Lago di Ravedis: differenze tra le versioni
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Il collaudo tecnico-funzionale dell'opera non è stato ancora emesso in quanto nella primavera del 2015 si sono manifestati problemi tecnici alle paratoie degli scarichi di fondo, che tuttavia non pregiudicano il funzionamento del bacino e che si conta di risolvere entro la primavera del 2016.}}</ref> in quanto che tuttavia non pregiudicano il funzionamento del bacino e che si conta di risolvere entro la primavera del 2016.<ref>{{Cita web|url=http://www.cbcm.it/wp-content/uploads/2017/01/ALLEGATO_DD306_2017.pdf|titolo=Diga Ravedis Manutenzione straordinaria scarichi}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Davide Lisetto|url=https://www.ilgazzettino.it/pay/primopiano_pay/ravedis_la_diga_ancora_incompleta_dovrebbe_salvare_la_citta_dalle_piene-4084217.html|titolo=Ravedis, la diga ancora incompleta Dovrebbe salvare la città dalle piene|pubblicazione=Il Gazzettino|data=4 Novembre 2018}}</ref>
Attualmente (2022),<ref>{{Cita web|url=https://www.regione.fvg.it/rafvg/giunta/dettaglio.act;jsessionid=F4C9AD5C0231433617269CD2AEEE3684?dir=/rafvg/cms/RAFVG/Giunta/&id=112729&ass=C07&WT.ti=Ricerca%20comunicati%20stampa|titolo="Il collaudo funzionale della diga di Ravedis, con la definizione completa dell'esercizio, potrà avvenire soltanto dopo il completamento della modifica del sistema di movimento delle paratoie degli scarichi di fondo, mentre gli interventi di adeguamento sono stati finanziati con delibera del Cipe 54/20016, e prevedono l'affidamento dei lavori entro il 31 dicembre 2021".}}</ref>
Fabio Scoccimarro, assessore regionale alla difesa dell'ambiente, energia e sviluppo sostenibile|url=https://www.regione.fvg.it/rafvg/giunta/dettaglio.act;jsessionid=F4C9AD5C0231433617269CD2AEEE3684?dir=/rafvg/cms/RAFVG/Giunta/&id=112729&ass=C07&WT.ti=Ricerca%20comunicati%20stampa|titolo=Ambiente: Scoccimarro, no notizie Autorità distretto su invasi Meduna|pubblicazione=|data=28/01/2021}}</ref> sui 318 m s.l.m, con una perdita del 77% rispetto al volume irriguo previsto, fino al termine della riparazione e successivo collaudo, delle paratoie dello scarico nel lato sinistro<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.gelocal.it/messaggeroveneto/archivio/messaggeroveneto/2019/06/19/pordenone-test-finale-a-ravedis-dopo-le-modifiche-la-paratoia-funziona-34.html|titolo=Ultima prova ieri, alla diga di Ravedis, per verificare il funzionamento della prima paratoia modificata dello scarico di fondo.}}</ref>.
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La stabilità al movimento dei conci dovuto alla pressione idrostatica è assicurata dal tampone monolitico alla base, e di un pulvino continuo, sagomato sulle due spalle.
La tenuta idraulica è formata da un doppio schermo di impermeabilizzazione. Uno schermo principale a monte ed un contro-schermo di valle. Lo schermo principale, leggermente inclinato verso monte, raggiunge una profondità massima di circa 70 m nella zona centrale della valle e si addentra nei versanti per circa 60
Nel tampone monolitico a valle della diga, è stata incorporata la culla arrotondata per dissipare il flusso d'acqua, proveniente dalle luci di sfioro e dagli scarichi di mezzofondo e di esaurimento.
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L'imbocco di ciascuna galleria è sagomato a «pipa» con soglia alla quota 308 m s.m. di massimo svaso.
