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[[Kwame Nkrumah]] (1909 – 1972), leader indipendentista e successivamente primo presidente del [[Ghana]] (1960 – 1966), dopo aver condotto il suo paese all’indipendenza, '''coniò''' il termine “neocolonialismo” che fece la sua comparsa nel 1963 nel preambolo dell’[[Organizzazione dell'unità africana|Organizzazione dell’unità africana]], ed è stato anche il titolo del suo libro uscito nel 1965 “Neo-Colonialism, the Last Stage of Imperialism”<ref>Kwame Nkrumah, ''Neo-Colonialism: the Last Stage of Imperialism'', 1965. </ref>, in cui viene richiamata la teoria dell' [[imperialismo]] di [[Lenin]].
==Controllo economico==
Il problema principale per i Paesi con un passato da colonialista, è quello di continuare a mantenere il controllo economico sulle nazioni che sono riusciti ad ottenere l'indipendenza politica.
Fin dalla fase della decolonizzazione di questi territori, sono stati stipulati degli accordi commerciali in grado di stabilire l'assetto e lo sviluppo di queste ex colonie.
Lo stesso Nkrumah indicò alcuni di questi aspetti: l’unione doganale e monetaria delle nazioni ex coloniali, la nascita di mercati comuni, la costruzione e la costituzione di basi militari e di forniture belliche, con lo scopo di istituire regimi conservatori tramite lo strumento del colpo di stato e dell'assassinio politico.
Una delle principali vittime del sistema di dipendenza neo coloniale è il continente africano, da parte soprattutto della Francia e della Gran Bretagna.
Con la creazione dell'[[''Organisation Commune Africaine et Mauricienne'']] (OCAM), divenuta poi OCAMM, che comprendeva la maggior parte dei Paesi francofoni, non è servita a integrare le economie dei Paesi che ne facevano parte, ma solo a mantenere saldo il legame con la Francia, razionalizzando e centralizzando tutta l’intera economia.
Tutte queste nazioni che ne fanno parte esportano in Francia, o nell'Unione Europea, in una quantità molto superiore rispetto a quanto avviene con i partner africani aderenti all'OCAM.
Per lo stesso discorso riguardano le istituzioni monetarie, come la ''Banque centrale des États de l'Afrique de l'Ouest'' (BCEAO) e la ''Banque centrale des États de l'Afrique equatoriale et du Cameroun'' (BCEAEC), trasformatasi poi in ''Banque des États de l'Afrique centrale'' (BEAC), sostanzialmente sotto il controllo della Francia, tramite accordi commerciali che permettono con facilità la circolazione delle merci francesi.
Uno dei casi più particolari è quello costituito dalla Repubblica Sudafricana, la quale ha esercitato a lungo un ruolo sub imperialista sul piano regionale, violando il mandato fiduciario da parte dell'ONU, ed estendendo il suo controllo tramite l'annessione della Namibia. Impose un controllo assoluto ed economico su tutti i Paesi come: [[Botswana]], [[Lesotho]], [[Swaziland]], [[Malawi]] e [[Mozambico]] attraverso l’esportazione di capitale e l'importazione della forza-lavoro a basso costo.
Questa politica di espansionismo messa in atto dalla Repubblica Sudafricana, fino ad arrivare alla vittoria di [[Nelson Mandela]], fu promossa dagli interessi dell'industria mineraria locale, ed anche dal capitale occidentale a cui essa era fortemente legata.
La Repubblica Sudafricana è stata fonte di sostegno degli interessi economici e strategici delle potenze occidentali, o almeno fino all'instaurazione del regime dell'[[apartheid]], il quale garantiva il lavoro a basso costo, ed ha portato il Paese in una situazione di crisi e ad un isolamento dalla comunità internazionale, che lo rese completamente inaffidabile.
==La guerra fredda==
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Negli anni '60, sotto il comando del Presidente [[Mehdi Ben Barka]], la ''Conferenza Tricontinentale'' cubana (ossia un'Organizzazione di Solidarietà di cui ne fanno parte l'Asia, l'Africa e l'America Latina), riconobbe e supportò la validità della rivoluzione anti colonialista come un mezzo per i popoli colonizzati del [[Terzo Mondo]] a raggiungere l'autodeterminazione. Questo irritò gli Stati Uniti e la Francia.
Inoltre, il Presidente Barka guidò la ''Commissione sul Neocolonialismo'', che trattava a risolvere il coinvolgimento
==Le multinazionali==
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