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{{Ecoregione
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Le '''
Lo [[Stato di conservazione (ecoregione)|stato di conservazione]] è considerato in pericolo critico.
La regione forma, assieme alla ecoregione delle [[Foreste subtropicali di Lord Howe]] (AA0109 ), l'ecoregione globale denominata [[Foreste delle isole Norfolk e Lord Howe]] inclusa nella lista [[Global 200]]<ref>{{cita web|titolo= Lord Howe-Norfolk Islands Forests|editore= World Wide Fund For Nature|url= https://web.archive.org/web/20131204205304/http://wwf.panda.org/about_our_earth/ecoregions/lord_howe_norfolk_islands_forests.cfm|accesso= 18 ottobre 2019|lingua= en}}</ref>
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La regione ricade totalmente nell'[[hotspot di biodiversità]] detto ''New Caledonia Biodiversity Hotspot''.<ref>{{cita|Critical Ecosystem Partnership Fund|''Link citato''}}.</ref>
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== Territorio ==
[[File:Norfolk Island, Australia (ASTER).jpg|left|upright= 1.50|thumb|Isola di Norfolk vista dallo spazio (in basso è visibile la piccola Isola Nepean]]
Le isole Norfolk sono un piccolo gruppo costituito dall'Isola Norfolk, la maggiore delle tre di forma approssimativamente quadrata con una superficie di circa 35 km², e da due isole satellite più piccole e disabitate, le isole [[Isola Phillip|Phillip]] e [[Isola Nepean|Nepean]], che appartengono all'[[Australia]].<ref name=WWF/>
Le isole costituiscono i soli territori emergenti della [[Dorsale Norfolk|dorsale sottomarina]] che corre tra la [[Nuova Caledonia]] e l'[[Isola del Nord]] della [[Nuova Zelanda]] e sono quindi piuttosto isolate, circa 1.400 km a est dell'Australia, 745 km a sud della Nuova Caledonia e 740 km a nord della Nuova Zelanda.<ref name=WWF/>
Questa ecoregione corrisponde alla bioregione australiana [[Interim Biogeographic Regionalisation for Australia|IBRA]]<ref>Sistema di suddivisione biogeografica sviluppato dal ''Department of Climate Change, Energy, the Environment and Water'' del governo australiano [https://www.dcceew.gov.au/environment/land/nrs/science/ibra/ibra7-codes].</ref> di ''Pacific Subtropical Islands'' (PSI).
Sia l'Isola Norfolk che l'Isola Philip sono resti di vulcani del [[Pliocene]]. Le due isole si sono erose sostanzialmente dalla loro formazione 3 milioni di anni fa, sebbene l'Isola Norfolk abbia ancora due cime, il Monte Pitt (316 m) e il Monte Bates (318 m). Al contrario, l'Isola Nepean è una piccola isola calcarea (1 km²) con un'altitudine massima di 30 m. <ref name=WWF/>
Il gruppo di Norfolk ha un clima subtropicale con una piovosità media annua di 1.357 mm, sebbene gli eventi di [[El Niño]] possano causare siccità prolungate. I cambiamenti stagionali sono moderati dall'oceano, ma gli inverni sono decisamente più umidi rispetto al resto dell'anno.<ref name=WWF/>
...
Le foreste pluviali sull'isola di Grande Terre si trovano sul versante nord-orientale dell'isola, mentre nella altre isole dell'arcipelago, molto più pianeggianti, ricoprono l'intero territorio. Questo è dovuto al clima e alla orografia del territorio che fa si che le zone nord-orientali di Grande Terre ricevano molte più precipitazioni di quelle sud-occidentali. In generale le precipitazioni in Nuova Caledonia sono altamente stagionali. Gli alisei portano le piogge, che solitamente provengono da est. La piovosità media annua è di circa 1.500 mm per le Isole della Lealtà, 2.000 mm per la bassa quote della zona orientale di Grand Terre e 2.000-4.000 mm ad altitudini elevate. Il versante occidentale dell'isola riceve circa 1.200 mm di pioggia all'anno, che in alcuni anni possono scendere fino a 250 mm. Per questa ragione l'ecoregione copre solo il versante orientale dell'isola, mentre le foreste che si trovano nella zona occidentale fanno parte dell'ecoregione delle [[Foreste secche della Nuova Caledonia]] (AA0202).<ref name=WWF/>
La storia geologica della regione è piuttosto interessante ed è alla base della composizione del suo ambiente naturale. La storia inizia circa 250 milioni di anni fa quando i supercontinente [[Gondwana]], formato da diverse importanti placche tettoniche continentali, iniziò a frammentarsi, provocando l'allontanamento della varie placche fra loro. Frammenti allungati si staccarono dalla parte orientale della placca antartica e della placca australiana, formando dorsali continentali separate da bacini oceanici in formazione. La dorsale orientale, nota come [[Dorsale Norfolk]] che comprendeva i futuri paesi della Nuova Caledonia e della [Nuova Zelanda], si spostò verso est e, alla fine del Cretaceo, circa 65 milioni di anni fa, si trovava già a oltre 1.000 km dal margine australiano. Circa 50 milioni di anni fa, la [[placca indo-australiana]] che portava la dorsale di Norfolk iniziò una [[subduzione]] sotto la [[placca pacifica]]. Poco meno di 40 milioni di anni fa, il processo di subduzione si bloccò. La placca discendente si ruppe a una profondità di 60 chilometri. La parte superiore della placca, liberata dalle tensioni che la facevano sprofondare, iniziò a risalire in superficie ([[obduzione]]). La Nuova Caledonia emerse circa 34 milioni di anni fa, con una forma più o meno identica a quella odierna, ma posizionata un po' più a ovest. Le rocce del mantello superiore sollevate durante il processo di obduzione si trovano in superficie. Solitamente situate a grande profondità, formano la famosa falda [[peridotite|peridotitica]] della Nuova Caledonia. Il nuovo ambiente terrestre emerso è stato poi gradualmente colonizzato da piante e animali e ha continuato a evolversi nel corso dei millenni fino a formare l'ambiente naturale attuale. La diversità del substrato geologico, l'isolamento geografico e i fattori climatici hanno contribuito allo sviluppo di ecosistemi specifici.<ref>{{cita|Caroline Gravelat|''Op. citata'', pag. 37-38}}</ref><ref name= WWF/>
L'isola di Grande Terre ha un substrato di suolo estremamente diversificato, con una notevole presenza di terreni [[Roccia ultrafemica|ultramafici]] che formano circa un terzo dell'isola.<ref name= WWF/>
== Flora a==
[[File:Lifou, October 17, 2017.jpg|thumb|upright= 1.35|Foresta tropicale di pianura ad Easo, Isola [[Lifou]], 2017]]
[[File:Montpanie.jpg|thumb|upright= 1.35|Mont Panié, Grande Terre, 2005]]
[[File:16JAN2011(2).jpg|thumb|upright= 1.35|''[[Araucaria columnaris]]'', Isola dei Pini, 2011]]
Le foresta tropicali umide tropicale di questa ecoregione sono suddivise in:<ref name= WWF/>
* foreste pluviali di pianura delle Isole della Lealtà e di Grand Terre;
* foreste montane di Grand Terre ;
* foreste di macchia umida di Grand Terre.
Le foreste pluviali tropicali di pianura presentano una composizione mista, con le [[gimnosperme]] prevalenti ''[[Agathis lanceolata]]'', ''[[Agathis ovata]]'', ''[[Araucaria columnaris]]'', ''[[Araucaria bernieri]]'', ''[[Dacrydium araucarioides]]'', ''[[Dacrycarpus vieillardii]]'' e ''[[Falcatifolium taxoides]]''. Le principali [[angiosperme]] includono ''[[Montrouziera cauliflora]]'', ''[[Calophyllum caledonicum]]'', specie di ''[[Dysoxylum]]'', ''[[Neoguillauminia cleopatra]]'', ''[[Hernandia cordigera]]'' e specie dei generi ''[[Kermadecia]]'', ''[[Macadamia]]'' e ''[[Sleumerodendron]]''. In alcuni luoghi si trovano boschi monospecie dominanti di ''[[Araucaria]]'', ''[[Callistemon]]'' e ''[[Nothofagus]]''.<ref name= WWF/>
Le specie montane della foresta pluviale includono ''Araucaria'', ''[[Agathis]]'', ''[[Podocarpus]]'', ''[[Dacrydium]]'', ''[[Libocedrus]]'', ''[[Acmopyle]]'', ''[[Metrosideros]]'', ''[[Weinmannia]]'', ''[[Quintinia]]'' e ''Nothofagus''. <ref name= WWF/>
Le foreste di macchia mediterranea di Grande Terre, uniche nel loro genere, sono dominate da specie di ''Araucaria''. La loro struttura a cespuglio ricorda quella delle foreste a clima mediterraneo. Queste foreste ricoprono naturalmente gran parte dei substrati ultramafici che contengono alte concentrazioni di nichel, ferro, magnesio, olivina e cromo e costituiscono una risposta della natura al contenuto del suolo piuttosto che al clima.<ref name= WWF/>
La Nuova Caledonia ha cinque famiglie di piante [[endemismo|endemiche]] ([[Amborellaceae]], [[Oncothecaceae]], [[Paracryphiaceae]], [[Phellinaceae]] e [[Strasburgeriaceae]]) su un totale di 196 famiglie presenti sulle isole. Quasi il 14% dei generi vegetali e il 79,5% delle specie sono endemici. La percentuale di specie endemiche è maggiore di quella di tutti gli altri gruppi insulari del Pacifico, ad eccezione delle Hawaii (89%) e della Nuova Zelanda (81,9%), ed è paragonabile ai livelli continentali di endemismo. Tuttavia, le Hawaii contengono solo 956 specie, rispetto alle 2.973 della Nuova Caledonia. La Nuova Zelanda condivide la storia del Gondwana con la Nuova Caledonia, ma anche la Nuova Zelanda ha meno specie totali e meno endemismi totali, sebbene la sola [[Isola del Nord]] sia sette volte più grande della Nuova Caledonia. I numeri più bassi registrati in Nuova Zelanda sono probabilmente dovuti a un substrato meno diversificato e alla sua posizione al di fuori dei tropici.<ref name= WWF/>
Una delle caratteristiche della biodiversità della Nuova Caledonia, che la rende unica in tal senso, è il gran numero di antichi lignaggi presenti. L'antichità delle piante, in particolare, è esemplificata da ''[[Amborella trichopoda]]'', l'unica specie della famiglia delle Amborellaceae, considerata una delle più prossime parenti viventi delle prime angiosperme (piante con fiori), e dall'elevato numero di specie legnose prive di vasi, una caratteristica tipica delle famiglie primitive. La Nuova Caledonia vanta una notevole diversità di gimnosperme (piante primitive senza fiori che includono le conifere), con quarantaquattro specie (quarantatré delle quali endemiche) su quindici generi (di cui almeno tre endemici).<ref name= WWF/>
L'isola di Grande Terre è stato identificato come [[centro di diversità vegetale]] (CDP) della regione.<ref>{{cita articolo|titolo= A global overview of World Heritage sites of particular importance for biodiversity|autore= Gemma Smith and Janina Jakubowska|editore= UNEP World Conservation Monitoring Centre, Cambridge, UK|data= Novembre 2000|url= https://portals.iucn.org/library/sites/library/files/documents/wh-wp-005.pdf|accesso= 15 aprile 2025|p= Tabella 7}}</ref>
== Fauna a==
La fauna terrestre dell'ecoregione è spesso rappresentata da specie uniche e da antichi lignaggi, ma molti tipi di specie mancano. Non ci sono anfibi autoctoni, tre serpenti (nessuno dei quali si trova a Grand Terre) e solo nove specie di mammiferi, tutti pipistrelli (sei dei quali sono endemici o quasi endemici. Tutte le sessantotto lucertole della Nuova Caledonia (sessanta delle quali sono endemiche) appartengono a sole tre famiglie: gechi ([[Gekkonidae]] e [[Diplodactylidae]]) e scinchi ([[Scincidae]]). Entrambe le famiglie di rettili comprendono sia specie arrivate di recente che antichi gruppi del Gondwana.<ref name= WWF/>
=== Mammalia ===
[[File:Polynesian flying fox (Pteropus tonganus) in flight Taveuni.jpg|thumb|upright=1.35|''[[Pteropus tonganus]]'', 2024]]
Le specie di mammiferi [[endemico|endemici]] o quasi endemici della regione includono:<ref name= WWF/><ref>{{cita libro|titolo= Mammals of the South-West Pacific & Moluccan Islands|autore= Tim Flannery|editore= Comstock/Cornell 1956|p= 14|url= https://archive.org/details/mammalsofsouthwe0000flan/page/14/mode/1up?q=%22New+Caledonia%22&view=theater|id= ISBN 0-8014-3150-6}}</ref>
* pipistrello dei fiori delle Figi (''[[Notopteris macdonaldi]]'');
* volpe volante ornata (''[[Pteropus ornatus]]'');
* volpe volante della Nuova Caledonia (''[[Pteropus vetulus]]'');
* volpe volante del Pacifico (''[[Pteropus tonganus]]'');
* pipistrello caruncolato della Nuova Caledonia (''[[Chalinolobus neocaledonicus]]'');
* miniopterus delle Isole della Lealtà (''[[Miniopterus robustior]]'');
* miniopterus dell'Australia (''[[Miniopterus australis]]'');
* miniopterus macrocneme (''[[Miniopterus macrocneme]]'');
* pipistrello nebuloso (''[[Nyctophilus nebulosus]]'').
