Cinismo: differenze tra le versioni

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== Il "cinismo" contemporaneo ==
{{citazione|Il cinismo è l'arte di vedere le cose come sono, non come dovrebbero essere.|[[Oscar Wilde]], ''[[Il ritratto di Dorian Gray]]''<ref>riportato anche in una delle raccolte di aforismi, uscita inizialmente a cura di [[Robert Ross]] come ''Aforismi di Sebastian Melmoth''</ref>}}
In ambito moderno e socio-psicologico è un atteggiamento o stato mentale caratterizzato da una sfiducia generale nelle motivazioni altrui, nella convinzione che gli esseri umani sono egoisti per natura: governati da emozioni e fortemente influenzati dagli stessi istinti primitivi che hanno aiutato l'umanità a sopravvivere nell'epoca preistorica.<ref name=nav>{{Cita libro|cognome=Navia|nome=Luis E.|titolo=Classical Cynicism: A Critical Study|url=http://books.google.com/books?id=khpY2fQaIg0C|serie=Contributions in philosophy|volume=58|editore=Greenwood Publishing Group|datapubblicazione=1996|p=1|isbn=978-0-313-30015-8|accesso=26 novembre 2013|citazione=For the cynic, accordingly, hypocrisy and deceitfulness, primitive selfishness and unbounded egoism, and gross materialism and disguised ruthlessness are the hidden characteristics of all human behavior.}}</ref> Questa visione della natura umana, piùviene cheripresa dai cinici antichi, risale adda autori come [[Niccolò Machiavelli]] (si veda anche il termine "[[machiavellismo]]"), e specialmente [[Thomas Hobbes]] (la cui filosofia è spesso riassunta con la locuzione ''"[[homo homini lupus]]"'', che indica gli uomini come competitivi e portati naturalmente a comportarsi male in assenza di paura ed educazione), e presenta una forte caratteristica di [[misantropia]], amarezza e [[nichilismo]], spesso temperati da forte [[sarcasmo]] e [[ironia]] corrosiva, a volte con l'utilizzo di [[umorismo nero]] o [[gallows humor|macabro]].
 
Un cinico può avere una generale mancanza di [[fede]] o di [[speranza]] nella specie [[homo sapiens|umana]] o nelle persone che sono motivate dall'ambizione, dal desiderio, dall'avidità, dalla gratificazione personale, dal materialismo e tutti gli obiettivi e le opinioni che un cinico percepisce come vane, impossibili, o in ultima analisi prive di significato e pertanto meritevoli di ridicolo o di ammonimento. Si tratta anche di una forma di prudenza, a volte stanca, e altre volte, di [[critica]] realistica o di [[scetticismo filosofico|scetticismo]]. Il collegamento con la scuola greca è nel fatto che detta scuola respinse tutte le convenzioni, di religione, costumi, alloggio, vestiti, o di decenza, sostenendo la ricerca di [[virtù]] secondo una maniera semplice e ideale di condurre la vita. Con il XIX secolo, l'accento posto dai cinici sugli ideali ascetici e la critica della civiltà attuale in base al fatto che essa potrebbe cadere, talvolta impregnata di [[pessimismo]] e anti-[[positivismo]], ha portato a usare la parola cinico per indicare una disposizione all'incredulità nella sincerità o nella bontà umana. Il cinismo moderno presenta inoltre una diffidenza verso l'etica sociale, soprattutto quando sono presenti grandi aspettative in materia, che le istituzioni e le autorità lasciano insoddisfatte, determinando disillusione. Questa attitudine può manifestarsi come conseguenza della frustrazione e della sfiducia.<ref name=nav/> La [[misantropia]], la rudezza e il disprezzo delle convenzioni di alcuni "cinici" moderni li avvicinano ad alcuni comportamenti di antichi cinici come [[Antistene]] e [[Diogene di Sinope]], noti per essere diretti e talvolta poco cortesi.
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In altro senso, inteso come freddezza e mancanza di morale, viene anche usato per descrivere un carattere negativo e calcolatore, allontanandosi ancora di più dal concetto originario; come portatori di opportunismo, pragmatismo o spregiudicatezza, sono stati definiti cinici alcuni uomini politici - come [[Benito Mussolini]]<ref>Richard J.B. Bosworth, ''Mussolini'', pag. 17</ref>, talvolta [[Winston Churchill]]<ref>[[Arrigo Petacco]], ''La strana guerra'', 2010, pag. 69</ref>, [[Palmiro Togliatti]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/12/21/freddo-cinico-togliatti.html ''Freddo, cinico Togliatti''], da ''la Repubblica''</ref>, [[Stalin]] o [[Richard Nixon]]<ref>Silvia Bencivelli, Arianna Finos, ''Cinico, paranoico e omofobico: la verità su Nixon dai nastri segreti'', articolo su ''[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]''</ref> - o addirittura il carattere nazionale di alcune popolazioni<ref>[http://www.lastampa.it/2011/03/18/cultura/leopardi-che-scostumati-gli-italiani-FiaxK6ECcPMCLvfaAlZcbO/pagina.html E. Ferrero, ''Leopardi, che scostumati gli italiani'', La Stampa, 18/03/2011].</ref>.
 
Il filosofo tedesco [[Peter Sloterdijk|Sloterdijk]] all'interno della sua opera ''Critica della ragion cinica''<ref>Sloterdijk, ''Critica della ragion cinica'', Garzanti, Milano, 1992, capitolo II, 1</ref> effettua una distinzione tra l'antico cinismo (‘kinismo') e il moderno ‘cinismo'. Criticando l'azione del cinico moderno, spudorato e calcolatore, improntata su una giustificazione moralistica data dal suo fine, privo di principi etici, gli contrappone l'antico kinico, rappresentato da [[Diogene di Sinope|Diogene]], che sfugge completamente ogni vincolo sociale, considerandolo superfluo e ridicolo.
 
== Note ==