Abramo Abulafia: differenze tra le versioni

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Alcune delle metodologie mistiche di Abulafia sono state poi adottate da Ashkenazi Hasidim. Prendendo come punto di riferimento il sistema metafisico e psicologico di Moses Maimonides (1135/8–1204), Abulafia ambiva ad esperienze spirituali le quali vedeva come stati profetici simili o persino identici a quelli degli antichi profeti ebrei.
 
Abulafia suggeriva un metodo basato su stimoli che cambiano continuamente. La sua intenzione non era di rilassare la mente tramite la meditazione, ma di purificarla mediante un 'elevata concentrazione che richiedeva il fare diverse azione allo stesso tempo. Per farlo, utilizzava anche le lettere ebraiche.
 
Il suo metodo includeva una sequenza di passaggi.
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* Il secondo passaggio: il mistico scrivere specifiche lettere e le loro permutazioni.
* Il terzo passaggio, manovre fisiche: il mistico pronunciava le lettere in congiunzione con degli schemi specifici di respirazione e movimenti della testa.
* Il quarto passaggio, immaginazione di lettere e forme umane: il mistico immaginava una forma umana e lui stesso senza il corpo. A questo punto, disegnava mentalmente le lettere, ruotandole e rigirandole su tutti e tre gli assi dimensionali. Abulafia descrive nel Imrei Shefer: ''"E loro [le lettere], con le loro forme, sono chiamate il Chiaro Specchio, poichè tutte le forme che hanno lucentezza e forte splendore sono incluse in esse. Colui che le guarda in modo fisso in tutte le loro forme, scoprirà i loro segreti e gli parlerà, e loro risponderanno. Sono come un 'immagine nel quale un uomo può vedere tutte le sue forme stando di fronte a se stesso, per poi poter essere in grado di vedere tutte le cose generali e specifiche.(Ms. Paris BN 777, fol. 49)."''
 
Durante l'ultimo passaggio di immaginazione, il mistico passa in successione quattro esperienze. La prima è un'esperienza di illuminazione corporea, nella quale una luce non solo gli circonda il fisico ma irradia anche da esso, dando l'impressione che sia l'esterno che l'interno del corpo illuminino. Continuando nella pratica, il cabalista arriva alla seconda esperienza: il risveglio del corpo. Segue la terza esperienza in cui il praticante può percepire un miglioramento nel modo di pensare con maggiore lucidità mentale e capacità di immaginazione. La quarta fase è caratterizzata principalmente da paura e tremori.
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Apparentemente, utilizzando le lettere del "Nome" con specifiche tecniche di respirazione, la forma umana dovrebbe apparire. Solo nell'ultima sentenza Abulafia suggerisce che questa forma sei te stesso.
 
Ancora, come ha esplicitamente detto e spiegato in un altro libro, Sefer haYei haOlam haBa: ''"E considera la sua risposta, rispondendo come se fossi tu stesso a rispondere"''(Oxford Ms. 1582, fol. 56b). Gran parte delle descrizioni di Abulafia sono scritte in modo simile. Nello Sefer haOt, Abulafia descrive un episodio simile, ma da un 'esplicita esperienza personale:''"Ho visto un uomo venire da ovest con una grande armata, ventidue mila guerrieri […] E quando ho potuto avere visione del suo volto, sono rimasto stupito, il mio cuore ha tremato con me, ho lasciato il mio posto e ho desiderato che Dio mi aiutasse chiamandolo, ma nel farlo ho eluso il mio spirito. Quando questo uomo ha visto la mia grande paura e soggezione, ha aperto la bocca e ha parlato, ha parlato aprendo la mia bocca, ed io ho risposto in accordo con le sue parole, e pronunciando quelle parole ero diventato un altro uomo. (pp. 81–2)."''
 
== Abulafia nella letteratura ==