Charedì: differenze tra le versioni

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[[File:Haredi Judaism.jpg|thumb|Giovani haredim''haredi'' a [[Gerusalemme]] che leggono un ''Pashkvil''<ref>'''Pashkvil''' ({{lang-he|פשקוויל}} plur. ''pashkvilim'', פשקווילים) è un [[Manifesto (stampato)|manifesto]] o ''[[poster]]'' affisso in luoghi pubblici, solitamente su un muro in strade di quartieri [[Ebraismo ortodosso|ebraici ortodossi]], più comunemente nelle comunità haredi. I ''pashkvilim'' sono a volte distribuiti anonimamente, tuttavia molti sono affissi con approvazione [[rabbino|rabbinica]] o con il nome di un movimento attivista in calce.</ref>]]
 
'''Charedì''' o '''Haredì''' ({{lang-he|חֲרֵדִי}} [[traslitterazione|traslitt.]] ''ḥaredi'', [[International Phonetic Alphabet|IPA]]-[[ebraico|ebr.]]: χaʁeˈdi), o '''ebraismo charedi/chareidi''' (plur. ''ḥaredim'') è una forma molto conservatrice dell'[[ebraismo ortodosso]], tra quelle cui spesso ci si riferisce come '''ultra-ortodosso'''. Un seguace di questa dottrina è quindi definito ''charedì''/''haredi'' (''charedim''/''haredim'' al plurale).
 
Gli [[ebrei]] haredim''haredi'' considerano la loro dottrina l'estensione di una catena ininterrotta che fa capo a [[Mosè]] e alla consegna della ''[[Torah]]'' sul [[Monte Sinai (Bibbia)|monte Sinai]] da parte del [[Dio (ebraismo)|Signore]].
Pertanto considerano le forme non ortodosse, e per certi versi anche l'[[ebraismo ortodosso moderno]], come deviazioni dall'[[ebraismo]] autentico<ref>[http://chareidi.shemayisrael.com/topics_ref_cons.htm Yated Ne'eman, about Reform and Conservatives] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20101105210912/http://chareidi.shemayisrael.com/topics_ref_cons.htm |data=5 novembre 2010 }}; esp. [http://chareidi.shemayisrael.com/archives5762/BB62areliashv.htm this article] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110525080055/http://chareidi.shemayisrael.com/archives5762/BB62areliashv.htm |data=25 maggio 2011 }}; [http://chareidi.shemayisrael.com/archives/Tzabout.htm and this one] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100328072213/http://chareidi.shemayisrael.com/archives/Tzabout.htm |data=28 marzo 2010 }}</ref>. Gli haredim''haredi'' non sono comunque un gruppo istituzionalmente coeso o omogeneo<ref>{{Cita web|url=http://www.thedailybeast.com/contributors/ephron-dan-author.html |titolo=Dan Ephron |editore=The Daily Beast |data= |accesso=12 giugno 2013}}</ref>, ma comprendono una diversità di orientamenti spirituali e culturali, generalmente suddivisi in una vasta gamma di gruppi [[Chassidismo|chassidici]], [[Litaim|correnti lituane ashkenazite]] e [[Sefarditi|sefardite orientali]]. Tali gruppi spesso differiscono notevolmente tra di loro in merito alle rispettive ideologie e stili di vita, ma anche nella severità della pratica religiosa e [[Filosofia ebraica|teologia]], nonché nell'isolamento che mantengono dalla cultura generale che li circonda.
 
Oggigiorno, gli haredim''haredi'' si trovano principalmente in [[Israele]], [[America del Nord|Nordamerica]] ed [[Europa]]. La rispettiva crescita demografica è notevole, grazie al numero elevato di nascite, e raddoppia ogni 12-20 anni<ref name = "UofM">{{Cita web
|url = http://www.manchester.ac.uk/aboutus/news/archive/list/item/?year=2007&month=july&id=120459
|titolo = 'Majority of Jews will be Ultra-Orthodox by 2050'
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|dataarchivio = 2008
}}
</ref><ref>{{Cita web|cognome=Buck |nome=Tobias |url=https://www.ft.com/cms/s/0/a73539f0-071e-11e1-8ccb-00144feabdc0.html#axzz1dAGyakso |titolo=Israel’s secular activists start to fight back |editore=FT.com |data=6 novembre 2011 |accesso=12 giugno 2013|lingua=en}}</ref><ref>{{en}} Eli Berman, [https://www.nber.org/papers/w6715.pdf "Sect, Subsidy, and Sacrifice: An Economist's View of Ultra-Orthodox Jews"], relazione del ''National Bureau of Economic Research'' Nr. 6715, agosto 1998.</ref>. Stime del numero globale di haredim''haredi'' sono difficili da misurarecalcolare, data la sua definizione imprecisa, la mancanza di raccolta dati e il rapido cambiamento temporale. UnSecondo articolo delil ''[[The Daily Telegraph|Telegraph]]'' ha stimato che nel [[2011]] ci fosseroc'erano circa 1,3 milioni di haredim''haredi''<ref name=Brown2011>Mick Brown, [https://www.telegraph.co.uk/news/religion/8326339/Inside-the-private-world-of-Londons-ultra-Orthodox-Jews.html "Inside the private world of London's ultra-Orthodox Jews"], ''[[The Daily Telegraph]]'', 25/02/2011.</ref>.
 
== Terminologia ==
Secondo il [[sociologo]] israeliano [[Nachman Ben-Yehuda]], "la parola [[Lingua ebraica|ebraica]] ''ḥaredi'' deriva da ''harada'' – timore e ansia – con il significato di ''colui che è ansioso, e/o timoroso della parola dell'[[Dio (ebraismo)|Altissimo]]''"<ref>{{Cita libro |nome=Nachman |cognome=Ben-Yehuda |titolo=Theocratic Democracy: The Social Construction of Religious and Secular Extremism |editore=Oxford University Press |anno=2010 |pagine=17 |ISBN=978-0-19-973486-3 }}</ref>. Nurit Stadler scrive che la parola "significa ''coloro che paventano o tremano'', come appare in {{passo biblico2biblico|Isaia|66:5}}: Ascoltate la parola del Signore,
voi che tremate alla Sua parola'".<ref>{{Cita libro |nome=Nurit |cognome=Stadler |titolo=Yeshiva fundamentalism: piety, gender, and resistance in the ultra-Orthodox world |url=https://archive.org/details/yeshivafundament0000stad |editore=NYU Press |anno=2009 |pagine=4 |ISBN=978-0-8147-4049-1 }}</ref> Anche altre fonti citano {{passo biblico2biblico|Isaia|66:5}} eed {{passo biblico2biblico|Esdra|10:3}} ("quelli che tremano davanti al comando del nostro Dio").<ref name=Solomon2006p157>[[Norman Solomon]], ''Historical Dictionary of Judaism'', Scarecrow Press, 2006, p. 157.</ref> In generale, la parola "connota meraviglie e timore, in soggezione per la maestà di Dio".<ref name=White1998p117>John Kenneth White, ''Political Parties and the Collapse of the Old Orders'', State University of New York Press, 1998, p. 157.</ref><ref name=Keysarp2009p86>Ariela Keysar, ''Secularism, Women & the State: The Mediterranean World in the 21st Century'', 2009, Institute for the Study of Secularism in Society and Culture, p. 86.</ref>
 
