Melchisedec: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Incontro_tra_Abramo_e_Melchisedec.jpg|thumb|200px|''Incontro tra il Patriarca [[Abramo]] e Melchisedec'' — dipinto da Dirk Bouts, 1464–67]]'''Melchisedec''' (Melchizedek or Malki-tzédek מַלְכִּי־צֶדֶק / מַלְכִּי־צָדֶק "My king is righteous", [[Ebraico|Ebraico Standard]] Malki-ẓédeq / Malki-ẓádeq, [[Ebraico Tiberiano]] Malkî-ṣéḏeq / Malkî-ṣāḏeq), o volte scritto Malchizedek, Melchisedech, Melchisedek or Melkisedek, e' una figura emblematica e misteriosa nell'[[Antico testamento]], nella [[Bibbia ebraica]]. e nel [[Corano]].
[[File:Meeting of abraham and melchizadek.jpg|thumb|''Incontro tra il Patriarca [[Abramo]] e Melchisedek'', [[Dirk Bouts]], 1464–67]]{{Santo
|nome = Melchisedec
|venerato da = Chiesa cattolica
|ricorrenza = [[26 agosto]]
|note = Re e Sacerdote
|immagine = Melchisedech offre pane e vino ad Abramo mentre Cristo benedice dall'alto, circa 430 -FG.jpg
|didascalia = Melchisedec offre pane e vino ad Abramo mentre Cristo benedice dall'alto
}}
'''Melchisedec''' o '''Melchisedek''' (da מַלְכִּי־צֶדֶק / מַלְכִּי־צָדֶק, ''Il mio Re è giusto'') è una figura emblematica e misteriosa presente nell'[[Antico testamento]] della [[Bibbia]].
 
E'Nella Bibbia è identificato come [[Rere]] del regno di [[Salem]] (che si ritiene fosse l'antica [[Gerusalemme]]) e come [[sacerdote|Sacerdote]] dell'altissimo [[DioElyon]].; secondo l'esegesi ebraica si tratta di [[Sem (Bibbia)|Sem]], figlio di [[Noè]].
 
== Melchisedec nelle Sacre Scritture ==
'':17 Quando Abram fu di ritorno, dopo la sconfitta di [[Chedorlaomer]] e dei re che erano con lui, il re di [[Sodoma (città)|Sòdoma]] gli uscì incontro nella [[Valle di Save]], cioè la [[Valle del re]]. 18 Intanto Melchisedec, re di [[Salem]], offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo 19 e benedisse Abramo con queste parole:''Sia benedetto Abramo dal Dio altissimo, creatore del cielo e della terra, 20 e benedetto sia il Dio altissimo, che ti ha messo in mano i tuoi nemici". Abramo gli diede la decima di tutto.''[[Genesi]] (14:18)
=== Melchisedec nell'Antico Testamento ===
Nell'evidenza storica dell'[[Antico Testamento]] ci sono due brani in cui si appare Melchisedec.
Nel primo ({{Passo biblico|Genesi|14:18-20}}) Melchisedec è un [[re]] e un [[sacerdote]], una figura comunque umana. Nel secondo passo (Salmo 110:4, Scrittura ebraica) Melchisedec è menzionato perché era un Sacerdote dell'Altissimo che, a suo tempo, conferì il Sacerdozio eterno ad un vincitore: Abramo ricevette dal re Melchisedek la benedizione prima che questi benedicesse l'Altissimo, Dio Onnipotente, e così facendo trasferì il Sacerdozio eterno ad un mortale (vedi hebrewbible).
 
====Nella Genesi====
[[Abramo]] lo rispettava come suo superiore. </br>
La figura di Melchisedek appare nel libro della ''[[Genesi]]'' {{passo biblico|Gen|14,18|libro=no}}:
 
{{citazione|<small>17</small> Quando Abram fu di ritorno, dopo la vittoria su [[Chedorlaomer]] e dei re che erano con lui, il re di [[Sodoma]] gli uscì incontro nella [[Valle di Save]], cioè la [[Valle del re]]''. ''<small>18</small> Intanto ''Melchisedek'', re di Salem, offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo <small>19</small> e benedisse Abramo con queste parole: "''Sia benedetto Abramo dal Dio altissimo, proprietario del cielo e della terra, <small>20</small> e benedetto sia il Dio altissimo, che ti ha messo in mano i tuoi nemici''". Abramo gli diede la decima di tutto.}}
 
In Abramo, il Signore benedisse per la prima volta tutti i popoli della terra ({{passo biblico2|Gen|12,3}}, [[universalismo]] della benedizione e del sacerdozio secondo Melchisedec rispetto a quello levitico).
 