=== Aves ===
[[File:Kagu 0A2A2595.jpg|thumb|upright=1.35|''[[Rhynochetos jubatus]]'' (Kagu), riserva naturale Haute Pourina, 2022]]
La regione coincide con l'[[Endemic Bird Area]] (EBA) di ''New Caledonia'' (201).<ref name=eba>{{cita|Alison J. Stattersfield et al.|''Op. citata'', pag. 608}}</ref>
Nella regione ci sono ventidue specie di uccelli endemici che la rende una delle principali EBA del Pacifico per numero di specie di uccelli endemiche ad areale ristretto. La maggior parte delle specie ad areale ristretto si trova nelle foreste di pianura e a quote medie, ma mancano informazioni più precise sulle preferenze altitudinali e di habitat.<ref name=eba/>
Alcune fra le specie endemiche della regione sono:<ref name= WWF/>
* ''[[Gallirallus lafresnayanus]]'' o rallo della Nuova Caledonia - endemico;
* ''[[Rhynochetos jubatus]]'' o kagu - endemico;
* ''[[Drepanoptila holosericea]]'' o tortora piumosa - endemico;
* ''[[Charmosyna diadema]]'' o lorichetto della Nuova Caledonia - endemico;
* ''[[Zosterops inornatus]]'' o occhialino grosso di Lifu - endemico;
* ''[[Zosterops minutus]]'' o occhialino piccolo di Lifu - endemico;
* ''[[Gymnomyza aubryana]]'' o succiamiele corvino - endemico.
Il kagu è l'unico membro sopravvissuto del genere ''[[Rhynochetos]]'' e della famiglia [[Rhynochetidae]], in quanto l'unica altra specie conosciuta, il kagu delle pianure (''[[Rhynochetos orarius]]'') è estinta. Il kagu è l'uccello nazionale della Nuova Caledonia ed è classificato dall'[[IUCN]] come in pericolo di estinzione.<ref name= WWF/>
Il rallo della Nuova Caledonia è stato classificato dall'IUCN come in pericolo critico.<ref>{{cita web|titolo= New Caledonian Rail
|editore= IUCN Red LIst|url= https://www.iucnredlist.org/species/22692388/93351848|accesso= 17 aprile 2025}}</ref>
== Popolazione ==
{{...}}
== Conservazione a==
[[File:River South New Caledonia.jpg|thumb|upright= 1.35|Un ruscello nella Nuova Caledonia meridionale. I colori rossi rivelano la ricchezza del terreno in ossidi di ferro e nichel. 2003]]
[[File:Parc de la Rivière bleue.jpg|thumb|upright= 1.35|Parco della Rivière bleue, 2016]]
Le foreste pluviali della Nuova Caledonia hanno subito ingenti perdite di habitat naturale. Le foreste occupavano circa il 70% della superficie terrestre e ora ne occupano solo il 21,5%. Il disboscamento e l'attività mineraria stanno diminuendo con la localizzazione delle operazioni di disboscamento e l'attività mineraria è stata ridimensionata rispetto al boom degli anni '60 e '70. Altre minaccie provengono dalla caccia alla fauna selvatica e dalla introduzione di [[Specie aliena|speci aliene]]. Maiali, capre, gatti, cani e ratti rappresentano un problema per le specie autoctone, come in molte isole del mondo. <ref name= WWF/>
Lo stato di conservazione della regione è pertanto considerato in pericolo critico.<ref name= WWF/>
Secondo uno studio derl 2017, circa il 56% dell'ecoregione è coperto da aree protette.<ref>Eric Dinerstein, David Olson, et al. (2017). An Ecoregion-Based Approach to Protecting Half the Terrestrial Realm, BioScience, Volume 67, Issue 6, June 2017, Pages 534–545; Supplemental material 2 table S1a. [https://doi.org/10.1093/biosci/bix014]</ref>
Le principali aree protette della regione includono:<ref>{{cita web|url= https://www.protectedplanet.net/country/NCL|titolo= New Caledonia|editore= Protected Planet|accesso= 18 aprile 2025}}</ref>
* [[Parco della Rivière bleue]], [[Yaté]], [[Provincia Sud (Nuova Caledonia)|Provincia Sud]];<ref>{{cita web|titolo= Parc provincial de la Rivière bleue|url= https://pipap.sprep.org/pa/555651477|editore=Pacific Islands Protected Area Portal (PIPAP)}}</ref>
* [[Parco della Côte Oubliée]], [[Thio]], [[Provincia Sud (Nuova Caledonia)|Provincia Sud]];<ref>{{cita web|titolo= Parc de la Côte Oubliée|url= https://pipap.sprep.org/pa/555651460|editore=Pacific Islands Protected Area Portal (PIPAP)}}</ref>
* [[Parco della Haute Dumbéa]], [[Dumbéa]], [[Provincia Sud (Nuova Caledonia)|Provincia Sud]];<ref>{{cita web|titolo= Parc de la Haute Dumbéa|url= https://pipap.sprep.org/pa/555651482|editore=Pacific Islands Protected Area Portal (PIPAP)}}</ref>
* [[Parco delle Grandes Fougères]], [[Farino]], [[Provincia Sud (Nuova Caledonia)|Provincia Sud]];<ref>{{cita web|titolo= Parc des Grandes Fougères |url= https://pipap.sprep.org/pa/555651484|editore=Pacific Islands Protected Area Portal (PIPAP)}}</ref>
* [[Parco della Zone Côtière Ouest]], [[Bourail]], [[Provincia Sud (Nuova Caledonia)|Provincia Sud]];<ref>{{cita web|titolo= Parc de la Zone Côtière Ouest|url= https://pipap.sprep.org/pa/555512086|editore=Pacific Islands Protected Area Portal (PIPAP)}}</ref>
* [[Riserva di Mont Panié]], [[Hienghène]], [[Provincia Nord (Nuova Caledonia)|Provincia Nord]];<ref>{{cita web|titolo= Mont Panié|url= https://pipap.sprep.org/pa/4208|editore=Pacific Islands Protected Area Portal (PIPAP)}}</ref>
La regione dei Grandi Laghi del Sud ({{francese|Lacs du Grand Sud}}), situata nella zona meridionale di Grande Terre, già individuata come la zona umida più grande e più originale in termini di ricchezza ecologica della Nuova Caledonia, è stata definita nel 2014 sito di importanza internazionele ai sensi della [[Convenzione di Ramsar]]. Il sito interessa un'area di circa 440 km<sup>2</sup>, che comprende il [[lago di Yaté]] e le zone circostanti compreso il Parco della Rivière bleue, la riserva naturale dell'Haute Pourina, e ad est la valle del fiume Yaté fino alla foce, la zona di Plaine des Lacs e le reserve naturale di Pic du Pin, Chutes de la Madeleine, comprese le foreste umide che si affacciano sulla costa. I limiti meridionali del sito confinano con il l'area di pertinenza della miniera di nichel di [[Goro]].<ref>{{cita web|titolo= Les Lacs du Grand Sud Neo-Caledonien|autore= Ramsar|url= https://rsis.ramsar.org/ris/2194|}}</ref>
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
(* {{cita libro|titolo= Terrestrial Ecoregions of the Indo-Pacific: A Conservation Assessment|autore= Eric D. Wikramanayake et al.|editore= Island Press, Washington, 2002|url= https://archive.org/details/terrestrialecore0000unse_k1h5/page/518/mode/1up?view=theater&q=sulawesi|id= ISBN 1559639237|cid= Wikramanayake|pp= 523-526}})
* {{cita libro|titolo= Norfolk Island Region Threatened Species Recovery Plan|autore= Department of Climate Change, Energy, the Environment and Water |editore= Canberra, 2025|url= https://www.dcceew.gov.au/sites/default/files/documents/norfolk-island-region-threatened-species-recovery-plan.pdf|id= |cid= Department of Climate Change,|pp=}}
* {{cita libro|titolo= Tropical Rain Forest Ecosystems: Biogeographical and Ecological Studies|autore= H. Lieth, M.J.A. Werger|capitolo= Chapter 14 - The forests in the tropical pacific archipelagoes|editore= Elsevier, 2012|url= https://books.google.it/books?id=ZYR3NT7lldYC&newbks=1&newbks_redir=0&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|id= ISBN 0444596496|cid= Lieth & Werger|pp= 283-302}}
* {{cita libro|titolo= Endemic Bird Areas of the World - Priorities for Biodiversity Conservation|autore= Alison J. Stattersfield et al.|editore= 1998 BirdLife Internationa|url= https://archive.org/details/endemicbirdareas0000unse/mode/1up|cid= Alison J. Stattersfield et al.|id= ISBN 0946888337}}
*{{cita libro|titolo= Plans of management for Norfolk Island Public Reserves|autore= Norfolk Island Parks and Forestry Service|editore= |url = https://www.nirc.gov.au/files/assets/public/v/1/planning-development/documents/part_a___plan_of_management.pdf| anno= 2003|cid= Norfolk Island Parks and Forestry Service|oclc=}}
== Voci correlate ==
*[[Lista delle ecoregioni terrestri]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url= https://dopa-explorer.jrc.ec.europa.eu/ecoregion/10114|titolo= Mappa dell'ecoregione su Digital Observatory for Protected Areas|autore= Digital Observatory for Protected Areas|cid= Digital Observatory for Protected Areas}}
