NSU Prinz: differenze tra le versioni
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La '''NSU Prinz''' è una piccola [[automobile|vettura]] prodotta dalla [[casa automobilistica]] [[Germania|tedesca]] [[NSU Motorenwerke|NSU]] dal [[1957]] al [[1973]]<ref>{{cita web|url=http://ritagligiornale.myblog.it/2013/05/22/nsu-prinz-story/|titolo=NSU Prinz (Story)|data=22 maggio 2013|accesso=5 maggio 2016|dataarchivio=3 giugno 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160603200217/http://ritagligiornale.myblog.it/2013/05/22/nsu-prinz-story/|urlmorto=sì}}</ref>.
== Storia e profilo ==
=== Contesto storico ===
La situazione della Fabbrica di [[Neckarsulm]] nei primi [[anni '50]]
=== Sviluppo ===
[[File:NSU Max Schubstangenantrieb.jpg|thumb|left|Il motore monocilindrico della motocicletta ''Max'', montato anche nel primo prototipo ''Max-Kabine'']]
Il progetto ''Typ 30'' (come venne inizialmente identificato) non fu però avviato che nel luglio del [[1954]], anche se il direttore tecnico della NSU, Albert Roder (già alla NSU dal [[1936]]), aveva già cominciato a tracciare i primi schizzi nel gennaio dello stesso anno. Questo progetto si propose di realizzare una vettura minima, sulla base di quelle microvetture che proprio in quel periodo stavano cominciando ad avere una certa diffusione nelle strade tedesche, le cosiddette ''Kabinenroller'' o ''bubble-cars''. Il team incaricato del progetto fu composto solamente da due persone, lo stesso Albert Roder e il disegnatore Otto Erlewein. Le specifiche imposte dalla Casa di Neckarsulm furono semplici e chiare: la vettura doveva garantire abitabilità per due adulti davanti e per due bambini dietro, più 60
[[File:MHV NSU-Fiat Jagst 01.jpg|thumb|right|Il frontale della NSU-Fiat ''Jagst'', clone della Fiat ''600'', servì da base per il primissimo prototipo della ''Typ 40'']]
Nell'estate del 1956 la carrozzeria venne a questo punto sottoposta alla già menzionata rivisitazione della zona posteriore, che si trasformò in un vero e proprio terzo volume con sviluppo più orizzontale. Anche il frontale fu oggetto di aggiornamenti e venne reso meno simile a quello della Fiat ''600''. Autore di questa rivisitazione fu un giovane [[Claus Luthe]], che negli anni a venire avrebbe fatto carriera anche nell'[[Audi]] una volta che la NSU sarebbe confluita nel gruppo [[Volkswagen]]. A questo punto la dirigenza NSU prevedeva di poter presentare la vettura definitiva di lì ad un anno e aveva già pensato ad un nome da dare alla nuova utilitaria tedesca. Inizialmente, per quella che poi sarebbe stata commercializzata come ''Prinz'', si pensò al nome ''Lido'', nome che poi venne evidentemente scartato.
Intanto la Casa di Neckarsulm, forte degli introiti derivanti dal mercato motociclistico (che però di lì a non molto avrebbe cominciato progressivamente a sgonfiarsi), aveva già cominciato ad ampliare il proprio stabilimento con una nuova ala da 30
Con alcuni aggiornamenti tecnici, fra cui quello all'avantreno per migliorare il comportamento su strada, nell'ottobre del 1956 venne realizzato il primo esemplare di preserie, pronto per un severo test su strada. La rete stradale tedesca dell'epoca, ancora per la maggior parte costituita da strade di campagna sterrate, fornì un valido banco di prova per il prototipo della piccola vettura. Nello stesso periodo, si procedette alla registrazione dei brevetti relativi al progetto ''Typ 40'', nonché della vettura stessa. Per garantire un segreto assoluto e rimanere fuori dalla portata della stampa, la vettura venne presentata all'ufficio brevetti di [[Öhringen]] non come un progetto della NSU, ma di un fantomatico signor Hermann Schmidt proveniente dalla città di [[Neuenstein (Baden-Württemberg)|Neuenstein]]. Per gli stessi motivi di segretezza, i test su strada vennero condotti in zone di campagna poco o per niente frequentate da altre persone, dove la vettura venne portata all'interno di un camion con cassone chiuso. I test furono condotti per molte settimane raggiungendo una media di 800
Nella primavera del 1957 si ebbe il cambio di denominazione da ''Lido'' a ''Prinz'', mentre il motore, ancora da 494
=== Debutto ===
Il [[30 agosto]] del 1957 la vettura venne finalmente svelata al pubblico: già in quell'occasione, la ''Prinz'' riscosse parecchio successo presso la popolazione locale, tanto che già tre giorni dopo divenne uno degli argomenti di maggior grido a Neckarsulm e dintorni. Sempre alla fine dell'estate del 1957 si ebbe la presentazione alla stampa, questa volta presso il [[Castello Solitude]], nei pressi di [[Stoccarda]]. Ma la presentazione ufficiale della nuova ''Prinz'' si ebbe alla fine di settembre al [[Salone di Francoforte]]. Qui la nuova vetturetta NSU venne proposta in due livelli di allestimento: la ''Prinz I'' (al prezzo di 3.739 marchi) con dotazione scarna, assenza di cromature e disponibile in un'unica tinta, il verde militare, oppure la ''Prinz II'' (di 340 marchi più costosa) con inserti cromati sul frontale, in coda e sulle fiancate, oltre che con coppe ruota cromate e con una più ampia gamma di colori per la carrozzeria, gamma che comprendeva anche la possibilità di avere una verniciatura bicolore a richiesta. Inoltre era presente una più completa dotazione interna.
