Allucinazione: differenze tra le versioni

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La descrizione dell'allucinazione come percezione dell'oggetto senza stimolo esterno è incompleta in quanto è evidente che la stimolazione sensoriale è interna, il [[cervello]] produce tale stimolo sensoriale, in particolari stati di alterazione sensoriale, riproponendo un meccanismo, quello [[sogno|onirico]], che interferisce nello stato di veglia. Nel caso di un'allucinazione visiva, esso ripropone un'immagine sovrapposta allo sfondo reale esistente, e poiché questo meccanismo è [[inconscio|inconsapevole]], il soggetto non ha motivo di non credere che sia reale, parliamo quindi di un realismo sensoriale, forma primaria di [[conoscenza]], la quale dà per scontato l'attendibilità della percezione sensoriale. L'allucinazione può adempiersi in risposta a una condizione emotiva di [[desiderio (filosofia)|desiderio]] o [[angoscia]].
 
Nei casi in cui due o più persone condividono la stessa esperienza illusoria si parla di ''allucinazione collettiva''<ref>Luigi Volpicelli, ''Lessico delle scienze dell'educazione'', Vol. 1, Piccin, p. 30</ref>. Le allucinazioni collettive sono molto più rare e sono in relazione con la [[suggestione]] e l'[[isteria di massa]]<ref>Didier Julia, ''Dizionario Larousse di filosofia'', Gremese, 2004</ref>.Le allucinazioni possono essere anche vissute in modo cosciente in quanto l'individuo riesce a gestine il tempo di durata e l'intensità coscientemente che le sue percezioni sono solo la distorsione della percezione in quel momento per cui consapevole del suo stato in quel preciso istante,come e stato sperimentato varie volte da Antonio Cardia,nei suoi 20 anni di sudi sulla materia,che l'ha distacca dall'allucinosi.
 
== Prevalenza ==