[[Abramo]], antenato degli Ebrei, rispettava Melchisedec come suo superiore.
 
Melchisedec non apparteneva al popolo ebraico.
 
====Nel libro dei Salmi====
Melchisedec assunse un posto primario nel pensiero monoteistico e cristiano: egli è l ''archetipo'' (figura) di Gesù Cristo sacerdote. </br>
Il secondo punto in cui si parla di Melchisedek nell'[[Antico Testamento]] è nel [[Salmo 109]] (''[[Dixit Dominus]]''), in cui si prefigura la venuta di una figura messianica destinata ad esercitare il giudizio di [[Dio]], che sarà sacerdote eterno in virtù della benedizione operata da Melchisedec verso Abramo, poiché nel versetto 4 è scritto: "alla maniera di Melchisedek" .
 
''Dice l'Eterno al mio Signore: «Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi». Lo scettro del tuo potere stende il Signore da [[Sion (monte)|Sion]]: «Domina in mezzo ai tuoi nemici. A te il principato nel giorno della tua potenza tra santi splendori; dal seno dell'aurora, prima della luce, io ti ho generato». L'Altissimo ha giurato e non si pentirà: «Tu sei il solo sacerdote per sempre, alla maniera di Melchisedek». L'Eterno è alla tua destra, annienterà i re nel giorno della sua ira. Giudicherà i popoli: in mezzo a cadaveri ne stritolerà la testa su vasta terra. Lungo il cammino si disseta al torrente e perciò solleva alta la testa.'' (Salmo 110)
'''Melchisedec''' è ricordato nel [[Eucaristia|canone della Messa]] durante l'[[Memoriale|Anamnesi]] come preghiera per accettare il sacrificio, come quelli di [[Abele]] e [[Abramo]].
 
La [[legge mosaica]] vietava ai Re di Israele di essere anche sommi sacerdoti, compito riservato ai leviti, con una provata discendenza ({{Passo biblico|Neemia|7:61-65}}). Tuttavia, Dio nomina [[Re Davide]], quale sacerdote alla maniera di Melchisedek. Nel contesto storico specifico, infatti, il re, pur non potendo essere sommo sacerdote, esercitava compiti sacerdotali in particolari occasioni (cfr. 1º Libro dei Re, {{Passo biblico|1re|8:62-66|libro=no}}).<ref>{{cita web |url=https://www.bibbiaedu.it/CEI2008/at/Sal/110/?sel=110,4 |titolo=Salmo 110(109) - Note al testo |sito=Bibbia CEI 2008 |accesso=19 giugno 2022}}</ref>
''<center>"Volgi sulla nostra offerta </br>''
''il tuo sguardo sereno e benigno, </br>''
''come hai voluto accettare i doni di Abele, il giusto,</br>''
''il sacrificio di Abramo, nostro padre nella fede, </br>''
''e l'oblazione pura e santa di Melchisedech, </br>''
''tuo sommo sacerdote."'' </br>''
</center>
 
Salem di cui Melchisedek è principe richiama la parola ebraica '' shalom'' (pace) e il Principe di Pace profetizzata da Isaia 9,6.
==Significato del nome==
 
====Nel Secondo libro di Enoch====
Melchisedec, ovvero Malkî-tzèdeq, secondo l'ebraico del [[testo masoretico]] di Genesi 14, 18, può significare:
Oltre che nei libri canonici, Melchisedek appare anche nel [[Secondo libro di Enoch]], un [[apocrifi dell'Antico Testamento|apocrifo dell'Antico Testamento]]. Questo libro contiene una parte detta ''Esaltazione di Melchisedek'', in cui si racconta la nascita di Melchisedek da una donna sterile e anziana di nome Sofonima (o Soponima). Ella era moglie di Nir, un fratello di [[Noè]], ed era rimasta incinta miracolosamente, perché il marito non aveva rapporti con lei da lungo tempo, in quanto era stato nominato sacerdote. La donna morì prima di mettere al mondo il figlio, ma prima che Nir la seppellisse, Melchisedek venne fuori dal corpo della madre, essendo fisicamente sviluppato come un bambino di tre anni e capace di parlare e pregare Dio. Dopo 40 giorni, l'[[arcangelo Gabriele]] comparve a Nir e gli disse che avrebbe portato il bambino nel [[Giardino dell'Eden]]; Melchisedek fu così preservato dal [[Diluvio universale]], in modo da poter tornare sulla Terra a tempo debito. Nir morì il giorno dopo che il bambino fu portato via da Gabriele<ref>{{Cita web|url=http://www.ueberallesdownload.com/enoch7.html|titolo=THE SECOND BOOK OF ENOCH - Page 7 (cap. 69-72)|sito=www.ueberallesdownload.com|accesso=2025-08-26|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100129084437/http://www.ueberallesdownload.com/enoch7.html|dataarchivio=2010-01-29}}</ref>.
 
