Grazia Deledda: differenze tra le versioni
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La vita della Deledda non fu particolarmente ricca di avvenimenti, ma fu molto feconda dal punto di vista letterario, scandita com'era dall'uscita quasi annuale dei suoi romanzi. Nel [[1926]] le fu assegnato il [[premio Nobel]] per la [[letteratura]]. Morì a [[Roma]] dieci anni dopo.
Sospese com'erano tra [[Verismo (letteratura)|Verismo]] e [[Decadentismo]], le opere della Deledda testimoniarono in maniera molto chiara di questo passaggio, sia contenutisticamente che formalmente: dall'interesse per la cultura tradizionale sarda passarono alla vera e propria analisi psicologica, al cospetto della quale l'ambiente isolano veniva trasformato in un puro e semplice sfondo.
Il figlio della scrittrice, [[Sardus Madesani]], ha tentato con moderato esito di seguire le orme letterarie materne.
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