* {{cita web|titolo= Norfolk Island subtropical forests|autore= Encyclopedia of Earth|url= https://editors.eol.org/eoearth/wiki/Norfolk_Island_subtropical_forests|accesso= 29 dicembre 2024|}}
* {{cita web|titolo= Mappa interattiva ecoregioni terrestri|autore= RESOLVE|url= https://ecoregions.appspot.com/|accesso= 6 dicembre 2016|cid= RESOLVE}}
------------------------
* {{cita web|titolo= New Caledonia Protection Coverage|autore= Pacific Islands Protected Area Portal (PIPAP)|url= https://pipap.sprep.org/country/nc|accesso= 15 marzo 2025|cid= PIPAP}}
* {{cita web|titolo= New Caledonia Biodiversity Hotspot |autore= Critical Ecosystem Partnership Fund|rivista= |volume= |numero= |anno= |pp= |url= https://www.cepf.net/our-work/biodiversity-hotspots/new-caledonia|lingua=en|cid= Critical Ecosystem Partnership Fund}}
{{portale|ecologia e ambiente}}
[[:Categoria:Ecoregioni dell'ecozona australasiana]]
== Altri collegamenti utili ==
* [https://avibase.bsc-eoc.org/checklist.jsp?region=afr&list=clements&lang=IT Checklists degli Uccelli del Mondo - Africa]
* [https://italiawiki.com/pages/natura-in-papua-nuova-guinea/elenco-dei-mammiferi-della-papua-nuova-guinea.html Elenco dei mammiferi della Papua Nuova Guinea]
* {{cita web|titolo= Mappa interattiva ecoregioni terrestri|editore= World Wildlife Fund|url= https://ecoregions.appspot.com/|accesso= 6 dicembre 2016}}
* {{cita libro|lingua=en|titolo= Ecology of the Southern Conifers|autore= Neal J. Enright, Robert S. Hill|editore= Melbourne University Press|data= 1995|url= https://books.google.it/books/about/Ecology_of_the_Southern_Conifers.html?id=nnhFAQAAIAAJ&redir_esc=y| |id= ISBN 0522845665}}
* [[:en:List of protected areas of Papua New Guinea]]
* [https://bioone.org/journals/bulletin-of-the-british-ornithologists-club/volume-141/issue-4/bboc.v141i4.2021.a8/Avifauna-of-the-Van-Rees-Mountains-New-Guinea/10.25226/bboc.v141i4.2021.a8.full Avifauna of the Van Rees Mountains, New Guinea]
* {{cita web|url= https://id.wikipedia.org/wiki/Daftar_suaka_margasatwa_di_Indonesia| titolo= Riserve naturali in Indonesia|lingua= id|accesso= 23 novembre 2024|cid= }}
* {{Cita libro|autore = N.Mark Collins , Jeffrey A. Sayer, Timothy C. Whitmore|titolo = The conservation atlas of Tropical forests – Asia and the pacific|anno = 1991|url = https://archive.org/details/conservationatla91coll/mode/2up|editore = |città = }}
* [[:en:List of highest mountains of New Guinea]]
* [https://archive.org/details/endemicbirdareas0000unse/page/549/mode/1up?view=theater&q=%22central+papuan%22 EBA del mondo]
* [https://rris.biopama.org/sites/default/files/2019-09/Leverington2017%20SPREP%20Protected%20area%20management%20effectiveness%20assessment%20Papua%20New%20Guinea.pdf Assessment of management effectiveness for Papua New Guinea’s protected areas 2017]
* [https://fr.wikipedia.org/wiki/Projet:%C3%89coatlas/Liste_des_%C3%A9cor%C3%A9gions LIsta ecoregioni in francese]
* [https://espace.library.uq.edu.au/data/UQ_734698/UQFL567_b1_i05x.pdf?Expires=1740761251&Key-Pair-Id=APKAJKNBJ4MJBJNC6NLQ&Signature=RJetrW5fDJMBHzRVYZcutGlxNQhA1Iicz-L3364LxmU1sOinVg7EA1wv8YRtkzTUyfR5KOFJ5VMf2RSxtsuFPLEUmoDZCxu3dJ1Ikd1xMpGlxRkTPSH6RTPHAyJppsbEmo4x08bEMOVNiUwdcSB2GBeXuHMJm37MQZZ2dDC6QnDJSdW6CIRPgubHJgHcHQ2PxySQOdsghR4PeeyMfz92suALE5YotscG5FMbb7KzLPsMrUAPjuONic~zdoAzoFDTl~wPKQQ5WJSFJm3QP8GX2v2AdhgguFZcQ4F0XMJe3YT1FKmGUrQCh6iw0rHsTqqq4QtEEYYLDtM6ww7Sgg6vZA__ New Guinea Handbook]
* [https://archive.org/details/pngfactbookonmod0000rann/page/82/mode/1up?view=theater&q=admiralty PNG: a fact book on modern Papua New Guinea]
* [[:en:Solomon Islands rain forests]]
* [[:en:List of islands of Solomon Islands]]
* [https://unc.nc/wp-content/uploads/2021/11/Understanding-New-Caledonia-Web.pdf Understanding New Caledonia]
* [https://archive.org/details/centresofplantdi0002unse/page/433/mode/1up?view=theater Heywood and A. C. Hamilton. editors. Centres of Plant Diversity. Volume 2. Asia, Australasia, and the Pacific.]
= [[Foreste delle isole Norfolk e Lord Howe]] =
...
{{Ecoregione G200
|nome = Foreste
|nomeoriginale = Lord
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|bioma = [[Foreste pluviali di latifoglie tropicali e subtropicali]]
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|stati = {{AUS}}<br>
|mappa = Global 200 -
|descrizione_mappa =
|sito = https://web.archive.org/web/20131204205304/http://wwf.panda.org/about_our_earth/ecoregions/
}}
Le '''
Lo [[Stato di conservazione (ecoregione)|stato di conservazione]] della regione è considerato vulnerabile.
La regione ricade totalmenmte nell'[[hotspot di biodiversità]] delle ''East Melanesian Islands'', che comprende anche le [[Isole dell'Ammiragliato]].<ref>{{cita|Critical Ecosystem Partnership Fund|''Op. citata'', pag. 9}}.</ref>
== Territorio a==
La regione si estende su un'area di circa 96.500 km² che interessa le isole della Melanesia occidentale: l'[[arcipelago delle Bismarck]] (escluse le isole dell'Ammiragliato), l'[[arcipelago delle Isole Salomone]] (comprese le [[Isole Santa Cruz]]), e le isole [[Vanuatu]], per un totale di circa 1.600 isole,
La regione è una delle aree geograficamente più complesse della Terra, con una vasta gamma di isole di età e sviluppo variabili. Le due isole principali dell'arcipelago di Bismarck, [[Nuova Irlanda]] e [[Nuova Britannia]], sono montuose, con cime che superano i 2.000 metri. Molte delle isole più piccole dell'arcipelago sono vulcani recenti, alcuni ancora attivi. [[Bougainville]], l'isola più grande della catena delle Salomone, ha diversi massicci elevati (alcuni vulcanici), tra cui il [[monte Balbi]], che, a 2.685 metri sul livello del mare, è il punto più alto della regione.<ref>{{cita|Critical Ecosystem Partnership Fund|''Op. citata'', pag. 5}}.</ref>
Le isole della regione hanno un clima prevalentemente caldo, umido e tropicale, con precipitazioni durante tutto l'anno. Ci sono due stagioni principali: una stagione umida, influenzata dal [[monsone]] di nord-ovest, tra dicembre e maggio; e una stagione secca, influenzata dagli [[alisei]] da sud-est. Alcune parti della regione sperimentano una seconda, breve stagione secca durante gennaio e febbraio. Le isole meridionali di Vanuatu sperimentano una maggiore stagionalità rispetto al resto della regione, con temperature più fresche e precipitazioni inferiori durante la stagione secca, sebbene le temperature non scendano mai sotto i 17°C. La parte meridionale della regione ha anche la maggiore incidenza di cicloni tropicali, sebbene la maggior parte delle tempeste passi a sud di Vanuatu e non tutte le tempeste che colpiscono le isole siano forti.<ref>{{cita|Critical Ecosystem Partnership Fund|''Op. citata'', pag. 7-8}}.</ref>
=== Stati ===
L'ecoregione interessa un solo paese dell'[[Oceania]]:
* {{AUS}}.
=== Ecoregioni ===
L'ecoregione è composta da 2 ecoregioni terrestri:
* AA0109 - [[Foreste subtropicali di Lord Howe]];
* AA0114 - [[Foreste subtropicali di Norfolk]].
== Flora b ==
[[File:Scaevola.jpg|thumb|upright=1.35|''Scaevola'', vegetazionre costiera]]
[[File:Kauri.jpg|thumb|upright=1.35|Il pino [[Kauri]] (''Agathis'') è più grande e notevole degli alberi della regione.]]
Si stima che ci siano 8.000 specie di piante vascolari nelle isole della regione, circa la metà delle quali si pensa siano endemiche della regione.
I principali ambienti vegetali della regione includono:<ref name=flora>{{cita|Critical Ecosystem Partnership Fund|''Op. citata'', pag. 12-15}}.</ref>
* Vegetazione costiera;
* Foreste di mangrovie;
* Foreste paludose d'acqua dolce e zone umide;
* Foreste pluviali di pianura;
* Foreste e praterie stagionalmente secche;
* Foreste pluviali montane e macchia.