Il termine "ultraortodosso" è spesso usato al posto del termine ''haredi''. Alcuni considerano che questo termine sia fuorviante: [[Ami Ayalon]] scrive che "''haredi"'' sia preferibile perché
<blockquote>"Haredi" non ha nessuna delle implicazioni religiose ingannevoli di "ultra-ortodosso": secondo quanto afferma Shilhav (1989:53), "[gli haredimharedi] non sono necessariamente [oggettivamente] più religiosi, ma religiosi in un modo diverso".<ref name=Ayalon1999>[[Ami Ayalon]]. "Language as a barrier to political reform in the Middle East", ''International Journal of the Sociology of Language'', 1999, Volume 137, pp. 67–80.</ref></blockquote>
 
L'uso del termine "ultraortodosso" può infatti essere controverso,<ref name=controversial>Keith Wailoo & Stephen Gregory Pemberton, ''The troubled dream of genetic medicine: ethnicity and innovation in Tay-Sachs, cystic fibrosis, and sickle cell disease'', JHU Press, 2006, p. 190, che cita: "Il termine ultra-ortodosso, sebbene controverso, spesso si riferisce all'Ebraismo ''haredi'' o Ebraismo chassidico..."</ref> ed è considerato peggiorativo da Ami Ayalon,<ref>[[Ami Ayalon]], "Language as a barrier to political reform in the Middle East", ''International Journal of the Sociology of Language'', Volume 137, 1999, pp. 67–80. "'Haredi'... è preferibile, essendo un termine comunemente usato da loro stessi... Inoltre, non sottintende nessuna delle malignità spesso associate al termine da altri ebrei e, purtroppo, dai media occidentali..."</ref> [[Norman Lamm]]<ref name=LammPejorative>[[Norman Lamm]], ''Seventy Faces: Articles of Faith'', KTAV Publishing House, 2001, p. 1: "...per distinguerlo dallo ''Haredi'' o la branca più reclusiva dell'Ortodossia (spesso menzionata come 'Ultraortodossa' o 'Ferventemente ortodossa'; Io preferisco il termine [[ebraico]] ''Haredi'' perché non è peggiorativo ed è quello usato dagli haredim''haredi'' stessi per identificarsi)."</ref> e altri.<ref name=OthersPejorative>Tra le fonti che descrivono il termine come peggiorativo o denigratorio vi sono:
* Eytan Kobre, Eytan. [http://www.jewishmediaresources.com/561/one-people-two-worlds ''One People, Two Worlds. A Reform Rabbi and an Orthodox Rabbi Explore the Issues That Divide Them'', recensito da Eytan Kobre], Jewish Media Resources, febbr. 2003. Consultato 12/06/2013. "'In verità il sociologo Marvin Schick richiama l'attenzione sul fatto che "mediante il semplice modo di identificare [alcuni ebrei] ... come "ultraortodossi", . . . [un] termine peggiorativo è diventato un riferimento standard per descrivere molti ebrei ortodossi... Nessun altro gruppo etnico o religioso in questa nazione viene identificato con un linguaggio che implica un tale messaggio negativo.'"
Tra le fonti che descrivono il termine come peggiorativo o denigratorio vi sono:
* Hella Winston, Hella. ''Unchosen: the hidden lives of Hasidic rebels'', Beacon Press, 2005, p. 184. "Tra i chassidim, 'ultra-ortodosso' è considerato un termine improprio e, per alcuni, un termine peggiorativo".
* Kobre, Eytan. [http://www.jewishmediaresources.com/561/one-people-two-worlds ''One People, Two Worlds. A Reform Rabbi and an Orthodox Rabbi Explore the Issues That Divide Them'', recensito da Eytan Kobre], Jewish Media Resources, febbr. 2003. Consultato 12/06/2013. "'In verità il sociologo Marvin Schick richiama l'attenzione sul fatto che "mediante il semplice modo di identificare [alcuni ebrei] ... come "ultraortodossi", . . . [un] termine peggiorativo è diventato un riferimento standard per descrivere molti ebrei ortodossi... Nessun altro gruppo etnico o religioso in questa nazione viene identificato con un linguaggio che implica un tale messaggio negativo.'"
* Ganchrow, Mandell I. Ganchrow, [http://www.jewishworldreview.com/0901/ganchrow.html "With Jewry in crisis, Reform are still pushing disunity agenda. WHY!?"], ''Jewish World Review'', 10 sett. 2001. "Non è forse arrivato il momento di dichiarare 'ultraortodosso' un termine peggiorativo ed eliminarlo dal nostro vocabolario?"
* Winston, Hella. ''Unchosen: the hidden lives of Hasidic rebels'', Beacon Press, 2005, p. 184. "Tra i chassidim, 'ultra-ortodosso' è considerato un termine improprio e, per alcuni, un termine peggiorativo".
* Katz, Abbot. Katz, [http://www.forward.com/articles/13092/ "Stop Calling Me an ‘Ultra-Orthodox Jew'Jew’"], ''The Forward'', 11 apr. 2008. "Ma in verità 'ultra-ortodosso' è un appellativo improprio, uno che distorce il dialogo e il gruppo che vuole identificare. Se 'ortodosso' denota un ebraismo sobrio, prudente, confortevole, allora 'ultra-ortodosso' viene coniato per contrapporre una fede feroce, smodata e di interpretazione relativamente nuova."
* Ganchrow, Mandell I. [http://www.jewishworldreview.com/0901/ganchrow.html "With Jewry in crisis, Reform are still pushing disunity agenda. WHY!?"], ''Jewish World Review'', 10 sett. 2001. "Non è forse arrivato il momento di dichiarare 'ultraortodosso' un termine peggiorativo ed eliminarlo dal nostro vocabolario?"
* Gross, Netty C. Gross, "Katamon on the Rhine", ''The Jerusalem Report'', 22 genn. 2007. "... reputando il termine "ultra-Ortodosso" come peggiorativo".
* Katz, Abbot. [http://www.forward.com/articles/13092/ "Stop Calling Me an ‘Ultra-Orthodox Jew'"], ''The Forward'', 11 apr. 2008. "Ma in verità 'ultra-ortodosso' è un appellativo improprio, uno che distorce il dialogo e il gruppo che vuole identificare. Se 'ortodosso' denota un ebraismo sobrio, prudente, confortevole, allora 'ultra-ortodosso' viene coniato per contrapporre una fede feroce, smodata e di interpretazione relativamente nuova."
* Nosson Scherman, [http://www.clal.org/e68.html "Non-Negotiable Judaism"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120219171903/http://www.clal.org/e68.html |datedata=19 febbraio 2012 }}, CLAL Encore Archive, National Jewish Center for Learning and Leadership website, 3 apr. 1981. Consultato 12/06/2013. "Nella mia comunità esistono molte organizzazioni di assistenza esclusivamente supportate e gestite da volontari ortodossi – soprattutto del tipo comunemente descritto con il peggiorativo che va di moda - gli 'ultraortodossi'".
* Gross, Netty C. "Katamon on the Rhine", ''The Jerusalem Report'', 22 genn. 2007. "... reputando il termine "ultra-Ortodosso" come peggiorativo".
* Henry Goldschmidt, Henry. ''Race and religion among the chosen peoples of Crown Heights'', Rutgers University Press, 2006, p. 244, nota 26. "Sono riluttante ad usare il termine 'ultra-ortodosso', poiché il prefisso 'ultra' porta connotazioni peggiorative di estremismo irrazionale."
* Nosson Scherman, [http://www.clal.org/e68.html "Non-Negotiable Judaism"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120219171903/http://www.clal.org/e68.html |date=19 febbraio 2012 }}, CLAL Encore Archive, National Jewish Center for Learning and Leadership website, 3 apr. 1981. Consultato 12/06/2013. "Nella mia comunità esistono molte organizzazioni di assistenza esclusivamente supportate e gestite da volontari ortodossi – soprattutto del tipo comunemente descritto con il peggiorativo che va di moda - gli 'ultraortodossi'".
* Chia Longman, Chia. "Engendering Identities as Political Processes: Discources of Gender Among Strictly Orthodox Jewish Women", in Rik Pinxten, Ghislain Verstraete, Chia Longmanp (curatori) ''Culture and politics: identity and conflict in a multicultural world'', Berghahn Books, 2004, p. 55. "Webber (1994:27) usa l'etichetta 'rigorosamente ortodosso' quando si riferisce aad ''haredi'', apparentemente più adeguato come nome puramente descrittivo, e tuttavia con connotazioni meno denigratorie di ultraortodosso."
* Goldschmidt, Henry. ''Race and religion among the chosen peoples of Crown Heights'', Rutgers University Press, 2006, p. 244, nota 26. "Sono riluttante ad usare il termine 'ultra-ortodosso', poiché il prefisso 'ultra' porta connotazioni peggiorative di estremismo irrazionale."
* Jeremy Stolow, Jeremy. ''Orthodox by design: Judaism, print politics, and the ArtScroll revolution'', University of California Press, 2010, p. 193, nota 1: "Diversamente da ''ultra-ortodosso'' e ''ebreo fondamentalista'' (che apparentemente sembrano neutrali ma in realtà sono termini sottilmente peggiorativi), l'etichetta ''Haredi'' è più facilmente riconoscibile tra coloro che si classificano tali..."
* Longman, Chia. "Engendering Identities as Political Processes: Discources of Gender Among Strictly Orthodox Jewish Women", in Rik Pinxten, Ghislain Verstraete, Chia Longmanp (curatori) ''Culture and politics: identity and conflict in a multicultural world'', Berghahn Books, 2004, p. 55. "Webber (1994:27) usa l'etichetta 'rigorosamente ortodosso' quando si riferisce a haredi, apparentemente più adeguato come nome puramente descrittivo, e tuttavia con connotazioni meno denigratorie di ultraortodosso."
* Josh Lipowsky, Josh. [http://www.jstandard.com/index.php/content/item/paper_loses_divisive_term/6507 "Paper loses 'divisive' term"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110826134608/http://www.jstandard.com/index.php/content/item/paper_loses_divisive_term/6507 |date=26 agosto 2011 }}. ''Jewish Standard'', 30 genn. 2009. "...La JTA [Jewish Telegraphic Agency] si confrontò con lo stesso problema e decise di eliminare il termine, sostituendolo con 'fervorosamente ortodosso' ... 'ultra-ortodosso' veniva visto come un termine dispregiativo che implicava estremismo."</ref> Il Centro per la Fede e i Media in [[Canada]], mentre asserisce che tale termine "a volte non può essere evitato", avvisa i giornalisti di
* Stolow, Jeremy. ''Orthodox by design: Judaism, print politics, and the ArtScroll revolution'', University of California Press, 2010, p. 193, nota 1: "Diversamente da ''ultra-ortodosso'' e ''ebreo fondamentalista'' (che apparentemente sembrano neutrali ma in realtà sono termini sottilmente peggiorativi), l'etichetta ''Haredi'' è più facilmente riconoscibile tra coloro che si classificano tali..."
* Lipowsky, Josh. [http://www.jstandard.com/index.php/content/item/paper_loses_divisive_term/6507 "Paper loses 'divisive' term"]. ''Jewish Standard'', 30 genn. 2009. "...La JTA [Jewish Telegraphic Agency] si confrontò con lo stesso problema e decise di eliminare il termine, sostituendolo con 'fervorosamente ortodosso' ... 'ultra-ortodosso' veniva visto come un termine dispregiativo che implicava estremismo."
</ref> Il Centro per la Fede e i Media in [[Canada]], mentre asserisce che tale termine "a volte non può essere evitato", avvisa i giornalisti di
<blockquote>cercare di evitare il termine "ultraortodosso" per descrivere gli ebrei molto osservanti, in parte perché 'ultra' implica estremismo. Il termine inoltre mette gli ebrei molto osservanti tutti insieme (ma c'è molta diversità tra gli osservanti). In aggiunta, non esiste un'analoga definizione all'altro capo della panoramica religiosa (per esempio, non esistono ebrei ultra-riformati).<ref name=GuideJudaism>[http://www.faithandmedia.org/cms/uploads/files/8_guide-judaism.pdf "A Journalist's Guide to Judaism"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120915182935/http://www.faithandmedia.org/cms/uploads/files/8_guide-judaism.pdf |data=15 settembre 2012 }}, sito del ''Centre for Faith and Media'', Risorse e Guide sulla religione, pp. 2–3. Archiviato 12/06/2013</ref></blockquote>
Inoltre il termine "ultraortodosso", significando etimologicamente "al di là della norma" (dal greco ''ultra'', oltre e ''doxa'', norma opinione), risulta essere completamente fuorviante rispetto all'ideologia ebraico ortodossa in generale e charedi in particolare. L'ebraismo ortodosso è infatti un'ortoprassi in cui vige il principio halachiko (normativo) stabilito dai poskim (decisori halachici) di "non deviare da essa (dalla Torah) né a destra né a sinistra" ([[Libro di Giosuè|Giosuè]] {{passo biblico|Giosue|1:7|libro=no}}).: Conè questo si intende che èperciò proibito aggiungere e diminuire a qualsiasi precetto della Torah o dei Rabbini. Per questa ragione il termine "ultraortodosso" risulta soprattutto errato da un punto di vista etimologico, indicando un comportamento al di la della norma, cosa di per sé contraria ai principi dell'ortodossia ebraica ed è infatti (questa la critica principale, mossa in ambito charedi, all'uso di questodel termine).
 