La ''Prinz'' e il successo commerciale che negli anni a venire avrebbe riscosso furono una garanzia di sopravvivenza per i dipendenti NSU, che già da qualche tempo paventavano il rischio di licenziamenti in massa dovuti alla recessione del mercato motociclistico in Germania Ovest alla fine degli anni '50. Ma al momento del debutto della ''Prinz'', non vi fu ancora tale certezza, ed inoltre la vettura venne presentata, certo, ma di fronte alla dirigenza NSU si parò una nuova incognita, rappresentata dal fatto che la nuova ala dello stabilimento di Neckarsulm destinata alla produzione della ''Prinz'' non era stata ancora ultimata, per cui in quel momento non si seppe ancora quando (e forse anche se) la piccola ''Prinz'' avrebbe raggiunto la produzione in serie.
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==== Design esterno ed interno ====
Imbastita da Otto Erlewein e perfezionata in seguito da Claus Luthe, la linea della ''Prinz I'' era quella di una berlina a 3 volumi e a 2 porte, dagli ingombri minimi e dalle forme arrotondate. Il frontale era dominato essenzialmente dai grossi proiettori tondi, leggermente sporgenti rispetto alla linea dei parafanghi, ma erano presenti anche due piccole prese d'aria nella parte inferiore e due "creste" cromate sulla sommità dei parafanghi che ospitavano gli alloggiamenti degli indicatori di direzione. Sul lato sinistro, a metà del lato superiore del parafango, era montato lo specchietto retrovisore esterno, anziché alla base del parabrezza. La fiancata evidenziava innanzitutto la presenza di una scalfatura quasi verticale fra la portiera ed il parafango posteriore, che andava a raccordare la modanatura superiore
==== Struttura, meccanica e motori ====
La ''Prinz'' era una vettura con struttura a [[scocca portante]] in acciaio, il cui schema tecnico era del tipo "tutto dietro", ossia con motore posteriore (in questo caso disposto trasversalmente e a sbalzo) e [[trazione posteriore|trazione sulle ruote posteriori]].
Il [[motore]] era un'unità a 2 [[cilindro (meccanica)|cilindri]] paralleli inclinati verso l'interno della vettura ed era caratterizzato da una cilindrata di 583
Per quanto riguarda la meccanica telaistica, la ''Prinz'' montava un avantreno a ruote indipendenti con quadrilateri ed un retrotreno del tipo ad assale oscillante, in entrambi i casi con molle elicoidali ed [[ammortizzatore|ammortizzatori]] idraulici telescopici. L'impianto frenante prevedeva invece [[freno a tamburo|tamburi]] sulle quattro ruote, mentre lo sterzo era del tipo a cremagliera. La vettura poggiava a terra mediante piccoli cerchi da 12 [[pollice (unità di misura)|pollici]].
