Arduino Berlam: differenze tra le versioni
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==Biografia==
[[File:Tarcento_Villa_Moretti_01082008_59.jpg|thumb|Villa Moretti a Tarcento]]Figlio dell'architetto [[Ruggero Berlam]], e nipote di [[Giovanni Andrea Berlam|Giovanni Andrea Berlam,]] Arduino si diploma al [[Politecnico di Milano]] nel 1904 e frequenta poi l'[[Accademia di belle arti di Brera|Accademia di Brera]]. Come il padre Ruggero, rimane influenzato dalla lezione di [[Camillo Boito]] ma se ne allontana per un diverso uso della decorazione adottata nei suoi edifici<ref name=":0">{{Cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=52096|titolo=Berlam Arduino|sito=SIUSA Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche|accesso=4 ottobre 2018}}</ref>.
Nei primi anni di attività progettuale egli affianca il padre nel lavoro; insieme ricevono l'incarico della costruzione del tempio israelitico di Trieste (1906-12), che li impegna nella difficile ricerca di una nuova e riconoscibile espressività per la sinagoga. La proposta elaborata dai Berlam contiene riferimenti all'architettura sacra siriana e armena nella composizione volumetrica e nelle decorazioni, a significato simbolico<ref name=":0" />.
Nel Palazzo della RAS (1911-14) la presenza di Ruggero determina la ripresa del filone cinquecentista, sulla scia del palazzo Vianello ma con maggiore monumentalità, un filone che Arduino perseguirà anche da solo per la sistemazione della sede della Banca d'Italia (1921-31).
Arduino si afferma come progettista autonomo solo dopo la guerra, inizialmente grazie alla realizzazione del Faro della Vittoria (1919-27), opera di cui si fece convinto promotore e sostenitore e in cui celebra le aspirazioni irredentistiche proprie e del padre; quest’ultimo aveva fra l’altro predisposto un lascito per l'edificazione di un monumento dedicato all'Italia liberatrice.
Si interessa inoltre di arredamento navale: nel 1923 e 1925 pubblica due interessanti articoli in cui egli critica la pedissequa trasposizione in quest’ambito dello stile e del design dei palazzi di terraferma, auspicando una maggiore integrazione progettuale fra ingegneri navali e architetti. In tal modo si impone all'attenzione della compagnia "Cosulich Line", che gli affida il progetto e la direzione esecutiva delle seconde e terze classi delle motonavi "Saturnia" e "Vulcania" (1925-28).
Negli stessi anni è impegnato nella costruzione del palazzo Aedes (1925-28), uno tra gli interventi più visibili sulle rive di Trieste ed il primo in cui si dimostra un deciso affrancamento dagli stili storici<ref name=":0" />.
== Archivio ==
== Note ==
<references />
== Opere ==
* la [[Scala dei Giganti (Trieste)|Scala dei Giganti]] ([[1905]]-[[1907]], (con il padre)
* il [[Sinagoga di Trieste|Tempio Israelitico]] ([[1906]]-[[1912]], (con il padre)
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