L'agenzia giornalistica ''Jewish Telegraphic Agency'' finìsmise di usare il termine negli [[anni 1990]], sostituendolo con "ortodossi ferventi" o "Haredi", ooppure entrambi. L'editore di allora, Lisa Hostein, affermò che "'ultraortodosso' veniva visto come termine dispregiativo che implicava estremismo". Un giornale del [[New Jersey]], lo ''The Star-Ledger'', apparentemente smise di usare il termine ultraortodosso nel [[2009]].<ref>Josh Lipowsky, [http://www.jstandard.com/index.php/content/item/paper_loses_divisive_term/6507 "Paper loses 'divisive' term"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110826134608/http://www.jstandard.com/index.php/content/item/paper_loses_divisive_term/6507 |date=26 agosto 2011 }}, ''Jewish Standard'', 30 gennaio [[2009]].</ref><ref>Vedi anche l'intervista di Avraham Weissman con Stephen Schwartz in ''Ten to One'' del 7 gennaio [[2009]], p. A3.</ref>
 
Più generalmente, una serie di altre espressioni sono usate tra gli ebrei haredim''haredi'' per designarsi nella comunità, tra cui ''Yidn'' (ebrei),<ref name=Ayalon1999/> ''erlekhe Yidn'' (ebrei virtuosi),<ref name=Ayalon1999/> ''frum'' (pii), ''heimish'' (caserecci), ''yeshivish'' e ''Anash (anshei-shloimeinu – membri della nostra comunità)''. Tutti questi appellativi acquisiscono significati diversi a seconda del contesto.
 
