Harald Szeemann: differenze tra le versioni

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Durante il periodo del Ginnasio Harald Szeemann si interessò di musica, arti figurative e letteratura. Dopo la [[maturità]] studiò dal 1953 al 1960 [[storia dell'arte]], [[archeologia]] e scienze giornalistiche alla [[Universität Bern]] e all{{'}}''Institut d'Art et d'Histoire'' della [[Sorbona]]. Presto si occupa di teatro a Berna. Nel 1956 fonda un [[Ein-Mensch-Theater]]. Fece anche il grafico presso un'agenzia di pubblicità e fu anche pittore e scrittore. Nel 1957 riceve una offerta da [[Leonard Steckel]] per un ingaggio al [[Schauspielhaus Zürich]] così come da [[Franz Meyer]], direttore della [[Kunsthalle Bern]], per l'organizzazione della mostra ''„Dichtende Maler – Malende Dichter“'' presso il [[Kunstmuseum St. Gallen]]. Szeemann decide di dedicare la mostra a [[Hugo Ball]]. Nel 1958 sposa la parigina Françoise Bonnefoy. Il primo figlio fu Jérôme Patrice (1959) e poi Valére Claude (1964).
 
Dopo una breve esperienza nel teatro contemporaneo si dedica all'arte. Negli anni Sessanta diventa direttore della [[Kunsthalle Bern|Kunsthalle di Berna]], dove realizza alcune mostre germinali, tra cui "''[[Live In Your Head: When Attitudes Become Form]]''", che introduce nuovi linguaggi e modi di intendere arte, grazie anche alla partecipazione di artisti come [[Joseph Beuys]], Franz Gertsch, [[Richard Serra]], [[Mimmo Paladino]], [[Jörg Immendorff]], Gian Ruggero Manzoni, [[Markus Lüpertz]] e Dieter Roth.<ref>{{de}} [http://www.fehe.org/index.php?id=237 Felicia Herrschaft in einem Gespräch mit Harry Szeemann]</ref>. La mostra è inoltre l'evento che diede inozio alla brillante fama internazionale del suo curatore.<ref>{{Cita libro|nome=Bruce|cognome=Phaidon|titolo=Biennials and Beyond: exhibitions that made art history|accesso=2023-09-21|data=2013|editore=Phaidon|ISBN=978-0-7148-6495-2}}</ref>
 
Szeemann in seguito si dimette dalla Kunsthalle preferendo operare come freelance, inventando di fatto il modello del "curatore indipendente", cioè un organizzatore di mostre slegato dalle istituzioni museali.