Jochen Rindt: differenze tra le versioni
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|Attività = pilota automobilistico
|Nazionalità = austriaco
|PostNazionalità = ai fini sportivi, campione del mondo di [[Formula 1]] nel [[Campionato mondiale di Formula 1 1970|1970]]. Il titolo gli fu assegnato postumo dopo che il pilota trovò la morte in un incidente sul [[Autodromo
}}
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A Monza, durante le qualifiche del sabato, all'inizio del quinto giro<ref name=formula1news/> perse il controllo della vettura appena prima della curva Parabolica, andando a urtare violentemente contro il ''guard-rail''. La vettura si disintegrò e Rindt morì durante il trasporto all'ospedale.
Le cause dell'impatto sono ignote.<ref>[https://www.formulapassion.it/motorsport/storia/tecnica-delle-f1-storiche-lotus-72-1970-quinta-parte-rindt-chapman ''Tecnica delle F1 storiche: Lotus 72 (1970) – Quinta Parte''] formulapassion.it</ref> L'ipotesi più accreditata riguarda un problema all'impianto frenante: la rottura dell'alberino di supporto del disco freno<ref>[https://archivio.unita.news/assets/main/1971/01/14/page_008.pdf ''L'Unità, 14 gennaio 1971, p. 8''] unita.news</ref> entrobordo, che si tranciò di netto a causa del cedimento strutturale del materiale, troppo sollecitato dall'assenza degli alettoni, che rendevano molto instabile la [[Lotus 72]]. Questa scelta tecnica fu attuata per contenere la differenza di prestazioni con le Ferrari su un circuito veloce come quello di [[Autodromo
La morte fu causata principalmente dal piantone dello sterzo, che sfondò lo sterno del pilota austriaco: le cinture di sicurezza si strapparono parzialmente dai sei punti di ancoraggio alla scocca e non ressero alla decelerazione dell'impatto, proiettando il pilota in avanti verso il volante. La forte decelerazione e la totale perdita dell'avantreno dovuta all'impatto, fecero sì che anche gli arti inferiori subissero gravi lesioni seppur non fatali. Il piede sinistro, il più leso dall'angolo d'impatto, era separato quasi di netto dalla caviglia. Ai soccorritori che per primi giunsero sul luogo apparve una scena raccapricciante: Rindt era disteso nell'abitacolo con gli arti inferiori completamente esposti. Spirò pochi minuti dopo nell'ambulanza che lo stava trasportando all'[[ospedale]] [[Niguarda]] di [[Milano]]. Fu aperta un'inchiesta della magistratura italiana, che mise sotto accusa la Lotus e [[Colin Chapman]] per la scarsa solidità delle sue vetture.<ref name=tuttomotoriweb/> Giancarlo Gnepo Kla scrisse per ''[[Ruoteclassiche]]'': «Nell'ottica di una migliore distribuzione dei pesi Chapman spostò i dischi all'interno del telaio, allontanando masse dalle ruote. Tuttavia le torsioni che gravavano sul mozzo erano tali da provocare anche dei cedimenti».<ref>[https://ruoteclassiche.quattroruote.it/accadde-oggi-50-anni-fa-ci-lasciava-jochen-rindt/ ''Accadde oggi, 50 anni fa ci lasciava Jochen Rindt''] quattroruote.it</ref>
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