Brendola: differenze tra le versioni
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=== Epoca medievale ===
[[File:San Michele e Rocca dei Vescovi 1987.JPG|left|thumb|La rocca dei Vescovi, così come appariva prima del restauro di fine [[Anni 1990|anni novanta]].]]
Placate le invasioni, i [[Ordine di San Benedetto|monaci benedettini]] avviano la paziente bonifica del territorio brendolano, grazie alla quale la popolazione torna ad avvicinarsi alla pianura con nuovi insediamenti e coltivazioni più ampie. Tuttora è possibile osservare i "terrazzamenti" ingegnati dai benedettini lungo alcuni versanti dei colli brendolani, per agevolare la coltivazione (uno di questi è in via Valle). Durante le dominazioni [[longobarda]] e [[carolingia]] ([[568]]-[[888]]) la zona vede un periodo di pace e
Grazie all'imperatore germanico [[Ottone I di Sassonia]] le invasioni terminano<ref name=RossiP60/>: nella seconda metà del [[X secolo]] ordina la costruzione di un castello fortificato eretto attorno al colle più popolato di Brendola, con una ''Rocca'' sulla sommità, la ''Rocca dei Vescovi'' che è arrivata ai giorni nostri. Come descritto nei documenti citati nella nota sul toponimo, dal [[1000]] al [[1084]] inviano 7 "diplomi" ai vescovi di Vicenza contenenti le liste dei centri urbani concessi in [[feudo]] dal [[Sacro Romano Impero]] al [[vescovado]]<ref>{{cita|Rossi, Storato, Dalla Via, Visonà|pp. 61-63|Rossi}}</ref>. La vita brendolana però è centrata fuori dal castello, rimasto luogo di riparo per gli abitanti e di residenza vescovile. Il popolo si riuniva in quella che ora è ''Piazza del Popolo'' per dibattere sulle questioni cittadine, di fronte al luogo sacro già intitolato a [[san Michele Arcangelo]], come recita il più antico documento originale stilato dal comune di Brendola, datato 25 gennaio [[1197]]<ref>{{cita|Rossi, Storato, Dalla Via, Visonà|p. 66|Rossi}}</ref>:
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