Dialetto tergestino: differenze tra le versioni

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== Storia ==
Il tergestino era parlato a Trieste dalla maggior parte della popolazione fino alla fine del [[XVIII secolo|Settecento]]. A partire da tale periodo iniziò un rapido processo di sostituzione linguistica che portò alla scomparsa del tergestino e al prevalere di una parlata veneta di tipo coloniale, il dialetto triestino. La sostituzione avvenne quando Trieste, [[Casa d'Asburgo|asburgica]] dal [[1382]], divenne un importante porto commerciale (a partire dal [[1719]]) e la sua popolazione passò rapidamente da {{formatnum:6000}} abitanti circa a più di 200.000. Tale incremento demografico, dovuto alla massiccia immigrazione da zone di lingua diversa, stravolse il tessuto linguistico di Trieste e portò alla scomparsa del tergestino. Esso sopravvisse fino alla prima metà dell'Ottocento come lingua delle famiglie aristocratiche più antiche della città (chiamate ''lis tredis ciasadis''<ref>I nomi delle tredici casate sono: Argento, Baseggio, Belli, Bonomo, Burlo, Cigotti, Giuliani, Leo, Padovino, Pellegrini, Pettazzi, Stella, Toffani</ref>, espressione che dimostra la notevole somiglianza dell'antico tergestino con il friulano).
 
Muovendosi nel solco di una tradizione inaugurata da Pier Gabriele Goidanich<ref name="ReferenceA">{{cita pubblicazione | autore= P. G. Goidànich |titolo= Intorno alle reliquie del dialetto tergestino-muglisano |rivista= Atti della Accademia scientifica veneto-trentino-istriana. Classe di scienze storiche, filologiche e filosofiche | volume= I| anno= 1903 | pp= 39-52}}</ref> e ripresa più di recente da Mario Doria<ref>{{cita libro | autore= Mario Doria |titolo= Introduzione a “I dialoghi piacevoli in dialetto vernacolo triestino, edizione critica a cura di Mario Doria” |editore= Italo Svevo |città=Trieste|anno= 1972 | pp=VII-XII}}</ref>, nella storia del Tergestino si individuano due fasi: una più antica che va dal [[1300]], periodo a cui risalgono le prime attestazioni, fino alla prima metà del diciottesimo secolo, e una “moderna” che si conclude nella prima metà dell'Ottocento con la sua estinzione.