In Israele, ia haredimvolte vengonogli aebrei voltelaici chiamano gli chiamati''haredi'' "i neri" ([[ebraico]]: "''shechorim"'') dagli ebrei laici, un riferimento denigratorio ai vestiti scuri chesolitamente indossanoindossati solitamenteda questi ultimi.<ref>Cfr. le segg. fonti:
* ''Jewish folklore and ethnology review, Volumes 17–18'', American Folklore Society, sez. "Jewish Folklore and Ethnology", p. 53.
* Nadia Abu El-Haj., ''Facts on the ground: Archaeological practice and territorial self-fashioning in Israeli society'', University of Chicago Press, 2001, p. 262.</ref> Vengono ancheinoltre chiamati con la parola [[slang]] "dos" (plur. "dosim" o "dossim"), altro termine dispregiativo che imita la tradizionale pronuncia [[Aschenaziti|aschenazita]] della parola "datim", che significa 'religiosi'.<ref>Cfr. i segg. autori:
* Ettinger, Yair. Ettinger, [http://www.haaretz.com/hasen/spages/1075387.html "Can you pray in a secular neighborhood?"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090402211959/http://www.haaretz.com/hasen/spages/1075387.html |data=2 aprile 2009 }}. ''[[Haaretz]]'', 1º apr. 2009.
* Tamar Rotem, Tamar. [http://www.haaretz.com/weekend/week-s-end/notes-from-the-ultra-orthodox-underground-1.377125 "Notes from the ultra-Orthodox underground"]. ''[[Haaretz]]'', 5 ago. 2011.
* Daniel Jacobs, Shirley Eber, Francesca Silvani., ''Israel and the Palestinian territories: The Rough Guide'', Rough Guides, 1998, p. 518.
* Donna Rosenthal., ''The Israelis: Ordinary People in an Extraordinary Land''. Simon and Schuster, 2005. p. 183. "Dossim, a derogatory word for Haredim, is Yiddish-accented Hebrew for 'religious.'"</ref>
 
== Storia ==
[[File:Hasidic boys in Poland.jpg|thumb|Ragazzi [[chassidismo|chassidici]] a [[Łódź]] nel [[1910]]]]
 
Per diversi secoli prima dell'[[Storia degli ebrei|emancipazione degli ebrei europei]], lain maggioralcune partenazioni degliin cui vivevano gli ebrei d'Europa, erano costretti a vivere in comunità chiuse ("[[ghetto|ghetti]] del tempo,); l'unico modo per glitali ebrei di ottenere l'accettazione sociale era quello di convertirsi, abbandonando in tal modo tutti i legami con le proprie famiglie e comunità, per poi essere comunque discriminati, in quanto considerati cristiani soltanto di facciata; (si veda il caso dei [[marrano]]s in Spagna dopo l'espulsione degli ebrei). Poche alternative esistevano per i singoli individui, soprattutto nel [[ghetto]], di destreggiarsi tra la cultura dominante e la comunità, perché ciò era gestito dalla più vasta comunità nel suo insieme.<ref name="CalKu">Per questa sezione, si veda specialmente [[Riccardo Calimani]], ''Storia del pregiudizio contro gli Ebrei - Antigiudaismo - Antisemitismo - Antisionismo'', Arnoldo Mondadori Editore, Milano 2007; [[Hans Küng]]</ref>
 
Questa situazione iniziò a cambiare con l'[[illuminismoIlluminismo]] e le richieste di alcuni liberali europei di includere la popolazione ebraica negli imperi e nelle nazioni emergenti, appoggiate inoltre dall'[[Haskalah]] ebraica. Questi aderenti al nuovo pensiero sostenevano che l'accettazione da parte del mondo non ebraico rendeva necessaria la riforma degli stessi ebrei e la modifica di quelle pratiche considerate in contrasto con questo obiettivo modernizzante. Nelle parole di un [[aforisma]] popolare coniato dall'[[Haskalah|illuminista ebreo]] [[Judah Leib Gordon]], una persona deve essere "un ebreo a casa, e un ''mentsh'' per strada".<ref>La parola [[lingua tedesca|tedesca]] '''Mensch''' (lett. "essere umano") e l'equivalente [[yiddish]] '''מענטש - ''mentsh''''' significa "persona d'integrità e onore" - cfr. [http://www.merriam-webster.com/dictionary/mensch ''Merriam-Webster's Online Dictionary''] {{en}}</ref> Per alcuni ebrei, l'[[Ebraismoebraismo]] meticoloso e rigoroso praticato nel [[ghetto]] interferiva con queste nuove opportunità esterne. Questo gruppo sosteneva che l'Ebraismoebraismo si doveva "riformare" in linea con i cambiamenti sociali che si svolgevano intorno a loro. Erano i precursori del [[Ebraismo riformato|movimento di riforma dell'Ebraismoebraismo]]. Questo gruppo entusiasticamente si [[Assimilazione culturale|assimilò]] nella cultura circostante.
 
Altri ebrei sostenevano che la divisione tra [[ebrei]] e [[gentili]] avesse finora effettivamente protetto la cultura religiosa e sociale degli ebrei; abbandonare tali divisioni, affermavano, avrebbe comportato l'eventuale abbandono della [[Ebraismo|religione ebraica]] tramite l'assimilazione. Quest'ultimo gruppo insisteva che la risposta appropriata all'Illuminismo fosse quella di mantenere il rispetto rigoroso della ''[[Halakhah]]'' (la legge tradizionale ebraica) per impedire la dissoluzione dell'[[Ebraismo]]ebraismo autentico e garantire la sopravvivenza del popolo ebraico.<ref name="CalKu"/>
 
