Erminio Macario: differenze tra le versioni
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{{Citazione|Mi dicono che io facevo [[Eugène Ionesco|Ionesco]] quando Ionesco quasi non era nato, e d'altronde io lo so… sono sempre stato un po' lunare<ref>{{cita notizia|autore=[[Oreste Del Buono]]|titolo=Il sorriso di Macario era aria di paese|pubblicazione=Tuttolibri|anno=1996|numero=989|
{{Bio
|Nome = Erminio
|Cognome = Macario
|Pseudonimo = Macario
|Sesso = M
|LuogoNascita = Torino
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|GiornoMeseMorte = 26 marzo
|AnnoMorte = 1980
|Attività = attore
|Attività2 = comico
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}}
Considerato dai critici come l'inventore del [[cinema comico italiano]]<ref>{{cita notizia|autore=Leoncarlo Settimelli|titolo=Macario contro il Duce|pubblicazione=L'Unità|anno=2002|numero=329|
== Biografia ==
=== Gli esordi ===
Nato da una famiglia molto povera e numerosa, in via Botero 1 a [[Torino]], quarto e ultimo figlio di Giovanni Macario e Albertina Berti,<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/erminio-macario_(Dizionario-Biografico) |titolo=Erminio Macario in Dizionario Biografico – Treccani |data=|accesso=9 febbraio 2012}}</ref> iniziò a recitare fin da bambino nella filodrammatica della scuola, presto interrotta per lavorare e aiutare la famiglia. Fra un mestiere e l'altro, tra cui anche un anno di apprendistato nella fabbrica [[FIAT]]<ref>{{Cita web|url=https://www.supereva.it/erminio-macario-comico-47262|titolo=5 cose che non sai su Macario|sito=superEva|data=2018-02-22|lingua=it|accesso=2022-11-23}}</ref> (
=== Anni venti ===
Nel [[1925]] viene notato dalla famosa ''[[soubrette]]'' [[Isa Bluette]], che lo scrittura nella sua compagnia come "comico grottesco", permettendogli di esordire a Torino con ''Valigia delle Indie'', di Ripp e Bel-Ami (pseudonimi di [[Luigi Miaglia]] e [[Anacleto Francini]]).<ref>{{cita notizia|autore=La Stampa|titolo=È morto a Torino Ripp pioniere della rivista e autore di "Creola"|pubblicazione=La Stampa|anno=1962|numero=84|
=== Anni trenta ===
Nel
A partire dal 1937, ogni anno presentò una nuova [[teatro di rivista|rivista]] con sempre nuove attrici bellissime e brillanti (che scritturava in sostituzione delle ballerine, nel tentativo di innovare il genere). Tra le tante attrici lanciate da Macario si ricordano [[Tina De Mola]], [[Olga Villi]], [[Isa Barzizza]], le [[sorelle Nava]] (Pinuccia, Diana, Lisetta e Tonini), [[Elena Giusti]], [[Lily Granado]], [[Marisa Maresca]], [[Lauretta Masiero]], [[Dorian Gray (attrice)|Dorian Gray]], [[Flora Lillo]], [[Marisa Del Frate]], [[Lucy D'Albert]], [[Valeria Fabrizi]], [[Sandra Mondaini]] e [[Lea Padovani]], apprezzate in seguito come attrici cinematografiche.<ref>{{cita notizia|autore= |titolo=Macario, comico di tre generazioni|pubblicazione=La Stampa|anno=1980|numero=69|p=3}}</ref>
[[File:MACARIOJACHINO.jpg|miniatura|upright=1.3|Macario con [[Silvana Jachino]] nel 1939]]
Nel 1938 nacque il grande amore per la bellissima Giulia Dardanelli<ref>{{cita web|url=https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/detail/IL0020029687/9/erminio-macario-e-moglie-giulia-dardanelli-ristorante-1.html?indexPhoto=5&startPage=&jsonVal=&jsonVal={%22jsonVal%22:{%22fieldDate%22:%22dataNormal%22,%22_perPage%22:20|titolo=Macario e la moglie al ristorante (foto)}}</ref>, allora sedicenne, che ben presto divenne quel che lui definì la sua seconda moglie, non ottenendo l'annullamento del precedente matrimonio (il divorzio non esisteva) con la coreografa Maria Giuliano. Nel 1951, a [[Parigi]], i due si sposarono in occasione della rappresentazione della rivista ''Votate per Venere''. Intanto, dalla loro unione erano già nati due bambini, Alberto (1943) pittore, artista visivo, attore e scrittore, e [[Mauro Macario|Mauro]] (1947), divenuto poi [[regista]], [[poeta]], [[scrittore]] (nonché biografo del padre).