La vegetazione costiera forma una zona di transizione tra le foreste terrestri (principalmente foreste pluviali di pianura) e gli habitat marini costieri, come le barriere coralline e i letti di fanerogame marine. La vegetazione inizia al livello dell'alta marea: zona erbacea con piante striscianti come ''[[Ipomoea pes-caprae]]'', poi zona arbustiva con ''[[Pemphis]]'' e ''[[Scaevola]]'', poi zona arborea con ''[[Barringtonia]]'', ''[[Terminalia (botanica)|Terminalia]]'', ''[[Calophyllum]]'', ''[[Casuarina]]'' e/o ''[[Pandanus]]''. <ref name=flora/>
Le foreste di mangrovie si sviluppano entro l'area di intervallo di marea, foresta di piccola altezza nella zona di bassa marea fino a foresta alta nella zona di alta marea. ''[[Avicennia]]'', ''[[Sonneratia]]'' e occasionalmente ''[[Ceriops]]'' sul lato verso il mare e ''[[Rhizophora]]'' e ''[[Bruguiera]]'' sul lato verso l'entroterra.<ref name=flora/>
Foresta paludosa d'acqua dolce è presente nella Nuova Britannia settentrionale con laghi e paludi d'acqua dolce. Macchie di Terminalia in alcune foreste paludose della Nuova Britannia e della Nuova Irlanda. Presenti anche sull'isola di Bougainville e in una significativa area paludosa nell'isola di a Makira occidentale. Erbe, felci e pandani comuni nelle zone umide erbacee. Foresta paludosa bassa con ''[[Campnosperma]]'', ''Terminalia'', ''[[Metroxylon]]'' e/o ''[[Pandanus]]'' sono presenti in tutto l'arcipelago delle Salomone.<ref name=flora/>
La foresta di pianura è il tipo di foresta più ampiamente distribuito nella regione, anche se con diverse conformazioni nei vari arcipelaghi. Sulle Bismarck è l'habitat più minacciato a causa dell'espansione della palma da olio e del disboscamento. E' formata da specie miste, ma le principali specie commerciali sono ''[[Pometia pinnata]]'' e ''[[Homalium foetidum]]''.
Tipo di foresta dominante in tutto l'arcipelago delle Salomone. Foresta di specie miste, spesso caratterizzata come foresta mista Vitex-Pometia alta. Specie di valore commerciale, tipo di foresta ampiamente sfruttato.
Floristicamente meno diversificato delle Isole Salomone, con solo due delle 12 specie di grandi alberi delle Isole Salomone che raggiungono Santa Cruz. Tre tipi di comunità forestali a Vanuatu. Alberi importanti includono ''[[Kleinhovia]]'' e ''[[Castanospermum]]''. Foresta di ''[[Agathis]]'' su [[Vanikoro]], [[Erromango]] e [[Aneityum]].<ref name=flora/>
== Fauna b==
La regione ospita 81 specie di mammiferi, 288 specie di uccelli e 49 specie di anfibi. L'endemismo è elevato: 41 mammiferi endemici (51%), 148 uccelli endemici (51%) , 45 anfibi endemici (92%). Ci sono inoltre 54 rettili endemici e 3 specie di pesci d'acqua dolce endemici.<ref>{{cita|Critical Ecosystem Partnership Fund|''Op. citata'', pag. 2, 20}}.</ref>
;Mammiferi
[[File:Pteralopex atrata Proceedings Smit 3.jpg|thumb|upright=1.35|Testa di ''Pteralopex atrata'', illustrazione di [[Joseph Smit]], 1888]]
[[File:MacropusLugensSmit 2.jpg|thumb|upright=1.35|''[[Thylogale browni]]'', illustrazione di [[Joseph Smit]], 1877]]
La più ricca diversità di mammiferi nella regione è tra i pipistrelli (''[[Chiroptera]]''), che rappresentano più di tre quarti dei mammiferi della regione, tra cui tre generi endemici, uno dei quali è rappresentato da una singola specie, il pipistrello dalla faccia a fiore, ''[[Anthops ornatus]]''.<ref name= fauna>{{cita|East Melanesian Islands|''Link citato''}}</ref>
I più notevoli tra i pipistrelli sono le volpi volanti ([[Pteropodidae]]), che svolgono un ruolo importante nell'impollinazione e nella dispersione dei semi. Delle oltre una dozzina di specie minacciate di pipistrelli pteropodidi della regione, tre sono altamente minacciate (anche se poco conosciute):<ref name= fauna/>
* il pipistrello dalla faccia di scimmia di Bougainville (''[[Pteralopex anceps]]'') noto principalmente da esemplari raccolti negli anni '20, fino a quando sei pipistrelli furono osservati durante un'indagine del 1995;
* il pipistrello dalla faccia di scimmia montana (''[[Pteralopex pulchra]]'') noto solo da un singolo esemplare raccolto sul monte Makarakomburu a [[Guadalcanal]];
* la volpe volante dal muso di scimmia di Guadalcanal (''[[Pteralopex atrata]]'') è stato registrato l'ultima volta nel 1991.
Oltre alle suddette specie di pipistrelli le altre specie di mammiferi min acciate nella regione comprendono tre specie di roditori giganti:<ref name= fauna/>
* il ratto imperatore (''[[Uromys imperator]]''), raccolto a Guadalcanal nelle Isole Salomone nel XIX secolo;
* il ratto di Guadalcanal (''[[Uromys porculus]]''), anch'esso raccolto a Guadalcanal nelle Isole Salomone nel XIX secolo;
* il ratto gigante di Poncelet (''[[Solomys ponceleti]]''), noto da Bougainville e Choiseul.
Fra le altre specie caratteristiche della regione, alcune sono elencate come minacciate (VU o superiore) dalla IUCN. Fra queste il pademelon di Brown (''[[Thylogale browni]]'') che si trova sulle isole Bismarck.<ref>{{cita|Critical Ecosystem Partnership Fund|''Op. citata'', pag. 21}}.</ref>
;Uccelli
[[File:Pitta anerythra 1902 2.jpg|thumb|upright=1.35|''[[Pitta anerythra]]'', illustrazione di [[John Gerrard Keulemans]], 1902]]
[[File:Rhipidura malaitae.png|thumb|upright=1.35|''[[Rhipidura malaitae]]'', isole Salomone, 2019]]
La regione è molto importante per gli uccelli e la sua avifauna è in termini di composizione più distinta da quella dalla Nuova Guinea rispetto agli altri gruppi di vertebrati. Nel complesso l'area ospita più di 360 specie di uccelli che sono presenti regolarmente, più del 40 percento delle quali sono endemiche. La regione comprende cinque [[Endemic Bird Area]] (EBA):
* EBA delle isole di San Mattia;<ref>{{cita|Alison J. Stattersfield et al.|''Op. citata'', pag. 586}}.</ref>
* EBA di Nuova Britannia e Nuova Irlanda;<ref>{{cita|Alison J. Stattersfield et al.|''Op. citata'', pag. 588}}.</ref>
* EBA de lle isole Salomone;<ref>{{cita|Alison J. Stattersfield et al.|''Op. citata'', pag. 596}}</ref>
* EBA di Rennell e Bellona;<ref>{{cita|Alison J. Stattersfield et al.|''Op. citata'', pag. 602}}</ref>
* EBA di Vanuatu e Temotu.<ref>{{cita|Alison J. Stattersfield et al.|''Op. citata'', pag. 604}}</ref>
Uno degli uccelli più belli della regione, e uno dei più difficili da vedere, è la pitta faccianera (''[[Pitta anerythra]]''). Il gufo delle isole Salomone (''[[Nesasio solomonensis]]''), endemico delle Isole Salomone, è il più grande uccello notturno della regione. L'uccello di punta più maestoso è l'aquila pescatrice di Sanford (''[[Haliaeetus sanfordi]]''), che predilige le foreste costiere, sebbene le coppie caccino anche più nell'entroterra e, almeno sulle isole orientali, sembrano avere areali interamente nell'entroterra.<ref name= fauna/>
Tra gli uccelli endemici dell'ecoregione figurano:<ref name=WWF/>
* succiamiele di Guadalcanal (''[[Guadalcanaria inexpectata]]'');
* beccafiori maculato (''[[Dicaeum tristrami]]'');
* occhialino di Rennell (''[[Zosterops rennellianus]]'');
* codaventaglio di Saint Matthias (''[[Rhipidura matthiae]]'');
* codaventaglio di Malaita (''[[Rhipidura malaitae]]'').
== Popolazione ==
{{...}}
== Conservazione ==
L'intensivo disboscamento ai fini dello sfruttamento commerciale del legname sta devastando sia gli habitat delle foreste di pianura che quelli montani. Le potenziali minacce includono la conversione delle foreste in piantagioni di palma da olio e l'aumento delle pressioni di crescita della popolazione. Altre minacce derivano dalla indscriminata introduzione di [[specie aliene]], quali gatti, cani, ratti, maiali e rospi delle canne, che possono essere tutte dannose per le specie [[autoctone]].<ref name=WWF/>
Lo stato della regione è considerato vulnerabile.<ref name=WWF/>
Nel complesso, la copertura delle aree protette nelle isole della regione è quasi inesistente. Sebbene ci siano ufficialmente 24 aree protette che coprono il sei percento della superficie terrestre dell'hotspot, solo otto sono attualmente classificate nelle [[Classificazione internazionale delle aree protette|categorie IUCN]] I-VI. Queste otto aree protette (nessuna delle quali rientra nelle categorie di protezione più elevate) coprono solo l'uno percento della terra.<ref name= fauna/>
La protezione formale del territorio nella regione è limitata principalmente perché le tre nazioni interessate rispettano la proprietà terriera consuetudinaria locale. Invece di codificare legalmente la proprietà terriera, queste usanze si basano su un sistema di udienze per le controversie territoriali per risolvere le rivendicazioni contrastanti sulla proprietà terriera o sui diritti di utilizzo.<ref name= fauna/>
Secondo quanto indicato nel [[World Database on Protected Areas]], alla data del 2009, la situazione ufficiale delle aree formalmente protette nella regione era la seguente:<ref>{{cita|Critical Ecosystem Partnership Fund|''Op. citata'', pag. 64}}.</ref>
;Papuna Nuova Guinea
* Ndrolowa Marine Managed Area nella provincia di Manus;
* Talele Island National Park nell'East New Britain;
* Loroko National Park nell'West New Britain.
Queste aree insieme, coprono solo 60 km² o lo 0,1 percento della porzione PNG della regione.
;Isole Salomone
* Arnavon Islands Marine Conservation Area, nelle [[Isole Arnarvon|omonime isole]];
* East Rennell World Heritage Site, nella zona orientale dell'[[Rennell|isola omonima]];
* Kolombangara Forest Reserve, sull'[[Kolombangara |isola omonima]];
* Komarindi Catchment Conservation Area, sull'isola di [[Guadalcanal]];
* Queen Elizabeth National Park,
* Parco Nazionale Queen Elizabeth II nello stato delle Isole Salomone, vicino ad [[Honiara]] sull'isola di Guadalcanal.
Queste coprono un'area complessiva di 737 km², equivalente al 3 percento della superficie nazionale.
; Vanuatu
* Erromango Kauri Forest Conservation Area;
* Nguna-Pele Marine Protected Area;
* President Coolidge e Million Dollar Point Marine Reserve;
* Vatthe Forest Conservation Area.
