Orlando (Vivaldi): differenze tra le versioni

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=== Atto primo ===
[[File:Orlando Furioso 1.jpg|thumb|upright=1.4|Illustrazione del ''Furioso'' a opera di [[Gustave Doré]]]]
''Cortile nel palazzo di Alcina''<br />(1) Dopo aver promesso ad Angelica di aiutarla a ritrovare lo scomparso Medoro (aria Angelica: "Un raggio di speme"), (2) Alcina interviene a sedare lo scontro fortuito tra Orlando e Astolfo, che non si erano riconosciuti, e, tra lo sconforto del secondo, cerca sull'istante di sedurre Orlando per indurlo a combattere con lei contro le truppe della sorella (aria: "Alza in quegl'occhi"). (3) Rimasti soli, Astolfo rivela ad Orlando la vera identità della donna, ma, prima di uscire di scena, lamenta che ella non corrisponda al suo amore come lui vorrebbe (aria: "Costanza tu mi insegni"). (4) Arriva allora Bradamante che, messa sull'avviso da un vaticinio della maga Melissa, ed armata di un magico anello che rende invisibili, va in cerca del suo amato Ruggiero per evitare che finiscefinisca tra le grinfie di Alcina, ripromettendosi di tenere celata la sua vera identità (Aria: "Asconderò il mio sdegno"). (5) Rimasto solo, Orlando si appresta ad affrontare la maga seguendo la profezia di Malagigi (aria: "Nel profondo").<br />''Giardino delizioso in cui si vedono le due fonti, l'una delle quali estingue, l'altra accende l'amore. Mare tempestoso in lontananza''<br />Dopo il cambiamento di scena, (6) Angelica assiste al naufragio di una navicella su cui si trova Medoro e raccoglie il suo amato, in fin di vita. (7) Il provvidenziale intervento di Alcina però lo riporta pienamente alla vita, ma, mentre il giovane racconta la sua storia indirizzando dolci parole verso Angelica, (8) Orlando irrompe sulla scena in preda alla gelosia e incombe minaccioso su di lui, finché Alcina non lo inganna con la falsa rivelazione che si tratti del fratello di Angelica. Si apre quindi una sorta di commedia degli equivoci con Angelica che fa l'offesa, Orlando che si dichiara in tutti i modi pentito, Medoro che, tre sé e sé, non sa trattenere a sua volta la gelosia di fronte alla false profferte di amore e fedeltà che Angelica fa ad Orlando, e Alcina che manovra dall'alto i fili della vicenda (arie: Angelica "Tu sei degli occhi miei" e Orlando "Troppo è fiero il nume arciero"). (9) Rimasta sola con Medoro la maga cerca di consolarlo e disingannarlo (aria Medoro: "Rompo i ceppi, e in lacci io torno"), (10) poi, dopo la partenza del giovane, assiste ammirata all'arrivo improvviso di Ruggiero, che la colpisce per la sua bellezza. Il paladino resiste inizialmente alle lusinghe della maga, nel pensiero della sua bella Bradamante, ma viene fatto dissetare alle fontane magiche e, per incantesimo, s'innamora quindi sull'istante di Alcina, gettandosi ai suoi piedi e gettando nello sconforto Bradamante, sopraggiunta nel frattempo non vista. (11) Non sapendo vincere l'ira, la donna guerriera si precipita allora in scena accusando Ruggiero di tradimento, ma, dato anche che lui fa mostra di non riconoscerla, torna immediatamente in sé dichiarando di chiamarsi Olimpia e rivolgendosi allo sposo con il nome di Bireno. Né Alcina né Ruggiero la prendono quindi particolarmente sul serio, ritenendola fuori di senno (aria Ruggiero: "Sol da te, mio dolce amore"), anche se, (12) quando Bradamante parte all'inseguimento del cavaliere uscito di scena, (13) Alcina ammette in effetti qualche dubbio, ma senza la minima preoccupazione: se davvero lo crede Bireno, si sbaglia; se invece lo credesse Ruggiero, è egualmente destinata al fallimento perché egli è ormai soggetto "all'impero dei suoi rai" (Aria: Amorose ai rai del sole").
 
=== Atto secondo ===