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{{vedi anche|NSU Prinz Sport}}
Entrambi questi modelli erano equipaggiati con una variante un po' più performante del già noto bicilindrico, che in questo caso arrivava ad erogare una potenza massima di 30 CV, garantendo alla ''Prinz 30'' un allungo massimo di 120
Il salone di Francoforte del 1959 tenne a battesimo il debutto delle versioni Export, basate sulle ''Prinz II'' e ''Prinz 30'', ma caratterizzate da una dotazione più completa, che comprendeva fra l'altro i finestrini anteriori con deflettori, i sedili anteriori reclinabili, le luci di retromarcia e gli abbaglianti con lampeggiatore. I prezzi nel frattempo riuscirono a calare sensibilmente (mediamente di 200 marchi), tanto che la ''Prinz II E'', ossia la versione Export basata sulla ''Prinz II'', arrivò a costare meno della versione destinata al mercato interno al momento del suo avvio di produzione, un anno e mezzo prima. Nella stessa occasione, vi fu anche un aggiornamento estetico: vennero infatti eliminate le creste sui parafanghi anteriori e gli indicatori di direzione vennero spostati sotto i proiettori anteriori, assumendo anch'essi una forma circolare.
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Un anno dopo, nel settembre del [[1960]], tutte le ''Typ 40'' fino a quel momento in catalogo vennero sostituite da un nuovo unico modello, la ''Prinz III'', caratterizzata principalmente da un motore leggermente potenziato, ed in grado quindi di raggiungere una potenza massima di 23 CV. Altri aggiornamenti tecnici furono quelli relativi all'arrivo di una nuova ventola maggiorata per il raffreddamento del motore, di una nuova barra stabilizzatrice all'avantreno, di molle dall'escursione maggiore e di cerchi a canale maggiorato. Inoltre venne ottimizzato l'impianto di riscaldamento. Esternamente, la ''Prinz III'' era praticamente indistinguibile dalle precedenti ''Prinz'' e venne proposta anche nelle versioni ''Prinz 30'' e ''Prinz III E''. Come risultato, la ''Prinz III'' risultò più confortevole rispetto ai due modelli che la precedettero e grazie ai sedili regolabili, così come anche il divanetto posteriore, si poté usufruire anche di un po' di spazio in più.
La produzione delle ''Prinz'' della serie ''Typ 40'' cessò nel dicembre del [[1962]]: ma già da oltre un anno era stata lanciata la ''Prinz 4'', frutto di un nuovo progetto noto agli addetti ai lavori come ''Typ 47''. Nel frattempo, solo la ''Prinz 30'' beneficiò dell'ultimo importante aggiornamento, ossia l'adozione del bicilindrico con cilindrata maggiorata a 598
== NSU Prinz 4 (''Typ 47'') ==
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=== Verso la Prinz 4 ===
Il progetto ''Typ 47'' fu avviato già poco tempo dopo il lancio della gamma delle ''Prinz'' precedenti, quelle derivanti dal progetto ''Typ 40''. Motivo di tanta fretta furono i commenti poco lusinghieri della stampa a proposito della linea, giudicata troppo superata o comunque destinata ad invecchiare precocemente. Per questo i progettisti NSU si mossero non tanto sul lato tecnico quanto su quello stilistico. Obiettivo di tale progetto fu appunto quello di dar
L'ispirazione giunse a Claus Luthe nel marzo del [[1960]], quando al [[Salone di Ginevra]] partecipò anche il gruppo [[General Motors]] con la sua ultima nata, la [[Chevrolet Corvair]]. Al di là di quelli che sarebbero stati i risvolti sociali, legali e industriali in cui la ''Corvair'' sarebbe rimasta suo malgrado coinvolta (ricordiamo il saggio di [[Ralph Nader]], ''Unsafe at any speed'',
==== La "piccola Corvair" ====
La reinterpetazione dei temi stilisici della Corvair da parte di Claus Luthe diede luogo ad una delle utilitarie con maggior personalità fra quelle prodotte in quel periodo: per questo, sia all'epoca che oggigiorno, la ''Prinz 4'' è sempre stata una vettura che ha diviso nettamente fra sostenitori e detrattori. In ogni caso, la nuova vettura di Neckarsulm era una piccola berlina a tre volumi completamente ridisegnata dal punto di vista stilistico, più lunga di 30
[[File:1971 NSU Prinz 4 .jpg|thumb|left|Vista di una ''Prinz 4'' che mette in evidenza il particolare andamento del tetto nella zona posteriore]]
Anteriormente, la vettura era caratterizzata dall'inconfondibile frontale liscio dominato dai grandi proiettori tondi, quasi uniti da un sottile baffo cromato recante al centro lo stemma della Casa tedesca. Sopra questo frontale il cofano del bagagliaio anteriore sembrava solo essere appoggiato e utilizzava invece linee più convesse, mosse solo da alcune nervature longitudinali. Sempre la vista frontale permetteva di apprezzare la presenza di un parabrezza panoramico, altra soluzione moderna per la piccola vettura tedesca. La vista laterale era quella che da lì in poi avrebbe dato origine ai peggiori apprezzamenti da parte dei detrattori, specialmente da parte di chi la paragonava ad una vasca da bagno, liscia com'era la fiancata, ed assolutamente priva di orpelli, eccezion fatta per la già citata modanatura in stile ''Corvair'', che comunque permetteva anche in questo caso di dividere il corpo vettura in due metà ben distinte, conferendo alla ''Prinz 4'' un'identità stilistica ben precisa e delineata. La coda, oltre a conservare e a dar seguito allo stesso tema stilistico, propose anche altre soluzioni particolari, come il lunotto panoramico e l'andamento del tetto, che si prolungava leggermente oltre la linea del montante posteriore. Le feritoie per il raffreddamento del motore furono spostate più verso la base del lunotto. L'abitacolo della ''Prinz 4'' risultò più spazioso rispetto a quello delle precedenti ''Prinz'', tanto da arrivare ad allinearsi al livello di abitabilità del [[Volkswagen Maggiolino|Maggiolino]]. Il posto guida si distingueva dalle ''Typ 40'' essenzialmente per il volante meno verticale.