Alcuni hanno visto un'analogia tra il concepimento miracoloso di Melchisedek e quello di Gesù<ref>Mario Pincherle, ''Il Gesù proibito'', Macro Edizioni, 1997</ref>.
* "''Mio [[re]] è [[giustizia|Giustizia]]''", infatti ''mèlekh'' ('''MLK'''),"[[re]]", con il suffisso possessivo di prima persona -î (Y) diventa ''malkî'' e significa "mio [[re]]", mentre ''tzèdeq'' ('''TzDQ''') vuol dire "[[giustizia]]" e la copula è omessa ''(cfr. Brown-Driver-Briggs, p. 575; Ricciotti, Storia d'Israele I, 130);''
* "''[[Re]] di giustizia''" (come il [[sanscrito]] dharmarâja), se si interpreta la -î non come suffisso possessivo bensì come littera compaginis (''cfr. Joüon, 93m; Scerbo 56'').
 
=== Melchisedec nel Nuovo Testamento ===
* Zorell non dà il significato, e i filologi sono incerti
==== Melchisedec nei Vangeli ====
Non vi sono riferimenti diretti a Melchisedek nei Vangeli canonici, ma esiste un riferimento indiretto: Gesù cita in Matteo {{passo biblico|Mat|22,41-45|libro=no}} il Salmo 110, uno dei due passi dell'Antico Testamento in cui si parla di Melchisedek e fornisce la sua interpretazione delle qualità fondamentali che deve possedere il Messia (sottintendendo che queste qualità si applicano a se stesso):
* Parecchi interpretano ''tzèdeq'' come il nome di una divinità (p. es. [[Brown-Driver-Briggs]]: "my king is Tzedeq"; Testa, ''Genesi, p. 179'': "re cananeo, protetto dal dio ''Tzèdeq''"); e ''Tzèdeq'' è in ebraico anche il pianeta [[Giove (astronomia)|Giove]] (cfr''. per es. il Séfer Yetzirà IV, 6ss. [Toaff] o 43ss. [Busi-Loewenthal]'').
Gesù nell'ultima Cena ({{passo biblico|Mc|14,22}}), spezza il pane e mesce il vino alla maniera di Melchisedek, Genesi, XIV,I8; seguendo il Salmo 110,4: ''Il Signore ha giurato e non si pente: "Tu sei Sacerdote in eterno al modo di Melchìsedek"''. Manifestando interiormente, con l'Eucaristia, il sacrificio del sacerdote. Subito dopo, Gesù si unisce agli Apostoli intonando la prima parte dell'Hallel della Pasqua ebraica, Salmi CXII - CXII, e infine dell'agape con la seconda parte dei Salmi CXIV-CXVII.<ref>P. Marco Sales o.p. "Il Nuovo Testamento, Torino, I944, v.I.</ref> Evidente una correlazione tra il pane e il vino di Melchisedek e l'ultima Cena di Gesù, che aderente alle "Scritture" apre all'Eucaristia.<ref>Joseph Ratzinger, [[Gesù di Nazaret]]. Città del Vaticano, 2011, parte seconda, p.187.</ref>
 
==== Melchisedec nelle Lettera agli Ebrei ====
* Recentemente si e' evinto che dato che la [[ebraico Tiberiano|vocalizzazione massoretica]] del testo biblico è del VII sec. d. C., questa non risulta essere vincolante. La parola ''MLKY-TzDQ'' potrebbe anche essere letta ''malkî-tzàdaq'', "il mio [[re]] fu giusto", laddove si leggesse ''tzàdaq'' invece di ''tzèdeq'', ovvero ''mèlekh yitzdàq'',, "il [[Re]] sarà giusto", se si interpreta il nome come composizione di ''mèlekh'', "[[re]]", e ''yitzdàq'', "sarà giusto" (''MLK-YTzDQ'').
 
