Secure Hash Algorithm: differenze tra le versioni

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[[File:SHA-1.svg|thumb|Un'iterazione all'interno della funzione di compressione di SHA-1. A, B, C, D ed E sono parole di stato a 32 bit; F è una funzione non lineare che varia; [[File:lll.png|left shift]]<sub>''n''</sub> denota una rotazione del bit di sinistra di ''n'' posti; ''n'' varia per ogni operazione. [[File:Boxplus.png|Addition]] denota l'addizione modulo 2<sup>32</sup>. K<sub>t</sub> è una costante.]]
 
La specifica originale dell'algoritmo fu pubblicata nel 1993 come ''Secure Hash Standard'', [[Federal Information Processing Standard|FIPS]] PUB 180, dal [[National Institute of Standards and Technology|NIST]]. Ci si riferisce spesso a questa versione come '''SHA-0''' per distinguerla dalle successive versioni. Fu ritirata dall'[[National Security Agency|NSA]] breve tempo dopo la pubblicazione e fu soppiantata da una versione rivista, pubblicata nel 1995 (FIPS PUB 180-1) e solitamente nota come '''SHA-1'''. L'SHA-1 differisce dall'SHA-0 unicamente per una sola rotazione di bit nel processo di preparazione del messaggio della sua funzione di compressione ad una via; ciò fu fatto, secondo l'NSA, per correggere un difetto nell'algoritmo originale, il quale riduceva la sicurezza crittografica di SHA-0. Ad ogni modo, l'NSA non fornì nessuna ulteriore spiegazione chiarificante. Sono state in seguito riportate debolezze sia nel codice dell'SHA-0 sia in quello dell'SHA-1. L'SHA-1 pare offrire maggiore resistenza agli attacchi, a supporto dell'asserzione dell'NSA che il cambiamento aumentò la sicurezza.
 
L'SHA-1 (così come l'SHA-0) produce un ''digest'' di 160 bit da un messaggio con una lunghezza massima di 2<sup>64</sup>-1 bit ed è basato su principi simili a quelli usati da [[Ron Rivest|Ronald L. Rivest]] del [[Massachusetts Institute of Technology|MIT]] nel ''design'' degli algoritmi [[MD4]] e [[MD5]].