Lo sbocco è conformato a «salto di sci», per evitare fenomeni di erosione a valle. Studiato su modello idraulico nel Centro Sperimentale di Voltabarozzo (Padova) del Magistrato alle Acque di Venezia, ha dimostrato la
Gli scarichi di mezzofondo e di esaurimento sono costituiti da tubazioni del diametro di 1,50 m, alloggiate nel concio centrale della diga, e comandati da saracinesche. Lo scarico di mezzofondo
Sul lato destro del lago è presente la presa per garantire alle [[Centrale idroelettrica|centrali idroelettriche]] di Ponte Giulio, San Leonardo, San Foca, Villa Rinaldi un costante flusso d'acqua.<ref name=":0" />
== Funzione dell'invaso ==
In occasione di condizioni atmosferiche sfavorevoli, con abbondanti precipitazioni nelle [[prealpi]], il rischio [[alluvione]] per diversi centri rivieraschi è molto alto. Un evento alluvionale catastrofico si è verificato nel [[1966]]; nel [[2002]] si è sfiorato lo stesso tipo di tragedia. Nel [[2010]] si sono verificati eventi climatici tali da essere paragonabili al '66, il 2 novembre dello stesso anno è stato dichiarato lo stato di massima allerta. Nell'ottobre [[2018]], in occasione della [[Tempesta Vaia]], ha laminato la piena del bacino montano del torrente Cellina di {{M|1400|u=m³/s}} mitigando gli effetti a valle nella bassa pianura Pordenonese.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilgazzettino.it/nordest/pordenone/barcis_800_litri_d_acqua_al_metro_quadrato_ma_la_diga_di_ravedis_ha_evitato_il_peggio-5632673.html|titolo=Barcis, 800 litri d'acqua al metro quadrato Ma la diga di Ravedis ha evitato il peggio
La diga dovrebbe contribuire a limitare tali rischi<ref>{{cita web|titolo=La diga di Ravedis|url=http://www.progettodighe.it/main/le-dighe/article/ravedis|accesso= 13 settembre 2012}}</ref>, ma non viene ritenuta sufficiente a eliminarli del tutto.<ref>[https://www.ilgazzettino.it/nordest/pordenone/pordenone_ravedis_diga_prova_collaudo_alluvione-400538.html Ravedis, 200 milioni e 35 anni Ma la diga non ferma le alluvioni]</ref> Costruita per avere un effetto di laminazione della piena; ottenuto tramite la realizzazione, alla base dello sbarramento, di un'apertura tale da garantire a valle della diga il 100% della portata del fiume Cellina a regime normale e trattenere a monte della diga la portata eccedente durante gli intensi fenomeni piovosi.
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Le rimanenti centrali "gemelle" di San Foca, e [[Centrale idroelettrica di Villa Rinaldi|Villa Rinaldi]] nel comune di [[San Quirino (Italia)|San Quirino]], costruite dalla [[Società Adriatica di Elettricità|SADE]] nel 1953 e alimentate dal [[Lago di Barcis|serbatoio di Barcis]], (salto motore di 52,11 m e 48,29 m e turbina-alternatore Francis ad asse verticale da 5 MW), sono state potenziate nel [[1985]] con l'aggiunta di un secondo gruppo turbina-alternatore Francis ad asse verticale, e generatore sincrono entrambi da 9 MW. Inoltre, nel 2013, venne eseguito il ripristino delle [[condotte forzate]], realizzate in [[Calcestruzzo armato precompresso|C.A.P]] alimentanti il primo gruppo installato, con l'inserimento di tubazioni in vetroresina da 12 metri ciascuna, per tutta la lunghezza di 2.354 metri.
Nel 1997, è stata realizzata una quinta centrale nei pressi di [[Cordenons]]. A causa del terreno ricco di risorgive, nella costruzione è stato utilizzato il sistema [[Wellpoint]].
L'impianto deriva le acque nella parte terminale dell'esistente canale di scarico della [[centrale idroelettrica di Villa Rinaldi]], dove sono state ricavate la vasca di carico e l'opera di presa. Il canale di derivazione in pressione, lungo 3.780 m circa, è costituito da due tubazioni interrate in [[Calcestruzzo armato precompresso|cemento armato precompresso]] che si innestano nel basamento della torre piezometrica. Da qui parte una breve condotta forzata che termina con un distributore dotato di tre diramazioni facenti capo ad tre gruppi turbina-alternatore ad asse verticale con turbina Francis e generatore asincrono. L'acqua scaricata dalla centrale viene restituita, tramite un canale, nel torrente [[Meduna]]. Dopo la costituzione dell’impianto è stato realizzato da ditta privata un impianto [[Piccolo idroelettrico|mini-idro]] per l’utilizzo del salto residuo sulla restituzione nel torrente Meduna.
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