Mentre il dibattito infuriava, il tasso di integrazione e di assimilazione cresceva in proporzione al grado di accettazione della popolazione ebraica da parte delle società ospitanti. In altrialcuni Paesi, in particolare in [[Europa orientale]], l'accettazione (e integrazione) era molto più lenta e questo era particolarmente vero nella "[[zona di residenza]]", una regione lungo il confine occidentale dell'[[Impero russo]] che comprendeva la maggior parte della moderna [[Bielorussia]] e dell'[[Ucraina]], dove era confinato l'insediamento ebraico nelldell'impero. Sebbene gli [[ebrei]] qui non ottenessero la stessa accettazione ufficiale come era avvenuto nell'Europa occidentale e centrale, lo stesso spirito illuminato di cambiamento pervadeva gli animi, anche se in una variante locale. Dal momento che non era possibile ottenere l'accettazione da parte della cultura dominante, molti ebrei emigravano o si associavano ad una serie di vari movimenti che parevano offrire la speranza di un futuro migliore. Alcuni ebrei, particolarmente i giovani [[secolarismo|secolarizzati]], abbracciavano varie versioni di radicalismo sociale, soprattutto la Democrazia Sociale nelle sue forme [[Unione Generale dei Lavoratori Ebrei|bundiste]] e nazional-socialiste e [[Menscevismo|mensceviche]] polacche; alcuni più tardi divennero anche [[comunismo|comunisti]], in particolare nell'[[Unione Sovietica]]. Un numero molto maggiore di ebrei dell'Europa orientale scelseroscelse una "politica di uscita" meno radicale: abbracciarono o simpatizzarono per una qualche versione del nazionalismo ebraico, in particolare il [[sionismo]] (che spesso combinavano con forme di politica liberale riguardo ai diritti di cittadinanza in stati dell'Europa orientale). Iniziato come movimento popolare, ma insorgente in Russia negli [[anni 1880]], il sionismo raggiunse un predominio comunitario entro la fine della [[prima guerra mondiale]] (tranne che in Unione Sovietica, dove il regime comunista lo soppresse a partire dal [[1918]]). Nel contesto del generale spostamento verso la politica etnonazionalista in tutta l'Europa orientale durante la prima guerra mondiale e gli effetti devastanti della guerra sulla società ebraica tradizionale e sulle relative sue certezze, i partiti nazionalisti ebraici (soprattutto i sionisti di vario tipo) vinseroottennero sempre più voti o addirittura una maggioranza di voti ebraici nelle varie elezioni locali, comunali e nazionali in Russia e Ucraina nel breve periodo di transizione dopo la caduta del [[Impero russo|regime zarista]] e nei nuovi stati-nazione emergenti con le grandi minoranze ebraiche dell'Europa dell'Est, come la [[Polonia]] e la [[Lituania]].<ref>Per una panoramicepanoramica generale e commenti vari sulla forza e carattere di questi movimenti, cfr. il compendio standard di storia ebraica dell'Europa orientale nel periodo tra le due guerre di Ezra Mendelsohn, ''The Jews of East Central Europe between the world wars'', Bloomington: Indiana University Press, 1983 e ''idem'', ''On modern Jewish politics'', New York: Oxford University Press, 1993. Un'esposizione molto più particolareggiata la si può trovare sempre in Ezra Mendelsohn, ''Zionism in Poland: the formative years, 1915-1926'', New Haven: Yale University Press, 1981.</ref> In concomitanza, nel periodo tra le due guerre mondiali, i principali (cioè i più popolari e ampiamente venduti) quotidiani [[yiddish]] in Polonia e [[Lituania]] venivano identificati con il sionismo. Sia i movimenti ebraici socialisti che quelli nazionalisti non erano neutrali sul tema della religione ebraica: in linea di massima, comportavano un completo e non di rado disprezzante rifiuto delle norme religiose e culturali tradizionali. Coloro che si opponevano a questi cambiamenti reagirono in una varietà di modi.
 
In [[Germania]] l'approccio consueto fu quello di accettare gli strumenti della ricerca moderna e applicarli alla difesa dell'ortodossia, in modo da sconfiggere i Riformatoririformatori alcon il loro stesso gioco. Un sostenitore di questo approccio fu Rabbi [[Samson Raphael Hirsch]], che coniò lo slogan ''"Torah Im Derech Eretz"'' ([[Torah]] e civiltà) e condusse una secessione da organizzazioni comunitarie ebraiche tedesche per formare un movimento strettamente ortodosso con la propria rete di [[sinagoga|sinagoghe]] e [[yeshivah|scuole]], conosciute come ''Adath Israel''. Il suo movimento ha tuttora dei seguaci e il loro livello di osservanza è molto severo, ma a causa della loro accettazione della formazione laica non vengono normalmente classificati come ''haredimharedi''. Alcuni studiosi della [[Galizia (Europa centrale)|Galizia]], come ad esempio [[Zvi Hirsch Chayes]], seguirono un approccio in qualche modo simile. In [[Europa orientale]] l'[[Ebraismoebraismo riformato]] non era molto organizzato, ma i sostenitori della modernità venivano compresi sotto l'egida di uno dei movimenti della [[Haskalah]] o politici, come il [[Unione Generale dei Lavoratori Ebrei|Bundismo]] o il [[Sionismo]]. L'opposizione tradizionalista era generalmente associata con i vari gruppi [[chassidismo|chassidici]] o con la crescente rete di [[yeshivah|yeshivot]] degli [[ebrei lituani]], alcune delle quali (ad esempio la Yeshivah Volozhin) chiudevano piuttosto che rispettare la richiesta del governo russo di introdurre studi secolari nel programma didattico.<ref name="CalKu"/>
 
In Germania gli opponenti della Riforma si radunarono con Rabbi Samson Raphael Hirsch e il suo ''Adath Israel''. In Polonia gli ebrei, fedeli a valori tradizionali, si riunirono sotto la bandiera dell'''Agudas Shlumei Emunei Yisroel''.<ref>[http://www.jewishscouting.org/programhelps/stuff/nertamidworkbookv2-levens.pdf "Ner Tamid Emblem"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120219185858/http://www.jewishscouting.org/programhelps/stuff/nertamidworkbookv2-levens.pdf |data=19 febbraio 2012 }}, costituzione e regole {{en}}</ref> Il fatto decisivo avvenne nel [[1912]] con la fondazione del movimento "[[World Agudath Israel]]", che divenne una potente forza politica e ottenne persino seggi al [[Camera dei deputati (Polonia)|Sejm polacco]] (parlamento). Questo movimento comprendeva i rappresentanti di alcune delle correnti del tradizionalismo già menzionate. I tradizionalisti dell'Europa orientale, che avevano lottato contro i nuovi movimenti emergenti nella comunità ebraica, furono i precursori deidegli haredim''haredi'' contemporanei.
 
== Formazione ==
[[File:Chassam sofer.JPG|thumb|left|[[Rabbino|Rabbi]] Moses Sofer (Schreiber), uno dei fondatori degli haredim''haredi'']]
 
La formazione della corrente ''charedì'' dell'[[ebraismo ortodosso]] è principalmente attribuita al [[rabbino]] [[Moses Sofer]] (il ''Chatam Sofer''), al [[Gaon di Vilna]] [[Rabbino|Rabbi]] [[Gaon di Vilna|Elija Kramer]], ad [[Baal Shem Tov|Israel Baal Shem Tov]] e ai rispettivi discepoli. Sofer, [[Rabbino Capo]] della comunità ortodossa a Pressburg ([[Bratislava]]), era uno studente di Rabbi [[Nathan Adler]] di [[Francoforte sul Meno|Francoforte]], che era un Maestro della [[Cabala ebraica|Cabala]] e discepolo di Rabbi Pinchas HaLevi Horowitz di Francoforte, rinomato [[talmud]]ista. Sofer era quindi rispettato sia dai [[chassidim]] che dai [[misnagdim]].
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Sofer applicava un gioco di parole al termine talmudico ''Chadash Asur min ha-Torah'' "il 'nuovo' è vietato dalla Torah" (riferendosi letteralmente al mangiare ''Chadash'', "grano nuovo" prima di fare [[Conteggio dell'Omer|l'offerta dell'Omer]]), come uno slogan che annunciava la sua opposizione a qualsiasi cambiamento filosofico, sociale o pratico all'osservanza ortodossa consuetudinaria. Non permetteva quindi che gli studi secolari fossero aggiunti al curriculum didattico della sua [[yeshivah]] di [[Bratislava|Presburgo]]. Il suo studente più notevole fu il rabbino Moshe Shic che, insieme ai figli di Sofer - i rabbini Shimon e Samuel Benjamin Sofer - ebbero un ruolo attivo nell'opposizione al [[Ebraismo riformato|movimento di Riforma]], ma mostrarono una relativa tolleranza per la diversità all'interno dell'ambiente ortodosso. Altri, come il più zelante rabbino Hillel Liechtenstein, si basarono su una posizione più rigorosa di ortodossia.
 