Per un totale di copertura di 98 km² ovvero l'1 percento della superficie totale.
Sebbene istituite con il supporto del governo, queste aree sono solitamente gestite da o in collaborazione con proprietari terrieri consuetudinari.
=== Localizzazione aree protette ===
{{Mappa di localizzazione+|Nuova Guinea|float=left|width=500|caption= Parchi nazionali nelle Foreste montane della Nuova Guinea|places=
{{Mappa di localizzazione~|Nuova Guinea|lat=-2.5|long=134.633|label='''[[Parco nazionale di Teluk Cenderawasih|Teluk Cenderawasih]]'''|position=right|mark=Green pog.svg}}
{{Mappa di localizzazione~|Nuova Guinea|lat=-4.75|long=137.833333|label='''[[Parco nazionale di Lorentz|Lorentz]]'''|position=right|mark=Green pog.svg}}
{{Mappa di localizzazione~|Nuova Guinea|lat= -5.8|long= 145.033333|label='''[[Parco nazionale del monte Wilhelm|Monte Wilhelm]]'''|position=right|mark=Green pog.svg}}
{{Mappa di localizzazione~|Nuova Guinea|lat= -7.3|long= 146.6700|label='''[[Parco nazionale Mc Adam|Mc Adam]]'''|position=right|mark=Green pog.svg}}
{{Mappa di localizzazione~|Nuova Guinea|lat= -9.46|long= 147.3700|label='''[[Parco nazionale di Varirata|Varirata]]'''|position=right|mark=Green pog.svg}}
}}
{{clear}}
== Note ==
<references/>
== Bibliografia b==
* {{cita pubblicazione|titolo= The Global 200: Priority ecoregions for global conservation|autore= David M. Olson and Eric Dinerstein|rivista= Annals of the Missouri Botanical Garden|volume= 89|numero= 2|anno= 2002|pp= 199-224|url=http://coastalforests.tfcg.org/pubs/Global%20200%20ecoregion.pdf|lingua=en}}
* {{cita pubblicazione|titolo= East Melanesian Islands Hotspot|autore= Critical Ecosystem Partnership Fund|rivista= |volume= |numero= |anno= 2014|pp= |url= https://www.cepf.net/sites/default/files/emi_ecosystem_profile.pdf|lingua=en|cid= Critical Ecosystem Partnership Fund}}
* {{cita libro|titolo= Endemic Bird Areas of the World - Priorities for Biodiversity Conservation|autore= Alison J. Stattersfield et al.|editore= 1998 BirdLife Internationa|url= https://archive.org/details/endemicbirdareas0000unse/mode/1up|cid= Alison J. Stattersfield et al.|id= ISBN 0946888337}}
== Voci correlate ==
* [[Lista delle ecoregioni Global 200]]
* [[Parchi nazionali dell'Indonesia]]
== Collegamenti esterni b==
* {{cita web|titolo= List of Global Ecoregions|editore= World Wildlife Fund|url= https://web.archive.org/web/20130812123040/http://wwf.panda.org/about_our_earth/ecoregions/ecoregion_list/|accesso=
* {{cita web|titolo=Solomons-Vanuatu-Bismarck Moist Forests|url= http://taxonomicon.taxonomy.nl/TaxonTree.aspx?cnt=0|accesso = 19 novembre 2024}}
* {{cita web|url=https://web.archive.org/web/20070311085558/http://www.panda.org/about_wwf/where_we_work/ecoregions/solomons_moist_forests.cfm|titolo= Solomons-Vanuatu-Bismarck Moist Forests|cid= }}
* {{cita web|titolo= East Melanesian Islands|editore= Conservation International |url= https://web.archive.org/web/20101223052442/http://www.biodiversityhotspots.org/xp/hotspots/east_melanesia/Pages/default.aspx|accesso= 17 marzo 2025|cid= East Melanesian Islands}}
* {{cita web|titolo= Vanuatu Protection Coverage|autore= Pacific Islands Protected Area Portal (PIPAP)|url= https://pipap.sprep.org/country/vu|accesso= 15 marzo 2025|cid= Vanuatu Protection Coverage}}
* {{cita web|titolo= Solomon Islands Protection Coverage|autore= Pacific Islands Protected Area Portal (PIPAP)|url= https://pipap.sprep.org/country/sb|accesso= 15 marzo 2025|cid= Solomon Islands Protection Coverage}}
* {{cita web|titolo= Papua Nuova Guinea Protection Coverage|autore= Pacific Islands Protected Area Portal (PIPAP)|url= https://pipap.sprep.org/country/pg|accesso= 15 marzo 2025|cid= Papua Nuova Guinea Protection Coverage}}
[https://www.sprep.org/roundtable/documents/WWF_DMelick.pdf WWF – Papua New Guinea]<br>
[https://pxhere.com/ immagini libere]
{{Portale|Ecologia e ambiente}}
[[:Categoria:Global 200]]
= [[Arcipelago delle Isole Salomone]] =
== Geografia fisica ==
{{dx|[[File:Solomon Islands 1989.jpg|left|upright= 1.80|thumb|Mappa dellArcipelago delle Isole Salomone]]}}
L'arcipelago è formato da circa 1.000 fra isole maggiori e piccoli atolli, disposti nel [[Pacifico]] sud-occidentale lungo un arco di circa 1.500 km, fra le [[isole Bismarck]] a nord-ovest e le [[Vanuatu|isole Vanuatu]] a sud-est. Costituisce il limite orientale del [[Mar delle Salomone]]. L'arcipelago dista circa 1.100 km dalla [[Nuova Guinea]] a ovest e circa 1.600 km dall'[[Australia]] a sud-ovest.
Geograficamente l'arcipelago è composto da tre gruppi di isole:<ref>{{cita|Naval Intelligence Division|''Op. citata'', pag. 667-699}}</ref>
* gli atolli settentrionali;
* il gruppo centrale con le 7 isole maggiori (Bougainville, Choiseul, Santa Isabel, Nuova Georgia, Malaita, Guadalcanal e San Cristobal);
* un gruppo meridionale con le isole Santa Cruz e altre isole minori ed atolli:
;Atolli settentrionali:
* [[Isole Green]]
** [[Nissan (isola)|Nissan]]
** Pinipel
** Barahun
** Sirot
** Sau
* [[Isole Carteret|Carteret]] (o Kilinailau o Tulun)
* [[Takuu]] (o Tauu)
* [[Nukumanu]] (o Tasman)
* [[Ontong Java]]
* [[Roncador Reef]]
;Gruppo centrale
Si tratta delle isole maggiori dell'arcipelago. Sono disposte lungo due catene parallele poste in direzione nord-ovest -> sud-est. Il braccio di mare che separa le due catene prende il nome di [[stretto della Nuova Georgia]].
* {{sottolineato|testo=Catena settentrionale:}}
** [[Taro (isola)|Taro]]
** [[Isola Choiseul]]; (2.971 km²)
*** [[Rob Roy (isola)|Rob Roy]] (Velaviru);
*** [[Wagina]] (Vaghena)
** [[Santa Isabel (Isole Salomone)|Santa Isabel]] (2.999 km²);
*** [[Ghaghe]] (Gage)
*** Barora Fa;
*** Barora Ite;
*** [[San Jorge (Isole Salomone)|San Jorge]];
** [[Fera (isola)|Fera]];
** [[Mahige]]
** [[Malaita]] (4.307 km²) è la terza più grande isola dell'arcipelago;
*** [[Maramasike]] (Small Malaita)
*** [[Ulawa]]
*** [[Sikaiana]]
* Catena meridionale:
** [[Buka]], è la piu settentrionale delle isole maggiori;
** [[Bougainville (isola)|Bougainville]], (9.318 km²) situata a sud di Buka, è l'isola piu grande dellarcipelago;
** [[Isole Shortland]], subito a sud di Bougainville;
** [[Isole del Tesoro]] a sed-ovest delle Shortland;
** [[Tong (isola)|Tong]], anche nota come isola di San Rafael, a circa 30 km a est di Los Negros;
** [[Fauro|Fauro Island]], a est delle Shortland;
** [[Nuova Georgia (arcipelago)|Isole della Nuova Georgia]] sottogruppo composto da;
*** [[Vella Lavella]]
*** [[Ranongga]]
*** [[Kolombangara]]
*** [[Gizo]]
*** [[Simbo]]
*** [[Vonavona]] (o Parara)
*** [[Arundel (isola)|Arundel]] (o Kohinggo)
*** [[Nuova Georgia]] (2.037 km²) è la più piccola fra le 7 maggiori isole dellarcipelago;
*** [[Isola di Rendova|Rendova]]
*** [[Tetepare]]
*** [[Vangunu]]
*** [[Nggatokae]] (o Gatukai)
*** [[Mbulo]]
** [[Mborokua]]
** [[Isole Russell]]
*** [[Pavuvu]]
*** [[Mbanika]] (o Banika)
** [[Isole Nggela]] (isole Florida)
** [[Guadalcanal]] (5.336 km²) è la seconda più grande isola dopo Bougainville;
*** [[Marapa]]
*** [[Rua Sura]]
*** [[Tavanipupu]]
** [[Makira]] (San Cristóbal), (3.190 km²) è la più meridionale delle isole maggiori, punto di convergenza fra la catena meridionale e quella settentriomnale;
*** [[Ugi]] (o Uki)
*** [[Isole Olu Malau]] (Three Sisters)
*** [[Owaraha]] (Santa Ana)
*** [[Owariki]] (Santa Catalina)
;Gruppo meridionale
* [[Isole Santa Cruz]], a circa 400 km o est di San Cristobal;
** [[Nendo]] (Santa Cruz);
** [[Utupua]];
** [[Vanikoro]];
** [[Tinakula]];
* [[Isole Reef]] (Swallow o Matema);
* [[Isole Duff]];
* [[Tikopia]];
* [[Anuta]];
* [[Fatutaka]], piccola isola vulcanica, è l'isola piu orientale delle Salomone.
== Geografia antropica ==
Politicamente l'arcipelago è diviso fra i due stati delle [[Isole Salomone]] e la [[Papua Nuova Guinea]].<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/isole-salomone_res-ec5c0087-edb5-11df-9962-d5ce3506d72e|titolo=Salomone, Isole|accesso=17 novembre 2021}}</ref>:
*{{SLB}}, [[Stato]] [[Indipendenza|indipendente]], superficie 28.896 <ref>{{cita web |url= https://www.cia.gov/the-world-factbook/countries/solomon-islands/#geography |titolo= Solomon Islands: Geography |editore= CIA Factbook |accesso=25 luglio 2023}}</ref>
*{{Simbolo|Flag of Bougainville.svg}} [[Regione autonoma di Bougainville]], [[Regioni della Papua Nuova Guinea|regione]] della [[Papua Nuova Guinea]].