Grazie alle sue rilevanti doti sceniche e mimiche, a una comicità giocata sul clownesco e sul ''[[nonsense]]'', e alla presenza di un sempre sostenuto numero di procaci e sfavillanti ''soubrette'', in breve tempo Macario divenne il protagonista più famoso della rivista italiana, tanto da essere consacrato come il "Re della rivista".<ref>{{cita libro | autore=Laura Fezia | wkautore=Laura Fezia | editore=Newton Compton Editori | anno=2014 |p=355| titolo=Il giro di Torino in 501 luoghi | ISBN=9788854170605}}</ref> I suoi spettacoli, a parte la sua comicità, restano esemplari per la ricchezza delle scene, i costumi sfarzosi, le musiche brillanti e per il corpo di ballo.
Parallelamente al teatro, nei primi anni trenta Macario iniziò a recitare anche per il [[cinema]]. Dopo un breve ruolo nel film muto ''[[Sole (film 1929)|Sole]]'' di [[Alessandro Blasetti|Blasetti]]<ref>{{cita libro|autore=[[Enrico Lancia]]|titolo=Gli Attori|volume=Vol. 2 (M-Z)|anno=2003|editore=Gremese Editore|p=7|ISBN=9788884402691}}</ref><ref>{{cita libro|autore=Massimo Scaglione|wkautore=Massimo Scaglione|titolo=I divi del ventennio: per vincere ci vogliono i leoni|anno=2005|editore=Lindau|p=155|ISBN=9788871805610}}</ref> esordì come protagonista nel 1933 con il film ''[[Aria di paese]]'' (di cui firmò anche la [[sceneggiatura]]), che si rivelerà una esperienza poco fortunata. Il secondo tentativo, ''[[Imputato, alzatevi!]]'' (1939, regia di [[Mario Mattoli]] e soggetto di [[Vittorio Metz]] e [[Marcello Marchesi]]),<ref>{{cita libro|autore=Guido Aristarco|wkautore=Guido Aristarco|titolo=Il cinema fascista: il prima e il dopo|anno=1996|editore=Edizioni Dedalo|p=88|ISBN=9788822050328}}</ref> invece avrà molto più successo. Forse proprio con questo film, per la prima volta nella storia del [[cinema italiano]], si può parlare di comicità surreale. Seguirono poi i film ''[[Lo vedi come sei... lo vedi come sei?]]'' (1939), ''[[Il pirata sono io!]]'' (1940) e ''[[Non me lo dire!]]'' (1940). In questi ultimi quattro film [[Federico Fellini]] collaborò come gagman alle sceneggiature.<ref>{{cita libro|autore=[[Federico Fellini]]|autore2=[[Rita Cirio]]|titolo=Il mestiere di regista: intervista con Federico Fellini|anno=1994|editore=Garzanti|p=165|ISBN=9788811738466}}</ref>
=== Anni quaranta e cinquanta ===
Per tutti gli
Dalla metà degli
Prove della rivista: "Tutte donne meno io" di Macario e Dapporto.
Filmati: 8 settembre 1954}}</ref> (1954, in cui Macario era l'unico uomo circondato da ben quaranta donne)<ref>{{cita web|url=https://asisp.intesasanpaolo.com/publifoto/detail/IT-PF-FT001-001478/rivista-tutte-donne-meno-io-comp-macario-al-teatro-lirico|titolo=Rivista "Tutte donne meno io", compagnia Macario al Teatro Lirico (foto del 31 novembre 1954)}}</ref>, il comico piemontese si dedicò alla commedia musicale. Accanto a primedonne quali Sandra Mondaini e [[Marisa Del Frate]], realizzò spettacoli come ''L'uomo si conquista la domenica'' (1955), ''Non sparate alla cicogna'' (1957) di [[Ruggero Maccari]] e [[Mario Amendola]], ''E tu, biondina'' (1957) e ''Chiamate Arturo 777'' (1958) di [[Bruno Corbucci]] e [[Giovanni Grimaldi]].
