Palazzo Davanzati: differenze tra le versioni

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====Sala da giorno====
La sala da pranzo conserva vari esemplari di terracotta smaltata di diverse manifatture italiane, tra cui una collezione di saliere del XVIII secolo, sette scaldamani a scarpetta settecenteschi delle manifatture di [[ArianoMaiolica Irpinoarianese|di Ariano]] o [[Ceramica di Cerreto Sannita e di San Lorenzello|di Cerreto]], una collezione di piatti in [[maiolica di Castelli]], [[maiolica di Orvieto|di Orvieto]] e [[maiolica di Viterbo|di Viterbo]]. Un "armario" (mobile a sportelli per contenere armi) di scuola senese (forse manomesso nell'Ottocento) ha sportelli dipinti dall'allievo del [[Sodoma]] [[Bartolomeo di David]] (1530 circa). Qui una cassapanca dipinta è del XVI secolo con rimaneggiamenti, e la placca con ''Fuga in Egitto tra santa Caterina da Siena e lo stemma [[Alberti]]'' di scuola senese del 1550-1600 circa. La tavola col ''Cristo benedicente'' è di [[Mariotto di Nardo]] (1400-1410 circa), e la tavoletta con la ''Cattura di Cristo'' è della scuola di [[Sandro Botticelli]].
 
Completano l'arredo un tavolo in noce del XX secolo in stile antico, su cui è disposta una raccolta di cofanetti medievali e rinascimentali di fattura francese e italiana. La ''Ghirlanda di fiori e frutta'' è della bottega di [[Benedetto Buglioni]], il cassone in cedro con intagli e decorazioni a china è dell'Italia settentrionale del 1550-1600 circa, il dipinto di ''San Giuseppe che ordina la ricerca della coppa'' è attribuito a [[Francesco Granacci]], il rilievo in marmo di cherubino a [[Leonardo de' Vegni]] (1770-80 circa) e l'arazzo con l{{'}}''Allegoria della Fortezza'' è di fattura fiorentina ([[Pietro Févère]], 1654).