A partire dal [[1830]], una ventina di discepoli di Sofer si stabilirono in [[Terra Santasanta]], quasi tutti a [[Gerusalemme]]. Aderirono alle strutture sociali comunitarie, come lo ''Yishuv'', che comprendevano ebrei musta'arabi, [[sefarditi]] e [[aschenaziti]]. Si stabilirono a [[Gerusalemme]], [[Safed]], [[Tiberiade]] e [[Hebron]]. Insieme con i ''perushim'' (discepoli del Gaon di Vilna) e [[chassidim]] formarono un approccio all'[[Ebraismo]] simile a quello dei loro omologhi europei. Nei due secoli successivi, gli ''haredi'' svilupparono organizzazioni religiose e politiche in Europa e in Israele, specie dopo l'indipendenza israeliana del [[1948]],<ref>{{Cita web |url=http://archive.jta.org/article/1934/09/13/2819491/new-religious-party |titolo=New Religious Party |editore=Archive.jta.org |data=13 settembre 1934 |accesso=13 giugno 2013 |dataarchivio=15 aprile 2013 |urlarchivio=https://archive.is/20130415075424/http://archive.jta.org/article/1934/09/13/2819491/new-religious-party |urlmorto=sì }}</ref> promuovendo una forte ortodossia che cercasse di stabilire relazioni pacifiche e costruttive con le altre comunità ebraiche e con i non ebrei.<ref>{{Cita web |url=http://archive.jta.org/article/1933/09/03/2802591/rabbi-dushinsky-installed-as-jerusalem-chief-rabbi-of-orthodox-agudath-israel |titolo=Rabbi Dushinsky Installed As Jerusalem Chief Rabbi of Orthodox Agudath Israel |editore=Archive.jta.org |data=3 settembre 1933 |accesso=13 giugno 2013 |dataarchivio=15 aprile 2013 |urlarchivio=https://archive.is/20130415050902/http://archive.jta.org/article/1933/09/03/2802591/rabbi-dushinsky-installed-as-jerusalem-chief-rabbi-of-orthodox-agudath-israel |urlmorto=sì }}</ref>
 
== Tradizioni correnti ==
[[File:Satmar community Williamsburg brooklyn new york.jpg|thumb|Famiglia ''haredi'' nella comunità [[Satmar]] (fotografia fatta nel quartiere di Williamsburg a [[Brooklyn]], [[New York]]) [[2006]]]]
 
=== Pratiche e osservanze ===
==== Legge ebraica ====
Una convinzione basilare della comunità ultra-ortodossa è che essa sia l'ultimo anello di una catena di continuità ebraica che risale al dono della [[Torah]] a [[Mosè]] sul [[Monte Sinai]]. Mantengono l'interpretazione della [[Mishnah]] e del [[Talmud]] come spiegata da [[Maimonide]]<ref>[[Maimonide]], ''[[Mishneh Torah]]'', Introduzione e in profondità nella rispettiva introduzione al suo ''Commentario della Mishanh''.</ref> che due guide distinte per l'[[Halakhah]] ([[Legge ebraica]]) furono date agli [[Israeliti]]. La prima è la [[Torah|Torah she-bi-khtav]], o la "Legge Scritta", che è la [[Torah]] come gli ebrei la conoscono correntemente. La seconda, nota come ''[[Legge orale|Torah she-ba'al peh]]'' ("Legge Orale"), che spiega la Legge Scritta che fu data a Mosè quale interpretazione della Legge Scritta.
 
La Legge ebraica, nota come ''[[Halakhah]]'', rappresenta le conclusioni finali basate sul [[Talmud]] in merito a come ci si debba comportare in materie spirituali, morali, religiose e personali. Come tale comprende i codici giuridici applicabili a varie situazioni ipotetiche e che sono state esaminate e sviluppate di generazione in generazione, in una vasta raccolta sempre in espansione di [[letteratura rabbinica|letteratura religiosa]].
 
L'''Halakhah'' è una guida per tutto ciò che l'ebreo tradizionale fa, dal momento in cui si sveglia fino a quando va a dormire. Si tratta di un corpus di leggi complesse, combinate con spiegazioni logiche del ragionamento alla base di ogni singola legge. Halakhah incorpora molte pratiche tradizionali in tali leggi, alcune delle quali iniziarono come abitudini tramandate nel corso dei millenni, insieme ad un assortimento di comportamenti culturali profondamente radicati. È quindi oggetto di intenso studio in scuole religiose conosciute come ''[[yeshivah|yeshivot]]'' (in sostanza, scuole di [[diritto]] che comprendono anche lo studio della letteratura e dei costumi ebraici in generale).<ref name="Folk">''Jewish folklore and ethnology review'', Volumi 17–18, American Folklore Society, Jewish Folklore and Ethnology Section. p. 53. Vedi anche Nadia Abu El-Haj, ''Facts on the ground: Archaeological practice and territorial self-fashioning in Israeli society'', University of Chicago Press, 2001, p. 262.</ref>
[[File:Chernobil rabbis.jpg|thumb|left|Rabbini dirigenti della dinastia degli chassidim di [[Chernobyl (dinastia chassidica)|Černobyl']]]]
Nel corso della storia, l'''[[Halakhah]]'' ha affrontato molte problematiche sulla base delle circostanze e casistiche precedenti. Si sono verificate alcune modifiche di rilievo nel corso dei secoli, tra cui l'educazione più formale delle [[donne nell'ebraismo|donne]] nei primi anni del ventesimo secolo e l'applicazione della Halakhah alla tecnologia moderna. Mentre igli haredim''haredi'' sono stati generalmente più conservatori delle loro [[Ebraismo Ortodosso Moderno|controparti ortodosse moderne]] in merito a nuove pratiche e decisioni sull'applicazione contemporanee dei concetti ''halakhici'', l'[[Ebraismo ortodosso]] vede queste innovazioni come coerenti con i concetti ''halakhici'' tradizionalmente esposti.
 