Nella Lettera agli Ebrei si afferma che il sacerdozio di [[Gesù]] è di tipo diverso rispetto al sacerdozio ebraico, che era ereditario e riguardava i discendenti di [[Aronne]] e i [[levita|leviti]], e senza giuramento a Dio. Diversamente, Gesù è il Germoglio di Davide e il Leone della tribù di Giuda ({{passo biblico|Apocalisse |5:1}}), divenuto [[Sommo Sacerdote]] eterno alla maniera di Melchisedek ({{passo biblico|Ebrei| 7:17}}) per merito di una vita indifettibile e per giuramento. Egli è ''sommo sacerdote di beni futuri'':
* Un suo anagramma - ottenuto spostando la ''yod'' - darebbe poi "''mikhal tzèdeq''", MYKL ''TzDQ'', "serbatoio/ruscello (termine di difficile interpretazione) di giustizia".
{{citazione|Lo Spirito Santo intendeva così mostrare che non era ancora aperta la via del santuario, finché sussisteva la prima Tenda. Essa infatti è una figura per il tempo attuale, offrendosi sotto di essa doni e sacrifici che non possono rendere perfetto, nella sua coscienza, l'offerente, trattandosi solo di cibi, di bevande e di varie abluzioni, tutte prescrizioni umane, ''valide fino al tempo in cui sarebbero state riformate''. Cristo invece, venuto come sommo sacerdote di beni futuri, attraverso una Tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano di uomo, cioè non appartenente a questa creazione, non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue entrò una volta per sempre nel santuario, procurandoci così una redenzione eterna.|[[Lettera agli Ebrei|Ebrei]] 9:8-12}}
 
Il [[salmo 109|Dixit Dominus]] viene citato in ''Ebrei 5'', con un secondo significato profetico, oltreché storico. Il sacerdote ordinato dal Signore secondo Melchisedek non è solo Re Davide (che trascrisse il Salmo), ma anche [[Gesù Cristo]], suo ultimo discendente (il «Germoglio di Davide», il «Leone della tribù di Giuda»).
* Un altro anagramma darebbe "''Mèlekh tzaddìq''", MLK TzDYQ, che vuol dire "re giusto". Ciò, se non ha significato da un punto di vista filologico, può però averlo da un punto di vista cabalistico, in quanto mostra il '''Giusto implicito''', celato nella Giustizia, ovvero la nona sefirà, Yesòd, il Fondamento, celata nella decima, ''Malkhùth'', il Regno. Infatti ''Tzaddìq'', Giusto, è un altro nome per ''Yesòd'', e ''Tzèdeq'', Giustizia, un altro per ''Malkhùth''.
 
''Ebrei {{passo biblico|Ebr|7,1-4|libro=no}} – Questo Melchisedek infatti, re di Salem, sacerdote del Dio Altissimo, andò incontro ad [[Abramo]] mentre ritornava dalla sconfitta dei re e lo benedisse; a lui [[Abramo]] diede la decima di ogni cosa; anzitutto il suo nome tradotto significa re di giustizia; è inoltre anche re di Salem, cioè re di pace. Egli è senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fine di vita, fatto simile al Figlio di Dio e rimane sacerdote in eterno. Considerate pertanto quanto sia grande costui, al quale [[Abramo]], il patriarca, diede la decima del suo bottino.''
Questo ci può portare a vedere in ''Melchisedec'' una sorta di guardiano della soglia, o di traghettatore verso il mare interno dell'anima, o di perno, di "polo" spirituale del mondo.
 
'' Ebrei {{passo biblico|Ebr|7,14-17|libro=no}} – È noto infatti che il Signore nostro è germogliato da [[Giuda (tribù)|Giuda]] e di questa tribù [[Mosè]] non disse nulla riguardo al sacerdozio. Ciò risulta ancor più evidente dal momento che, a somiglianza di Melchisedek, sorge un altro sacerdote, che non è diventato tale per ragione di una prescrizione carnale, ma per la potenza di una vita indefettibile. Gli è resa infatti questa testimonianza: Tu sei sacerdote in eterno alla maniera di Melchisedek.''
==Melchisedec nell’[[Antico Testamento]]==
 
''Ebrei {{passo biblico|Ebr|7,22-24|libro=no}}– Per questo, [[Gesù]] è diventato garante di un'alleanza migliore. Inoltre, quelli sono diventati sacerdoti in gran numero, perché la morte impediva loro di durare a lungo; egli invece, poiché resta per sempre, possiede un sacerdozio che non tramonta''.
Melchisedec è una figura misteriosa dell’[[Antico Testamento]]. Di lui ci sono soltanto pochissimi cenni, molto scarni. Se ne contano due. Il primo riferimento a questa figura lo ritroviamo in: [[Genesi]] 14:18-20 dove Melchisedec è un sacerdote dei tempi di Abramo, viene descritto come [[re di Salem]] (Gerusalemme). E’ significativo che Melchisedec offra pane e vino al Signore, come fece Gesù nell’ultima cena istituendo l’eucaristia secondo i Vangeli.
 
