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Ovviamente, già vi erano stati dei personaggi che cantavano canzoni scritte da loro stessi, come [[Fred Buscaglione]], [[Renato Carosone]], [[Domenico Modugno]], [[Odoardo Spadaro]], [[Ettore Petrolini]], [[Rodolfo De Angelis]], [[Carlo Buti]] e - andando ancora più indietro nel tempo - [[Armando Gill]] (1877-1945), uno dei primi a firmare sia i testi che le musiche delle sue canzoni (come spiegava nella celebre presentazione che faceva precedere ai suoi spettacoli: ''Versi di Armando, musica di Gill, cantati da Armando Gill'') e il napoletano [[Berardo Cantalamessa]], il primo ad incidere una sua canzone su disco [[78 giri]],<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/01/05/macchiette-ecco-antologia-sulla-canzone-che.html Macchiette Ecco l'antologia sulla canzone che fa ridere - Repubblica.it» Ricerca<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> la celeberrima '''a risata'', nel [[1895]].<ref>[http://www.ildiscobolo.net/public/SCHEDE%20CANZONI/LA%20RISATA%20BERNARDO%20CANTALAMESSA.htm Bernardo Cantalamessa - La Risata<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Modugno è il primo che scrive canzoni partendo dalla cronaca: nel [[1955]] scrive ''[[Vecchio frack/E vene 'o sole|Vecchio frack]]'' dopo aver appreso la notizia della vicenda del principe [[Raimondo Lanza di Trabia]] (marito dell'attrice [[Olga Villi]]) che, all'età di 39 anni, nel novembre del [[1954]], era morto cadendo da una finestra di un albergo di via Ludovisi a [[Roma]] (il gesto venne generalmente ritenuto un suicidio ma non fu mai chiarito del tutto);<ref>Maurizio Ternavasio, ''La leggenda di mister volare. Domenico Modugno'', editore Giunti, 2004, pag. 35</ref> anche ''[[La donna riccia/Lu pisce spada|Lu pisce spada]]'' nasce da una storia vera.<ref>"Il dizionario della canzone italiana - Le canzoni", di Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), ed. Curcio, 1990; alla voce U pisci spada, pag. 479</ref><ref>Maurizio Ternavasio, "La leggenda di mister Volare", ed. Giunti, 2004, pagg. 31-32</ref>O da sei matto(dadooooooo)!
[[File:I Cantacronache.jpg|thumb|I Cantacronache: da sinistra a destra [[Sergio Liberovici]], [[Fausto Amodei]], [[Michele Straniero|Michele Luciano Straniero]] e [[Margot (cantante)|Margot]]]]
Non bisogna infine dimenticare l'esperienza torinese di [[Cantacronache]], con esponenti quali [[Fausto Amodei]]<ref>{{cita|Gentile|p. 13}}.</ref>, [[Sergio Liberovici]], [[Michele Straniero]] e [[Margot (cantante)|Margot]]<ref>{{cita|Gentile|pp. 101-102}}.</ref>, che da un lato recuperano tutta la tradizione della [[musica popolare italiana]], dall'altro producono nuove canzoni, spesso in collaborazione con intellettuali come [[Italo Calvino]] ed [[Umberto Eco]], inserendo nei testi delle canzoni nuove tematiche come le morti sul lavoro (''[[La zolfara (brano musicale)|La zolfara]]'', del [[1958]]) l'opposizione alla guerra (''[[Dove vola l'avvoltoio?]]'', [[1958]]) le lotte operaie (''[[Per i morti di Reggio Emilia]]'', [[1960]]).