[[File:Mondaini Macario.jpg|miniatura|upright=1.3|Macario con [[Sandra Mondaini]] durante le prove dello spettacolo ''E tu biondina...'' del 1956]]
Il successo sul grande schermo continuò ad arridergli fino all'inizio degli anni cinquanta, prima con il campione di incassi ''[[Come persi la guerra]]'' (1947) e poi con ''[[L'eroe della strada (film 1948)|L'eroe della strada]]'' (1948) e ''[[Come scopersi l'America]]'' (1949), tutti diretti da [[Carlo Borghesio]] e prodotti da [[Luigi Rovere]].<ref>{{cita libro | autore=Maurizio Ternavasio | wkautore=Maurizio Ternavasio | editore=Lindau | anno=1998 |p=99 | titolo=Macario: Vita di un comico | ISBN=9788871802411}}</ref> La sua formula spettacolare, tuttavia, restava sempre più adatta al teatro di rivista e alla commedia musicale, che esaltavano la sua candida e innocente maschera attraverso le "prepotenze" sulla sua fedele spalla [[Carlo Rizzo]] e soprattutto attraverso il sottinteso erotico delle sue "donnine". Fra queste lavorò molti anni sul palcoscenico accanto a lui [[Ermellina Banfi]]<ref>"''Ermellina''": le fu dato dal nome di una sua [[Parentela|bisnonna]]</ref> (1926-2018) che recitò poi anche
a fianco di [[Renato Rascel|Rascel]], [[Ugo Tognazzi]], [[Carlo Dapporto|Dapporto]], [[Raimondo Vianello|Vianello]] e che dopo la prematura morte dell'attore [[Guido Morisi]] dalla quale ebbe una figlia, Nicoletta, sposò [[Tino Buazzelli]] il quale adottò la piccola.<ref>{{Cita web|url=http://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/detail/IL0000005763/9/tino-buazzelli-servizio-casa-l-attore-moglie-e-figlia.html?indexPhoto=0|titolo=Tino Buazzelli - Servizio a casa. L'attore con la moglie e la figlia|sito=Archivio Storico Luce|lingua=it|accesso=2024-04-30}}</ref>
[[File:macarietto.jpg|miniatura|Macario, con [[Carlo Rizzo]] nel programma televisivo [[
Nel
=== Anni sessanta ===
Dal
=== Anni settanta ===
Abbandonata la rivista, Macario si dedicò soprattutto al [[teatro di prosa]], distinguendosi anche in ruoli drammatici e facendo qualche incursione nel teatro in [[lingua piemontese]]. Anche qui ottenne un grande successo con una rivisitazione del famoso testo
Gli
Negli ultimi anni l'attore torinese si impegnò nella realizzazione di un proprio teatro, "''La Bomboniera''",
Erminio Macario: il grande comico torinese con la casa "leggendaria"|autore=Claudio Pizzigallo|data=27 maggio 2016}}</ref> che inaugurò nel In [[televisione]] fu tra i protagonisti di ''[[Carosello]]'' fino al suo congedo, che avvenne nel 1977. Da ricordare lo storico spot della [[Galup]] di cui fu testimonial.<ref>{{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=J9YTpyFjc4k|editore=youtube|titolo=spot storici Erminio Macario|data=23 giugno 2022}}</ref>
Nel 1974 fu protagonista della puntata di ''[[Milleluci (programma televisivo)|Milleluci]]'', con [[Mina (cantante)|Mina]] e [[Raffaella Carrà]], dedicata al genere del varietà. Nel 1975 fu protagonista di un varietà in televisione, ''[[Macario uno e due]]''. Nel 1978 la [[Rai]] gli tributò un altro varietà, ''[[Macario più]]'', sei puntate tra prosa e rivista in cui l'attore ripercorse le tappe della sua lunga carriera all'insegna di un umorismo gentile, immediato e popolare. Nel 1979 fu il protagonista per un mese dello spettacolo televisivo ([[Rai 2]]) ''[[Buonasera con...|Buonasera con... Erminio Macario]]'', per la regia del figlio Mauro.
