L'ultima del Diavolo: differenze tra le versioni
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'''''L'ultima del Diavolo''''' è il secondo [[romanzo]] dell’autore italiano [[Pietrangelo Buttafuoco]], uscito nel [[2008]].
== Trama ==
Sua Eminenza Reverendissima il [[cardinale]] Taddeo Reda di Giugliano si trova a [[New York]], ospite dell'arcivescovo di quella città, assieme al suo segretario padre Donovan, che lo assiste anche nei momenti più intimi. Il cardinale, che è un ''bon viveur'', desidera procurarsi una scimmia ammaestrata, con relativo istruttore, per ravvivare una delle feste che dà nella sua villa di [[Ravello]]. Per tale scopo si reca in un negozio chiamato ''[[Kiki de Montparnasse]]'', dove fa la conoscenza di un personaggio dall'aria brillante, uno scrittore di nome Nick Mac Pharpharel. Presenzia poi ad una cerimonia tenuta dal [[Presidente degli Stati Uniti d'America]] e officia una [[messa tridentina]] su richiesta del noto attore e regista Columcille. La sera, nel suo appartamento, incontra nuovamente Nick Mac Pharpharel, che si offre di aiutarlo a trovarre la scimmia purché il cardinale acconsenta a firmare un contratto: in cambio di dodici milioni di [[dollaro statunitense|dollari]], si dovrà distruggere tutta la documentazione riguardante Bāḥirā<ref>Traslitterazione usata nel testo.</ref>, il monaco che riconobbe il carisma profetico di [[Maometto]] e che la [[Chiesa ortodossa russa]] si appresta a santificare. Di fronte alla perplessità del cardinale, Nick Mac Pharpharel inizia allora a
Nel [[578]], nell'oasi [[Siria (regione storica)|siria]]na di [[Bosra]], Bāḥirā vide dei buoni presagi su una carovana di [[Banu Quraysh|Quraysh]] e, intuendo che ne faceva parte qualche prediletto da Dio, invitò tutti i suoi membri a sedersi alla sua tavola. Si accorse però che mancava proprio la persona che desiderava incontrare, un bambino di otto anni che mandò a chiamare e nel quale riconobbe, in un neo tra le scapole, un segno di predestinazione. Anni dopo, Bāḥirā fu rapito in cielo dopo aver lasciato i suoi preziosi papiri al discepolo Nestor, che li fece poi pervenire ad [[Abu Talib]], zio di Maometto.
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