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==== Le novità tecniche della ''Prinz 4'' ====
[[File:Heckmotor NSU Prinz 4L.jpg|thumb|right|Il vano motore di una ''Prinz 4'']]
Le migliorie relative all'abitabilità furono possibili grazie a un telaio strettamente derivato da quello della ''Typ 40'', ma con un [[passo (veicoli)|passo]] allungato di 4
=== Evoluzione della ''Prinz 4'' ===
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La produzione della ''Prinz 4'' fu avviata contestualmente alla sua presentazione: alla fine del 1961, dopo poco più di tre mesi, furono 11.435 gli esemplari che uscirono dalla catena di montaggio di Neckarsulm. Il [[1962]] fu l'anno che confermò il successo della ''Prinz 4'', con una produzione che superò le 300 unità al giorno (compresi anche gli altri modelli in gamma), per un giro di affari complessivo di 264 milioni di marchi. Già nel mese di giugno venne prodotta la centomillesima ''Prinz 4''. Tale successo fu dovuto essenzialmente alle sue doti in generale che in ogni caso ponevano la ''Prinz 4'' come la migliore nel suo segmento in Germania: rispetto alle concorrenti tedesche la ''Prinz 4'' si rivelò migliore, o tra le migliori, come prezzo di acquisto, economia di esercizio e prestazioni velocistiche. Solo la [[BMW 700]] seppe far meglio in allungo, ma ad un prezzo ben superiore (quasi 1.000 marchi in più) nel 1962. In realtà, nel corso della sua carriera furono ben pochi gli aggiornamenti, sia tecnici che estetici, apportati alla ''Prinz 4''. Si ebbero così migliorie alla [[frizione (meccanica)|frizione]] e alla distribuzione (1962), all'impianto di riscaldamento ([[1963]]) e all'impianto frenante per il quale furono previsti a richiesta i [[freno a disco|freni a disco]] anteriori ([[1964]]).
Nel [[1965]] venne introdotto un nuovo livello di allestimento, la ''Prinz 4L'', che andò a porsi al vertice della gamma essendo più ricco di quello della ''Prinz 4S''. Fra le novità proposte dalla ''Prinz 4L'' a livello di allestimento, vanno ricordati i sedili con
Quando la NSU fu acquistata dalla [[Volkswagen]], la casa tedesca assunse una nuova denominazione, vale a dire quella di ''[[Audi]]-NSU AG''. Ciò segnò inevitabilmente la fine della produzione della ''Prinz 4 e anche delle 1000/1200''
== Tabella riepilogativa ==
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|align=left|'''Impianto frenante'''
|colspan="6"|Freni a tamburo sulle quattro ruote
|Freni a tamburo sulle quattro ruote (anteriori a disco a richiesta
|-
|align=left|'''[[Pneumatico|Pneumatici]]'''
|colspan="6"|4.40.12
|4.80-12 (5.00-12
|-
|align=left|'''Sterzo'''
Riga 299:
|120
|-
|align=left|'''Accelerazione
|colspan="2"|53”
|33”
Riga 307:
|-
|align=left|'''Consumo medio'''
|colspan="7"|7 litri/100
|}
Riga 314:
La ''Prinz'' venne prodotta anche in altri Paesi e destinata ai mercati locali. Per esempio, la produzione avvenne anche in [[Argentina]], presso lo stabilimento [[Auto Ar]] (fondato fra l'altro dall'italiano [[Piero Dusio]]), dove fra il [[1960]] ed il [[1963]] vennero prodotti 2.228 esemplari di ''Prinz Typ 40''. Sempre in [[Sudamerica]], la ''Prinz 4'' venne prodotta anche dal costruttore uruguaiano [[Nordex S.A.]], assieme alla più grande ''Prinz 1000'' e a due modelli specifici nati sul pianale delle prime due. Altri Paesi che costruirono la ''Prinz 4'' su licenza furono il [[Cile]] e l'[[Irlanda]].
