Cardinal nipote: differenze tra le versioni
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[[Papa Innocenzo XI]] ([[1676]]-[[1689]]), invece, disapprovava la pratica nepotistica e accettò la sua elezione al soglio pontificio solo dopo che il collegio dei cardinali acconsentì al suo piano di riforme, che includeva la messa al bando del nepotismo<ref name="bunson"/>. Tuttavia, dopo che per ben tre volte non riuscì ad ottenere che la maggioranza dei cardinali fosse favorevole alla promulgazione della bolla contro il nepotismo che era stata faticosamente approntata fra il [[1677]] e il [[1686]], fu costretto a tornare sui suoi passi<ref name="c304">{{Cita libro|autore = A. Menniti Ippolito|titolo = Il tramonto della Curia nepotista. Papi, nipoti e burocrazia curiale tra XVI e XVII secolo|anno = 2008, 2ª ediz.|editore = Viella|città = }}; Chadwick, 1981, p. 304.</ref><ref name="l468">Rosa, Mario, Levillain, (a cura di), 2002, "Curia", p. 468.</ref>. Il papa però oppose sempre un rifiuto alle richieste provenienti dall'interno della sua corte di far venire il suo unico nipote, [[Livio Odescalchi]], principe di [[Sirmio]], a [[Roma]]<ref>Fr. Jeffrey Keyes, "[http://stedwardcatholic.org/stgasparhouse/docs/PAPA_08.pdf A YOUNG MAN IN THE ROME OF PIUS VII] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070930100146/http://stedwardcatholic.org/stgasparhouse/docs/PAPA_08.pdf |data=30 settembre 2007 }}", p. 34.</ref>, anche se nominò cardinale [[Carlo Stefano Anastasio Ciceri]], suo lontano parente, il 2 settembre [[1686]]<ref>Miranda, Salvador. 1998. "[http://www.fiu.edu/~mirandas/bios1686.htm#Ciceri Consistory of September 2, 1686]."</ref>. Il suo successore, [[papa Alessandro VIII|Alessandro VIII]] ([[1689]]-[[1691]]), fu l'ultimo papa a creare un cardinal nipote<ref name="bunson"/>, oltre ad abolire un'altra delle riforme di Innocenzo XI, restituendo le rendite dell'ex cancelleria dei brevi al vice-cancelliere, che era appunto, al momento, il suo cardinal nipote, [[Pietro Ottoboni]]<ref name="curia">[[s:en:Catholic Encyclopedia (1913)/Roman Curia|Voce "Roman Curia"]] nella ''Catholic Encyclopedia'' (1913).</ref>. Edith Standen, del [[Metropolitan Museum of Art]], definisce Ottoboni "l'ultimo, ma certamente non per magnificenza, esempio dello splendore di una specie ormai in via di estinzione, il Cardinal Nipote"<ref name="standen">Edith A. Standen, ''Tapestries for a Cardinal-Nephew: A Roman Set Illustrating Tasso's "Gerusalemme Liberata"'', in: "Metropolitan Museum Journal", XVI (1981), pp. 147–164.</ref>.
Fino al [[1692]], e talvolta anche oltre questa data, il cardinal nipote (o anche un nipote laico) era il responsabile dell'[[archivio]] personale del papa, e generalmente, alla morte del pontefice, i documenti finivano nell'archivio di famiglia<ref>Silvia Hansman, 1999, Spring. "[http://www.auburn.edu/academic/classes/hist/0647/silbook.html The Vatican Secret Archives] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071026120736/http://www.auburn.edu/academic/classes/hist/0647/silbook.html |date=26 ottobre 2007 }}". ''Seminar on Records and Archives in Society''.</ref>. In particolare, gli archivi [[Barberini]], [[Farnese]], [[Chigi]] e [[Borghese (famiglia)|Borghese]] contengono molti importanti documenti papali<ref name="c299"/>.
=== Dopo il 1692 ===
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