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Subito dopo la morte di Balbo fu incaricato dal Capo di Stato Maggiore della [[Regia Aeronautica]], generale [[Francesco Pricolo]], di stendere una ampia e circostanziata relazione<ref>Probabilmente tale relazione venne richiesta da [[Benito Mussolini]], e un'altra fu preparata dal generale [[Giuseppe Tellera]] per il Capo di Stato Maggiore Generale, [[Maresciallo d'Italia]] [[Pietro Badoglio]].</ref> sull'incidente. Tale relazione venne scritta il 1º luglio dello stesso anno a [[Roma]], presso lo Stato Maggiore dell'Aeronautica, ma rimase segreta per volere dello stesso Mussolini. Nel corso del mese di luglio divenne Capo di Stato Maggiore della neocostituita [[5ª Squadra aerea]]<ref>''Gazzetta del Popolo'', 12 settembre 1942.</ref> subentrando brevemente nel comando della grande unità al generale [[Felice Porro]], in attesa dell'arrivo del generale [[Mario Ajmone Cat]]. All'arrivo di quest'ultimo fu sostituito nel proprio ruolo dal generale Fernando Silvestri. Nel gennaio [[1941]] fu elevato al rango di [[Generale di divisione aerea]], divenendo nel contempo Vicecomandante della 3ª Squadra aerea.<ref>''Gazzetta del Popolo'', 12 settembre 1942.</ref>
 
Si spense a Roma,<ref>Il decesso avvenne a Roma, nella sua casa di Via Pilo Albertelli, al civico 1, situata di fronte alla locale Caserma della Regia Aeronautica.</ref> davanti alla Caserma a causa di una grave malattia contratta in servizio, il 12 novembre [[1942]], lasciando la moglie Maria Falco.<ref>La coppia non aveva avuto figli.</ref> La sua salma riposa presso il [[Sacrario dell'Aeronautica Militare]] presso il [[cimitero del Verano]], Roma.<ref name="Sacrario">{{Cita|Il Sacrario dell'Aeronautica Militare|p. 41|Sacrario}}</ref>
 
== Onorificenze ==