La contrapposizione del sacerdozio Levitico e di Melchisedek è solo storica in ordine ad un fine comune di salvezza umana: entrambi versano la [[decima]] ad [[Abramo]]. Fatto insolito, la stessa lettera inizia con la traduzione di Melchisedek e di Salem: re di Giustizia, re di Pace.
 
=== Melchisedek nei Manoscritti del Mar Morto ===
Uno dei [[manoscritti non biblici di Qumran]], in specifico il manoscritto ''11Q13/11QMelch'' rinvenuto nella grotta 11 di [[Qumran]] presso il [[Mar Morto]] è stato datato [[paleografia|paleograficamente]] tra la fine del II secolo a.C. e l'inizio del I secolo a.C. Esso è composto di tredici frammenti dai quali si sono ricavate due colonne. La colonna 2 è preservata molto bene, la colonna 3 è ricostruita solo con alcune parole. 11Q13 può essere riguardato come una sorta di [[targum]], uno scritto che in ebraico significa letteralmente "interpretazione", una parafrasi dei passi biblici che serve a spiegare e a interpretare i brani delle sacre scritture. È stato tradotto in italiano da parte di Florentino Garcia Martinez e studiato di recente nella monografia di [[Franco Manzi]], ''Melchisedek e l'angelologia nell'Epistola agli Ebrei e a Qumran'' (= ''Analecta Biblica'' 136), Roma, Editrice Pontificio Istituto Biblico, 1997, 433 pp.
 
Il papiro è intitolato "Melchisedek e il giudizio finale". In tale testo si definisce Melchisedec come un ''[[elohim]]'' e come [[Messia]].
 
== Significato del nome ==
Secondo l'indologo ed ebraista Dario Chioli,<ref>{{cita web|url=http://www.superzeko.net/tradition/DarioChioliNoteSuMelchisedec.html|titolo=Note su Melchisedec|autore=Dario Chioli|accesso=22 luglio 2019|dataarchivio=24 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181224015159/http://www.superzeko.net/tradition/DarioChioliNoteSuMelchisedec.html|urlmorto=sì}}</ref> Melchisedek, ovvero ''Malkî-tzèdeq'', nell'idioma ebraico del [[testo masoretico]] di ''Genesi'' 14, 18, può significare:
 
* "''Il mio [[re]] è [[Giustizia]]''", infatti ''mèlekh'' ('''MLK'''),"[[re]]", con il suffisso possessivo di prima persona -î (Y) diventa ''malkî'' e significa "mio [[re]]", mentre ''tzèdeq'' ('''TzDQ''') vuol dire "[[giustizia]]" e la copula è omessa ''(cfr. Brown-Driver-Briggs, p. 575; Ricciotti, Storia d'Israele I, 130);''
* "''[[Re]] di giustizia''" (come il [[sanscrito]] dharmarâja), se si interpreta la -î non come suffisso possessivo bensì come littera compaginis (''cfr. Joüon, 93m; Scerbo 56'').
 
* L'interpretazione è assai dubbia, lo Zorell per esempio non dà il significato, e i filologi sono incerti.
* Parecchi interpretano ''tzèdeq'' come il nome di una divinità (p. es. [[Brown-Driver-Briggs]]: "my king is Tzedeq"; Testa, ''Genesi, p. 179'': "re cananeo, protetto dal dio ''Tzèdeq''"); e ''Tzèdeq'' è in ebraico anche il pianeta [[Giove (astronomia)|Giove]] (cfr''. per es. il Séfer Yetzirà IV, 6ss. [Toaff] o 43ss. [Busi-Loewenthal]'').
 
