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{{nota disambigua}}
[[File:Typhoon_Tip_(1979)_peak_intensityHurricane Katrina August 28 2005 NASA.jpg|thumb|upright=1.2|[[TifoneUragano Katrina]] nel [[golfo del TipMessico]]]]
[[File:Animated hurricane.gif|thumb|upright=1.2|UnAnimaziione computerizzata di un [[ciclone tropicale]] nell'[[emisfero boreale]]]]
In [[meteorologia]] un '''ciclone''' è una zona atmosferica di bassa pressione (ovvero un'area in cui la [[pressione atmosferica]] è minore di quella delle regioni circostanti alla stessa [[altitudine]]) e caratterizzata da un [[vortice]] [[atmosfera|atmosferico]], a cui tipicamente è associato cattivo [[tempo atmosferico]] ([[temporale|temporali]], [[pioggia]], [[vento]]).
 
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Secondo la classificazione dei sistemi meteorologici elaborata da [[Harold Jeffreys]], si hanno essenzialmente due tipologie di cicloni: [[ciclone extratropicale|cicloni extratropicali]] e [[ciclone tropicale|cicloni tropicali]]<ref>[[Mario Giuliacci]], [[Andrea Giuliacci]] e [[Paolo Corazzon]], Manuale di meteorologia, Alpha Test, 2010</ref>.
 
== Ciclone extratropicali ==
{{vedi anche|Ciclone extratropicale}}
Il ciclone delle medie e alte [[latitudine|latitudini]] o ''ciclone extratropicale'' è più comunemente denominato depressione e fu studiato per la prima volta da [[Vilhelm Bjerknes]] e dai suoi collaboratori, tra cui [[Jacob Bjerknes]]; a seguito degli studi è stata elaborata la teoria che si basa sullo scontro tra masse d'[[aria]] diversa e sui [[Fronte meteorologico|fronti]] ed è chiamata perciò [[teoria frontologica]]. Sono i più grandi [[vortice atmosferico|vortici atmosferici]] e possono estendersi su aree del diametro fino a qualche migliaio di chilometri. Di solito le isobare che lo individuano presentano forma di "V" che si dipartono dal centro, dette [[saccatura|saccature]]. Secondo il [[modello (scienza)|modello]] concettuale-teorico della scuola [[Norvegia|norvegese]] guidata da Vilhelm Bjerknes, il ciclone extratropicale ha un "ciclo di vita" suddiviso in varie e distinte fasi.
[[File:Low pressure system over Iceland.jpg|thumb|upright=1.1|La [[depressione d'Islanda]] vista dal satellite]]
 
Esso nasce dall'ondulazione del ''[[fronte polare]]'', zona di separazione tra l'aria fredda polare ([[cella polare]]) e l'aria temperata delle medie latitudini ([[cella di Ferrel]]). L'aria fredda e l'aria calda si muovono lungo la stessa direttrice, ma con verso opposto; l'ondulazione si produce per la diversa [[densità]] delle due masse d'aria: la fredda maggiormente densa si incunea sotto la calda. Il fronte polare, a causa dell'ondulazione e del [[moto vorticoso]] prodotto nella zona, assume da una parte il carattere di fronte d'avanzata dell'aria calda ([[fronte caldo]]), dall'altra di fronte d'avanzata dell'aria fredda ([[fronte freddo]]) separati dal [[settore caldo]] (nell'insieme detti ''[[sistema frontale]]'').
 
Nel successivo stadio l'ondulazione si amplifica, il ciclone si approfondisce (diminuzione della pressione atmosferica), il settore caldo comincia a restringersi per l'avvicinarsi del fronte freddo al fronte caldo e la circolazione dei [[vento|venti]] si intensifica. L'ulteriore amplificazione fa sì che il fronte freddo raggiunga quello caldo creando lo ''[[stadio di occlusione]]'' in cui gran parte dell'aria del settore caldo viene sospinta in alto e la depressione raggiunge la sua massima profondità. Successivamente inizia la fase di invecchiamento o senescenza del ciclone (''colmamento'' del deficit pressorio), con il progressivo dissolvimento dei fronti in quanto l'aria che circola nella depressione è oramai interamente fredda e rimescolata.
 
