Python molurus: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Bot: attivo categorie |
|||
Riga 97:
Il nome scientifico del pitone delle rocce indiano ''Python molurus'' fu coniato nel 1758 da [[Carl von Linné]], il fondatore della [[nomenclatura binomiale]], nella sua opera [[Systema Naturae]]. Nel 1820, il [[naturalista]] tedesco [[Heinrich Kuhl]] descrisse un altro pitone gigante, il [[pitone delle rocce birmano]] ''Python bivittatus'',<ref>Kuhl, H. (1820). ''[[iarchive:beitrgezurzool00kuhl/page/n107/mode/2up|Python bivittatus mihi]].'' Beiträge zur Zoologie und vergleichenden Anatomie. Frankfurt am Main: Verlag der Hermannschen Buchhandlung. p. 94.</ref> che per lungo tempo fu considerato una sottospecie di ''Python molurus''. La classificazione interna dei pitoni delle rocce fu oggetto di controversie per circa 200 anni. Le aree di distribuzione delle due forme si sovrappongono certamente nel nord-est dell’India, in Nepal, nel Bhutan occidentale, nel sud-ovest del Bangladesh e probabilmente anche nel nord-ovest della Birmania<ref name="Groombridge" />. Osservazioni condotte in India e Nepal dimostrano che, contrariamente a quanto precedentemente ritenuto, le due specie, pur convivendo in simpatria, occupano habitat diversi o in parte anche gli stessi, ma non si incrociano tra loro.<ref name="O’Shea">M. O’Shea: ''Boas and Pythons of the World''. New Holland Publishers 2007, S. 80–87. [[Spezial:ISBN-Suche/9781845375447|ISBN 978-1-84537-544-7]].</ref>
Per questo motivo, nel 2009 Jacobs e collaboratori proposero di attribuire a ciascuna delle due forme lo status di [[specie]] a sé stante, basandosi su due differenze [[morfologia (biologia)|morfologiche]] caratteristiche: nella squamatura laterale del capo e nel disegno della parte superiore della testa.<ref name="Jacobs">H. J. Jacobs, M. Auliya, W. Böhme: ''Zur Taxonomie des Dunklen Tigerpythons, Python molurus bivittatus KUHL, 1820, speziell der Population von Sulawesi – On the Taxonomy of the Burmese Python, Python molurus bivittatus KUHL, 1820, specifically on the Sulawesi population. '' In: ''SAURIA'', Band 31, Heft 3, Berlin 2009, S. 5–16.</ref> Questa suddivisione in due specie distinte è oggi accettata anche dalla Reptile Database, una banca dati scientifica online dedicata alla [[
Nel 1945, [[Paul E. P. Deraniyagala|Paul Deraniyagala]] descrisse una popolazione presente sull’isola di Sri Lanka come sottospecie distinta, con il nome di ''Python molurus pimbura''. Sulla base della colorazione, della disposizione delle macchie e del numero di scaglie subcaudali (scaglie della parte inferiore della coda) di alcuni esemplari, egli evidenziò differenze rispetto alla forma continentale di ''Python molurus''.<ref name="Deraniyagala">P. E. P. Deraniyagala: ''Some new races of the Python, Chrysopelea, Binocellate Cobra and Tith-Polonga inhabiting Ceylon and India''. In: ''Spolia Zeylanica'', Band 24, Heft 2, 1945, S. 103–112.</ref> Tuttavia, già nel 1949 Constable considerava tali differenze non sufficienti, interpretandole come variazioni naturali attese all’interno di una popolazione.<ref name="Constable">J. D. Constable: ''[http://www.archive.org/details/bulletinofmuseum103harv Reptiles from the Indian peninsula in the Museum of Comparative Zoology.]'' In: ''Bulletin of the Museum of Comparative Zoology'', Band 103, Heft 2, 1949.</ref> Da allora, i pitoni delle rocce indiani dello Sri Lanka non sono più stati sottoposti ad analisi morfologiche o genetiche approfondite.<ref name="Constable">J. D. Constable: ''[http://www.archive.org/details/bulletinofmuseum103harv Reptiles from the Indian peninsula in the Museum of Comparative Zoology.]'' In: ''Bulletin of the Museum of Comparative Zoology'', Band 103, Heft 2, 1949.</ref> Di conseguenza, il loro status di sottospecie oggi non è più riconosciuto, e sono nuovamente considerati una popolazione insulare di ''Python molurus''.<ref name="SchleichKästle" />
|