* Però, dato che la vocalizzazione massoretica del testo biblico è tarda (VII sec. d. C.) e non vincolante più di tanto, la parola ''MLKY-TzDQ'' potrebbe anche essere letta ''malkî-tzàdaq'', "il mio [[re]] fu giusto", laddove si leggesse ''tzàdaq'' invece di ''tzèdeq'', ovvero ''mèlekh yitzdàq'',, "il [[Re]] sarà giusto", se si interpreta il nome come composizione di ''mèlekh'', "[[re]]", e ''yitzdàq'', "sarà giusto" (''MLK-YTzDQ'').
''Intanto Melchisedec , re di Salem, offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo e benedisse [[Abramo]] con queste parole: «Sia benedetto Abram dal Dio altissimo, creatore del cielo e della terra, e benedetto sia il Dio altissimo, che ti ha messo in mano i tuoi nemici». [[Abramo]] gli diede la decima di tutto Genesi 14:18-20''
 
* Un suo anagramma, ottenuto spostando la ''yod'', darebbe poi "''mikhal tzèdeq''", MYKL ''TzDQ'', «serbatoio/ruscello (termine di difficile interpretazione) di giustizia».
 
* Un altro invece darebbe "''Mèlekh tzaddìq''", MLK TzDYQ, che vuol dire «re giusto». Ciò, se non ha significato da un punto di vista filologico, può però averlo da un punto di vista cabalistico, in quanto mostra il ''Giusto implicito'', celato nella Giustizia, ovvero la nona [[sefirot]], Yesòd, il Fondamento, celata nella decima, ''Malkhùth'', il Regno. Infatti ''Tzaddìq'', «Giusto», è un altro nome per ''Yesòd'', e ''Tzèdeq'', «Giustizia», un altro per ''Malkhùth''.
Il secondo punto in cui si parla di Melchisedec nell’[[Antico Testamento]] è nel Salmo 110, in cui si prefigura la venuta di una figura messianica destinata ad esercitare il giudizio di Dio, che sarà sacerdote eterno in modo analogo a Melchisedec.
 
Chioli conclude che ciò può portare a vedere in Melchisedec una sorta di [[guardiano della soglia]], o di traghettatore verso il mare interno dell'[[anima]], di perno o di "polo" spirituale del mondo.
'Oracolo del Signore al mio Signore: «Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi». Lo scettro del tuo potere stende il Signore da [[Sion]]: «Domina in mezzo ai tuoi nemici. A te il principato nel giorno della tua potenza tra santi splendori; dal seno dell’aurora, come rugiada, io ti ho generato». Il Signore ha giurato e non si pente: «Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchisedec ». Il Signore è alla tua destra, annienterà i re nel giorno della sua ira. Giudicherà i popoli: in mezzo a cadaveri ne stritolerà la testa su vasta terra. Lungo il cammino si disseta al torrente e solleva alta la testa.Salmo 109''
 
=== Nelle lettere paoline ===
L’evidenza storica dell’[[Antico Testamento]] evidenzia due brani in cui si definisce Melchisedec
In {{passo biblico|Ebrei|7:1-3}} [[Paolo di Tarso]] spiega il significato del nome Melchisedek, ''re di Giustizia''<ref>{{cita web | url = https://biblehub.com/interlinear/hebrews/7.htm | titolo = Bibbia interlineare greca: Lettera agli Ebrei, capitolo 7 | lingua = en, he | sito = biblehub.com | urlarchivio = https://archive.is/20190121214810/https://biblehub.com/interlinear/hebrews/7.htm | dataarchivio = 21 gennaio 2019 | urlmorto = no | accesso = 7 febbraio 2019 }}. greco δικαιοσύνης ([[traslitterazione|trasl.]]: ''dikaiosynēs'') possiede un unico significato di "Giustizia" in [[Vocabolario Greco-Italiano]], 1993</ref> e del suo titolo, re di Salem, ''re di Pace''.
 
Il nome Salem nella Bibbia (nella sua traduzione) è presente soltanto in un altro verso ({{passo biblico|Salmi|76:1-2}}): «[''Al Maestro di Neginoth, un salmo o una canzone di [[Asaph]] ]''. Dio è conosciuto in Giuda, / in Israele è grande il suo nome. / In Salem è il suo [[Tabernacolo]], in [[Sion (monte)|Sion]] il suo luogo di dimora».<ref>{{cita web | url = https://www.kingjamesbibleonline.org/Psalms-Chapter-76_Original-1611-KJV/ | titolo = Scansione della Bibbia di re Giacomo. Salmo 76 | anno = 1611 | lingua = en | sito = kingjamesbibleonline.org | urlarchivio = https://archive.is/20130928092225/https://www.kingjamesbibleonline.org/Psalms-Chapter-76_Original-1611-KJV/ | urlmorto = no | accesso = 7 febbraio 2019 | dataarchivio = 28 settembre 2013 }}</ref> Come Sion, Salèm è identificato con uno dei nomi di Gerusalemme. <br />
Nel primo Melchisedec è un re e un sacerdote, una figura comunque umana. Nel secondo passo Melchisedec é un [[Sacerdote Eterno]]
Dopo la vittoria di Abramo sul re di Sodoma, il re di Salem, luogo in cui "è il suo Tabernacolo", per la prima volta nella storia offre a Dio il pane e il vino prima di pronunciare (cantare) una ''preghiera di benedizione e di lode'', in cui sono presenti gli elementi propri del rito eucaristico.
 
