Cielo d'Alcamo: differenze tra le versioni

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Egli scrisse un ''[[Metri popolari|contrasto]]'' in [[dialetto]] meridionale dal titolo ''Rosa fresca aulentissima'', che è un vero esempio di [[mimo]] giullaresco, destinato alla rappresentazione scenica.
 
Non si sa chi fosse esattamente questo poeta. Anche il nome è incerto, per alcuni fu ''Ciullo'' (diminutivo di Vincenzullo o richiamo volgare e grottesco tipico nei nomi giullareschi), per altri ''Cheli'' (diminutivo di Michele, nome molto diffuso in [[Sicilia]]), da cui sarebbe poi derivato ''Celi'' e in seguito, in Toscana, ''Cielo''. Incerto anche il secondo nome, ''d'Alcamo'' (da [[Alcamo]] cittadina Siciliana), ''Dal Camo'', ''Dalcamo''.
 
Dall'analisi del testo si può dedurre in base agli elementi linguistici, che l'autore fosse siciliano e non sprovvisto di cultura.