Papa Gregorio VII: differenze tra le versioni

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|ForzaOrdinamento = Gregorio 07
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Dopo alcuni mesi di assedio e di trattative infruttuose, Gregorio VII mandò a chiamare in soccorso [[Roberto d'Altavilla]], [[Conti e duchi di Puglia e Calabria|Duca di Puglia e Calabria]]. Avutane notizia, l'antipapa Clemente III ed Enrico IV si allontanarono da Roma.<ref name=":7">{{cita|Salvatorelli, 1940|p. 107}}.</ref><ref>{{cita|Cantarella, 2005|p. 283}}.</ref> Giunti a Roma, i Normanni, dopo un breve assedio, liberarono papa Gregorio per poi darsi ad una [[Sacco di Roma (1084)|devastazione dell'Urbe]] rendendosi responsabili di saccheggi e distruzioni peggiori di quelle del [[Sacco di Roma (410)|sacco goto]] del 410 e di [[Sacco di Roma (1527)|quello lanzichenecco]] del 1527.<ref>{{cita|Cantarella, 2005|pp. 280-284}}.</ref> [[Ugo di Flavigny]], raccontando quegli eventi, parlò di grandi misfatti, stupri e violenze, compiuti nei confronti di colpevoli ed innocenti.<ref>{{cita|Cantarella, 2005|p. 284}}.</ref>
 
La catastrofe che si era abbattuta sulla Città eterna fu il colpo definitivo che affossò definitivamente il legame tra Gregorio VII e Roma.<ref name=":7" /> Agli occhi dei romani egli non rappresentava altro se non l'uomo che aveva attirato una serie di sventure su di loro. Gregorio capì che quando le truppe normanne fossero ritornate nei loro territori, i romani avrebbero ordito la loro vendetta contro di lui.<ref group="N">[[Guido da Ferrara]] scrisse: «Offeso da questi oltraggi, il popolo romano concepì un odio inesorabile nei confronti di Ildebrando, e riversò tutto il proprio favore su Enrico, legandosi a lui con tali vincoli d'affetto che per il sovrano l'offesa subita dai Romani divenne più importante di centomila monete d'oro». In {{cita|Cantarella, 2005|p. 285}}.</ref><ref>{{cita|Cantarella, 2005|p. 285}}.</ref> Decise quindi, nel giugno del 1084, di lasciare Roma al seguito delle truppe dell'Altavilla e di partire verso il Mezzogiorno. Roma era stata lasciata sguarnita: fu facile per Clemente III, in attesa dello sviluppo degli eventi, riprendere possesso della città.<ref name=Duffy157-158>{{cita|Duffy, 2001|pp. 157-158}}.</ref><ref name=TreccaniPapi/>
 
== Esilio a Salerno e gli ultimi anni ==