Maometto: differenze tra le versioni
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Fu l'unico figlio di [[Abd Allah ibn Abd al-Muttalib|ʿAbd Allāh b. ʿAbd al-Muṭṭalib]] ibn [[Hashim ibn 'Abd Manaf|Hāshim]] (appartenente ad un importante [[clan]] di mercanti, quello dei [[Hashemiti|Banū Hāshim]], componente della più vasta [[tribù]] dei [[Quraysh|Banū Quraysh]] della Mecca) e di [[Amina bint Wahb|Āmina bt. Wahb]], figlia del ''[[sayyid]]'' del clan dei [[Banu Zuhra]], anch'esso appartenente ai B. Quraysh. La sua nascita sarebbe stata segnata, secondo alcune tradizioni, da eventi straordinari e miracolosi.<ref>''Vite antiche di Maometto'', a cura di Michael Lacker. Testi scelti e tradotti da Roberto Tottoli, Milano, Mondadori 2007.</ref> Suo padre morì a [[Yathrib]], sei mesi prima della sua nascita, al termine d'un viaggio di commercio a [[Gaza]].
Orfano fin dalla nascita del padre
Oltre alla madre e alla nutrice, del bambino si prese cura [[Umm Ayman]] Baraka, schiava etiope della madre che lo allevò dopo il periodo trascorso presso Ḥalīma, rimanendo con lui fino a che Maometto ne propiziò il matrimonio, dapprima con un [[Yathrib|medinese]] e poi col figlio adottivo [[Zayd ibn Haritha|Zayd]]. Secondo lo storico [[Ibn Sa'd]], Baraka avrebbe insegnato a Maometto l'[[abissino]]<ref name="Lo Jacono 33">{{Cita|Lo Jacono 2011|p. 33.}}</ref>. Nella tradizione islamica Umm Ayman, che generò Usama ibn Zayd, fa parte della Gente della Casa (''Ahl al-Bayt'') e il Profeta nutrì sempre per lei un vivo affetto (tanto dal chiamarla «mamma»<ref name="Lo Jacono 33"/>), anche per essere stata una delle prime donne a credere al messaggio coranico da lui rivelato.
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