Le differenze tra l'ortodossia ''haredi'' e l'ortodossia moderna di solito si trovano nella nell'interpretazione della natura dei concetti tradizionali ''halakhici'' e nella comprensione di ciò che costituisce un'applicazione accettabile di questi concetti al mondo moderno.
Nel corso della storia, l'''[[Halakhah]]'' ha affrontato molte problematiche sulla base delle circostanze e casistiche precedenti. Si sono verificate alcune modifiche di rilievo nel corso dei secoli, tra cui l'educazione più formale delle [[donne nell'ebraismo|donne]] nei primi anni del ventesimo secolo e l'applicazione della Halakhah alla tecnologia moderna. Mentre i haredim sono stati generalmente più conservatori delle loro [[Ebraismo Ortodosso Moderno|controparti ortodosse moderne]] in merito a nuove pratiche e decisioni sull'applicazione contemporanee dei concetti ''halakhici'', l'[[Ebraismo ortodosso]] vede queste innovazioni come coerenti con i concetti ''halakhici'' tradizionalmente esposti.
[[File:Chernobil rabbis.jpg|thumb|left|Rabbini dirigenti della dinastia degli chassidim di [[Chernobyl (dinastia chassidica)|Černobyl']]]]
Le differenze tra l'ortodossia haredi e l'ortodossia moderna di solito si trovano nella interpretazione della natura dei concetti tradizionali halakhici e nella comprensione di ciò che costituisce un'applicazione accettabile di questi concetti al mondo moderno.
 
Le invenzioni moderne sono state studiate e incorporate negli aggiornamenti dell'Halakhah, accettati sia daidagli haredim''haredi'' che dalle altre comunità ortodosse. Per esempio, si sono promulgate sentenze circa il corretto utilizzo dell'[[elettricità]] e di altre tecnologie da parte degli ebrei ortodossi durante lo [[Shabbat]] (e altre [[festività ebraiche|festività]]) per fare in modo che le leggi scritte (''Torah she-bi-khtav'') non siano violate. Vi è consenso nella comunità ortodossa per quanto riguarda la maggior parte dei punti più importanti, sebbene i punti più sottili siano oggetto di intensi dibattiti che producono una vasta gamma di opinioni. Mentre le discussioni di Halakhah sono comuni e incoraggiate, le determinazioni finali circa l'applicabilità della Legge in tutte le situazioni è nelle mani del rabbino ortodosso locale o ''[[posek]]'' (giurista rabbinico).<ref name="Folk"/>
 
==== Stile di vita e famiglia ====
[[File:Haredi woman.JPG|thumb|Giovane sposa ''haredi'' al [[Muro Occidentale]] di [[Gerusalemme]], che si allontana dal Muro camminando all'indietro in segno di riverenza e rispetto]]
 
La vita ''haredi'' è molto incentrata sulla famiglia. A seconda di vari fattori, i ragazzi e le ragazze frequentano scuole separate e procedono verso un più alto [[studio della Torah]] rispettivamente in una ''[[yeshivah]]'' o ''seminario'', cominciando da un'età che varia dai 13 ai 18 anni. Una percentuale significativa di giovani rimane nella ''yeshivah'' fino al loro ''[[shiddukh]] (fidanzamento)'', quando la donna viene introdotta alla controparte per vedere se la coppia si vuole sposare. Molti comunque continuano a studiare in un ''kolel'' (istituto di studio della Torah per uomini sposati) per tutta la vita. In molte comunità ''haredi'', lo studio presso istituti secolari/laici viene scoraggiato, sebbene alcune comunità abbiano strutture educative per la formazione professionale o seguano programmi professionali per entrambi i sessi. La maggior parte degli uomini, anche quelli che non frequentano un kolel, si impegnano comunque a studiare quotidianamente i testi ebraici (collettivamente indicati come "[[studio della Torah|Torah]]"). Le famiglie tendono ad essere di grandi dimensioni, riflettendo l'adesione al comandamento della Torah "Siate fecondi e moltiplicatevi" ({{passo biblico2biblico|Genesi|1:28-9:1,7}}): in Israele hanno in media sette figli<ref>[[Yuval Noah Harari]], ''21 lezioni per il XXI secolo'', 2018, pag. 78, Bompiani. ISBN 978-8845297052</ref>.<ref name="Folk"/>
 
I rabbini haredim''haredi'' generalmente proibiscono di guardare la [[televisione]] e i [[film]], di leggere [[quotidiano|giornali quotidiani]] di ambiente non religioso e di usare [[internet]] senza filtri che blocchino la [[pornografia]]; sui giornali ultraortodossi sono proibite le immagini di donne o ragazze<ref>[[Yuval Noah Harari]], e''21 altrolezioni per il XXI secolo'', 2018, pag. 150, Bompiani. ISBN 978-8845297052</ref>. Per questo alcuni haredim''haredi'' usano [[telefonino|telefonini]] che sono programmati per disattivare internet, l'invio e la ricezione di sms e altre funzioni che potrebbero influenzare i loro utenti in modi indesiderabili. La maggior parte delle aziende in [[Israele]] ora offronooffre aiagli haredim''haredi'' dei telefoni cellulari di base con limitate capacità interattive.<ref>[http://www.jewishmediaresources.org/article/784/ "Proud to be Chareidi – Jewish Media Resources"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090302061255/http://www.jewishmediaresources.org/article/784/ |data=2 marzo 2009 }}</ref><ref>Vedi anche [http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/7636021.stm "Is that cellphone kosher?"]</ref> Tuttavia sembra che molti haredim''haredi'' usino molto internet, a giudicare dal grande numero di partecipanti a "''[[chat]] haredi"''.<ref>Karine Barzilai-Nahon & Gad Barzilai, "[http://ekarine.org/wp-admin/pub/techrelig.pdf Cultured Technology: Internet and Religious Fundamentalism]", ''The Information Society'' 21 (1)</ref><ref>[http://fr.jpost.com/servlet/Satellite?cid=1170359851811&pagename=JPost/JPArticle/ShowFull "Diaspora haredim dominate Israeli Internet forum"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120104144810/http://fr.jpost.com/servlet/Satellite?cid=1170359851811&pagename=JPost%2FJPArticle%2FShowFull |data=4 gennaio 2012 }}, ''[[The Jerusalem Post]]''.</ref> In maggio [[2012]], 40.000 haredim''haredi'' si sono radunati allo Stadio [[Citi Field]] di [[New York]] per discutere sui pericoli di [[internet]].<ref>{{Cita news|titolo=Ultra-Orthodox Jews Rally to Discuss Risks of Internet|url=https://www.nytimes.com/2012/05/21/nyregion/ultra-orthodox-jews-hold-rally-on-internet-at-citi-field.html?_r=0|accesso=14 giugno 2013|pubblicazione=[[The New York Times]]|data=20 maggio 2012}}</ref>
 
==== Abiti ====
Molti haredim''haredi'' reputano il modo di vestire come un mezzo importante per garantire l'identità ebraica e la distintività. Inoltre, un modo semplice e sobrio di vestire è visto come favorevole alla riflessione interiore e alla crescita spirituale. Perciò molti haredim''haredi'' sono riluttanti a indossare un abbigliamento moderno (che a volte potrebbe compromettere i loro standard di modestia). Molti uomini hanno la [[barba]], la maggior parte degli uomini indossano abiti scuri e un [[cappello]] a larghe tese (di solito nero) durante la preghiera e portano sempre in testa una [[kippah]] (di solito nera) persino a letto. Le donne aderiscono alle regole di ''[[tzniut]]'' (modestia) e quindi portano gonne lunghe o comunque al di sotto delle ginocchia e maniche lunghe, scollature alte e una qualche forma di copertura della testa se coniugate: sciarpe, [[foulard]] copricapo, cappelli, o ''[[sheitel]]'' (parrucche) in maniera da non lasciare i capelli scoperti oltre due dita.
 
