Eduard Roschmann: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Non riuscendo a diventare un avvocato, Roschmann lavorò presso una fabbrica di birra e divenne un membro attivo nel Partito nazista austriaco.<ref>{{citeCita booklibro
| lastcognome = Forsyth
| firstnome = Frederick
| titletitolo = The Odessa File
| pagespagine = 126
| yearanno = 1972
| publishereditore = Viking Press
}}</ref> Dopo l'[[Anschluss|annessione dell'Austria]] da parte della Germania nel 1938, Roschmann così entrò nelle Schutzstaffel (SS) e in seguito promosso al rango di [[hauptsturmführer]].
 
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== Fuga e morte ==
L'avanzata dell'[[armata rossa]] sovietica convinse Roschmann di spostare a ovest la sua unità di SS, con la scusa di trasportare i detenuti del campo. Questa ritirata costò la vita di migliaia di detenuti, che praticamente non usufruivano di beni alimentari o di abbigliamento adatto e che furono costretti a marciare attraverso la neve, a pieno carico, in rotte freddissime. Con l'avvicinarsi della sconfitta della Germania, Roschmann fuggì al controllo delle autorità alleate e sovietiche fingendosi un caporale dell'esercito. Protetto da amici in Austria, fu fermato per ben due volte dalle autorità alleate, ma riuscì a scappare entrambe le volte.<ref>{{citeCita booklibro
| lastcognome = Forsyth
| firstnome = Frederick
| titletitolo = The Odessa File
| pagespagine = 152-56
| yearanno = 1972
| publishereditore = Viking Press
}}</ref> Riuscì a prendere contatto con l'organizzazione delle SS latitanti, ricevendo ospitalità a Roma, un grande nascondiglio sotto l'egida del monaco Alois Hudal.<ref>{{citeCita booklibro
| lastcognome = Forsyth
| firstnome = Frederick
| titletitolo = The Odessa File
| pagespagine = 172
| yearanno = 1972
| publishereditore = Viking Press
}}</ref>