Paolo sottolinea che per Melchisedek non è fornita nessuna genealogia. Di lui manca anche l'indicazione di un luogo di morte e sepoltura, dato invece per tutti i [[patriarca (ebraismo)|patriarchi]], fra i quali Abramo la cui benedizione è detta inferiore a Melchisedek (v. 7). L'assenza di genealogia si verifica in un libro ricco di Genealogie come la Genesi, e malgrado:
==Melchisedec nei Vangeli==
# il sacerdozio levitico fosse ereditario;
Non vi sono riferimenti diretti a Melchisedec nel nuovo testamento, ma esiste un riferimento indiretto: Gesù cita in Matteo 22:41-45 il Salmo 109, uno dei rarissimi passi dell’Antico Testamento in cui si parla di Melchisedec e fornisce la sua interpretazione delle qualità fondamentali che deve possedere il Messia (sottintendendo che queste qualità si applicano a se stesso):
# la genealogia fondante per gli Unti a re d'Israele, come Davide e Gesù Cristo, che furono anche sacerdoti secondo Melchisedek.
 
Abramo incontra tre angeli, identificati con la Trinità (ad es. da [[Trinità (Andrej Rublëv)|Andrej Rublëv]]), così come Lot, figlio di suo fratello, è avvisato e messo in salvo da due angeli in apparenza umana prima della distruzione di [[Sodoma#Lot|Sodoma]] e Gomorra.<br />
==Melchisedec nelle lettere di San Paolo==
Entrambi sono protagonisti di incontri con angeli e, forse per Abramo, Dio stesso. Le qualità di Melchisedek, "Principe di Pace" e "Principe di Giustizia", compaiono anche come titoli messianici in vari [[profeti maggiori]], alcuni secoli dopo.
 
== Melchisedec nella tradizione cattolica ==
In [[San Paolo Apostolo|San Paolo]] vi sono altri riferimenti a Melchisedec.
 
=== Melchisedec figura di Cristo ===
Nella [[lettera agli Ebrei]] si afferma che [[Gesù]] è un [[Sacerdote Eterno]] alla maniera di Melchisedec, ma Gesù non coincide con l’antico sacerdote ritornato sulla terra.
È significativo che Melchisedek abbia offerto pane e vino al Signore, come fece [[Gesù]] nell'ultima cena istituendo l'eucaristia secondo i Vangeli. Melchisedek assunse un posto primario nel pensiero monoteistico e cristiano: egli è l{{'}}''archetipo'' (figura) che precede Gesù Cristo, nelle sue funzioni di sacerdote (Gesù Cristo viene definito nella [[lettera agli Ebrei]] "Sacerdote in eterno dell'Ordine di Melchisedek") e anche per indicare la seconda venuta del Signore Cristo che ritorna come Re dei re, cioè Re in eterno secondo l'ordine di Melchisedek.
 
=== Melchisedec nella preghiera eucaristica cattolica ===
''Ebrei 7:1-4 – Questo Melchisedec infatti, re di Salem, sacerdote del Dio Altissimo, andò incontro ad [[Abramo]] mentre ritornava dalla sconfitta dei re e lo benedisse; a lui [[Abramo]] diede la decima di ogni cosa; anzitutto il suo nome tradotto significa re di giustizia; è inoltre anche re di Salem, cioè re di pace. Egli è senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fine di vita, fatto simile al Figlio di Dio e rimane sacerdote in eterno. Considerate pertanto quanto sia grande costui, al quale [[Abramo]], il patriarca, diede la decima del suo bottino.''
Melchisedec è ricordato nel [[Preghiera eucaristica|canone della Messa]] durante l'[[Memoriale (atto liturgico)|Anamnesi]] come preghiera per accettare il sacrificio, come quelli di [[Abele]] e [[Abramo]].
 