== Note ==
<references/>
== Bibliografia c==
* {{cita libro|titolo= Thirty Years in the South Seas|capitolo= The German Solomon Islands, together with Nissan and the Carteret Islands|autore= R. Parkinson|editore= Università di Sydney, 2010|url= https://books.google.it/books?id=ur_NrKoJ_r4C&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|}}
* {{cita articolo |titolo= Pre-Lapita Horizons in the Admiralty Islands: Flaked Stone Technology from GAC and GFJ|rivista= Archaeological Studies of the Middle and Late Holocene|autore= Christina Pavlides, Jean Kennedy|editore= Australian Museum, 2007|url= https://media.australian.museum/media/Uploads/Journals/18058/1477_complete.pdf|}}
* {{britannica|place/Solomon-Islands|cid= Britannica}}
* {{cita libro|autore= Heinrich Schnee|titolo= Deutsches Kolonial-Lexikon|capitolo= Salomoninseln|editore= Quelle & Meyer, Leipzig 1920|volume= Band III|pp= 211 e seguenti|url= https://web.archive.org/web/20211028083056/http://www.ub.bildarchiv-dkg.uni-frankfurt.de/Bildprojekt/Lexikon/php/suche_db.php?suchname=Salomoninseln|cid= Heinrich Schnee}}
* {{cita libro|autore= Naval Intelligence Division|titolo= PACIFIC ISLANDS VOLUME III - WESTERN PACIFIC|capitolo= Capitolo XV - General review of the Solomon islands |editore= GEOGRAPHICAL HANDBOOK SERIES, 1944|pp= 607-666|url= https://archive.org/details/in.ernet.dli.2015.275462/mode/1up?q=%22Solomon+islands%22&view=theater|cid= Naval Intelligence Division}}
= [[Lista delle ecoregioni italiane]] =
[[File:Ecoregioni italiane.png|thumb|upright=1.8|]]
Questa è una '''lista delle [[ecoregioni]]''' secondo la classificazione del [[World Wildlife Fund]] (WWF)<ref>{{cita web|url=https://www.worldwildlife.org/biome-categories/terrestrial-ecoregions|titolo=Terrestrial Ecoregions|sito=World Wildlife Fund|lingua=en|accesso=30 dicembre 2016}}</ref> che interessano in tutto o in parte l'[[Italia]].
== Ecoregioni terrestri ==
L'Italia fa parte dell'[[Ecozona paleartica]]. Le sue ecoregioni appartengono ai biomi delle:
* [[Foreste di conifere temperate]];
* [[Foreste di latifoglie e foreste miste temperate]];
* [[Foreste, boschi e macchie mediterranei]].
;Foreste di conifere temperate
* [[Foreste di conifere e foreste miste delle Alpi]].
;Foreste di latifoglie e foreste miste temperate
* [[Foreste montane decidue degli Appennini]];
* [[Foreste miste delle Alpi Dinariche]];
* [[Foreste miste del bacino del Po]].
;Foreste, boschi e macchie mediterranei
* [[Foreste decidue illiriche]];
* [[Foreste di sclerofille e semidecidue dell'Italia]];
* [[Foreste mediterranee della Spagna nord-orientale e Francia meridionale]];
* [[Foreste montane miste dell'Appennino meridionale]];
* [[Foreste sclerofille e miste tirreno-adriatiche]].
== Ecoregioni d'acqua dolce ==
Le [[ecoregioni d'acqua dolce]] che interessano l'Italia sono due e appartengono entrambe al bioma dei [[fiumi delle coste temperate]] dell'ecozona Paleartica.
; Fiumi delle coste temperate
* Versante adriatico italiano centrale e settentrionale (ecoregione 415);<ref>[https://web.archive.org/web/20170116163307/http://www.feow.org/ecoregions/details/Gulf_of_Venice_Drainages 415]
</ref>
* Versanti ligure, tirrenico, ionico italiano, adriatico italiano meridionale, Sicilia, Sardegna, Corsica (ecoregione 416).<ref>[https://web.archive.org/web/20170116163002/http://www.feow.org/ecoregions/details/Italian_Peninsula_Islands 416]
</ref>
== Ecoregioni marine ==
Le acque territoriali dell'Italia rientrano nel regno marino dell'[[Atlantico settentrionale temperato]] e nella provincia marina del [[Mar Mediterraneo]].<ref>{{cita web|titolo= Mediterranean Sea|url= https://www.marineregions.org/gazetteer.php?p=details&id=21752|accesso= 25 gennaio 2025}}</ref>
;Mare Mediterraneo
* [[Mare Adriatico]] (codice MEOW 30);
* [[Mare Ionio]] (codice MEOW 34);
* [[Mediterraneo occidentale]] (Codice MEOW 35).
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{cita pubblicazione|autore= Olson D.M., et al.|anno=2001 |titolo= Terrestrial ecoregions of the world: A new map of life on Earth |rivista= BioScience |volume= 51|pagine= 933–938|lingua= en|url= http://wolfweb.unr.edu/~ldyer/classes/396/olsonetal.pdf|accesso= 7 giugno 2016|doi= 10.1641/0006-3568(2001)051[0933:TEOTWA]2.0.CO;2 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20120917072415/http://wolfweb.unr.edu/~ldyer/classes/396/olsonetal.pdf |dataarchivio= 17 settembre 2012 |urlmorto= si}}
* {{cita libro|titolo= Global 200 - Ecoregional conservation - Il processo di conservazione ecoregionale e la sua applicazione in Italia|autore= Fabrizio Bulgarini, Corrado Teofili, Gianfranco Bologna|editore= Associazione Italiana per il WWF For Nature, Maggio 2004|url= http://www.wwflivorno.it/files/dossier%20ERC.pdf}}
* {{cita pubblicazione|autore= Mark D. Spalding et al.|titolo=Marine Ecoregions of the World: A Bioregionalization of Coastal and Shelf Areas|rivista=BioScience|editore=Oxford University Press |anno=2007 |volume=57 |numero=7 |pagine=573-583|url=https://bioscience.oxfordjournals.org/content/57/7/573|doi=10.1641/B570707|lingua=en|accesso=1º gennaio 2017}}
== Voci correlate ==
* [[Lista delle ecoregioni terrestri]]
* [[Lista delle ecoregioni marine]]
* [[Lista delle ecoregioni d'acqua dolce]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
==Collegamenti esterni==
* {{cita web|titolo= Mappa interattiva ecoregioni terrestri|editore= World Wildlife Fund|url= https://ecoregions.appspot.com/|accesso= 6 dicembre 2016}}
* [https://www.worldwildlife.org/publications/marine-ecoregions-of-the-world-a-bioregionalization-of-coastal-and-shelf-areas World Wildlife Fund—WWF: Marine Ecoregions of the World (MEOW)]
= [[Zone consuetudinarie della Nuova Caledonia]] =
[[File:Emblem of New Caledonia.svg|thumb|Emblema della Nuova Caledonia]]
Le '''zone consuetudinarie della Nuova Caledonia''', ({{francese|aires coutumières}}), dette anche '''zone tribali''', sono una suddivisione amministrativa parallela della [[Nuova Caledonia]], valida per la gestione degli aspetti di diritto privato della popolazione [[Kanak]]. Vennero create a seguito agli [[Accordi di Matignon]] del 1988 e il loro funzionamento istituzionale è stabilito dalla legge organica francese n. 99-209 del 19 marzo 1999.
== Storia ==
[[File:Two Kanak (Canaque) warriors holding weapons, New Caledonia.jpg|thumb|Guerrieri Canachi (1880 ca.)]]
[[File:Flag of FLNKS.svg|thumb|Bandiera del Fronte di Liberazione Nazionale Canaco e Socialista (FLNKS).]]
[[File:J Lafleur & J-M Tjibaou.jpg|thumb|Cartellone commemorativo della storica stetta di mano fra Jacques Lafleur e Jean-Marie Tjibaou durante la firma dell’accordo di Matignon il 26 giugno 1988.]]
Per comprendere le ragioni dell'istituzione di questo livello amministrativo occorre tornare indietro nel tempo alla situazione creatasi nella Nuova Caledonia al tempo dell'occupazione coloniale francese.
La Nuova Caledonia divenne territorio francese nel 1853. Quando il primo governatore della Nuova Caledonia, Du Bouzet (1805-1867), arrivò sull'isola nel 1855, redasse immediatamente una carta che aveva lo scopo di imporre lo Stato francese su tutte le terre della colonia. Du Bouzet rivendicò i terreni incolti come appartenenti al dominio dello Stato e propose di riservare il 10% della loro terra coltivata ai melanesiani. In conseguenza di questo nel 1856, si ebbero disordini in vari punti della colonia, con conseguente repressione ed espropriazioni.<ref name=bensa219/>
Nel 1864 venne costituita una colonia penale in cui vennero deportati migliaia di prigionieri francesi provenienti dalla madrepatria. Ai prigionieri che avevano scontato la pena venivano assegnati in concessione dei terreni purché decidessero di restare nella colonia senza tornare in madrepatria.<ref>{{cita web|titolo= Le bagne: transportation, relégation, déportation |autore= Jean-Jacques Espirat|url= https://www-futura--sciences-com.translate.goog/sciences/dossiers/ethnologie-histoire-culture-nouvelle-caledonie-469/page/7/?_x_tr_sl=auto&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it&_x_tr_hist=true|accesso= 20 aprile 2025}}</ref>
La questione dello spazio coloniale venne affrontata decisamente dall'arrivo, nel 1862, del governatore (1862-1870) Charles Guillain, incaricato di promuovere la colonizzazione penale e sostenere la colonizzazione libera.<ref name=bensa219>{{cita|ban Bensa, Isabelle Leblic|''Op. citata'', pag. 219-221}}</ref>
I Kanak venivano percepiti come troppo "primitivi" per accedere alla proprietà privata individuale. Pertanto il 24 dicembre 1867 venne emesso un decreto che istituiva una entità giuridica e amministrativa chiamata ''tribù'' che individuava una collettività governata da un capo alla quale si riconosceva la proprietà collettiva delle terre. Ritenuta collettivamente responsabile per le azioni dei suoi membri, la ''tribù'' emerse come entità a sé stante e quindi servì come base per la costruzione della proprietà degli indigeni.<ref name=bensa219/>
Nel 1876, le procedure di delimitazione delle riserve destinate alla popolazione indigena, insieme all’instaurazione nella Nuova Caldonia della legislazione [[Indigénat]] del 1887, che comportava notevoli limitazioni alla libertà di movimento delle popolazioni native, e all’introduzione nel 1897 delle [[chefferie|chefferies]], contribuirono a trasformare la tribù in un luogo fisico.<ref>{{cita|Lara Giordana|''Op. citata'', pag. 26}}</ref>
Pertanto in Nuova Caledonia, la parola ''tribù'' ha un significato/connotazione speciale che differisce dall’[[tribù|uso classico del termine]] in antropologia. In Nuova Caledonia la tribù è un luogo, il luogo dove si svolge la vita quotidiana dei Kanak. Dopo la fine della Seconda Guerra Modiale, le politiche di ''cantonnement'' furono abbandonate ma le riserve indigene create in passato continuarono a svolgere ancora per molto tempo un quadro di riferimento in cui si riconoscevano gli abitanti kanak. A partire dagli anni [['70]], il termine ''tribù'' perse del tutto il suo significato coloniale e venne adottato da tutti, in particolare dal popolo Kanak.<ref>{{cita|Le Meur|''Op. citata'', pag. 130-146}}</ref>
A partire dagli anni [['60]] iniziaro a formarsi nella Nuova Caledonia dei movimenti culturali e politici che svilupparono l'idea di una "identita kanak" all'interno della quale rivendicare l'indipendenta del territorio su basi culturali e storiche. Nacquero quindi diversi partiti fra cui i più importanti furno il Partito di liberazione Kanak o Palika (1975), il Fronte Unito di Liberazione Kanak (1977) e l'Unione Progressista della Melanesia (1974). Nel 1979, in vista delle Elezioni territoriali della Nuova Caledonia, questi partiti aderirono ad una coalizione chiamta Fronte dell'Indipendenza. Nel 1984 il Fronte si sciolse ed i partiti diederro luogo insime alla [[Unione Caledoniana]] al [[Fronte di Liberazione Nazionale Canaco e Socialista]] (FLNKS). Questi movimenti si scontrarono duramente con gli anti-indipendentisti del Raggruppamento per la Caledonia (RPCR) formato anche da dissidenti dell'Unione Caledoniana.
