L'apocalisse: differenze tra le versioni

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{{Film
|titolo italiano = L'apocalisse
|immagine =
|didascalia =
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|titolo alfabetico = Apocalisse, L'
|paese = [[Italia]]
|anno uscita = [[1947]]
|durata =
|tipo colore = [[bianco e nero|B/N]]
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* [[Alfredo Varelli]]: [[Flavio Claudio Giuliano|Giuliano l'apostata]]
* [[Tullio Carminati]]: [[Lucio Turcio Aproniano Asterio|Asterio]], il prefetto di Roma
* [[Massimo Serato]]
* [[Vera Bergman]]: l'amante di Asterio
* [[Massimo Serato]]
* [[Enrico Musy|Enrico Glori]]
* [[Lilia Landi]]
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|montatore = [[Otello Colangeli]]
|musicista = [[Edgardo Micucci]]
|scenografo = [[Antonio Tagliolini]], [[Enrico Verdozzi]], [[Vittorio Valentini (scenografo)|Vittorio Valentini]], [[Ugo Niccolai]]
|costumista = [[Gino Carlo Sensani]], [[Anna Maria Fea]]
|truccatore =
}}
 
'''''L'apocalisse''''' è un [[film]] [[Italia|italianoitalia]]no del [[1947]], diretto da [[Giuseppe Maria Scotese]].
 
== Trama ==
Siamo nel [[1938]]. Nelle piazze e nei parlamenti si predice una dottrina di violenze, la scienza giunge alla disintegrazione dell'[[atomo]], ma teme che le scoperte siano utilizzate a scopo di distruzione, le nazioni non pensano che ad armarsi, le campagne vengono abbandonate, dai pulpiti i sacerdoti predicano contro le malvagità umane e richiamano la visione che [[Giovanni apostolo ed evangelista|Giovanni]] ebbe nell'isola di [[Patmos]] dell'[[Apocalisse di Giovanni|Apocalisse]]. Giovanni vide la bestia dell'Apocalisse delle sette teste, ed i [[Cavalieri dell'Apocalisse|quattro cavalieri]] lanciarsi sulla [[Terra]]. Roma, la nuova [[Babilonia (metafora)|Babilonia]], sta per sprofondare.
 
Nel [[363]], il prefetto [[Lucio Turcio Aproniano Asterio|Asterio]] è occupatissimo con l'amante, [[Flavio Claudio Giuliano|Giuliano l'imperatore]] combatte con i nemici ai confini con la [[Persia]] e all'interno i cristiani per ripristinare il culto degli Dei. Manda a Roma il [[tribuno]] Marco Tullio, innamorato della bella Giulia, con pieni poteri per Asterio onde stroncare i cristiani. Asterio annuncia a Marco Tullio un grandioso [[baccanale]]. Marco Tullio si incontra con Giulia, ormai donna fatta e presa nel turbine della corruzione. Nel baccanale Giulia si ubriaca e Marco Tullio riparte con il senso di orrore che gli ha dato la visione di Roma, mentre Asterio fa arrestare in massa i cristiani. In Persia Giuliano è attaccato dai persiani; li vince ma muore riconoscendo che Cristo lo ha vinto. Le legioni tornano a Roma, i nemici di Giuliano ripristinano il culto di Cristo, le legioni si ribellano contro gli ordinamenti di Giuliano e dei suoi seguaci: Roma è invasa e fonde in un mare di fiamme.
 
Si ritorna al [[1938]]. Passano i secoli, le città sono risorte, ma l'uomo è travolto dall'orgoglio di potenza trascinandotralasciando la legge di Dio e la situazione si ripete. Il moderno [[tabarin (locale)|tabarin]] sostituisce l'antico baccanale, e scoppia la [[seconda guerra mondiale|guerra]]: morte, fame, carestia, ed un campo infinito di morti.<ref>Il soggetto è stato desunto dal documento originale del visto di censura, scaricabile dal sito ''Italia Taglia''.</ref>
 
== Distribuzione ==
Il film, iscritto al [[Pubblico registro cinematografico]] con il n. 625, venne presentato alla Commissione di revisione cinematografica, presieduta da Vincenzo Calvino, il 20 agosto 1947, e ottenne il [[visto censura]] n. 3.029 del 28 agosto 1947 a condizione di eliminare la scena della morfinomane che si rivolge a un giovane per ottenere la droga e del giovane che gliela offre, pretendendo un bacio, e in genere tutte quelle che riguardano la [[morfina]].

Ebbe la prima proiezione pubblica il [[20 ottobre]] [[1947]]. L'incasso fu di 112.500.000 [[lira italiana|lire]] dell'epoca. Dopo l'uscita in prima visione la pellicola scomparve dalla circolazione, anche se probabilmente è stata proiettata in piccole televisioni private. Non ebbe gran considerazione da parte della critica.
 
== Altri tecnici ==
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== Critica ==
"{{Citazione|La cosa che più fa rabbia nel film non è tanto che si tratti di una delle pellicole più prive di senso di tutta la storia del cinema, quanto (almeno per un uomo di cultura) il bestiale trattamento usato all'imperatore Giuliano [...]. Nell{{' }}''Apocalisse'' ragazze discinte e di scarsa venustà sarebbero la conseguenza del crollo del regno di Giuliano; ridicoli modellini la Roma dell'Impero; un giovanotto senza risorse l'eroico ultimo dei romani. Ci vorranno almeno un paio di ''[[Sciuscià (film)|Sciuscià]]'' per farci scordare di quali cose è ancora capace il nostro cinema, quando ritrova le vie che già lo portarono ad almeno tre fallimenti". |[[Pietro Bianchi (critico cinematografico)|Pietro Bianchi]], ''[[Candido (rivista)|Candido]]'', 2 novembre 1947}}
 
== Recensioni ==
* Anonimo, ''[[Hollywood (rivista)|Hollywood]]'' n. 49, 1947 (notizie di lavorazione)
* G. Micaglio, ''Hollywood'' n. 51, 1947 (recensione)
 
== Bibliografia ==
*[[Roberto Poppi]], ''Dizionario del cinema italiano. I film dal 1945 al 1959'', Gremese editore, Roma (2007), pag. 45.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*[[Roberto Poppi]], ''Dizionario del cinema italiano. I film dal 1945 al 1959'', Gremese editore, Roma (2007), pag. 45.
 
== Collegamenti esterni ==
*{{Collegamenti esterni}}
*{{ANICA|DC5467}}
 
{{Portale|cinema}}
 
[[Categoria:Film drammatici]]
[[Categoria:Film storici]]
[[Categoria:Film ambientati nell'antica Roma]]