{{citazione|3=Supra quæ propítio ac seréno vultu respícere dignéris: et accépta habére, sicúti accépta habére dignátus es múnera púeri tui iusti Abel, et sacrifícium Patriárchæ nostri Abrahæ: et quod tibi óbtulit summus sacérdos tuus Melchísedech, sanctum sacrifícium, immaculátam hóstiam|lingua=la|1=Volgi sulla nostra offerta il tuo sguardo sereno e benigno, come hai voluto accettare i doni di Abele, il giusto, il sacrificio di Abramo, nostro padre nella fede, e l'oblazione pura e santa di Melchisedek, tuo sommo sacerdote.}}
'' Ebrei 7:14-17 – È noto infatti che il Signore nostro è germogliato da [[Giuda]] e di questa tribù [[Mosè]] non disse nulla riguardo al sacerdozio. Ciò risulta ancor più evidente dal momento che, a somiglianza di Melchisedec, sorge un altro sacerdote, che non è diventato tale per ragione di una prescrizione carnale, ma per la potenza di una vita indefettibile. Gli è resa infatti questa testimonianza: Tu sei sacerdote in eterno alla maniera di Melchisedec.''
 
=== Melchisedec nel Martirologio Romano ===
''Ebrei 7:23-24 – Per questo, [[Gesù]] è diventato garante di un’alleanza migliore. Inoltre, quelli sono diventati sacerdoti in gran numero, perché la morte impediva loro di durare a lungo; egli invece, poiché resta per sempre, possiede un sacerdozio che non tramonta''
Il [[Martirologio Romano]] ricorda San Melchisedec il [[26 agosto]]:<ref>{{Cita web|url=https://liturgico.chiesacattolica.it/wp-content/uploads/sites/8/2017/09/21/Martirologio-Romano.pdf|titolo=Martirologio-Romano|accesso=26 agosto 2025}}</ref>
{{Citazione|Commemorazione di san Melchisedek, re di Salem e sacerdote del Dio altissimo, che salutò Abramo di ritorno dalla vittoria con la sua benedizione, offrendo al Signore un sacrificio santo, una vittima immacolata, e fu visto come prefigurazione di Cristo, re di pace e di giustizia e sacerdote in eterno, senza genealogia.|Martirologio Romano, 1. di 26 Agosto}}
 
== ManoscrittiMelchisedec del Mar Mortonell'esoterismo ==
[[Alice Bailey]] nelle sue opere [[esoterismo|esoteriche]], da lei indicate come ispirate dal Maestro [[Djwal Khul]] detto «il Tibetano», asserisce che Melchisedek è uno dei nomi o appellativi con i quali ci si riferisce (soprattutto nell'Antico Testamento) a [[Sanat Kumara]], colui che presiede la comunità di [[Shamballa]], ossia una [[fratellanza Bianca|fratellanza di esseri divini]], la quale sopraintende spiritualmente al percorso evolutivo dell'umanità terrestre.<ref>Alice Bailey, ''Il destino delle Nazioni'', pag. 23 dell'edizione originale inglese ''The Destiny of the Nations'', 1949.</ref> Nello stesso scritto Melchisedek è anche detto ''il [[Signore del mondo]]'' e ''l'Antico dei Giorni''.
 
==Note==
Uno dei [[Manoscritti del Mar Morto ]], in specifico il manoscritto '''11Q13/11QMelch''' rinvenuto nella grotta 11 di [[Qumran]] presso il [[Mar Morto]] è stato datato [[paleografia|paleograficamente]] tra la fine del I sec. a.C. e l’inizio del II secolo a.C. Esso è composto di tredici frammenti dai quali si sono ricavate due colonne. La colonna 2 è preservata molto bene, la colonna 3 è ricostruita solo con alcune parole. 11Q13 può essere riguardato come una sorta di [[targum]], uno scritto che in ebraico significa letteralmente “interpretazione”, una parafrasi dei passi biblici che serve a spiegare e a interpretare i brani delle sacre scritture. É stato tradotto in italiano da parte di Florentino Garcia Martinez
<references/>
 
== Voci correlate ==
Il papiro e' intitolato "Melchisedec e il giudizio finale". In tale testo di definisce Melchisedec come una [[Entita' Celeste]] e come [[Messia]]
* [[Sem (Bibbia)]]
* [[Abramo]]
* [[Melchisedec giudeo]]
 
== CollegamentiAltri interniprogetti ==
{{interprogetto}}
*[[Gerusalemme]]
*[[Kabbalah]]
*[[Sacerdote eterno]]
 
== Collegamenti Esterniesterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*[http://digilander.libero.it/smassuntapadulle/archeologia/Qumran.htm Testo del Papiri di Qumran]
 
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