continui a fomentare disordini nella ''Veče''; anzi, dal partito filo-polacco vengono anche organizzati degli omicidi su commissione ai danni dei capi del partito filo-moscovita. Nel
Nell'aprile-maggio
Novgorod era stata una specie di ''trait-d'union'' tra Europa occidentale germanica ed Europa orientale slava. Con la caduta di Novgorod, la Russia perde quasi ogni contatto con l'Europa occidentale a livello commerciale, culturale, artistico, religioso.<ref>{{en}}Ariel Cohen, ''[https://books.google.it/books?id=Ey63iJcVvbMC&pg=PA34
[[Guerra russo-livoniana (1480-1481)|Negli anni 1480 e 1481]], il Granducato di Mosca supportò la Repubblica di Pskov nella battaglia contro l'[[Ordine di Livonia]] sulle terre di confine tra i cavalieri e i Russi in un'area geografica ascrivibile all'odierna [[confine tra l'Estonia e la Russia|linea di demarcazione tra l'Estonia e la Russia]]:<ref>{{en}}Toivo Miljan, ''[https://books.google.it/books?id=pUawCQAAQBAJ&pg=PR29
Dopo la conquista di Novgorod e la vittoria contro gli ex [[cavalieri portaspada]], Ivan non trascurò altri territori russi già assoggettati o in attesa di esserlo: nel
[[File:Facial Chronicle - b.16, p. 461 - Great standing on the Ugra.jpg|thumb|Lo ''Stojàne na Ugrè'' (Cronaca di Ivan il Terribile)]]
Ivan III si rifiuta sempre di dare battaglia aperta ai [[Tatari]]: ha modo, invece, (unico principe russo a fare questo oltre a [[Dmitrij Donskoj]]) di studiare il modo di combattere dei Tatari, poiché durante il suo regno sono diversi coloro che si convertono e donano i loro territori al gran principe, informando i Russi dei loro usi e costumi. A corte vivono diversi tataro-mongoli, tanto che in questo periodo si assiste anche al fiorire di una cultura propriamente tatara in Moscovia. Questo processo di assimilazione non fu facile: in un'ottica nazionalista russa, i tatari erano guardati con sospetto, essendo tacciati di essere gli oppressori e che sarebbe stata solo questione di tempo prima che i moscoviti avessero potuto riprendere il controllo delle regioni ancora in mano ad essi.<ref>{{en}}Abbott Gleason, ''[https://books.google.it/books?id=JyN0hlKcfTcC&pg=PA75
I Tatari in fuga si disperdono in molte direzioni, soprattutto in Asia Centrale. Molti di loro, però, cercano e trovano rifugio proprio a Mosca, dove si convertono al cristianesimo. Altri ancora fonderanno un altro khanato, erede dell'Orda d'Oro: il [[khanato di Astrachan']] (poi sottomesso definitivamente dai russi dopo il
Alla sua morte, Ivan III ha compiuto l'unificazione di tutte le terre della Russia europea: egli lascia una Moscovia tre volte più estesa che al momento della sua salita al trono. Ivan III muore nel
L'espansione territoriale continua poi per opera di [[Ivan IV di Russia|Ivan IV, "il Terribile"]] (Ivan Vasilevič ''Gròžnyj''
ISBN 978-17-87-01946-1.</ref> nel
Ivan IV e i suoi successori assumono il titolo di [[Zar]], ossia di "[[Cesare (titolo)|Cesare]]".<ref name="ferrari">Aldo Ferrari, ''[https://books.google.it/books?id=64yMCwAAQBAJ&pg=PT55
== Evoluzione del concetto di autocrazia ==
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Gradualmente il signore di Mosca emerge come un potente, autocratico governante, uno zar. Nell'assumere tale titolo il principe di Mosca sottolinea che egli è un governante supremo, o imperatore, alla pari con l'imperatore bizantino ed il ''gran khan'' mongolo.<ref name="gerd20"/>
In effetti dopo il matrimonio di Ivan III con [[Sofia Paleologa (Granduchessa di Mosca)|Sofia Paleologa]], nipote dell'ultimo imperatore bizantino, la corte di Mosca adotta linguaggio, rituali, titoli ed emblemi di stile bizantino, come l'[[aquila bicipite]].<ref>{{en}}Paul D. Van Wie, ''[https://books.google.it/books?id=egIVS0rwFhUC&pg=PA91
Inizialmente il termine "autocrate" ha il significato letterale di "sovrano indipendente", ma durante il regno di Ivan IV esso assume il generico significato di governante. Ivan IV si incorona con il titolo di zar e quindi viene riconosciuto, almeno dal mondo ortodosso, come imperatore.<ref name="ferrari"/>
Nel 1520, il monaco ortodosso [[
== Organizzazione dello Stato ==
