Donatismo: differenze tra le versioni
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== Ottato di Milevi ==
Il campione dell'ortodossia, il vescovo [[Ottato di Milevi]], compose l'opera ''De schismate Donatistarum'' in risposta a quella del vescovo donatista di Cartagine, [[Parmeniano]], sotto [[Valentiniano I]] e [[Valente (imperatore)|Valente]] ([[364]]-[[375]]) (così riportava [[Sofronio Eusebio Girolamo|Girolamo]]). Ottato stesso affermava di aver scritto la sua opera dopo la morte di Giuliano ([[363]]) e più di 60 anni dopo l'inizio dello scisma (intendendo la persecuzione del 303). L'opera è sopravvissuta in una edizione diversa, manipolata dopo la consacrazione di [[papa Siricio]] (dicembre [[384]]), con un settimo libro aggiunto ai sei originali. Nel primo libro Ottato descriveva l'origine e l'evolversi dello scisma; nel secondo spiegava le posizioni della Chiesa di Roma; nel terzo difendeva i cattolici dall'accusa di aver perseguitato i donatisti, riferendosi specialmente ai giorni di Macario. Nel quarto libro confutava Parmeniano sul sacrificio di un peccatore. Nel quinto libro dimostrava la validità del battesimo anche se amministrato da peccatori, poiché è sempre conferito da [[Cristo]], essendo il ministro un semplice strumento. Questa è la prima volta che, nella dottrina, la grazia dei [[Sacramento|sacramenti]] viene attribuita direttamente all'''opus operatum'' di Cristo, indipendentemente dalla dignità del ministro. Nel sesto libro descriveva la violenza dei donatisti e la maniera sacrilega in cui avevano trattato gli altari cattolici. Nel settimo libro trattava precipuamente di unità e riunione, tornando sugli episodi legati a Macario.
Chiamava Parmeniano "fratello" ed avrebbe voluto trattare i donatisti come fratelli perché non li considerava eretici. Come altri [[Padre della Chiesa|Padri]], era convinto che solamente [[Paganesimo|pagani]] ed eretici sarebbero precipitati all'[[inferno]]; gli scismatici e tutti i cattolici si sarebbero potuti salvare dopo un periodo di [[purgatorio]]. Questo è un fatto curioso, poiché, in Africa, prima di lui e dopo di lui, Cipriano ed Agostino sostennero che lo scisma era negativo come l'eresia, se non peggiore. Ottato fu molto venerato, prima da Agostino e, in seguito, da [[Fulgenzio di Ruspe]]. Scrisse con veemenza, a volte con violenza, nonostante le sue proteste di amicizia. Il suo stile era forte ed efficace, spesso conciso ed [[epigramma]]tico. A quest'opera allegò una raccolta di documenti contenenti le prove della storia che aveva riferito. Questo dossier, certamente, era stato raccolto molto prima, in ogni caso, prima della pace del [[347]] e non molto dopo la data del suo ultimo documento, risalente al febbraio del [[330]]; i rimanenti non sono più tardi del 321, e probabilmente furono raccolti proprio in quell'anno. Sfortunatamente queste importanti testimonianze storiche sono sopravvissute solamente in un singolo manoscritto mutilato, poiché l'originale stesso era incompleto. Il dossier fu ampiamente usato nel [[411]] e venne citato in ampi brani da Agostino, che ha conservato molti interessanti brani che altrimenti ci sarebbero ignoti.
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