== Cicloni tropicali ==
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I [[cicloni tropicali]] sul Mediterraneo, per quanto anomali, si sviluppano per transizione tropicale, un processo caratterizzato dalla trasformazione dinamica e [[termodinamica]] di un ciclone extratropicale in un [[ciclone tropicale]]<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.atmos.albany.edu/facstaff/ralazear/img/sperez/davis_and_bosart.pdf|titolo = The TT Problem: Forecasting the Tropical Transition of Cyclones|data = novembre 2004}}</ref><ref>{{Cita web|autore = |url = https://journals.ametsoc.org/doi/10.1175/MWR-D-16-0474.1|titolo = The Tropical Transition of the October 1996 Medicane in the Western Mediterranean Sea}}</ref><ref>{{Cita web|autore = |url = http://mesonh.aero.obs-mip.fr/chaboureau/PUB/chaboureau_etal_qj2012_p596.pdf|titolo = Tropical transition of a Mediterranean storm by jet crossing}}</ref><ref>{{Cita web|autore = |url = https://journals.ametsoc.org/doi/10.1175/MWR-D-15-0213.1|titolo = Tropical Transition of an Unnamed, High-Latitude, Tropical Cyclone over the Eastern North Pacific|data = novembre 2015}}</ref>.
Questo processo permette la formazione di cicloni tropicali anche oltre i 30° di [[Latitudine]] e su superfici marine inferiori ai 26 °C, generalmente considerate necessarie per lo sviluppo di questi sistemi<ref>{{Cita web|autore = |url = https://journals.ametsoc.org/doi/full/10.1175/BAMS-D-13-00254.1|titolo = Revisiting the 26.5°C Sea Surface Temperature Threshold for Tropical Cyclone Development|data = 4 novembre 2014}}</ref><ref name=alex>{{Cita web|autore = |url = https://www.nhc.noaa.gov/data/tcr/AL012016_Alex.pdf|titolo = National Hurricane Center: HURRICANE ALEX|data = gennaio 2016}}</ref><ref name=grace>{{Cita web|autore = |url = https://www.nhc.noaa.gov/data/tcr/AL092009_Grace.pdf|titolo = National Hurricane Center: Tropical Storm GRACe|data = ottobre 2009}}</ref><ref name=vince>{{Cita web|autore = |url = https://www.nhc.noaa.gov/data/tcr/AL242005_Vince.pdf|titolo = National Hurricane Center: HURRICANE VINCE|data = ottobre 2005}}</ref><ref name=arlene>{{Cita web|autore = |url = https://www.nhc.noaa.gov/data/tcr/AL012017_Arlene.pdf|titolo = National Hurricane Center: Tropical Storm ARLENE|data = aprile 2017}}</ref>.
 
== Ciclone extratropicali ==
{{vedi anche|Ciclone extratropicale}}
Il ciclone delle medie e alte [[latitudine|latitudini]] o ''ciclone extratropicale'' è più comunemente denominato depressione e fu studiato per la prima volta da [[Vilhelm Bjerknes]] e dai suoi collaboratori, tra cui [[Jacob Bjerknes]]; a seguito degli studi è stata elaborata la teoria che si basa sullo scontro tra masse d'[[aria]] diversa e sui [[Fronte meteorologico|fronti]] ed è chiamata perciò [[teoria frontologica]]. Sono i più grandi [[vortice atmosferico|vortici atmosferici]] e possono estendersi su aree del diametro fino a qualche migliaio di chilometri. Di solito le isobare che lo individuano presentano forma di "V" che si dipartono dal centro, dette [[saccatura|saccature]]. Secondo il [[modello (scienza)|modello]] concettuale-teorico della scuola [[Norvegia|norvegese]] guidata da Vilhelm Bjerknes, il ciclone extratropicale ha un "ciclo di vita" suddiviso in varie e distinte fasi.
[[File:Low pressure system over Iceland.jpg|thumb|upright=1.1|La [[depressione d'Islanda]] vista dal satellite]]
 
Esso nasce dall'ondulazione del ''[[fronte polare]]'', zona di separazione tra l'aria fredda polare ([[cella polare]]) e l'aria temperata delle medie latitudini ([[cella di Ferrel]]). L'aria fredda e l'aria calda si muovono lungo la stessa direttrice, ma con verso opposto; l'ondulazione si produce per la diversa [[densità]] delle due masse d'aria: la fredda maggiormente densa si incunea sotto la calda. Il fronte polare, a causa dell'ondulazione e del [[moto vorticoso]] prodotto nella zona, assume da una parte il carattere di fronte d'avanzata dell'aria calda ([[fronte caldo]]), dall'altra di fronte d'avanzata dell'aria fredda ([[fronte freddo]]) separati dal [[settore caldo]] (nell'insieme detti ''[[sistema frontale]]'').
 
Nel successivo stadio l'ondulazione si amplifica, il ciclone si approfondisce (diminuzione della pressione atmosferica), il settore caldo comincia a restringersi per l'avvicinarsi del fronte freddo al fronte caldo e la circolazione dei [[vento|venti]] si intensifica. L'ulteriore amplificazione fa sì che il fronte freddo raggiunga quello caldo creando lo ''[[stadio di occlusione]]'' in cui gran parte dell'aria del settore caldo viene sospinta in alto e la depressione raggiunge la sua massima profondità. Successivamente inizia la fase di invecchiamento o senescenza del ciclone (''colmamento'' del deficit pressorio), con il progressivo dissolvimento dei fronti in quanto l'aria che circola nella depressione è oramai interamente fredda e rimescolata.
 
== Mesociclone ==