=== La morte e il dopo ===
[[File:Erminio Macario e Giulia Dardanelli.jpg|miniatura|upright=0.7|Macario con la moglie Giulia Dardanelli]]
Durante l'ultima replica della sua ultima fatica teatrale, ''Oplà, giochiamo insieme'', Macario accusò un malessere che si scoprirà essere un sintomo di un [[tumore]]. Il 26 marzo 1980 Erminio Macario morì in una clinica torinese a 77 anni, assistito fino all'ultimo dalla moglie Giulia Dardanelli.<ref>{{cita notizia|autore=Piero Perona|titolo=È morto Macario|pubblicazione=Stampa Sera|anno=1980|numero=79|p=1}}</ref> I funerali avvennero nella [[Chiesa di San Dalmazzo (Torino)|chiesa di San Dalmazzo]] di [[Via Garibaldi (Torino)|via Garibaldi]], la mattina del 28 marzo 1980, e la salma venne trasportata al [[cimitero monumentale di Torino]], dove ancora oggi riposa.<ref>{{Cita web|url=http://www.cimiteritorino.it/erminio-macario/|titolo=ubicazione tomba Macario}}<
Dopo la sua morte il comico non fu apprezzabilmente valutato come si sarebbe dovuto, soprattutto dalla sua città.<ref>{{cita web|1=https://www.insidetheshow.it/449479_lingrata-torino-non-si-ricorda-piu-di-erminio-macario/|2=L'ingrata Torino non si ricorda più di Erminio Macario}}</ref> Non gli fu [[Stradario di Torino|dedicata nessuna via, piazza]] o monumento se non, in recenti anni, soltanto dai [[Area metropolitana di Torino|vicini comuni periferici]] di [[Grugliasco]] e [[Trofarello]] e, in seguito, dai comuni di [[Roma]], [[Ragusa]] e [[San Giovanni Rotondo]] e soprattutto [[Coazze]]<ref>{{cita web|url=https://scuolaguido.altervista.org/macario-dimenticato-da-torino-non-da-coazze|titolo=Macario, dimenticato da Torino, non da Coazze}}</ref>, località nella quale con la moglie e i due figli, si recava in vacanza d'agosto. Nel [[1993]], poi, ne fu addirittura profanata la tomba.<ref>{{cita web|1=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/11/16/profanata-la-tomba-di-macario.html|2=Profanata la tomba di Macario}}</ref> La rivisitazione della sua vita e delle sue opere fu soprattutto ad opera di moglie, figli, parenti e amici che nel 2002, in occasione del centenario della sua nascita, fondarono l'Associazione Culturale Erminio Macario "MacarioCult".<ref>{{cita web|1=https://www.macariocult.it/homepage.htm|2=Pagina Iniziale}}</ref>
Sempre nel 2002, in occasione del centenario dalla nascita, viene intitolata a Erminio Macario la piazzetta del Teatro Superga di [[Nichelino|Nichelino (TO)]]. In loco è presente una stele in pietra di Luserna con apposto un medaglione in bronzo con il suo volto. Alla manifestazione celebrativa, curata dal sindaco Pier Bartolo Piovano, parteciparono anche la moglie di Macario signora Giulia Dardanelli ed il figlio Alberto.