Gli anni fra il 1981 e 1988 furono caratterizzati da pesanti scontri che videro anche alcuni eventi tragici come l'uccisione di
Pierre Declercq (19 settembre 1981) segretario generale dell'Unione Caledoniana e del suo succssore Éloi Machoro ucciso durante una operazione della [[Gendarmerie nationale|Gendarmeria]] nel gennaio 1985 e portarono alla dichiarazione dello [[stato di emergenza#Francia|stato di emergenza]] il 12 gennaio 1985.
Gli anni successivi, noti come ''les Évènements'' (in italiano "gli Eventi")<ref>{{cita articolo|autore= Benoît Carteron|titolo= Approche anthropologique des événements en Nouvelle-Calédonie (1984-1988)|rivista= Des guerres civiles du xvie siècle à nos jours|editore= Presses universitaires de Rennes, 2022|url= https://books.openedition.org/pur/185387 |doi= doi.org/10.4000/books.pur.185387}}</ref> furono caratterizzati da violenti scontri fra le milizie degli opposti schieramenti e culminarono nella [[Crisi degli ostaggi di Ouvéa]] iniziata il 22 aprile 1988, e conclusasi il 5 maggio con la liberazione degli ostaggi al termine di una operazione di polizia in cui rimasero uccisi i 19 sequestratori canachi e due gendarmi.<ref>{{cita articolo|titolo= Nouvelle-Calédonie: la tragédie d’Ouvéa|autore= Jean-Paul Mari|rivista= Grands Reporter|url= https://www.grands-reporters.com/nouvelle-caledonie-la-tragedie-douvea/|data= 1/02/2013|accesso= 22 aprile 2025|}}</ref>
Dopo i tragici eventi di Ouvéa in entrambi gli schieramenti prevalse la convinzione che occorreva cercare una soluzione pacifica al problema. Il neo-eletto presidente [[François Mitterrand]] nominò il 10 maggio capo del governo [[Michel Rocard]] che a sua volta avviò una missione, incaricata di avvia un diaologo fra le parti, afidata al prefetto [[Christian Blanc]]. Blanc incontro subito i leader delle opposte fazioni: [[Jacques Lafleur]], capo del Rassemblement ((RPCR) anti-independentista e [[Jean-Marie Tjibaou]] leader degli indipendentisti canachi. Il dialogo fece rapidi progressi che portarono alla firma, il 19 giugno 1988, di quelli che sono noti come [[Accordi di Matignon (1988)|Accordi di Matignon]].
Questi accordi sono di grande importanza in quanto segnarono un fondamentale punto di partenza per il processo di pacificazione fra i due prncipali gruppi etnici della Nuova Caledonia e per l'avvio di un percorso definito del processo di [[Autodeterminazione dei popoli|autoderminazione]] degli abitanti di quel territorio, nonchè il riconoscimento della cultura e delle consuetudini dei Canachi. A tale proposito gli accordi prevedevano la creazione di consigli consultivi consuetudinari per ciascuna delle otto aree consuetudinarie, nonché di un consiglio consuetudinario territoriale.<ref>{{cita| Accordi di Matignon-Oudinot|''Link citato''|}}</ref>
Il diritto consuetudinario e le strutture previste, nonchè altri aspetti relativi alla cultura canaca vennero meglio definiti negli [[accordi di Noumea]] siglati il 5 maggio 1998.<ref>{{cita web|titolo= Accord de Nouméa|url= https://fr.wikisource.org/wiki/Accord_de_Noum%C3%A9a}}</ref>
Il quadro normativo di riferimento delle aree consuetudinarie e del loro funzionamento è stato successivamente definito in dettaglio dalla legge organica 99-209 del 19 marzo 1999 della Repubblica Francese.<ref name=legge>{{cita web|titolo= Loi n° 99-209 organique du 19 mars 1999 relative à la Nouvelle-Calédonie (1)|lingua=fr|url= https://www.legifrance.gouv.fr/loda/id/JORFTEXT000000393606|accesso= 23 aprile 2025}}</ref>
== Aree consuetudinarie ==
[[File:Aire coutumière in Neukaledonien 2018.png|thumb|upright=1.6|right|Zone consuetudinarie della Nuova Caledonia]]
A seguito degli accordi di Matignon e della legge 99-209 del 1999, sono stati definite 8 aree consuetudinarie, suddivise in 61 distretti consuetudinari nei quali si trovano 342 tribù.<ref>{{cita web|titolo= Portrait de votre tribu|editore= ISEE - Institut de la Statistique et des Études Économiques des Nouvelle-Calédonie |url= https://www.isee.nc/publications/la-nouvelle-caledonie-en-cartes-et-en-chiffres/portrait-de-votre-tribu|accesso= 23 aprile 2025||}}</ref>
* [[Area consuetudinaria di Ajië-Aro]]: si trova centro della [[Grande Terre (Nuova Caledonia)|Grande Terre,]] a cavallo tra le province del [[Provincia Nord|Nord]] e del [[Provincia Sud|Sud]];
* [[Area consuetudinaria di Djubéa-Kaponé]]: si trova all'estremità meridionale della Grande-Terre e comprende l'[[Isola dei Pini]]. Ne fa parte il comune di [[Nouméa]], anche se la capitale del territorio non contiene tribù;
* [[Area consuetudinaria di Drehu]]: comprende le [[Isole della Lealtà]] di [[Lifou]] e [[Tiga (isola)|Tiga]];
* [[Area consuetudinaria di Hoot ma Waap]]: si trova all'estremità settentrionale della Grande-Terre e comprende le [[isole Belep]], è la più estesa geograficamente;
* [[Area consuetudinaria di Iaai]]: corrisponde all'isola di [[Ouvéa]] ed è la più piccola delle Aree consuetudinarie;
* [[Area consuetudinaria di Nengone]]: comprende isola di [[Maré]] nelle Isole della Lealtà;
* [[Area consuetudinaria di Paici-Camuki]]: l'area è situata nella [[Provincia Nord|provincia settentrionale]] di Grande Terre, tra le aree di Hoot ma Waap a nord e Ajië-Aro a sud, è l'area con piu abitanti;
* [[Area consuetudinaria di Xaracuu]]: è situata principalmente nella provincia del Sud ma con una piccola parte in quella del Nord, tra le Aree consuetudinarie di Ajië-Aro a nord e di Djubéa-Kaponé a sud.
Le Aree consuetudinarie occupano complessivamente una superficie di 496.817 ettari, pari a circa il 27% della superficie della Nuova Caledonia.<ref>{{cita|Organisation coutumière|''Link citato''}}</ref>
=== Il Consiglio Consuetudinario ===
In ogni Area è istituito un Consiglio consuetudinario definito dalla legge organica 99-209 (Articoli 149-152, Sezione 2, Capitolo IV del Titolo III).
<ref name=legge/>
Il Consiglio ha carattere consultivo e può essere ingaggiato da qualsiasi autorità amministrativa o giudiziaria sull'interpretazione delle norme consuetudinarie. I membri sono designati secondo norme proprie di ogni ambito. Infatti, ogni tribù nomina i propri rappresentanti in questo consiglio, secondo gli usi e i costumi del territorio e sotto il controllo del consiglio degli anziani dei capi tribù, per un mandato generalmente di tre anni. Per le tre aree delle Isole della Lealtà , l'elezione di questi rappresentanti avviene a livello di consiglio distrettuale. I capi, i presidenti dei consigli distrettuali e i grandi capi sono membri ex officio di questo Consiglio consuetudinario. Successivamente, i membri del Consiglio eleggono i propri funzionari (Presidente, Vicepresidente, Segretario, Segretario aggiunto, Tesoriere e Tesoriere aggiunto) per la durata del mandato (solitamente tre anni).<ref name=legge/>
=== Aree, distretti, comuni e tribù===
Di seguito una tabella che indica per ogni area comunitaria i distretti componenti, le tribù che ne fanno parte, i comuni interessati e gli abitanti (dati 2019).<ref>{{cita|P. Rivoilan|''Op citata'', pag. 4|}}</ref>
{{clear}}
{|class="wikitable sortable"
|+
|- style="background:#98fb98;"
! Area consuetudinaria
! Distretti (n.tribù)
! Tribù
! Comuni
! Popolazione<br>(2019)
! Mappa
|-
|[[Area consuetudinaria di |Ajië-Aro]]||align="left"|
* Néouyo (9),
* Haut Nindien (5),
* Bas Nindien (8),
* Warai (8),
* Boréaré (3),
* Ny (6)
* Muéo (2).
|align="center"|Gouareu, Kamouï, Kapoué, Kua, Néaoua, Néoa, Néouyo, Ouakaya, Paraouyé, Gonde, Medaouya, Nérin, Nessakouy, Oingo, Boéareu, Gouaroui, Mé, Meareu, Nedivin, Nindiah, Ouessoin, Roibahon, Bâ, Kaora, Meomo, Nearia, Nediouen, Nekoue, Neya, Thu, zareu, Bouirou, Gouaro, Ny, Oua-Oué, Pothe, Montfaoué, Nekliai-Kradji, Népou, Ouendji||align="left"|
* Bourail,
* Houaïlou,
* Moindou,
* Poya (parte)
|align="center"|{{formatnum:5425}}||[[File:Aire coutumière Ajië-Aro 2018.png|100px]]
|-
|[[Area consuetudinaria di Djubéa-Kaponé|Djubéa-Kaponé]]||align="left"|
* Isola dei Pini (8),
* Isola Ouen (1),
* Pont des Français (2),
* Païta (7),
* Goro (1),
* Touaaurou (1),
* Unia (1).