In [[Egitto]], la [[Egyptian Automotive Company]] produsse per il mercato locale una vettura che sfruttava il pianale e la meccanica di tutte le ''Prinz'' prodotte anche in Germania Ovest. L'arco di produzione andò a coincidere quasi per intero con quello delle ''Prinz'' tedesche (1959-73) e le vetture qui prodotte furono commercializzate con il marchio Ramses. Esse differirono dalle ''Prinz'' prodotte a Neckarsulm per il frontale a listelli orizzontali.
Anche la ex-[[Jugoslavia]] produsse la ''Prinz 4'', presso lo stabilimento PRETIS (PREduzeće TIto Sarajevo). Il nome dello stabilimento, oltre a tradire [[Sarajevo|l'ubicazione dell'impianto stesso]], fu anche il marchio con cui queste vetture vennero commercializzate nel mercato locale.
Riga 320:
== Modelli derivati ==
Se si escludono la [[NSU Ro 80]] e in parte anche la [[NSU Spider]] il resto della produzione NSU posteriore al 1961 è derivata strutturalmente dalla ''Prinz'', tanto che i primi modelli da essa derivati conservarono anche la denominazione stessa.
{| class="wikitable" style="text-align:center"
Riga 343:
==Impatto culturale==
Nonostante fosse economica e tecnologicamente persino più avanzata di alcune dirette rivali di maggior successo, la NSU Prinz è sovente catalogata come cliché e [[sinonimo]] di [[auto]] ''brutta'', ed è frequentemente presente nelle classifiche tematiche di questo genere<ref>{{cita web|url=https://www.msn.com/it-it/motori/notizie/le-auto-pi%C3%B9-brutte-della-storia/ss-BBhjKc8#image=3|titolo=Le auto più brutte della storia|accesso=5 maggio 2016}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.leggendemetropolitane.net/post/2009/09/06/La-Prinz-Verde-senza-ritorno.aspx|titolo=La Prinz Verde senza ritorno|accesso=5 maggio 2016}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.cercaofficina.it/blog/le-10-automobili-piu-orrende-e-commercializzate-secondo-il-web-fotogallery/|titolo=Le automobili più brutte della storia dell’automotive|accesso=5 maggio 2016}}</ref>, classifica comunque molto opinabile e priva di riscontri oggettivi. Ciononostante non mancano club ed associazioni culturali dedicate a questa vettura o quantomeno al marchio NSU, che ogni anno organizzano raduni ed incontri in cui proprio le ''Prinz'' sono fra i modelli più numerosi a parteciparvi.
Inoltre, la ''Prinz'', e specialmente la ''Prinz 4'', non mancò di ispirare a sua volta alcuni costruttori: nell'anno 1967 la casa automobilistica [[U.R.S.S.|sovietica]] [[Zaporozhsky Avtomobilny Zavod|ZAZ]] mise in produzione una vettura denominata [[ZAZ Serie 960|ZAZ 966]], esteticamente molto simile alla ''Prinz'', ma caratterizzata dall'avere dimensioni e massa maggiori. Questa automobile era equipaggiata con un propulsore con architettura a quattro cilindri [[Motore a V|a V]], caratterizzato da una cilindrata di 990 cm³, che erogava 30 [[cavallo vapore|hp]] (22 [[watt|kW]]). Il modello prodotto successivamente, la [[ZAZ Serie 960|ZAZ 968]], era invece equipaggiato con un motore caratterizzato dalla cilindrata di 1.200 cm³, che sviluppava una potenza di 39 hp (29 kW), e rimase in produzione fino all'anno [[1996]]. A parte una notevole somiglianza estetica, da un punto di vista tecnico non sussistevano comunque altre analogie tra la ''NSU Prinz'' e le ''ZAZ 960/966/968''.
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