Figlio dell'uomo: differenze tra le versioni

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{{Citazione|Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco venire con le nubi del cielo uno, simile ad un figlio di uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui. Gli furono dati potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivanoː il suo potere è un potere eterno, che non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto}}
Molti commentatori considerano questa figura misteriosa una personificazione dei "santi dell'Altissimo", di cui Daniele parla nei successivi versetti 18, 22 e 27, ma già la letteratura giudaica apocalittica lo intende come una figura messianica. Essa, quindi, è stata intesa dalla tradizione e dalla [[Chiesa cristiana delle origini|Chiesa primitiva]], come il ''[[trait-d'union]]'' tra l'[[Antico Testamento|Antico]] ed il [[Nuovo Testamento]], in quanto la [[ascensione di Gesù|salita al cielo di Gesù]] sarebbe l'adempiersi preciso e puntuale della profezia di Daniele.
Questa opinione resta a tutt'oggi condivisa dalla maggior parte del mondo cristiano. Il sogno di Daniele parla della glorificazione del Figlio di Dio, mentre la [[Passione di Gesù|Passione]] e morte di un non meglio identificato servo di Jahvè sono profetizzate dal [[Libro di Isaia]]<ref>{{passo biblico2|Is|42:14}}, {{passo biblico2|Is|49:1-6}}, {{passo biblico2|Is|50:4-9}}, {{passo biblico2|Is|52-54}}</ref>
 
Molto interessante, anche se controverso, l'utilizzo del titolo "Figlio dell'Uomo" nel ''Libro delle Parabole'', la seconda sezione del [[Libro di Enoch]]. Secondo Paolo Sacchi "il Libro delle Parabole è datato con sicurezza a circa l'anno 30 a.C. e vi appare una figura chiamata Figlio dell'Uomo che ha le seguenti caratteristiche: è una persona, non una collettività; ha natura divina, esiste prima del tempo e vive tuttora; conosce tutti i segreti della Legge e perciò ha il compito di celebrare il Grande Giudizio alla fine dei tempi."<ref>{{cita web|url=http://www.christianismus.it/modules.php?name=News&file=article&sid=49&page=5|titolo=Il problema del Figlio dell'Uomo di Paolo Sacchi}}</ref> Nei vangeli Gesù, proprio mentre si presenta come il Figlio dell'Uomo, si attribuisce anche il potere di giudicare (cfr. per esempio Mc 2,10-11 o Gv 5,27) e perciò sembra identificarsi con il personaggio messianico del Libro delle Parabole.