In Russia non esiste una classe borghese paragonabile qualitativamente e quantitativamente alla borghesia occidentale: per questo motivo {{senza fonte|gli zar trovano la base del loro potere non nella borghesia, ma nella cosiddetta ''gente di servizio'', i cui componenti forniscono la loro opera come ufficiali dell'esercito, partecipano alla [[Duma]] (una specie di parlamento consultivo) e svolgono molteplici funzioni statali.}} Come contropartita, la gente di servizio riceve terre in possesso condizionato (''pomestje''), che non può vendere né trasmettere in eredità, ed esercita sui contadini dipendenti un'autorità sempre più completa ed estesa, destinata a trasformarsi in una vera e propria sovranità. Sostanzialmente, tale meccanismo si può paragonare all'[[enfiteusi]].<ref>{{en}}Alexander Filjushkin, ''[https://books.google.it/books?id=dQDSAwAAQBAJ&pg=PT58
I [[commercianti]] e gli [[artigiani]] delle città sono obbligati ad iscriversi alle rispettive [[corporazioni]], fatto che comporta per essi l'impegno a svolgere determinati compiti nel campo amministrativo e finanziario. Tutta la popolazione è ripartita in [[classe sociale|classi]], ciascuna delle quali ha verso lo Stato obblighi specifici e particolari.<ref>Giorgio Pasini, ''[https://www.libroco.it/dl/Giorgio-Pasini/Celuc-Libri/isbn/I-tataro-mongoli-in-Russia-l-orda-d-oro/cw277971584656472.html I Tataro-mongoli in Russia: l'Orda d'Oro]'', Milano, Celuc Libri, 1997.</ref>
Malgrado tutto, nel [[XVI secolo]], come entità statale unitaria, la Moscovia, è ancora più un'ipotesi che una realtà, e anzi all'inizio del [[XVII secolo]], durante la fase storica detta [[periodo dei torbidi]], esso è temporaneamente sopraffatta dagli intrighi dei boiari e dei piccoli principi, dalle ribellioni delle masse contadine, dai tentativi polacchi di penetrare nel territorio russo e di impadronirsi della stessa corona moscovita.<ref>{{en}}David R. Stone, ''[https://books.google.it/books?id=ok7iVsgiNmAC&pg=PA19
== L'autonomia religiosa ==
Il
La Russia non avrà mai un [[patriarca (cristianesimo)|patriarca]] fino al
Dal 1453 al 1589 la Chiesa russa vive un periodo molto delicato, avendo perduto il proprio punto di riferimento: molte sono le [[eresia|eresie]] che si sviluppano.<ref name="hillgarth"/> Il [[diritto canonico]] prevedeva che se si fosse riunito un [[sinodo]] di [[vescovo|vescovi]], questi avrebbe potuto eleggere il loro patriarca. Tuttavia, per più di cento anni i sinodi locali non riescono a trovare un accordo al loro interno. Le lotte tra metropolita di Mosca e vescovi diocesani russi sono spesso aspre e insanabili.<ref name="hillgarth">{{en}}J.N. Hillgarth, ''[https://books.google.it/books?id=vXTs8jJiuu8C&pg=PA481
I rapporti tra il metropolita di Mosca e il gran principe, invece, tendono ad assomigliare sempre più a quelli tra [[patriarca di Costantinopoli|patriarca ecumenico]] e [[Imperatori bizantini|basileus]] (ad esempio durante il periodo in cui il ruolo di metropolita fu assunto da Alessio).<ref>{{en}}''[https://books.google.it/books?id=8DmOVVKDryMC&pg=PA377
== Cronotassi dei principi di Mosca ==
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! width=150 |Fine
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|[[File:Ib226.jpg|130px]] ||[[Daniele di Russia|Daniele]]||
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|[[File:Jurij of Moscov.jpg|130px]] || [[Jurij di Mosca|Jurij]] ||
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|[[File:Ivan Kalita.jpg|130px]] || [[Ivan I di Russia|Ivan I]]<br />dalla borsa di denaro (''Kalità'') ||
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|[[File:Simeon Dumny.jpg|130px]] ||[[Simeone di Russia|Simeone]]<br />"il Fiero"||
|-
|[[File:Ivan2.jpg|130px]] ||[[Ivan II di Russia|Ivan II]]<br />"il Giusto" ||
|-
|[[File:Dmitry Donskoi (Millennium Monument in Novgorod).jpg|130px]] || [[Dimitri di Russia|Dimitri]]<br />"del Don" (''Donskoj'')||
|-
|[[File:Vasiliy and Sophia (sakkos of Photius).jpg|130px]] || [[Basilio I di Russia|Basilio I]] ||
|-
|[[File:Vasil2b.gif|130px]] ||[[Basilio II di Russia|Basilio II]]<br />"Il Cieco" ||
|-
|[[File:Ugorskiy dukat of Ivan III (Novgorod, 1477-78, Hermitage) by shakko 2.jpg|130px]] ||[[Ivan III di Russia|Ivan III]]<br />"Il Grande" ||
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|[[File:St.Basil and prince Vasily detail.jpg|130px]] ||[[Basilio III di Russia|Basilio III]] ||
|-
|[[File:Ivan IV by anonim (18th c., GIM).jpg|130px]] ||[[Ivan IV di Russia|Ivan IV]]<br />"Il Terribile"<br />Divenne [[Zar di Russia]] nel
|}
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* [[Mosca (Russia)]]
* [[Sovrani di Russia]]
* [[Successione dell'Impero romano]]
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{EI|moscovia}}
{{portale|medioevo|Russia}}
[[Categoria:
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