Nel 2022 il [[Ministero dello sviluppo economico|MiSE]] ne omaggia i centoventi anni della nascita curando l'emissione di un [[Filatelia|francobollo celebrativo]].<ref>{{cita web|1=https://www.puntozip.net/ecco-il-francobollo-dedicato-a-macario/|2=Ecco il francobollo dedicato a Macario}}</ref>
== Filmografia ==
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* ''[[I quattro moschettieri (film 1963)|I quattro moschettieri]]'', regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1963)
* ''[[Avventura al motel]]'', regia di [[Renato Polselli]] (1963)
* ''[[Il giorno più corto]]'', regia di
* ''[[Totò sexy]]'', regia di Mario Amendola (1963)
* ''[[Totò contro i quattro]]'', regia di [[Steno]] (1963)
* ''[[Il monaco di Monza]]'', regia di
* ''[[I nuvoloni]]'', regia di [[Amasi Damiani]] (1964)
* ''[[Lisa dagli occhi blu (film)|Lisa dagli occhi blu]]'', regia di [[Bruno Corbucci]] (1969)
* ''[[Nel giorno del Signore]]'', regia di Bruno Corbucci (1970)
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== Riviste e commedie musicali ==
[[File:Mondoallegrol.jpg|miniatura|upright=1.3|La locandina della rivista ''Mondo allegro'' (1936)]]
;Compagnia riviste e balli Molasso
* ''
* ''
* ''
* ''Il giro del mondo in ottanta risate'' (1923)
:Compagnia Rota-Veneziani-Mazzuccato
* ''
* ''Vengo con questa mia'' di Piero Mazzuccato (1924)
* ''
* ''
* ''
* ''
;Compagnia Isa Bluette
* ''
* ''
* ''
* ''
* ''I tre emisferi'' di Ripp e Bel-Ami (1926)
* ''
* ''Turlututù'' di Ripp e Bel-Ami (1927)
* ''
* ''
;Compagnia Isa Bluette-Erminio Macario
* ''Siamo nati per soffrire'' di Calandrino<!--Umberto Castelli-->
* ''
* ''
* ''Musica maestro!'' (o ''Taca Maestro!'') di Ripp e Bel-Ami
;Compagnia Testa-Fioretti-Macario-Titina
* ''Minorenni a noi!'' di Ripp e Bel-Ami (1926)
* ''
* ''
;Compagnia Achille Maresca
* ''Madama follia'' di Ripp e Bel-Ami (1927)
;Compagnia Titina
* ''
;Compagnia Macario
* ''
;Altre compagnie
* ''Mondo allegro'' di Bel-Ami (1936)
* ''Il piroscafo giallo'' di Erminio Macario, Ripp e Bel-Ami (1937)
* ''Follie d’America'' di Erminio Macario, regia di Erminio Macario (1938)
* ''Amleto, che ne dici?'' di Erminio Macario e Mario Amendola (1944)
* ''Febbre azzurra'' di Mario Amendola (1944-1945)
* ''Follie d'Amleto'' di Mario Amendola, con [[Lia Origoni]] (1946)
* ''Le educande di San Babila'' di Mario Amendola (1948)
* ''Ocklabama'' di Ruggero Maccari e Mario Amendola (1949)
* ''La bisbetica sognata'' di [[Enrico Bassano]] (1950)
* ''Votate per Venere'' di [[Orio Vergani]] e [[Dino Falconi]] (1951)
* ''Pericolo rosa'' (1953)
* ''Tutte donne meno io'' di Scarnicci e Tarabusi (1954)
* ''Made in Italy'' di Giovannini e Garinei, con Macario e Wanda Osiris (1955)
* ''L'uomo si conquista la domenica'' di Ruggero Maccari e Mario Amendola (1956)
* ''Non sparate alla cicogna'' di Ruggero Maccari e Mario Amendola (1957)
* ''E tu, biondina'' di Ruggero Maccari e Mario Amendola (1958)
* ''Chiamate Arturo 777'' di Bruno Corbucci e Giovanni Grimaldi (1959)
* ''Una storia in blue-jeans'' di Bruno Corbucci e Giovanni Grimaldi, con Macario, Carlo Campanini, Valeria Fabrizi (1960)
* ''Undici sopra un ramo'' di Ernesto Caballo
* ''Masaniello'', commedia musicale, con Macario, Nino Taranto, Miranda Martino (1962-1963)
* ''Febbre azzurra'' di Mario Amendola (riedizione) (1965)
* ''Le 6 mogli di Erminio VIII'' di Mario Amendola e Bruno Corbucci (1966)<ref>{{cita news|autore=Stampa Sera|titolo=Teatro Alfieri - Ultima settimana di 'Le 6 mogli di Erminio VIII'|pubblicazione=Stampa Sera|anno=1965|numero=275|p=8}}</ref>
* ''Pop a tempo di beat'' di Raffaele Cile e Dino Mazzucco (1967)
* ''Miserie 'd Monsù Travet'' di [[Vittorio Bersezio]] (1970)
* ''Bastian contrari'' di Vittorio Bersezio (1971)
* ''Achille Ciabotto medico condotto'' di Mario Amendola e Bruno Corbucci (1971-1972)
* ''Un regolamento di conti'' di Mauro Macario (1971)
* ''Carlin Cerutti sarto per tutti'' di Mario Amendola e Bruno Corbucci (1974)
* ''Due sul pianerottolo'' di Mario Amendola e Bruno Corbucci (1975-1976)
* ''Anche le figlie di Maria portano i jeans'' di [[Marcello Marchesi]] e [[Gustavo Palazio]] (1976)
* ''Sganarello medicosifaperdire'' di C.M. Pensa e Mauro Macario (1977)
* ''Licenza di ridere'' di Mauro Macario (1977)
* ''Oplà, giochiamo insieme'' testi e regia di Mauro Macario (1979)
=== Edizioni home video ===
* Erminio Macario [e altri], ''La rivista di Macario''
