Teodoro Bronzini: differenze tra le versioni
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== Vita e carriera ==
Nacque il 10 ottobre 1888, nel quartiere di [[La Boca]], [[Buenos Aires]]. I suoi genitori erano immigrati italiani di [[Porto Recanati]] (a quel tempo frazione di [[Recanati]]),
Era figlio di Juan Bronzini,
Sua madre si chiamava Luisa Giorgetti. All'età di 8 anni lavorava già in uno stabilimento balneare sulla celebre spiaggia ''Bristol''
Finì gli studi
Dal 1937 intraprese l'attività [[assicurazione|assicurativa]], che, insieme al giornalismo, sarebbe stata la sua principale
== Affiliazione al Partito socialista ==
Bronzini entra nel partito socialista nel mese di aprile 1915 e il 7 dicembre
Bronzini e altri editorialisti
Nel 1917 aderì per la prima volta al Consiglio deliberativo in rappresentanza del Partito Socialista e fu rieletto anche per il 1918/19. Il successo elettorale del novembre 1919 consacrò il socialista Bronzini sindaco, elezione rivoluzionaria in una città come Mar del Plata, rifugio estivo dell'alta classe argentina e dei suoi simpatizzanti locali.
Egli è dunque considerato uno dei primi sindaci socialisti americani. <BR/>
Questo primo periodo (1920-21) fu interrotto per
Per il periodo 1922-23, fu eletto sindaco l'assessore socialista Rufino Inda .
Bronzini ritornò in carica per il periodo 1924-1925, come consigliere nel 1926-27, e di nuovo come sindaco per il 1928-1929. Anche questo mandato fu interrotto da un altro intervento illegale nel settembre 1929, a soli 60 giorni dal suo successo elettorale,
Un'importante prova
Bronzini è stato anche nominato commissario provinciale per il periodo 1921-1922, 1925-1928 e 1930 fino al colpo di stato militare del 6 settembre 1930.
E' possibile sostenere che questa doppia carica, provinciale e locale, era destinata a offrire l'immunità legislativa a tutela della autonomia comunale.
=== La Massoneria ===
Nello stesso tempo, fu presidente della [[loggia massonica]] ''Liga Masonica 9 de Julio de 1891'', che esiste ancora a Mar del Plata.<BR/>
Dal 1939 ha fortemente lottato per la [[laicità]] nella società, in conformità con "le tradizioni liberali dell'Argentina" <ref>[http://bibliaytradicion.wordpress.com/miscelaneo/francmasoneria/la-masoneria-en-la-argentina-y-en-el-mundo/capitulo-xii-actuacion-contemporanea-de-proyeccion-nacional-y-continental#prof ''La Masonería en la Argentina y en el Mundo''], retrieved on 11 June 2009 {{es}}</ref><BR/>
La loggia ha pubblicato un tributo a Bronzini poco dopo la sua morte. <ref>'' La Capitale'' giornale, 21 agosto, 1981 {{es}}</ref>
== L'epoca della "frode patriottica" ==
Mentre il governo militare del generale [[José Félix Uriburu]] fingeva di ripristinare la democrazia chiamando alle elezioni nel 1931, il voto popolare venne di fatto scavalcato in diverse province da [[brogli elettorali]], specialmente a Buenos Aires, dove la truffa raggiunse livelli scandalosi. <BR/>
A Mar del Plata, durante la prima elezione comunale degli anni '30, e nonostante le frodi evidenti, i socialisti ebbero la rappresentanza in seno al Consiglio Deliberativo, integrato tra gli altri da Bronzini, che si batté particolarmente per la difesa degli interessi popolari.<BR/>
In quegli anni fece notizia il suo sostegno alla cooperativa per l'energia elettrica e la denuncia del contratto con la scandalosa ''Compania Argentina de Electricidad'' (CADE), mentre a Buenos Aires ebbe luogo la questione della famosa ''
Durante quel periodo, conosciuto in Argentina come la [[Decade infame|''década infame'']], i [[brogli elettorali]] e il [[gerrymandering]] impedirono ai socialisti di ottenere seggi nel Consiglio locale e altrove. <BR/>
Finalmente Bronzini ottenne una rappresentanza nel consiglio provinciale per il periodo 1933-1936, dove si batté particolarmente, attraverso i dibattiti sul bilancio, per una rigorosa rendicontazione dei fondi pubblici e denunciò dettagliatamente i vizi e gli abusi del governo conservatore, incalzando per un severo controllo del deficit pubblico.
Nel 1934 fu membro della convenzione per la riforma della Costituzione provinciale.
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Il regime conservatore cadde come conseguenza del golpe militare del 1943, seguito da un governo militare e poi dalla presidenza di [[Juan Domingo Perón | Perón]].
Bronzini venne restituito alla legislatura per i periodi 1948-51 e 1952-55 fino al colpo di stato militaredel 16 settembre 1955. <BR/>
Questa legislatura lo vide come forte sostenitore della libertà di parola e della responsabilità finanziaria nella spesa pubblica. <BR/>
Nel 1957 fu eletto rappresentante per la convenzione di [[Santa Fe (Argentina) | Santa Fe]], che riformò la Costituzione nazionale, che ha prevalso fino alla riforma del 1994.<BR/>
Nel 1958 ci furono nuove elezioni per il sindaco, questa volta per un periodo di quattro anni. Nel 1962, quando il presidente [[Arturo Frondizi]] annullò le elezioni del marzo di quell'anno, il governo risultante provinciale prorogò i mandati di un certo numero di governi comunali, tra i quali il distretto di Mar del Plata; come risultato, Bronzini continuò ad essere sindaco fino ad aprile 1963. <BR/>
Dopo il rinnovo dei poteri costituzionali nel mese di ottobre 1963, Bronzini venne eletto senatore provinciale, rimanendo in carica fino al colpo di stato militare del 28 luglio 1966. Durante questo mandato, che fu l'ultima posizione pubblica esercitata da Bronzini, svolse un ruolo chiave nella modifica delle leggi del Banca provinciale (Banco de la Provincia de Buenos Aires). Nella sua proposta, la banca avrebbe dovuto concedere prestiti ai comuni proporzionalmente alle imposte che dovevano versare alla Provincia.
Morì il 20 agosto 1981, a Mar del Plata.<BR/>
== Note ==
<references/>
==
* {{cita libro
| autore = Lombardo, Jorge Raúl
| anno = 2006
| editore = Suárez
| città = Mar del Plata
|lingua = {{es}}
}}
* {{cita libro
| autore = Del Río, Jorge
| titolo = Electricidad y liberación nacional. El caso SEGBA
| anno = 1960
| editore = A. Peña Lillo
| città = Buenos Aires
|lingua = {{es}}
}}
==Pagine correlate==
▲Lombardo, Jorge Raúl (2006) ''El espacio de Bronzini; Una aproximación a sus idee y sus obras''. Ed Suárez. Mar del Plata {{es}}
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