Gli uomini [[chassidim]] spesso seguono lo stile di vestiario specifico del proprio gruppo, che può prevedere giacche lunghe o cappotti (spesso chiamati [[redingote]], o ''kapote'' o ''sirtuk''), o una giacca da completo a piena lunghezza chiamata "rekel". L'abbigliamento formale comune comprende lunghe giacche di seta (''[[bekishe]]''), cappelli di pelliccia larghi o alti (''[[shtreimel]]'' o ''spodik''). Questi indumenti sono indossati il giorno dello [[Shabbat]] e nelle [[festività ebraiche]], nonché per [[matrimonio ebraico|matrimoni]] ed eventi di importanza comunitaria. Durante la preghiera i chassidim indossano un ''[[Gartelgartel]]'' (una lunga cintura avvolta intorno alla vita dello strato esterno di abbigliamento). Anche se comune per l'abito degli ebrei chassidici e non-chassidici in Europa prima della [[seconda guerra mondiale]], l'uso attuale del Gartelgartel è principalmente relegato a membri del [[Chassidismo]]. Tuttavia, alcuni haredim''haredi'' non chassidici continuano a mantenere questa tradizione.
 
== Popolazione e relazioni sociali ==
[[File:Bnei Brak IMG 5944.JPG|thumb|Quartiere ''haredi'' a [[Bnei Brak]], [[Israele]]]]
[[File:Small100shearim.jpg|thumb|Il quartiere haredi ''[[Mea Shearim]]'' a [[Gerusalemme]]]]
 
=== Demografia ===
Stime della popolazione heredi sono difficili da ottenere<ref name=FourSurveys>[http://www.haaretz.com/print-edition/news/four-surveys-yield-different-totals-for-haredi-population-1.357117 "Four surveys yield different totals for Haredi population"], ''[[Haaretz]]'', 21 aprile 2011.</ref> e potrebbero sottostimare significativamente il numero reale di haredim''haredi'', a causa della loro riluttanza a partecipare a sondaggi e censimenti.<ref>{{Cita web |url=https://www.amstat.org/sections/srms/proceedings/y2009/Files/305184.pdf |titolo="Analysis of Nonresponse in a Social Survey with the Sharp Bounds Method" |accesso=30 aprile 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130921060018/http://www.amstat.org/sections/srms/proceedings/y2009/Files/305184.pdf |dataarchivio=21 settembre 2013 |urlmorto=sì }}</ref> Tuttavia gli studi mostrano un tasso di crescita molto alto, con una popolazione di giovani percentualmente elevata.<ref>[http://www.forward.com/articles/128261/ "Britain Sees Spike in Ultra-Orthodox Population"] su ''Forward.com'']</ref>
 
{|class="wikitable sortable" style="text-align:left;"
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|[[Israele]]||[[2006]]|| 444.000–795.000<ref name=FourSurveys/>||6%<ref>http://www.economics-ejournal.org/economics/discussionpapers/2009-19/count</ref>
|-
|[[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]||[[2006]]||468.000<ref name = "UofM"/>||5,4%<ref name = "UofM"/>
|-
|[[Regno Unito]]||[[2007]]/[[2008]]||22.800–36.400<ref name=StrictlyOrthodox>Daniel Vulkan; David Graham. [http://www.boardofdeputies.org.uk/file/StrictlyOrthodox.pdf "Population Trends among Britain’s Strictly Orthodox Jews"], Community Policy Research Group, "Board of Deputies of British Jews", giugno 2008.</ref> / 45.500<ref name = "UofM"/>||4%<ref name=StrictlyOrthodox/>
|-
|}
Altre nazioni con un notevole numero di heredim sono [[Canada]], [[Francia]], [[Argentina]], [[Belgio]], [[Paesi Bassi]], [[Svizzera]], [[Austria]], [[Sudafrica]] e [[Australia]].
 
== Organizzazione ==
=== Correnti dell'Ebraismo ''haredi'' ===
* [[Litaim]]
* Gruppi [[chassidismo|chassidici]], tra cui: [[Dinastie chassidiche|Belz]], [[Dinastie chassidiche|Bobov]], [[Dinastie chassidiche|Boston]], [[Dinastie chassidiche|Boyan]], [[Dinastie chassidiche|Breslov]], [[Chabad Lubavitch]], [[Dinastie chassidiche|Ger]], [[Dinastie chassidiche|Karlin]], [[Dinastie chassidiche|Munkacz]], [[Dinastie chassidiche|Pittsburg]], [[Dinastie chassidiche|Puppa]], [[Satmar]], [[Chassidut Slonim|Slonim]] e [[Dinastie chassidiche|Vizhnitz]].
 
=== Gruppi haredim''haredi'' ufficiali ===
* ''World Agudath Israel'', internazionali e locali (per es. ''Agudath Israel of America'')
* [[Shas]]: partito ''haredi'' ([[Mizrahì]]/[[Sefardita]]) israeliano
* ''Edah HaChareidis'': consiglio rabbinico di gruppi ''haredi'' [[sionismoantisionismo|antisionisti]] nella zona di [[Gerusalemme]] e dintorni, tra cui i [[Satmar]], [[Dinastie chassidiche|Dushinsky]], Toldos Aharon, Toldos Avrohom Yitzchok, [[Neturei Karta]] Mishkenos Horoim, Spinka, Brisk e una sezione di altri haredim''haredi [[misnagdim]]''. La Eda Charedis Yerushalaim è l'antica comunità ebraica askenazita di Gerusalemme.
 
=== Organizzazioni ===
* ''Toldos Yeshurun'': Organizzazioneorganizzazione di haredim''haredi'' [[Russia|russi]].
* ''United Torah Judaism'': gruppo politico ''haredi'' [[aschenazita]] in Israele.
 
== ''Leader'' rabbinici ==
* [[Israel ben Eliezer]], noto come il [[Baal Shem Tov]] (fondatore nel [[XVIII secolo]] dello [[Chassidismo]])
* Il [[Gaon di Vilna]] (in [[Lituania]])
Riga 147 ⟶ 145:
* Rabbi Avrohom Mordechai Alter, terzo [[rebbe]] di [[dinastie chassidiche|Ger]], guida di ''Agudas Yisroel'' in [[Polonia]]
* [[Moshe Feinstein|Rabbi Moshe Feinstein]], una delle maggiori autorità [[Halakhah|halakhiche]] del [[XX secolo]]
* [[Chazon Ish|Rabbi Avraham Yeshayahu Karelitz]] (''leader'' degli haredim''haredi'' d'Israele)
* Rabbi [[Elazar Shach]] (''leader'' della comunità ''haredi'' [[Lituania|lituana]] in Israele)
* Rabbi Aharon Kotler (fondatore delle yeshivah di Lakewood [[USA|America]])
* Rabbi Ovadya Yosef (''leader'' degli haredim''haredi'' [[sefarditi]] in Israele)
* Rabbi Yosef Shalom Elyashiv (''leader'' degli haredim''haredi'' non chassidici d'Israele, fino al decesso nel [[2012]])
 
=== Organizzazione rabbiniche e dinastie ebraiche ===