** ''Macario sono io!''
** ''Febbre azzurra''
** ''Oklabama''
** ''E tu biondina'', sceneggiatura di Erminio Macario, da una commedia di
** ''Chiamate Arturo 777'', sceneggiatura di Erminio Macario, [[Bruno Corbucci]], [[Giovanni Grimaldi]]
* Erminio Macario [e altri], ''Tutto Macario : il teatro''
** ''La felicità 'd Monsù Guma'', regia di [[Massimo Scaglione]]
** ''Che quarantotto in casa Ciabotto'' di
** ''Due sul pianerottolo'' di
** ''Stazione di servizio'' di
** ''Pautasso Antonio esperto di matrimonio''
** ''Il gallo del cortile'', commedia in un atto di
** ''Achille ciabotto medico condotto'', commedia in due atti di
** ''Carlin Cerutti sarto per tutti''
* Erminio Macario [e altri], ''Tutto Macario: la rivista''
** ''E tu biondina'', regia di Vito Molinari
** ''Oklabama'', regia di
** ''Febbre azzurra'', commedia musicale di Erminio Macario,
** ''Chiamate Arturo 777'', sceneggiatura di
** ''La vedova allegra'' di [[Victor Léon]] e [[Leo Stein (scrittore)|Leo Stein]]
== Varietà radiofonici
* ''Il mondo con me'', rivista di
* ''[[La vedova allegra (operetta)|La vedova allegra]]''
== Prosa televisiva
* ''Carlo Alberto'', farsa con [[Carlo Campanini]], [[Tatiana Farnese]], [[Tonino Micheluzzi]], [[Gilberto Mazzi]], [[Vivi Gioi]], Erminio Macario, [[Linda Sini]], regia di Macario e [[Lino Procacci]], trasmessa il 13 agosto
* ''[[Macario più]]'' ([[Rai 1|Rete 1]], 1978)
* ''Buonasera con Macario'', regia di Mauro Macario ([[Rai 2|Rete 2]], 1979)
== Discografia parziale ==
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== Libri ==
* ''Lo vedi come sei? - La parola a Macario'', Milano, [[Sonzogno (editore)|Sonzogno]], 1941
* ''Come nasce un comico'', Torino, Tipografia teatrale torinese, [s.d.]
* ''Macario story'', Torino, Arti Grafiche Garino, 1971
* ''Teatro di Macario'', Torino, [[Tipografia teatrale torinese]], 1980 (Priuli & Verlucca)
* " Macario un comico caduto dalla luna (Baldini & Castoldi), 1998 di Mauro Macario
* " Macario mio padre (Campanotto editore) 2004 - di Mauro Macario
* " Album di Macario (Priuli & Verkucca) di Mauro Macario, 1980
== Note ==
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== Bibliografia ==
* [[Mauro Macario]], ''Album di Macario : Fotostoria emozionale'', Ivrea, Priuli & Verlucca, 1981.
*{{cita libro | nome=Mario | cognome=Ruberi
* Maurizio Ternavasio, ''Macario : Vita di un comico'', Torino, Lindau, 1998 – ISBN 978-88-7180-241-1.
* M. Macario, ''Macario, un comico caduto dalla luna'', Milano, Baldini & Castoldi, 1998 – ISBN 88-8089-527-3.
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== Collegamenti esterni ==
* {{collegamenti esterni}}
* {{cita web|
* {{cita web |
* {{cita web|url=http://www.teche.rai.it/?s=erminio+macario&submit=Cerca|titolo=Erminio Macario dall'archivio RAI}}
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