Operazione Python: differenze tra le versioni
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Il nuovo attacco fu pianificato per la notte tra l'8 e il 9 dicembre,<ref group=N>A partire dalla mattina del 5 dicembre, l'Air Priority Board di Karachi fornì un eterogeneo gruppo di aerei tra cui Cessna, Auster, C-47 Dakota, Fokker, DHC-6 Twin Otter con radar e persino un aereo leggero per la protezione delle piante da impiegarsi in missioni di sorveglianza. Questa assortita componente aerea della flotta era pilotata da piloti civili con ufficiali di collegamento navali e nel pomeriggio vi erano in volo da 3 a 4 velivoli, svolgendo una ricerca su un arco di 200 miglia da Karachi.</ref> ed era più complesso del precedente. Esso prevedeva l'utilizzo di una Task Group formata dall'[[incrociatore leggero]] ''[[HMS Nigeria|Mysore]]'', dal cacciatorpediniere ''Ranjit'' e dalla fregata ''Betwa'' che avrebbero creato una diversione ad [[ovest]] (Operazione Grand Slam) al fine di consentire a un secondo Task Group forte delle [[Fregata (nave)|fregate antisommergibili]] ''Talwar'' e ''Trishul'' e della motomissilistica ''Vinash'' di attaccare il porto e i depositi carburante e cisterne della base navale.<ref name=D4p89/>
Mentre le navi indiane si avvicinavano a Karachi furono avvistate con il [[radar]] da un pattugliatore pakistano che venne immediatamente affondato dalla fregata ''Talwar''.<ref name=H0p199>{{Cita|Hiranandani 2000|p. 199}}.</ref> Nonostante il pattugliatore fosse riuscito a lanciare l'allarme quest'ultimo non riuscì di aiuto al comando navale pakistano. La [[città]] era sotto un pesante attacco aereo abilmente coordinato con l'operazione navale dall'alto Comando indiano.<ref name=D4p90>{{Cita|Da Frè 2014|p. 90}}.</ref>
Giunta a 12 miglia da Karachi alle 23:00 PKT la ''Vinash'' lanciò in successione i quattro missili SS-N-2 Styx. Il primo missile centrò ed incendiò i depositi carburante della Kemari Oil Farm, il successivi affondarono la [[petroliera]] panamense SS ''Gulf Star'' e danneggiarono irreparabilmente il rifornitore di squadra ''Dacca'', che non rientrò mai più in servizio, e un mercantile inglese, l'SS ''Harmattan''.<ref name=D4p90/> Ne caos conseguente all'attacco che regnava a Karachi le batterie costiere pakistane aprirono il fuoco affondando la [[nave mercantile]] [[Grecia|greca]] ''Zoe''.<ref name=D4p90/> A completare il successo il Task Group del ''Mysore'' catturò al largo di Makran un mercantile pakistano.<ref name=D4p90/> Durante le due operazioni furono distrutte il 50% delle scorte di carburante pakistane e di materiali, per un valore di circa 3 miliardi di dollari, e arrecati gravi danni alle infrastrutture portuali e aeroportuali di Karachi.<ref name=D4p90/> A causa delle distruzioni patite dai depositi di carburante ne risentirono anche le operazioni aeree dell'aviazione pakistana.<ref name="Trident, Grandslam and Python: Attacks on Karachi">{{cita web|autore=B. Harry|titolo=Trident, Grandslam and Python: Attacks on Karachi|url=http://www.bharat-rakshak.com/NAVY/History/1971War/44-Attacks-On-Karachi.html?showall=1|sito=Bharat Rakshak|accessodata=20 March 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141120020555/http://www.bharat-rakshak.com/NAVY/History/1971War/44-Attacks-On-Karachi.html?showall=1|archiviodata=20 November 2014|data=7
===Operazione Grand Slam===
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==Conseguenze==
Senza nessuna perdita da parte indiana, il successo delle Operazioni Trident e Python portarono la marina pakistana ad adottare misure estreme per prevenire ulteriori danni.<ref name=D4p90/> Le operazioni di salvataggio immediatamente coordinate dal [[contrammiraglio]] [[Patrick Simpson]] contribuirono a mantenere alto il morale tra gli ufficiali della marina pakistana. Per questo fatto Simpson fu insignito del [[Sitara-e-Jurat]].<ref name="GlobalSecurity"/> Il [[tenente comandante]] Vijai Jerath, comandante della motomissilistica ''Vinash'', per questa operazione ricevette il [[Vir Chakra]].<ref name=H0p398>{{Cita|Hiranandani 2000|p. 398}}.</ref> L'Alto Comando pakistano ordinò alle navi della flotta di ridurre il munizionamento presente di bordo al fine di cercare di ridurre i danni causati da eventuali esplosioni se esse fossero state colpite.<ref name="Trident, Grandslam and Python: Attacks on Karachi" /> Alle navi fu anche ordinato di non manovrare in mare, specialmente durante la notte, a meno che non fosse stato lo espressamente ordinato di farlo.<ref name="GlobalSecurity"/> Queste due misure demoralizzarono gravemente gli equipaggi della navi pakistane.<ref name="GlobalSecurity"/> Con le distruzioni causate dalla marina militare indiana, le navi mercantili neutrali iniziarono presto a cercare un passaggio sicuro presso le autorità indiane prima di dirigersi verso Karachi. Gradualmente, le navi neutrali cessarono di navigare per Karachi e venne così attuato "de facto" un blocco navale.<ref name=H0p204>{{Cita|Hiranandani 2000|p. 204}}.</ref> Le vittime civili dell'attacco includevano almeno sette morti e sei feriti sulla nave mercantile britannica ''Harmattan''.<ref>{{cita web
==Note==
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