|align="center"|Comagna, Gadji, Kere, Ooatchia, Touêté, Vao, Wapan, Youati, Ouara, Conception, St Louis, Bangou, Col de la Pirogue-St Laurent, Naniouni, N'de, Goro, Touaourou, Unia.||align="left"|
* Nouméa,
* Dumbéa,
* Païta,
* Mont-Dore,
* Yaté,
* Île des Pins.
|align="center"|{{formatnum:6673}}||[[File:Aire coutumière Djubéa-Kaponé 2018.png|100px]]
|-
|[[Area consuetudinaria di Drehu|Drehu]]||align="left"|
* Lössi (16),
* Gaïtcha (4),
* Wetr (17).
|align="center"|Luecila, Hnapalu, Ciole, Hnathalo, Nang, Kumo, Saint Paul, Tingeting, Doking, Hnacaom, Mucaweng, Xepenehe, Easo, Siloam, Hunetë, Hanawa, Hnanemuaetra, Wedrumel, Drueulu, Hapetra, Qanono, Hnase, Traput, Jozip, Hnaeu, Wassany, Inagoj, Luengöni, Joj, Mu, Xodrë, Hunöj, Hmelek, Thuahaik, Kejëny, Hnadro.
|align="left"|
*Lifou
|align="center"|{{formatnum:9175}}||[[File:Aire coutumière Drehu 2018.png|100px]]
|-
|[[Area consuetudinaria di Hoot ma Waap|Hoot ma Waap]]||align="left"|
* Bélép (7),
* Tendo (3),
* Hienghène (12),
* Téa Djanou (4),
* Kaala-Gomen (6),
* Koumac (5),
* Paimboas (9),
* Bondé (8),
* Balade (4),
* Nénémas (7),
* Arama (3),
* Pouébo (10),
* Voh (8).
|align="center"|St Joachim, St Joseph, St Louis, St Pierre, Ste Anne, Ste Marie, Ste Thérèse, Caavatch, Tendo, Tiendanite, Ganem, Le Koulnoué, Lewéraap, Lindéralique, Ouaième, Ouare , Ouen-Pouest, Ouenghip, Panié, Pindache, Poindjap, Pouyembegn, Tiwamack, Ouayaguette, Bas-coulna, Haut-coulna, Pangou-Ouaène, Baguanda, Baou St Pierre, Gamai, Ouemba, Païta, Tegon, Galagaoui, Pagou, Paop, Wanac I, Wanac II, Kourou, Oueholle, Ouemou, Bouelas, Ouène, Ouénia, Pangou-Ouaène, Pouembanou, Temeline, Balagam, Paraoua ou Diahot, St Jean-Baptiste, St Joseph, St Michel, St Pierre, St Thimothée, Ste Anne, St Denis Balade, St Gabriel Balade, St Paul balade, Ste Marie Balade, Baaba, Taanio, Tiabet, Tie, Titch, Yandé, Yenghébane, Bouarou, Narai, Pongal, Tiari, Diahoué, St Adolphe, St Denis Pouébo, St Ferdinand, St Gabriel Pouébo, St Joseph, St Louis, Ste Marie Pouébo, Tchamboène, Yambé, Boyen, Gatope, Ouélisse, Ouengo, Oundjo, Témala, Tiéta.
|align="left"|
* Bélép,
* Hienghène,
* Kaala-Gomen,
* Koumac,
* Ouégoa,
* Pouébo,
* Poum,
* Voh.
|align="center"|{{formatnum:11160}}||[[File:Aire coutumière Hoot ma Waap 2018.png|100px]]
|-
|[[Area consuetudinaria di Iaai|Iaai]]||align="left"|
* Mouli (3),
* Fayaoué (11),
* Himoné (1),
* Uë-Saint Joseph (4),
* Takédji (1).
|align="center"|Fayava, Lekine, Mouli, Banoutr, Fayaoué, Guei, Nanéméhu, Nimaha, Ognahut, Ouassadieu, Ouenghé, Ouloup-St Gabriel, Wakat, Wadrilla, Gossanah, Eot-St Joseph, Ognat-Saint Thomas, Téouta-Ounes, Weneki, Takedji||align="left"|
* Ouvéa
|align="center"|{{formatnum:3397}}||[[File:Aire coutumière Iaai 2018.png|100px]]
|-
|[[Area consuetudinaria di Nengone|Nengone]]||align="left"|
* Guahma (13),
* La Roche,
* Tawainedre,
* Penelo,
* Tadine,
* Wabao,
* Medu,
* Eni.
|align="center"|Mebuet, Nece, Tuo, Padawa, Hnawayace, Wakuarory, Roh, Tenane, Thogone, Cadralo, Menaku, Limite, Kaewatine, Atha, Ceni, Hnainèdre, La Roche, Rawa, Peyece, Hnadide, Tawainèdre, Wakone, Cuaden, Kurine, Patho, Pénélo, Cengeite, Tadine, Wabao, Medu, Eni.
|align="left"|
* Maré
|align="center"|{{formatnum:5753}}||[[File:Aire coutumière Nengone 2018.png|100px]]
|-
|[[Area consuetudinaria di Paici-Camuki|Paici-Camuki]]||align="left"|
* Baco (4),
* Poindah (7),
* Bayes (9),
* Monéo (2),
* Wagap (11)
* Ponérihouen (10)
* Touho (4)
* Poyes (6)
|align="center"|Aléou, Baco, Koniambo, Tiaoué, Bopope, Néami, Netchaot, Noelly, Poindah, Bayes, Ina, Napoémien, Nessapoué, Ometteux, Ouindo, Paama, Pambou, Tibarama, Monéo, Néavin, Po, Galilée, Poindimié, St Denis, St Michel, St Paul, St Thomas ou Ste Thérèse-Poutchala, Tiéti, Ti-Ounao, Tiwaka, Tye, Wagap, Goa, Goyetta-Nimbayes, Grochain, Grondu, L'Embouchure, Mou, Nébouéba, Néouta, St Yves, Tchamba, Ouaté, Paouta-Baï, Congouma, Ouanache, Paola-Poyes, Pombéi, Tiouande, Tuai (Tiouaé), Twaka (Touho).||align="left"|
* Koné,
* Poindimié,
* Ponérihouen,
* Pouembout,
* Touho.
|align="center"|{{formatnum:11449}}||[[File:Aire coutumière Paici-Camuki 2018.png|100px]]
|-
|[[Area consuetudinaria di Xaracuu|Xaracuu]]||align="left"|
* Canala (12),
* Kouaoua (6).
* Boulouparis (4),
* Coindé (2),
* Oua-Tom (2),
* Mwâhruu (2),
* Couli (3),
* Borendy (5),
* Thio (8).
|align="center"|Emma, Gélima, Haouli, Kuine, Mehoue, Mérénémé, Mia-Cui, Nakéty-Mission, Nanou-Kérénou, Nonhoue-Boakaine, Ouasse, Tenda Koumendi, Amon-Kasiori o Ouénéa, Ceynon, Konoyes-Sahoué, Méa-Mébara, Méchin, Ouérou-Pimet, Ouinané-Nétéa, Ouitchambo Kouergoa, Nassirah Ya, Coindé, Oui-Poin, Kouma-Pocquereux, Oua-Tom, Moméa, Table-Unio, Grand Couli, Petit Couli, Sarraméa, Grand Borendy, Petit Borendy, Port Bouquet, St Jean Baptiste, St Joseph, Kouaré, Ouindo, Ouroué, St Michel, St Paul, St Philippo I, St Philippo II, St Pierre.||align="left"|
* Canala,
* Kouaoua,
* Boulouparis,
* La Foa,
* Moindou,
* Sarraméa,
* Thio.
|align="center"|{{formatnum:7 284}}||[[File:Aire coutumière Xaracuu 2018.png|100px]]
|-
!'''Totale Aree'''
!''' 61'''
!'''342'''
!align="center"|'''{{formatnum:33}}'''
!'''{{formatnum:60316}}'''
![[File:Aire coutumière in Neukaledonien 2018.png|frameless|100x100px]]
|}
== Note ==
<references />
== Bibliografia d==
* {{cita libro|titolo=En pays kanak. Ethnologie, linguistique, histoire, archéologie en Nouvelle-Calédonie|autore= Alban Bensa, Isabelle Leblic|editore= Les Editions de la MSH, 2000|url= https://www.academia.edu/4446977/En_pays_kanak_Ethnologie_linguistique_histoire_arch%C3%A9ologie_en_Nouvelle_Cal%C3%A9donie?auto=download |cid= lban Bensa, Isabelle Leblic|id= ISBN 2735108643}}
* {{cita articolo|titolo= Waala, l’anomalia di un villaggio kanak|autore= Lara Giordana|rivista= L'Uomo Società Tradizione Sviluppo|numero= 2|anno= 2014|url= https://rosa.uniroma1.it/rosa03/uomo/article/download/17764/16903|cid= Lara Giordana|doi= 10.7386/79672}}
* {{cita articolo|titolo= Locality, Mobility and Governmentality in Colonial/Postcolonial New Caledonia: The Case of the Kouare Tribe (xûâ Xârâgwii), Thio (Cöö)|autore= Pierre-Yves Le Meur|rivista= Oceania|volumr= 83|numero= 2|anno= 2013|url= https://www.academia.edu/12254555/Locality_Mobility_and_Governmentality_in_Colonial_Postcolonial_New_Caledonia_The_case_of_the_Kouare_tribe_x%C3%BB%C3%A2_X%C3%A2r%C3%A2gwii_Thio_C%C3%B6%C3%B6|cid= Le Meur|doi= 10.1002/ocea.5009}}
== Voci correlate d==
* [[Storia della Nuova Caledonia]]
* [[Referendum sull'autodeterminazione in Nuova Caledonia]]
* [[Comuni della Nuova Caledonia]]
== Collegamenti esterni d==
* {{cita web|lingua=fr|titolo= Accordi di Matignon-Oudinot|url= https://www.mncparis.fr/uploads/accords-de-matignon_1.pdf|accesso= 14 marzo 2025|cid= Accordi di Matignon-Oudinot|}}
* {{cita web|lingua=fr|titolo= Les aires coutumières|url= https://presencekanak.com/2020/03/10/les-aires-coutumieres/|accesso= 14 marzo 2025|cid= |editore= Association Présence Kanak – Maxha}}
* {{cita web|lingua=fr|titolo= Organisation coutumière|url= https://www.isee.nc/phocadownload/non_theme/publications/tec/TECF-2016/3-organisationcoutumiere.pdf|accesso= 14 marzo 2025|cid= Organisation coutumière|editore= }}
* {{cita web|lingua=fr|titolo= Gouvernement de la Nouvelle-Calédonie |url=https://gouv.nc/|accesso= 14 marzo 2025|cid= |editore= }}
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